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10-04-2007, 16.11.55 | #61 | |
Utente bannato
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Riferimento: La stesura dei Vangeli
Citazione:
Torino, 10/04/07 Andrea <Gli unici che non condividono queste impostazioni sono i fondamentalisti dell’inerranza biblica inesistenti nel panorama accademico internazionale. Non confondiamo il pensiero dei fedeli con quello degli studiosi, sono due ambiti diversi.> Non so se stai scherzando oppure vedi solo ciò che ti conviene (propendo per la seconda ipotesi). Tutti gli studiosi che fino ad oggi, da quattrocento anni a questa parte hanno dato sviluppo alle varie traduzioni e revisioni da Diodati in poi, sono forse essi semplicemente dei fedeli? Ancora oggi, questi studiosi si sono rifiutati di adattare la vecchia e nuova Diodati al Nestle-Aland. Tengo, comunque, ancora una volta a precisare che questo non sposta una virgola alle dottrine bibliche a cui noi cristiani aderiamo. Non basta il Vangelo di Marco interrotto al v. 8, e qualche altra sparuta citazione per stravolgere, come vorresti far crede, gli insegnamenti contenuti e tramandatici che ora possediamo perché scritti ed affermati nella Bibbia. Riporto un pezzetto di critica testuale che, come al solito non leggi; altrimenti come fai ad affermare idiozie di questo tipo? “Westcott ed Hort, che hanno aperto la via per lo studio scientifico del testo del Nuovo Testamento. Nel compiere questa selezione e nell’applicare le regole della critica testuale si sono naturalmente operate delle scelte anche drastiche che alcuni, soprattutto gli studiosi e i teologi di scuola protestante e anglicana, non hanno condiviso.” “7.2 Critiche al modello W-H In ogni caso, comunque stiano le cose, si deve sempre tenere conto che la critica testuale moderna più che una scienza esatta è un’arte ed a seconda dei principi di base che si applicano per selezionare i manoscritti più importanti e le lezioni da considerare genuine si possono realizzare differenti versioni del Nuovo Testamento ricostruito (cioè il Nuovo Testamento più vicino possibile agli originali e depurato delle varianti e delle interpolazioni, oltre che degli errori) così come di qualunque altro testo a cui essa viene applicata. In genere, ad esempio, si tende sempre ad utilizzare l’assioma, tipico della critica interna, secondo cui i testi più brevi e scarni sarebbero quelli più antichi e più vicini agli originali, dunque più affidabili, mentre i testi più ricchi di materiale e lunghi sarebbero sorti a furia di emendare ed armonizzare i testi precedenti ed aggiungere qui e là delle varianti. In quest’ottica è intuitivo pensare allora che un testo come il Vangelo di Marco, il vangelo più scarno e breve tra quelli “canonici”, sia molto antico e quindi più “autentico” di altri (e questa infatti è la tendenza seguita dalla maggioranza degli studiosi oggi). Ma chi assicura che questo Vangelo in realtà non sia soltanto un riassunto, un’edizione “breve” di uno degli altri due sinottici, in particolare di Matteo? La lotta di chi avversa la critica testuale moderna applicata al NT da un punto di vista scientifico e metodologico è sostanzialmente una lotta del numero contro la qualità: possono pochi manoscritti (per lo più provenienti dall’Egitto, dalla zona di Alessandria) reputati più attendibili e antichi spazzare via il 90% dei documenti esistenti? Si può costruire il Nuovo Testamento greco solo sulla base di pochi manoscritti rifiutando tutto il resto? Secondo Westcott ed Hort e i suoi successori sì. Secondo i contrari ai metodi “moderni” non si è invece tenuto conto a sufficienza del fatto che alcuni manoscritti molto antichi, soprattutto quelli dell’area egiziana, potevano aver risentito dell’influsso di sette eretiche, come quella gnostica o quella nata dallo scisma di Marcione. Alcune omissioni o varianti seppure molto antiche potrebbero derivare da queste influenze. I principi interni che abbiamo esposto sopra e adottati dal metodo di Westcott-Hort, in particolare quello della lezione breve e quello della lezione difficile, in generale portano a costruire un tipo di testo più scarno anche se in molti casi la maggioranza dei manoscritti ha un testo più lungo minimizzando l’influenza delle omissioni involontarie del testo. Inoltre