Della crisi economica in atto....
Come punto di partenza voglio prendere un dato di fato: la crescita economica si è fermata.
La domanda è: perché si è fermata la crescita? La risposta è semplice si è fermata la domanda. Non c’è più domanda, o meglio non c’è ulteriore domanda rispetto a quella esistente. Prova del fatto che la crescita è ostacolata da una scarsa domanda è data dal fatto che le imprese spendono sempre di più in pubblicità per sostenere la domanda.
Se la crescita di queste imprese fosse ostacolata da altri fattori (tecnici, politici, manodopera, ecc) gli sforzi delle imprese si concentrerebbero su questi, mentre invece spendono moltissimo in pubblicità segno che esse sono in grado di produrre anche grossi quantitativi di prodotti o servizi, ma il problema vero è vendere.
Allora ci chiediamo perché non c’è domanda? Mi soffermo a riflettere sul perché non c’è domanda, la domanda dipende in gran parte dal consumo e se mi guardo intorno credo di poter dire che la gente consuma, anzi, consuma anche troppo.
Il fatto è che ci sono due limiti al consumo, il primo fisiologico, l’altro di “solvibilità” e direi che li abbiamo superati entrambi. La gente non può mangiare di più (ci sono già troppi obesi), non può vestire di più (che mi metto due pantaloni insieme ?), non può guidare di più (le macchine le guido una alla volta), e non ha il tempo necessario per utilizzare le cose che potrebbe comprare.
D’altra parte, sotto gli effetti di un’incessante e massacrante pubblicità, la gente ha già comprato l’auto nuova con comodi pagamenti mensili e spende oggi quello che, guadagnerà domani.
Insomma ognuno di noi ha già superato almeno uno dei due limiti, o ha i soldi ma non ha nuovi bisogni, oppure ha già speso lo stipendio ed è in rosso con la banca fino a quando con il prossimo stipendio tapperà il buco, per ricominciare di nuovo.
Le Imprese si scannano a colpi di pubblicità per accaparrarsi quel poco di domanda. La realtà è che non c’è né per tutti se non si scannerebbero così aspramente. Verosimilmente tre cani non si sbranano se c’è abbastanza cibo per tutti, ma se il cibo è poco e la fame è tanta la lotta per accaparrarsi quel boccone è assicurata.
Quindi si potrebbe pensare che nei paesi occidentali non ci sia un grosso margine di crescita per la domanda, ma al massimo una trasformazione della domanda perché se decido di guardare un DVD a casa, nuova possibilità offerta dalla tecnologia, probabilmente quella sera non andrò al cinema.
Ma allora tutte queste imprese che hanno come missione quella di diventare Leader del settore, tutte queste imprese che sostengono di essere in forte espansione, tutte queste imprese che vogliono crescere e crescere ancora, a chi vogliono vendere ?
Al mio avviso la crisi che si sta prefigurando è una crisi di mercati di sbocco.
Ci sarebbero popolazioni alle quali servirebbe tutto, cibo, vestiti, medicine, scuole, ecc..Ma come tutti sappiamo questa domanda non è solvibile, cioè questa gente non è in grado di pagare.
Allora siamo giunti alla situazione attuale in cui le imprese occidentali vorrebbero più mercati di sbocco, più domanda, ma la gente dei paesi occidentali tutto sommato ha quasi tutto o non ha ulteriori soldi da spendere.
Il sistema socio economico di riferimento, quello americano, rischia di entrare in crisi. Infatti, il sistema in questione all’inizio favorisce la crescita economica e lo sviluppo, ma nel tempo esso favorisce anche l’accumulo e la concentrazione di ricchezza nelle mani di gruppi sempre più ristretti di soggetti. I quali soggetti non consumano ma di solito investono e chi investe si aspetta che il suo investimento venga remunerato. Questa non è una differenza di poco conto.
Ecco che il cerchio della ricchezza si stringe, ecco che la forbice tra ricchi e poveri si allarga, ecco che tende a scomparire la classe media, ecco che il sistema si avita su se stesso.
Un sistema socio economico ideale dovrebbe basarsi su un certo equilibrio tra produzione e consumo, su un certo equilibrio nella distribuzione della ricchezza.
Così non è, il sistema è squilibrato, si sono giustamente azionate le opportune leve che favoriscono la remunerazione degli investimenti e di conseguenza la proliferazione dell’impresa. Questa forza economica è cresciuta, sotto la cura di questi “enzimi catalizzatori”, si è organizzata e concentrata.
Questa forza economica è cresciuta, è cresciuta tanto da diventare “potere economico” , un potere economico organizzato che oggi troppo spesso si sostituisce al potere politico .
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