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07-05-2006, 15.44.29 | #122 | |
Sii cio' che Sei....
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Citazione:
Certo e' cosi, ma quella dimensione nelle antiche civilta' (Egizia, Greca e Orientale) doveva essere conosciuta in Vita, perlomeno da una minoranza di uomini....altrimenti non c'e' nulla di male a morire cosi come capita..... |
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07-05-2006, 16.06.39 | #123 |
Moderatore
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Certo e' cosi, ma quella dimensione nelle antiche civilta' (Egizia, Greca e Orientale) doveva essere conosciuta in Vita, perlomeno da una minoranza di uomini....altrimenti non c'e' nulla di male a morire cosi come capita.....
in che senso?..vorresti forse dire che queste antiche civilta avevano per cosi dire un segreto cui noi ora abbiamo dimenticato? se appunto ho interpretato cosi le tue parole anchio credo che civilta ancestrali dovevano avere un legame particolare con la morte...e se fosse che loro in qualche modo erano venuti a contatto con entita "superiori" a cui davano un interpretazione magica dei loro segreti? comunque non so se questo era il filo del tuo discorso.. |
07-05-2006, 16.16.53 | #124 | |
Ospite pianeta Terra
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un mio pensiero sulla morte...
Citazione:
Una grande meditazione è appunto quella sulla morte.. molto spesso si preferisce meditare sulla vita.. sulla natura e sui fiori.. sulla luce.. sulle energie... o applicare il pensiero positivo.. difficilmente si sente dire "ho meditato sulla morte". .. chissà perchè.. paragonare il proprio corpo ad un cadavere e sentire innescati tutti i processi necessari per giungere alla dissolvenza del corpo.. eppure è una meditazione famosa del Buddha.. una via che aiuta gli esseri a realizzare e superare conseguentemente il dolore e la tristezza... ed aiuta a percorrere un "retto sentiero".. che fa parte del cammino del Buddha, nei sutra sui quattro fondamenti verso la consapevolezza.. roba sorpassata qualcuno dirà.. filone theravada.. eppure io penso, equivale a raccogliere fiori da portare sull'altare, riconoscendone la bellezza.. l'utilità profonda.. è libertà.. e non occorre combatterne la paura/ desiderio.. si tratta solo d'imparare a morire.. osservare la morte.. prima, durante e dopo... prima la nostra.. e successivamente quella altrui.. Senza andare però troppo lontano, alle menti non pronte, basterebbe saper meditare e saper "accompagnare" un morente.. anzichè eludere questa nostra responsabilità, esorcizzando la stessa morte.. e la stessa nostra mente scaramantica con una serie di pratiche rivolte solo alla gioia.. Accompagnare un morente, meditare assieme a lui sul sentiero che ci conduce a lasciare il corpo.. è oltre una nostra responsabilità, un'aggiunta meditazione sulla vita.. una pratica che fa sorgere una nuova consapevolezza, libera da indottrinamenti.. e gravida di profondità, di sensazioni neutre che permettono di osservare che la felicità e la sofferenza sono realtà interdipendenti.. e che solo entrambe abbinate possono rivelarci completamente la natura ultima, nella luce di una nuova consapevolezza.. Ultima modifica di atisha : 07-05-2006 alle ore 16.24.48. |
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07-05-2006, 16.46.03 | #125 | |
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Re: un mio pensiero sulla morte...
Citazione:
Sono profondamente d'accordo! Gyta |
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08-05-2006, 08.34.23 | #127 |
Sii cio' che Sei....
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Il Libro Tibetano dei Morti descrive i tre tipi di approccio alla Morte che sono anche quelli di approccio (Spirituale) alla Vita.