le lezioni difficili portano a prestare fede ad alcuni documenti mentre la quasi totalità dei manoscritti esistenti dice un’altra cosa: se fossero degli errori è evidente che il principio della lezione difficile avvallerebbe degli errori. I detrattori del metodo di Westcott-Hort, oltre alla rigidità dei parametri di critica interna, hanno poi criticato il metodo genealogico – la pietra angolare del metodo di Westcott ed Hort perché consente di selezionare i testimoni importanti – che abbiamo per sommi capi presentato: chi ha esaminato tutti e cinquemila i manoscritti esistenti del NT nei minimi dettagli e tutte le varie traduzioni in lingue antiche per stabilirne le concordanze o le discordanze? Dov’è un albero genealogico completo? Come si dimostra che il testo bizantino è davvero frutto di una recensione abbastanza significativa avvenuta ad Antiochia e quindi è corrotto? Andrea <Ma così tu parti dal presupposto che la critica testuale debba essere soggetta alla fede, invece lo studio non deve mai essere sottomesso ad alcuna fede, ma deve mantenere i criteri rigorosi di obbiettività e distacco proprio della ricerca scientifica.> Ti ho invitato a leggere queste conclusioni di Clementina Mazzucco nelle quali mi immedesimo perfettamente. Obbiettività: ma esiste davvero? http://www.christianismus.it/modules...&sid=14&page=8 http://www.christianismus.it/modules...&sid=14&page=4 Andrea <Primo non sono pochissime, secondo dipende da cosa si intende con questa frase. Se stai dicendo che la critica testuale o la filologia non compromette la fede nella resurrezione potrei anche essere d’accordo, ma senz’altro molte dottrine andrebbero riviste.> Sono, se non ricordo male proprio pochissime rispetto alla quantità di materiale esistente in nostro possesso. Ripeto, comunque, che queste non spostano di una virgola la credibilità e autenticità delle Scritture. Andrea E questo non c’entra un emerito nulla con la discussione ne vedo che attinenza abbia la new age. La scienza deve essere, per quanto possibile, asettica e super partes. E come potresti vedere le attinenze? Non sei un credente di conseguenza non le vedrai mai. L’attinenza c’è, eccome! Che la scienza dovrebbe (condizionale) essere asettica e obbiettiva ma…………….. Andrea Il lupo perde il pelo ma non il vizio di anatemizzare. Amico Andrea, io non ho condannato nessuno, ho solo fatto riferimento ad una profezia biblica. Oppure vuoi smontare con la tua filologia anche questi passi della Scrittura? Ma poi, se non credi perché ti senti toccato da questi ipotetici anatemi? Non è che per caso la tua coscienza ti dica che tutto questo possa essere vero? Saluti Lucio |
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10-04-2007, 17.16.36 | #62 | |||||||||
Ospite abituale
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Riferimento: La stesura dei Vangeli
Per Hetman
Citazione:
Non si studia per dire “tana beccato !” si studia per ritornare ai testi autentici, per quanto se ne può e per evitare che i fanatici della sola scriptura si facciano ammazzare, magari rifiutando il sangue, per un solo versetto. Citazione:
Capito accogli le supposizioni avventiste. Per Lucio Citazione:
Certamente se sono più antichi. Citazione:
Chi mai fa questo ? Se il resto sono copie del XI secolo mi pare più che ovvio. Le copie sono ovviamente più numerose man mano che ci si avvicina all'era moderna per la banalissima ragione che in più tempo si fanno più copie ! Peccato che più numerose sono le copie più discordanze riscontraimo. Quello che questo articolo ignora è la ricostruzione filologica degli archetipi. Citazione:
Dipende cosa si intende. Se si parla di puri numeri è vero, ma qui si parla di criteri diversi e non solo di quante copie attestino una lezione perché allora dovremmo dare per corrette quelle che oggi sono state più stampate ! Quindi dovresti buttare la tua Bibbia e leggere quella CEI. Citazione:
Non è solo l’antichità che attesta la presunta autenticità di una lezione ma anche la critica testuale interna, lo studio delle forme, lo stile, la lessicologia ma è davvero una impresa far capire tutte queste cose in un post. Citazione:
Che sono solo DUE dei metodi che si utilizzano. Citazione:
