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17-06-2006, 16.04.08 | #135 | |
Ospite abituale
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Il sesso
Citazione:
Fragola, se dovessi rispondere in un certo modo al tuo ultimo post finiremmo per rischiare di cadere in quella polemica che intendo decisamente evitare. In conseguenza di cio’ analizzero’ solo quanto hai scritto nella misura in cui puo’ dare un contributo all’approfondimento di una discussione sul “sesso”. Mi scrivi:” Per ora rispondero’ solo a questo, anche se non capisco perché dovrei giustificare il mio desiderio o meno di parlare di un argomento”. Dal momento che stiamo postando nell’ambito di un argomento quale il sesso, il sesso sublime e divino, ti dico che non ho mai usato il verbo dovere coniugato al condizionale. L’espressione “dovrei” la usi tu. Non ti ho mai detto che dovresti giustificare qualcosa. Cio’ che ho scritto è:”Da un’utente come Fragola mi aspetto proprio la possibilità di approfondire una discussione sul sesso anche a partire dalla grande opera freudiana”. L’aspettermelo si riferiva magari alla consapevolezza della possibilità della capacità di Fragola di sostenere quella discussione o di tentare di sostenerla. Il fatto che me lo aspetti non significa che mi aspetti qualcosa come un dovere da parte di Fragola. Riesco a non farmi fraintendere? Si può in un sito come “Riflessioni” non discutere un’opera come “ I tre saggi sulla teoria sessuale” nell’ambito di una discussione sul sesso?? Oggettivamente no. Non ho nulla da dire a proposito del fatto che tu ponga la possibilità di discutere i “Tre saggi” in futuro per le ragioni di cui mi hai informato. In questo senso non posso che augurarti un lavoro fruttuoso e duraturo. Eppure ti dico subito qualcosa di oggettivamente interessante dal momento che si riferisce a cose precise da te scritte e che magari fra qualche mese potrebbe costituire una parte della base da cui partire per la discussione della grande opera del 1905. Scrivi:”Dunque io non sono freudiana. Non amo nemmeno particolarmente Freud. Non concordo con il suo modo di vedere la sessualità. Però l’ho studiato.E ancora lo studio. I tre saggi in particolare pero’, non li rileggo da parecchio tempo, anche se ovviamente ne ricordo il contenuto.” Oggettivamente, dico oggettivamente: a) Per dire di non concordare con il modo di Freud di vedere la sessualità, bisognerebbe averlo letto. b) Dopo averlo letto bisognerebbe dimostrare di non averlo frainteso, di averlo compreso, nonché chiarire il modo in cui lo si è compreso. c) Dopo averlo compreso bisognerebbe poter sostenere una posizione tale da fondare l’affermazione di non condividerlo, bisognerebbe essere in ‘possesso’ di un modello tale da dimostrare di averlo superato. Scrivi:” Scrivi:” Da quel che ho letto, l’asessualità non ha nulla a che fare con quella presunta anoressia sessuale di cui si parlava altrove. Possiamo pensare che sia una patologia, forse, ma non che non esista.” Vorrei capire meglio. a) che tu abbai letto delle cose in cui si usano termini come “asessualità” e “asessuale” non significa assolutamente la certezza che essi si riferiscano a qualcosa di esistente. L’ho detto diverse volte e siccome si tratta di argomenti per me di grande interesse posso ripetermi senza annoiarmi. b) Se poniamo la possibilità che sia una patologia – e un bel forse ce lo metti tu – dobbiamo anche ammettere che non possa trattarsi di una patologia associata a qualcosa di inesistente, e se cio’ e vero, allora non possiamo parlare di a-sessualità, perché se nelle parole “bi-sessualità” , “etero-sessualità”, omo-sessualità, i prefissi “bi”, “etero” e “omo” definiscono un orientamento sessuale appunto, una forma, una flessione nel la forma linguistica e diversi comportamenti nella sfera extra-linguistica, il prefisso “a –“ nell’espressione “ a-sessuale” non definisce un bel nulla, non dice nulla di reale, in ragione del fatto che il sessuale non è qualcosa di cui l’uomo possa disfarsi alla maniera di un vestito, ma cio’ per cui esso è quello che é. Coito ergo sum, come ha detto prima di me Maxim!! Coito dunque sono, esisto, sono reale. Sono, esisto, sono reale in ragione del fatto che due esseri si sono accoppiati genitalmente, sessualmente e non a-sessualmente. c) Cosa direbbe l’ipotetico