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01-10-2007, 03.26.58 | #143 | |
Nuovo iscritto
Data registrazione: 19-08-2007
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Riferimento: La stesura dei Vangeli
Citazione:
Gesú era forse il nome piú comune fra gli ebrei del tempo, quindi nulla di strano se Barabba si chiamava Gesú Barabba. Molto piú strana ed intrisa di arcano si fa la coincidenza con il nome Barabba. Bar Abbá; figlio del padre. Barabba era un bandito conosciuto di cui si sapeva fra il popolo, Cioé gli zeloti, che erano appunto banditi dalla giurisdizione romana; vi era uno zelota anche fra i dodici che seguirono Gesú. Che Barabba si chiamasse Gesú Barabba non é nuovo, io ho sempre letto la mia bibbia cosí ! In qualche vangelo viene riportato Gesú Barabba, io sono sicuro di averlo letto giá parecchi anni fa. Vi é anche una piccola svista di traduzione quando Gesú dice a san Tommaso: tu mi credi percé mi hai veduto, beati quelli che non avendo visto crederanno. Il testo viene tradotto dando la possibilitá ad intendere questa frase di Gesú in senso generalizzato e filosofico, ma il senso dell'originale non é "beati quelli che pur non avendo visto crederanno" cosí cioé in senso generico, generalizzato quasi ad impronta filosofica. Nel idioma originale da cui si traduce, il senso é: beati quelli che pur non avendomi visto (cosí come tu mi hai veduto Tommaso) crederanno. Perché Gesú appare principalmente agli apostoli (e alle donne pie con Maria sua madre) appare principalmente agli apostoli perché a loro diede il compito di andare in tutto il mondo e testimoniare quello che avevano veduto per l'appunto quindi massima considerazione per il vedere. Ci sono persone che dicono che non buono volere vedere per credere, io potrei dirmi sodisfatto di dire il contrario se correggessero un po' la traduzione... oppure Gesú disse cosí come dire: i piú cocciuti siete voi, quindi devo farmi vedere a voi perché voi crediate; affinché non siate cociuti; mi avete pure visto mangiare un pesce insomma. , beati quelli che pur non avendomi visto risorto crederanno disse Gesú. Credere, cioé affermare che Gesú di Nazaret é il Signore (e pensare convintamente che Dio lo ha risuscitato dai morti) |
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06-10-2007, 16.46.37 | #144 | |
osservatore
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Riferimento: La stesura dei Vangeli
Citazione:
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06-10-2007, 17.14.20 | #145 |
Ospite abituale
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Riferimento: La stesura dei Vangeli
L'inerranza biblica secondo i cattolici non è intesa come perfezione del testo, ma infalliblità del messaggio teologico/morale che il testo biblico, con tutte le sue varianti, trasmette. La CCR infatti, si fa garante essa stessa del messaggio perchè oltre al testo sostine di trasmettere inalterata la traditio apostolica orale. Alcuni teologi sostengono che se anche la Bibbia sparisse completamente dalla faccia della terra, la Chiesa trasmetterebbe inalterata la fede apostolica.
L'inerranza del testo, nel senso che si sarebbe trasmesso inalterato dalla penna dell'agiografo ai giorni nostri, è una stupidaggine da fondamentalisti del libro. Non esiste "un testo" esistono migliaia di manoscritti che hanno lezioni quasi sempre differenti, non esiste un manoscritto identico ad un altro. Saluti Andrea |
06-10-2007, 17.25.13 | #146 | |
osservatore
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Riferimento: La stesura dei Vangeli
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06-10-2007, 23.48.30 | #147 | |
osservatore
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Riferimento: La stesura dei Vangeli
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07-10-2007, 16.28.14 | #148 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La stesura dei Vangeli
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Io ho studiato, dal puto di vista storico-critico e filologico, solo gli scritti neotestamentari, non mi sono mai occupato di settanta. Conosco l'errore riferito al lemma "giovane donna" tradotto da Giustino in vergine. Non ho idea se ciò sia dovuto ad un errore o ad una precisa volontà. Saluti Andrea |
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