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14-12-2005, 10.58.49 | #72 |
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Messaggio originale inviato da hopfrog
[b]scusa se ti rispondo sull'arogmento femminilita', ma a certe affermazioni nn posso restare indifferente. ho girato in 10 anni di lavoro alcuni tra i piu' grandi uffici di milano, considerata a torto o a ragione, la capitale lavorativa italiana. parliamo di grosse societa' di telecomunicazione, ecc. ho visto dei panorami umani veramente variegati in quei posti, erano uffici in alcuni casi con centinaia di persone, spesso con prevalenza di donne. e' proprio su queste esperienze quantitative che io (e penso anche qualcun altro) possono dire che la qualita' della femminilita' oggi e' vicina allo zero assoluto. vogliamo parlare poi di una classica donna manager standard? diciamo laurea in economia a pieni voti, 2 o 3 master, professionista di ristrutturazione aziendale o cose simili? io ne ho conosciute diverse, con alcune ho avuto anche delle relazioni occasionali, dettate dal momento. vuoi che ti dica realmente che livello di femminilita' esprimono?!? penso che la risposta gia' la immagini. quando si lavora 12/13 ore al giorno, qualunque essere umano perde qualita', e la donna perde femminilita' e anche bellezza. nn e' possibile poi, come per magia, dopo 12 ore di lavoro, girare il bottone e diventare 'femme fatale'. si va' a letto e si cerca di dormire, per poter mordere piu' forte che si puo' l'osso il giorno dopo. questo e' il mondo lavorativo. lo e' sempre stato. le donne occidentali adesso ne fanno parte. con tutte le sue conseguenze. Non nego quello che hai scritto...capisco quello che dici, lavoro in una societa' molto grande e conosco l'ambiente del lavoro, ma ti posso assicurare che anche una donna che ha fatto carriera...non perde in femminilita', in disponibilita', perche' se questa e' la sua caratterialita' non la perde a causa del lavoro...poi bisogna anche mettere sulla bilancia quanto una donna in carriera possa rinunciare alla "sua vita privata" per il lavoro...le sfumature sono mille...ma pensi che soltanto voi uomini siete in grado di reggere 10 o 12 ore di lavoro e poi tornare a casa...e aver voglia di far l'amore con la vostra compagna o di preparare una cena anche all'ultimo minuto, ma deliziosa? Vaniglia Vaniglia Ultima modifica di Vaniglia : 14-12-2005 alle ore 11.03.04. |
14-12-2005, 11.15.40 | #74 |
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Riferimento Edali
Perché dovresti insegnare a qualcuno il buon senso? Quale sarebbe questo "buon senso"? Perche' secondo te non ci sono persone che non anno buon senso se vuoi ti elenco una lista infinita'............ 1 sopratutto La Cultura........... poi lasciamo perdere seno' Litighiamo........ Ciao jon |
14-12-2005, 11.39.48 | #75 |
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Botte piena e moglie ubriaca dicono non possano coesistere.
Lo stesso equivale per l'uomo... Ma abbiamo scelto questa vita e quindi ci adeguiamo. Una donna che lavora inevitabilmente cura meno gli aspetti famigliari. Per quante potenzialità possa avere una donna, dopo 8 ore di lavoro, le corse per prendere i figli a scuola, la cena etc...lo spogliarello lo potrà anche fare ma per mettersi il pigiama ed andare a letto. L'importante è capire che riversare parte delle vita sulla professione potrebbe danneggiare la serenità nella vita famigliare soprattutto per chi era abituato con i genitori monoreddito... ...però dai...ogni due anni riusciamo a cambiare auto... |
14-12-2005, 11.45.00 | #76 |
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Non lo so, io penso che non si possa generalizzare, le situazioni di ogni donna sono tante e diverse, quindi c'e' chi arriva stanca dopo otto ore di lavoro e chi no, chi ha figli da accudire e chi no, ecc.ecc....l'unica cosa certa e' che anche la donna non puo' mettere il lavoro davanti alla sua vita "privata", a meno che non abbia fatto questa scelta
Vaniglia |
14-12-2005, 11.58.58 | #77 |
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Non lo so, io penso che non si possa generalizzare, le situazioni di ogni donna sono tante e diverse, quindi c'e' chi arriva stanca dopo otto ore di lavoro e chi no, chi ha figli da accudire e chi no, ecc.ecc....l'unica cosa certa e' che anche la donna non puo' mettere il lavoro davanti alla sua vita "privata", a meno che non abbia fatto questa scelta
Mai generalizzare. Per nostra scelta di vita mia moglie non lavora e più di qualche sera soffre anche lei di trementi "mal di testa". Ma una cosa è certa. Deriviamo da una società dove la maggior parte delle nostre famiglie era monoreddito e quindi la situazione era ben diversa. Non è questione di mettere il lavoro davanti la vita privata...è che viviamo tutti 24 ore al giorno e se 8 le occupi al lavoro indubbiamente non hai tempo per fare altre cose...per non dire di chi si porta i problemi lavorativi anche a casa. |