psichiatra, andrologo, ginecologo, sessuologo, psicoanalista, neurologo di turno? Senta signor Rossi, lei è malato di qualcosa di inesistente! Lei è malato del fatto di non esistere. Il fatto di non esistere è la sua malattia.” Su certe cose ti chiederei di essere piu’ rigorosa. Dici di trovar noioso dover rispiegare cento volte il significato di ogni frase. Usi termini come “dover” e “cento volte”. Non ho mai costretto nessuno e del resto non potrei costringere nessuno a ripetere le cose niente meno che “centinaia di volte” . Una discussione sulla sessualità per me non puo’ essere mai scontata e mai noiosa. Se capisco che il mio interlocutore ha ragioni autentiche per farmi ripetere le cose piu’ volte – sicuramente non a centinaia – non ho nessun problema. Non ho nessun problema a ripetere le cose tante volte se esse costituiscono per me un valore. Franco Ultima modifica di Franco : 17-06-2006 alle ore 16.07.48. |
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17-06-2006, 18.41.11 | #136 |
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Esistono delle persone che dichiarano di non provare impulsi sessuali e che hanno scelto per questo loro stato il nome di asessualità. Che la scelta ti soddisfi etimologicamente oppure no, non è una cosa pertinente, ma queste persone esistono, e prenderei questo come un dato di relaltà. Se esistono delle persone che si definiscono asessuali, esiste l'asessualità.
Queste persone non sentono il loro stato come una patologia, quindi non vedo il motivo di "patologizzarle". Qualora si rivolgessero ad un terapeuta per un altro sintomo, sarà semmai compito del terapeuta valutare se il sintomo che lamentano ha una connessione psicodinamica con il loro "stato sessuale". Questo significa essere rigorosi. Invece scrivere pagine e pagine per attribuire un singnificato ad una a privativa allo scopo di dimostrate la contraddizione intermini del nome che essi danno a qualcosa che vivono, questo non è, a mio parere, essere rigorosi. Detto questo, non vedo la relazione dei tre saggi di Freud con la questione aperta da monica. Noto però che tu di questi saggi hai fino ad ora solo citato il titolo. Non hai minimamente spiegato perchè, secondo te, non si può prescindere da essi per parlare di sessualità. Se ritieni che sia così, ti chiederei di essere sufficientemente rigoroso da argomentarlo con qualcosa di più significativo del titolo dell'opera. |
18-06-2006, 10.22.26 | #137 | |
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Re: Il sesso
Citazione:
Ti dicevo che ti avrei risposto poco alla volta. Ora rispondo a questo. Assolutamente sì! Secondo Freud la sublimazione della libido ( per freud la libido è energia sessuale) èil presupposto della civiltà. Secondo Freud è la sublimazione della libido generare cose come l'arte, la cultura ecc. E' semmai, quindi, chi non sublima a non essere sano!!!! Questo concetto, che nella prima fase della sua teorizzazione è molto semplice, si complica un po' mano mano che il suo pensiero matura, quando viene introdotta la cotrapposizione tra Eros e Thanatos. (vedi "al di là del principio del piacere" 1920) |
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18-06-2006, 10.42.01 | #138 | |
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Il sesso
Citazione:
Fragola, scrivi:"Esistono delle persone che dichiarano di non provare impulsi sessuali e che hanno scelto per questo loro stato il nome di asessualità. Che la scelta ti soddisfi etimologicamente oppure no, non è una cosa pertinente, ma queste persone esistono, e prenderei questo come un dato di relaltà. Se esistono delle persone che si definiscono asessuali, esiste l'asessualità." Assolutamente falso. Falso nel senso che il fatto che una persona si definisca in un un certo modo non significa assolutamente che cio' sia vero, reale. Il fatto, dico il fatto che per secoli e secoli miliardi di persone sia siano definite vicine a "Dio" significa per te che questo "Dio" esista? Il fatto, dico il fatto che i mistici cristiani parlino di qualcosa come un "sentimento di Dio" e similia, non significa assolutamente la certezza dell'esistenza dell'"oggetto di quel sentimento"! Se io mi definisco una persona che fa il politico per il bene della comunità, sono per questo automaticamente un non -arrivista? Se mi definisco psichiatra e in piu' posso contare su