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11-05-2006, 18.06.10 | #153 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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capperi!
Buon pomeriggio!
Non so quale sia il tuo livello culturale e che studi tu abbia fatto, ma puoi trovare delle cose molto, molto interessanti e non diverse da quelle di cui ho parlato sopra in Parmenide (poema della Natura), Eraclito, Pitagora, Platone per citare i primi che mi vengono in mente immagino che si stia scherzando .....non fosse altro per quelle persone che hanno passato una vita per approfondire uno solo dei signori sopra citati.......sarà O.T. ma ho letto da qualche parte che è molto più semplice (facile) essere maestri che discepoli......buon proseguimento claudio ps senza polemica, è stupore! Ultima modifica di fallible : 11-05-2006 alle ore 18.25.41. |
11-05-2006, 19.12.05 | #154 | |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Re: capperi!
Citazione:
No Fallibile, parleremo anche di questo e con un po' di buona volonta' anche dei Misteri di Eleusi, ai quali Platone per esempio, era iniziato. (non ti preoccupare non mi invento niente). X Uno.... |
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13-09-2006, 20.34.49 | #155 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-09-2006
Messaggi: 184
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Riferimento: Aspettando la morte....
Citazione:
Riporti questa affermazione come se tu la condividessi: " Da sempre la preparazione alla morte è il miglior modo per vivere " Comunque che tu la condivida o no è un'affermazione piuttosto pericolosa ( a parte il fatto che all'inizio ti riferisci al corpo ) . In queste due righe, al contrario dell'inizio del tuo thread, la questione sembra più affrontata dal punto di vista psicologico anche se in effetti tracciare un confine non è facile ma poi in fin dei conti neppure neccesario, almeno credo, ma non è questo il punto ora. Prepararsi a morire: è mai possibile? cosa vuol dire prepararsi a morire? preaparsi a morire non implica forse già che si sappia come farlo? c'è dunque qualcuno che già lo sa? non conosciamo cosa sia la morte se non che è il termine della consapevolezza, della sensazione di esistere insieme a tutto ciò che la sensibilità propria di ogni individuo porta con se. Ma quanti di noi sono realmente consapevoli di esistere? Ovvero che senso ha prepararsi a morire quando la maggior parte di noi sono già morti o comunque non sanno neppure cosa significhi essere vivi? forse lo fanno perchè non gli resta altro da fare...e magari mi ci metto anche. Se io sono certo che devo partire per una destinazione che non conosco, non posso prepararmi per un viaggio che non conosco. L'unica cosa che so con certezza ( e forse neppure questo ) è che abbandonerò la mia vita...in questo senso tutto ciò che noi facciamo potrà eventualmente essere visto sotto un'altra ottica...ma detta cosi: " prepararsi a morire " secondo me non ha alcun senso e rischia di condurre a vivere un'esistenza morta ( comunque una possibilità ) Sapere invece che si morirà, ecco questa costante consapevolezza, può cambiare l'ottica: può portare però a due strade: 1) fare ciò che si vuole fregandosene di tutto 2)oppure portare al suo esatto contrario ovvero dar valore a tutto con il massimo dell'intensità. Comunque nel primo caso, chi PENSERA' che tutto finisce e che quindi nulla ha senso, sarà vittima di una sua conclusione che da valore solo alla continuità...ma questo è un credo una convinzione e come ogni convinzione non poggia su nulla non ha alcun fondamento nella realtà ( scusa questa piccola divagazione ) Insomma prepararsi a morire quando non sappiamo neppure cosa significhi vivere...ma poi sono davvero due processi separati? Mi piace citare: vivere morire e amare sono la stessa cosa. Ma qui la morte è intesa da un punto di vista psicologico ( non del corpo come tu hai inteso all'inizio, quindi non so se la mi arisposta è appropriata ) che non vuol dire emotivo; solo le persone già morte non provano emozioni. Insomma, prepararsi a morire lo vedo come un atto piuttosto sciocco della volontà che ancor prima di saperlo divide la vita dalla morte e attraverso non so quali sconosciuti rituali vuole realizzare questa preparazione. Avere ogni istante presente la morte come qualcosa che porra fine a quello che siamo e facciamo è tutt'altra cosa. Ultima modifica di individuo : 14-09-2006 alle ore 07.43.46. |
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14-09-2006, 07.24.43 | #156 | |
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
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Riferimento: Aspettando la morte....