Per rispondere a queste domande, esistono i testi, i manuali le monografie, pregasi entrare in un dipartimento di antichistica per le risposte. Ma in ogni caso nessuno sostiene che gli studi sono conclusi e definitivi, ci mancherebbe altro. Ci sono però dei punti di arrivo su cui quasi nessuno dubita più (a parte i fondamentalisti del sola scriptura). Per questo non mi sono addentrato in casi controversi ma ho esposto quelli che godono del maggiore consenso internazionale. Per non parlare poi delle traduzioni, cosa che mi sono guardato bene dal fare, altrimenti apriremmo un altro dibattito infinito. Per le conclusioni della Mazzucco (che conosco bene visto che ho studiato le sue dispense universitarie) non vedo dove stia il problema, prova a chiederle se secondo lei il finale di Marco e la pericope dell’adultera sono spuri o meno. Citazione:
Per saperlo dovresti conoscerle e invece lo stai dicendo per partito preso, a priori, perché semplicemente ne sei convinto per “fede”, ma non la fede in Dio o Gesù, no, la fede in un testo infallibile. Non rispondo al resto perché OT. Saluti Andrea ps inoltre ancora una volta hai omesso di citare il link dal quale hai copia/incollat il tuo intervento, lo cito io: http://www.scienzeantiche.it/libreri...a_testuale.pdf La cosa divertente è che nell'articolo si dice esattamente quello che io stesso sostengo e il pezzo copia/incollato è estrapolato da una dissertazione, più o meno corretta, di elementi di critica testuale del NT. Insomma ammesso che tu abbia letto tutto l'articolo, hai estrapolato un passaggio facendo dire all'autore (ma poi tu sai chi è ? e perchè dovrebbe aver ragione un anonimo scrittore su internet piuttosto che riconosciuti biblisti ?) dicevo far dire all'autore ciò che non voleva assolutamente dire !! Ecco a cosa servono i link, gli utenti potranno leggersi tutto l'articolo e farsi una loro opinione anche se, devo ammetterlo, servono delle basi per comprendere di cosa si stia parlando. continua.... Ultima modifica di spirito!libero : 10-04-2007 alle ore 17.59.09. |
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11-04-2007, 01.18.41 | #66 | |
Utente bannato
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Riferimento: La stesura dei Vangeli
Citazione:
Amico Andrea, sono stanco di stare dietro le tue continue ammissioni senza senso. Gli amici che fino qui hanno seguito questa discussione iniziata bene si facciano una loro idea a tal riguardo. E' preticamente inutile continuare a rimbeccarsi su frasi e argomentazioni dette da te o da me; quindi non vado oltre. Saluti Lucio <la pace sia con te> |
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11-04-2007, 09.10.02 | #67 |
Credente Bahá'í
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Riferimento: La stesura dei Vangeli
Hetman
“non ha nessun senso dire "OGGI" che c'è stato dolo nelle traduzioni” Spirito Non si studia per dire “tana beccato !” si studia per ritornare ai testi autentici, per quanto se ne può e per evitare che i fanatici della sola scriptura si facciano ammazzare, magari rifiutando il sangue, per un solo versetto. Sei pregato di inserire l'intera citazione, grazie. “non ha nessun senso dire "OGGI" che c'è stato dolo nelle traduzioni quando ormai il DANNO è fatto, vedi scismi.” Hetman “Cmq in risposta alla domanda finale: E' GIA' TORNATO, FIN DAL 1844” Spirito Capito accogli le supposizioni avventiste. Rispondendo uscirei OT, inquanto si dovrebbe entrare nel merito delle profezie, e mi sembra che Tu voglia trattare solo di testi e loro attendibilità. Tutto è umana "SUPPOSIZIONE", oppure pensi che qualcuno abbia la "VERITA' ASSOLUTA" ivi inclusi Studiosi Bibblici, Teologi e Clero (solo umani). La "VERITA'" è dei Messaggeri di Dio ed anche la loro è "RELATIVA". Esempio banale: Un Re invia un suo ambasciatore ad un altro Re, gli dà un incarico ben preciso, gli pone dei limiti invalicabili su cosa dire e l'ambasciatore è tenuto a rispettare questi limiti pur conoscendo molto di più, la "verità" è limitata a cosa il Re vuol far conoscere e non alla "VERITA' ASSOLUTA" che pur è conosciuta dall'ambasciatore. I Vangeli sono solo parti di verità inquanto limitati a quanto pervenuto, direttamente quali testimoni o verbalmente da altri testimoni di quello che Gesù ha detto o fatto, agli scrittori. da "L'Arte di Persuadere" di Vera F. Birkenbihl:(Psicologa e Scrittrice) "La nebbia psicologica lascia intravedere solo brandelli di informazione" Saluto |
