Per Obywan
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza :
Per potere di acquisto in genere si intende la quantità di merci che, dati certi prezzi vigenti sul mercato è possibile acquistare in un dato momento con una determinata quantità di moneta a disposizione.
Per Moneta si intende un bene comunemente accettato come unità di misura del valore, mezzo di scambio e di pagamento.
In teoria, la funzione di intermediario degli scambi potrebbe essere svolta da una qualunque merce convenzionalmente accettata da tutti (la moneta è, appunto, accettata per convenzione da tutti gli operatori del sistema economico).
Ora non è vero che il potere di acquisto della moneta è immutabile. Cioè non è vero che con la stessa quantità di moneta, in un periodo diverso tu riesca ad acquistare la stessa quantità di beni. In passato per risollevare le casse dello stato i regnanti coniavano nuova moneta e la introducevano nel mercato (una tassa invisibile) , ma poiché la quantità di beni e di ricchezza non era aumentata in proporzione, questo comportava la svalutazione della moneta circolante, cioè perdita di potere di acquisto.
Inoltre quello che mi preme dire è che la quantità di moneta che il singolo dovrebbe possedere, non è pensabile ottenerla dividendo la quantità totale di moneta circolante per la popolazione. La quantità di moneta del singolo dovrebbe rispecchiare, in qualche modo, la capacità del singolo di creare ricchezza, proprio perché la moneta altro non è che la rappresentazione della ricchezza creata.
Cioè cosa sono in grado di offrire nel grande mercato del baratto : forza fisica, abilità acquisite, capacità di dilettare gli altri (artisti), e tutto ciò che è in grado di soddisfare bisogni.
Immaginiamo di vivere al tempo del baratto e di essere un bravo sarto. Ora per ottenere ciò che mi serve dovrò barattare i vesti che faccio con le varie merci, carne, frutta, verdure ecc. Ma supponiamo che al cacciatore non interessi il mio vestito mentre a me interessa la carne, in questo caso non potrò fare uno scambio diretto dovrò trovare qualcuno a cui interessa il vestito che in cambio è disposto a darmi qualcosa che interessa al cacciatore. Più la società cresce e si diversifica nelle sua attività più diventa difficile fare lo scambio diretto e anche quello indiretto. Ecco allora che abbiamo introdotto la moneta che convenzionalmente rappresenta “un credito” spendibile con chiunque e chiunque l’accetta perché sa che potrà rifilarla a qualcun altro per un bene o un servizio qualsiasi.
Obywan immagina un mondo dove esiste una quantità fissa di moneta, nel qual mondo se uno vuole diventare ricco deve per forza “fare diventare povero” qualcun altro. Ma la quantità di moneta non è fissa ed immutabile , ne tanto meno il suo potere di acquisto. Come ho detto prima è possibile crearne di nuova (svalutando di fatto quella esistente), i falsari ne immettono di nuova, ma è anche possibile distruggerla.
Immagina di possedere un bel quadro d’autore del valore di 50 milioni, potresti venderlo e con il ricavato comprati un macchina. Ma se bruci il quadro e lo trasformi in cenere nessuno ti paga la cenere di “quadro d’autore” 50 milioni. Hai perso 50 milioni e lo ha anche perso l’intero sistema.
Il sistema funziona bene se tutti producono e tutti consumano (equilibrio tra produzione e consumo), incomincia ad entrare in crisi quando alcuni (pochi) produttori diventano troppo ricchi. Questi produttori non consumano più, ma al massimo investono ed è una bella differenza. In sostanza la ricchezza viene sottratta al circolo del consumo ed immessa nel circolo degli investimenti. Questo processo all’inizio alimenta la crescita degli investimenti, ma al suo ultimo stadio ne determina la morte.
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