Citazione:
certo che è possibile..comprendendo il significato profondo.. alcune meditazione aiutano a questo... imparare a morire significa soprattutto imparare a meditare, cioè vivere con intensità e saper godere con intensa Presenza ogni istante.. |
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14-09-2006, 12.34.01 | #157 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-09-2006
Messaggi: 184
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Riferimento: Aspettando la morte....
Citazione:
Comprendere il significato profondo????? e qual'è? Imparare a meditare????? c'è un metodo???? dunque c'è chi ha stabilito qual'è quello corretto...e tu ti fidi ovviamente!!!! magari a qualcuno sembrerà di provare meno dolore di avere meno pensieri...ma per me è davvero un'emerita sciocchezza che esista un metodo per vivere la vita in maniera più intensa...come se potesse esistere un metodo per diventare più intelligenti o più buoni è solo ipocrisia se siete aridi insensibili non ci sarà un metodo che faccia cambiare, si deve prendere atto di ciò che siamo in maiera totale ma abbiamo paura perchè questo implicherebbe un reale cambiamento...un metodo una pratica implicano sempre una fuga un voler diventare qualcosa di diverso da quello che siamo, un ricercare uno stato diverso da quello in cui ci troviamo...in verità la maggior parte della gente cerca uno stato diverso da quello in cui sitrova in questa in vita...in poche parole fugge...in altre parole se si fugge non ci può essere comprensione, se si fugge dalla vita non la si puà comprendere. In occidente la meditazione in questo senso stà diventando una moda...non so tu che tipo di meditazione PRATICHI...ma comunque la pratica è pericolosa rischia di condurre la mente in un tranello...un pò come drogarsi C'è chi a detto: la prima cosa da imparare è che la RICERCA di qualcosa è il primo ostacolo. Ultima modifica di individuo : 14-09-2006 alle ore 13.50.31. |
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14-09-2006, 13.47.28 | #158 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-09-2006
Messaggi: 184
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Riferimento: Aspettando la morte....
Citazione:
In pratica atisha qualsiasi metodo implica che ci sia un io che vuole raggiungere un risultato questo in qualsiasi campo anche quello definito " spirituale "....cercare un metodo per fare soldi è la stessa cosa di applicare un metodo per cercare qualcosa in campo spirituale. Un metodo pone sempre l'accento sull'io proprio quello di cui si cerca di liberarsi visto che è la causa del dolore. Di solito si cerca un metodo perchè è la via più comoda, più facile...siamo insicuri e quindi abbiamo bisogno di aggrapparci a delle certezze a qualcuno che ci dia certezze e non ci rendiamo conto che è proprio questa continua ricerca di certezze che ci fa dipendere dagli altri, per cui riponiamo nei metodi una speranza...ma quando si comprende è che proprio la nostra INSICUREZZA a farci cercare dei metodi, smettiamo di aver paura di trovarci soli di fronte alla vita e questo è fonte di forza e ci libera dalla dipendenza altrui...e solo da questo momento può iniziare un cammino autentico dove l'individuo è posto di fronte alle responsabilità della propria vita...ma abbiamo paura e cosi preferiamo rifugiarci all'interno di pratiche o a diventare allievi di qualche maestro...ciò non toglie che uno possa continuare a fare cosi. Meglio un vita spenta priva di creatività di coraggio di rischi in cui dipendiamo dagli altri ( e questo è tremendamente rivolto a me ) o una vita piena ricca vissuta in totale libertà in cui diventiamo tremendamente responsabili di noi stessi visto che comprendiamo che non può esistere un metodo? |
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14-09-2006, 14.28.56 | #159 | |
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
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Riferimento: Aspettando la morte....
Citazione:
uff.. la tua è retorica.. retorica spirituale e.. spiritosa.. non esiste un metodo ..ma Il Metodo.. ed ognuno dovrà scovarlo da sè.. anche se le direttive comuni (indicazioni.. metodi e pratiche) non mancano... e facilitano il raggiungimento del metodo per eccellenza.. cioè quel metodo (= prospettiva, insieme di percezioni o meglio ancora Conspavolezza) che permetta una Vita all'insegna dell'intensità.. della pienezza!! non aver paura del metodo e della pratica.. chi ha paura è la mente.. che ha paura di rendersi shiava del metodo e della pratica.. non vedendo che ne è già schiava di altri "metodi" e "pratiche".. metodo e pratica sono solo strumenti.. strumenti di lavoro, come il cacciavite e la pinza.. il martello e lo scalpello... prova a svitare una vite senza un attrezzo.. è un po' la stessa cosa.. e quando è svitata l'attrezzo lo riponi nel cassetto.. o lo getti via, a te la scelta. |
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