11-04-2007, 11.59.43 | #68 | |||||
Utente assente
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Riferimento: La stesura dei Vangeli
Citazione:
La "Nuova Riveduta" ad esempio lo fa, come anche la Elberfelder (Bibbia in tedesco) lo fa, ecc. Non c'è bisogno dunque di alcunché, in quanto è già stato fatto. E qualsiasi cristiano un po' informato lo sa. Citazione:
Nessuno sa il motivo per cui Marco lascia via o scrive certe informazioni (a volte anche assai importanti). Comunque... Marco presunto maestro di Pietro - dici. Anche se Papia, come parecchi altri, sostenevano certe cose, dovresti sapere che non la si pensa più così al giorno d'oggi. Leggendo il Vangelo stesso secondo Marco ci si accorge di per sé come tale ipotesi sia campata in aria (o solo sorta per quel motivo di "apostolicità" di cui parlavi). Perché? Beh, Marco non riporta che a tagliare l'orecchio del servo del sommo sacerdote fu Pietro (come precisa Giovanni) durante l'arresto di Gesù. Perché mai non l'avrebbe precisato, se a parlargli del racconto fu Pietro in persona? Marco poi non riabilita in alcun modo Pietro dopo che lui rinnegò per ben 3 volte (e quindi in modo definitivo) Gesù il Nazareno. Ecco infatti quali sono le ultime parole di Pietro nel Vangelo di Marco: "Non conosco quell'uomo di cui parlate". Perché mai Pietro avrebbe permesso a Marco di metterlo in così cattiva luce, senza poi riabilitarlo, come avviene in Giovanni e in Luca? Già solo da questi due esempi mi pare chiaro che Pietro ben poco ha a che fare con il Vangelo secondo Marco. Comunque, tutto questo discorso l'ho fatto per arrivare qua: Citazione:
Sai meglio di me che i Vangeli sono anonimi, e che mai sapremo chi li ha scritti veramente. Per i primissimi cristiani era assolutamente irrilevante chi fosse l'autore (nel II secolo poi diviene importante, per via delle eresie), ma importante era il CONTENUTO, il messaggio all'interno di esso, insomma, l'EVANGELO, in altre parole "La buona Novella". Sugli autori dei Vangeli canonici c'è poco da dire: Non si sa chi fossero esattamente. Si possono fare solo ipotesi. Citazione:
1) Essendo gli Evangeli anonimi, la risposta è: Non si sa. 2) Semplificando parecchio, due sono le ipotesi più in voga. Una vuole che siano stati scelti dall'"alto", l'altra dal "basso"... Cosa significa? Significa che secondo alcuni sono stati scelti definitivamente solo nel IV sec. d.C. scartando gli altri, altri sostengono che i Vangeli che si sono imposti, sono quelli che venivano letti e usati nella liturgia già nel II sec. d.C. dai cristiani. Ma sul come e quando si sia formato il canone, non c'è vera unanimità tra gli studiosi, come in molte altre cose. Vuoi nuotare nel mondo delle ipotesi? Prego. Qui comunque siamo in un settore del forum chiamato "spiritualità", e non "studio critico-storico", insomma, non uno studio legato alla storia e alla filologia e il suo modo di procedere con le fonti. Se vuoi parlarne, secondo me, dovresti farlo in "storia". Ma alla fin fine non sono io il Webmaster, quindi sia come sia. Questo è uno dei motivi per cui non mi piace intervenire qua. Citazione:
Gli orientali d'altra parte, avendo (avuto) un altro modo di tramandarsi i testi e le usanze (sistema mnemonico ecc.), danno molta meno importanza ai testi scritti (sacri o no), ma pensano di più a ciò che c'è di concreto, come le usanze, i rituali, ecc. Facendo un esempio: La Bhagavadgita è diventata importante e famosa solo (o soprattutto) tramite gli occidentali, che l'hanno tradotta e fatta circolare. Molti indiani manco la conoscevano prima che ci fosse questo specie di boom occidentale (di tradurre alcuni testi "sacri" indiani e farli circolare). Gandhi ad esempio lesse per la prima volta la Bhagavadgita a Londra in inglese, non in India. (Senza poi dimenticarci che la Baghavadgita non è nemmeno un testo "schruti", bensì "smriti"...). Tutti questi dettagli filologici legati ai testi scritti sono questioni assolutamente irrilevanti per la spiritualità. E l'esempio più eclatante è rappresentato dagli indiani d'India. La lettera uccide, lo spirito vivifica... diceva qualcuno tempo fa. |
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11-04-2007, 13.32.18 | #69 | |
Sii cio' che Sei....