uno studio con tutti gli annessi e connessi, se mi presento con il mio bel camice bianco, i miei farmaci in bella vista, sono per questo certamente una persona capace di curare disturbi psichici? Scrivi:"Detto questo, non vedo la relazione dei tre saggi di Freud con la questione aperta da monica. Noto però che tu di questi saggi hai fino ad ora solo citato il titolo. Non hai minimamente spiegato perchè, secondo te, non si può prescindere da essi per parlare di sessualità. Se ritieni che sia così, ti chiederei di essere sufficientemente rigoroso da argomentarlo con qualcosa di più significativo del titolo dell'opera. " Ma fragola, consentimi, quante ore sono trascorse dal post nel quale mi hai chiesto con dovizia di ragioni di rimandare una discussione dei "Tre saggi" di qualche mese? L'argomento "sesso" per me é qualcosa di molto serio. Franco Ultima modifica di Franco : 18-06-2006 alle ore 10.43.29. |
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18-06-2006, 11.56.51 | #139 | |
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Re: Il sesso
Citazione:
Ma certo! Ma mi da la certezza dell'esistenza del sentimento! In un'ottica psicologica, è più importante il sentimento di Dio dell'esistenza oggettiva di un Dio. Il sentimento di Dio, la religione, è presente in tutte le culture ed è quindi comunque psicologicamente ed antropologicamente interessante a prescindere dall'esistenza oggettiva di un Dio. Vedi, il motivo per cui non riusciamo a capirci è il gioco etimologico che tu hai fatto sul termine asessualità. Faccio un esempio: l'isteria! Il termine isteria deriva da utero. Ma anche quando si è visto che anche gli uomini potevano essere isterici, si è continuato per molto tempo ad usare la parola isteria per definire i fenomeni psicosomatici. A volte le parole acquistano un significato scollegato dalla loro radice etimologia. Se asessualità significa non percepire stimoli sessuali, e se ci sono persone che non percepiscono stimoli sessuali, allora possiamo parlare di asessualità come di qualcosa di esistente. Ora, io concordo con te nel pensare che, in assenza di patologie ormonali, quegli stimoli ci siano ma siano inconsci. Non concordo con te nel dire che non esiste il fenomeno a cui viene attribuito il nome di asessualità. Sui tre saggi, visto che insisti sul fatto che siano fondamentali, sarei curiosa di capire almeno perchè. |
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18-06-2006, 16.14.10 | #140 |
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Asessualità
Io credo che andrebbero meglio definite le criteriologie delle osservazioni e delle analisi.
Su di un piano esclusivamente fenomenico, infatti, è certo che sussistono quadri clinici di estrema debolezza, per non dire insussistenza, della libido. Penso a certe gravi malformazioni cerebrali, ad alcune patologie cromosomiche, come la s. di Klinefelter, per esempio,le quali sono "strutturali" al soggetto. Penso a circostanze, per quanto gravi, ma contingenti, come le gravi depresioni, o tendenzialmente stabili, sebbene in modo "funzionale", come la schizofrenia disorganizzata e quella residuale. Sotto il profilo antropologico,al contrario, la sessualità è sempre operante nell'essere umano, sebbene anch'io ritenga che l'assoluta centralità che le riconosceva Freud derivi da un'incompleta estensione delle sue osservazioni ed analisi. Le considerazioni teoretiche di Freud risentono eccessivamente della prevalenza tra i suoi pazienti di isterici e fobico-ossessivi: ciò che può essere indotto dal materiale fornito dalle architetture della personalità e dello sviluppo psichico che soggiacciono e fanno da premessa e sfondo di tali patologie, non può essere troppo generalizzato. Il rischio è quello di assumere come assiomi interpretativi, oggettivi e neutrali, ciò che, in realtà, può valere altrove nè più nè meno che come una "prescrizione autoconvalidantesi". Per lungo tempo il freudismo ha messo un po' in ombra altre modalità di espressione della vita psichica, adombrando anche su di esse il "sospetto" che esse conseguissero a nevrotizzazioni libidiche. Da questo punto di vista, meno male che Jung lasciò passare qualche spiffero! Devo dire che, peraltro, l'interesse attuale delle neuroscienze per questi approcci è meramente storico. Ma non voglio mettere troppa carne al fuoco. |