Il primo e' la meditazione suprema, di pura Consapevolezza. Essendo un Terma (tesoro nascosto della mente di ) Padmasambhava* le indicazioni di quest'ultimo sulla Consapevolezza sono l'istruzione Suprema, le ho riportate qui Padmasambhava Queste istruzioni contengono l'indicazione di cio' che accade subito dopo la cessazione del respiro esterno ed interno. Quando la mente si ferma e non ci sono piu; sensazioni, emozioni e pensiero, appare la Chiara Luce. Quando andiamo a dormire o la nostra meditazione si fa sempre piu' profonda accade la stessa cosa. Uno spazio buio e vuoto ci e' davanti e ci avvolge,ma la Consapevolezza di se e' sempre presente....nella mia esperienza appare la Chiara Luce, a volte e' Bianca altre Rossastra (e' l'energia del mio Corpo di Luce), un senso di espansione nello spazio pervade la mia Coscienza. La durata di questo stato e' variabile a seconda dello stato dei canali nel corpo sottile. Se c'e' una grande capacita e i canali sono in buone condizioni puo' essere molto lunga, per questo chi muore coscientemente (Maestri) di solito si isola e rimane in meditazione per giorni e giorni....il corpo di alcuni si rimpicciolisce, di altri, pochissimi si dissolve in Luce (Vajrakaya o Corpo di Diamante).....ma nella maggior parte dei casi il periodo di questa fase e' molto, molto breve....pochi istanti o minuti. Se non la si riconosce si passa alla fase sucessiva. Il secondo approccio e' quello di chi tutta la vita e' stato devoto o ha meditato su una figura divina. Ad un Cristiano e' facile che appaia il Cristo in questa fase..... Ne parliamo inseguito. |
08-05-2006, 18.59.17 | #129 | |
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Citazione:
una modalità di coscienza propria di questi sensi, di questo corpo; è momento di passaggio e l'individuazione di quella luce non è che attività ancora legata ai sensi, quando le sensazioni, l'attività cerebrale non è del tutto conclusa. Questo lo dico non per togliere entusiasmo a chi in questo vede un qualche tangibile "segno" di Coscienza Superiore, ma per far volgere l'attenzione alla realtà di uno "Stato di Coscienza" che esula totalmente dal potenziale creativo dell'immaginazione di questa mente e di questi sensi aderenti solo e propriamente a questa dimensione umana, animale. Ripeto, quindi: non intendo qui demoralizzare nessuno ma, se proprio vogliamo, al massimo impedire che la fantasia possa prendere il posto al vero momento di Mutazione dove tale individuazione (della "luce") risulta essere solo ed ancora rappresentazione mentale. Questa la mia opinione. Che può essere o meno condivisa s'intende! Bello è però essere preparati ad un "mutamento" per così dire di "coscienza" che nulla ha a che vedere con le rappresentazioni possibili e (francamente) limitate di questi sensi corporei, quali la rappresentazione stessa. Oltre la luce ed il buio significa oltre i concetti per risalto/risultanza (!) Non sarebbe male tenerlo in considerazione.. Molto di più della "luce".. Non vi sembra?! Gyta |
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08-05-2006, 20.41.18 | #130 |
Sii cio' che Sei....
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Gyta ti riporto le parole di istruzioni ricevute sul Libro Tibetano dei Morti...che in realta' e' un libro sulla Vita e sulla meditazione perche' la morte e' l'esperienza della meditazione. Qui non si tratta di chiaccherare ma di sperimentare....e che sia l'ultima volta, se non ti siedi a meditare e fai silenzio almeno per cinque minuti, cosa che non hai mai fatto in vita tua, non ti rivolgo piu' la parola e ti metto nel calderone dei new agers che vendono solo aria fritta.
"Ti sarai accorto che la tua attenzione e' come un pendolo oscillante tra passato e futuro, ma quando ti abitui a non seguire i pensieri, le emozioni e le sensazioni, lasciando che tutto cio' sorga e svanisca in modo naturale, la tua attenzione si focalizza sul momento presente, sino a diventare una Chiara Consapevolezza non toccata da alcun contenuto. A volte puo' accadere di percepire una luminosita' visibile. Sappi che e' l'energia del tuo corpo di luce; comunque per ora non si manifesta ancora davanti a te in tutto il suo splendore. In questo momento e' importante che ti abitui a dimorare nella vuota oscurita'. Se ti distrai, non preoccuparti, ma riporta la tua attenzione al momento presente, senza giudicare nulla, ne cercare di fare alcunche'. Quando ti accorgi che il sonno ti sta avvolgendo non cercare di rimanere sveglio a tutti i costi. Se puoi permettertelo addormentati pure, ma lascia che la tua attenzione rimanga ferma nel momento presente. Se ti alleni in questo modo, puoi comprendere da te stesso il significato reale degli insegnamenti sulla preparazione alla morte e , senza dubbio, giungerai pronto all'incontro del primo stato intermedio. Lama Rangdrol Nelgyor 1989 E' solo meditazione Gyta e anche per principianti! |