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Riferimento: La stesura dei Vangeli
Citazione:
Certo, sapevo che intendevi questo, tuttavia le cose non stanno proprio cosi. Gli Orientali sotto un certo punto di vista sono peggio di noi. Il loro punto di forza (a parte i Vaisnava) e' il non aver misconosciuto la nondualita', per cui ogni tanto qualcuno ne diviene Testimone vivente. Tuttavia intorno al Maestro, immediatamente dopo la sua scomparsa, ecco che l'ego si mette all'opera creando ordini, sistematizzando l'insegnamento ecc. ecc. . Un esempio a caso: Dadu Dayal (1544-1603). Dadu come Kabir e poi Nanak era un Maestro particolare, come era particolare il periodo storico (i Musulmani attaccavano ferocemente quelli che loro ritenevano gli idolatri Hindu). Dadu era un Maestro Sahajista...eppure alla sua morte nacquero diverse sette che immediatamente sistematizzarono e codificarono il suo insegnamento. Dadu era l'antidogma in persona ed ecco che alla sua morte proprio i suoi discepoli fecero del suo insegnamento un dogma! Cosi e' stato per Buddha, Shamkara e altri, cosi credo sia accaduto a Gesu'. |
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11-04-2007, 13.34.25 | #70 | |||||||||||
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Riferimento: La stesura dei Vangeli
Citazione:
Chi legge le note ? Solo chi già conosce la questione testuale, tutti gli altri le ignorano. Togliere il testo ha un altro significato. Chi legge la Bibbia e trova la pericope dell’adultera la considererà parola di Gesù, ignorando il significato della noticina che gli suggerisce discretamente e senza disturbare che quella pericope non era presente nei mss più antichi….”e che diavolo vuol dire poi ? mah se ce l’hanno scritto nella Bibbia vuol dire che Gesù l’ha detto !” pensa la casalinga di Voghera. Citazione:
Per il NT tra le migliori traduzione oggi in circolazione. Citazione:
Tu hai portato una ipotesi io ti ho mostrato che la tua ipotesi è ragionevolmente infondata. “ Citazione:
La famosa acqua calda ? Riguardo all’attribuzione dei vangeli, sfondi una porta aperta, la mia era solo una risposta alla tua argomentazione del post precedente. Citazione:
Ripeto, sono d’accordo, ma io la parolina “mai” non la uso “mai” Citazione:
Certamente visto che non utilizzavano i vangeli ma la tradizione tramandata oralmente. Citazione:
Perché loro potevano confrontarlo con la tradizione orale ancora viva. Citazione:
C’è qualcosa in storia antica che non lo sia ? Anche l’esistenza di Gesù è un’ipotesi, dire che qualcosa è un’ipotesti non dice nulla sul suo grado di verosimiglianza difatti ogni ipotesi ha il suo "peso" specifico. Citazione:
Quando scrivo “chi” mi riferisco non solo all’autore, ma anche al contesto geografico, sociale, ecc… Citazione:
Non esattamente, il discorso liturgico era solo al terzo posto, i due criteri principali erano: apostolicità e concordanza con la traditio. “Vuoi nuotare nel mondo delle ipotesi? Prego” Ripeto, cosa non lo è ? Citazione:
Non ho aperto io la discussione, se va spostata che la si sposti. Saluti Andrea |
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