14-12-2005, 12.05.41 | #78 |
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Messaggio originale inviato da maxim
Non lo so, io penso che non si possa generalizzare, le situazioni di ogni donna sono tante e diverse, quindi c'e' chi arriva stanca dopo otto ore di lavoro e chi no, chi ha figli da accudire e chi no, ecc.ecc....l'unica cosa certa e' che anche la donna non puo' mettere il lavoro davanti alla sua vita "privata", a meno che non abbia fatto questa scelta Mai generalizzare. Per nostra scelta di vita mia moglie non lavora e più di qualche sera soffre anche lei di trementi "mal di testa". Ma una cosa è certa. Deriviamo da una società dove la maggior parte delle nostre famiglie era monoreddito e quindi la situazione era ben diversa. Non è questione di mettere il lavoro davanti la vita privata...è che viviamo tutti 24 ore al giorno e se 8 le occupi al lavoro indubbiamente non hai tempo per fare altre cose...per non dire di chi si porta i problemi lavorativi anche a casa. Dipende, Maxim, io lavoro 10 ore al giorno, eccetto questa settimana che sono in ferie, altrimenti non riuscirei a collegarmi al forum, anche un lavoro impegnativo, ma in casa ho un aiuto, non tutti i giorni naturalmente, ma quel che e' sufficente per non farmi assalire dall'angoscia della casa, un figlio di 13 anni, eta' difficile, ma indipendente...quindi quando tormo posso permettermi di pensare a lui ma anche a me stessa Vaniglia |
14-12-2005, 12.28.30 | #79 |
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Dipende, Maxim, io lavoro 10 ore al giorno, eccetto questa settimana che sono in ferie, altrimenti non riuscirei a collegarmi al forum, anche un lavoro impegnativo, ma in casa ho un aiuto, non tutti i giorni naturalmente, ma quel che e' sufficente per non farmi assalire dall'angoscia della casa, un figlio di 13 anni, eta' difficile, ma indipendente...quindi quando tormo posso permettermi di pensare a lui ma anche a me stessa
..e come dicevi tu...ogni situazione è diversa...non esistono regole fisse. Ma allora cosa significa?...che le donne di oggi sono più brave di quelle di un tempo? No dai... Abbiamo guadagnato molto ma a scapito di qualcosa che oggi sembra essere passato in secondo piano...o peggio...non c'è nemmeno il tempo per riflettere e rendercene conto. |
14-12-2005, 12.40.14 | #80 |
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Platone e Socrate
Nel quinto libro della Repubblica , Platone affronta la questione della diversità dei sessi e assume posizioni piuttosto aperte , soprattutto se teniamo in considerazione dei tempi in cui é vissuto , tempi in cui l' attività manuale , per esempio la coltivazione dei campi , era predominante : Platone sta tratteggiando il suo stato ideale , visto come grande famiglia , caratterizzato dall' abolizione della proprietà privata . Socrate , il protagonista del dialogo di cui Platone si serve per esprimere le sue idee , arriva a dire che perfino le donne e i figli devono essere in comune ; quest' affermazione , chiaramente , suscita scalpore presso i suoi interlocutori , i quali lo travolgono di domande : Socrate si trova decisamente in difficoltà e prende come esempio per spiegare ciò che intende il mondo dei cani , ipotizzando che le femmine debbano svolgere le stesse mansioni dei maschi : andare a caccia e fare tutto ciò che fanno i maschi . Se ogni attività deve essere comune , é ovvio che dovranno avere la stessa educazione , lo stesso allevamento impartito ai maschi : l' unica differenza sarà che i maschi saranno più vigorosi , dice , Socrate , che comunque é chiaramente consapevole della divergenza della natura dei due sessi ; evidentemente nature diverse dovrebbero svolgere funzioni diverse , secondo la logica più tradizionali , ma Socrate é convinto di poter dimostrare che le cose non stiano necessariamente in questi termini : le persone calve e quelle chiomate hanno la stessa natura ? Qualora abbiano natura opposta , allora se i calvi fanno i calzolai , a rigore i chiomati non possono fare i calzolai : ma é assurdo . Il problema consiste nel chiedersi in quale senso usiamo i termini " diverso " e " identico " quando li poniamo in connessione con il termine " natura " : i calvi é vero che sono diversi dai chiomati , ma forse ne consegue che ai primi spettano compiti totalmente diversi da quelli che spettano ai secondi ? Naturalmente tutti i membri del genere umano hanno delle differenze , Platone lo sa bene , ma esistono differenze rilevanti a tal punto da determinare una radicale disuguaglianza e distinzione di funzioni e attività ? Non va poi dimenticato che in età moderna una di queste differenze rilevanti sarà ravvisata nel colore della pelle come motivo per giustificare l' esistenza della schiavitù . Platone invece usa il concetto di " differenza naturale " solo in connessione all' attitudine a svolgere determinate funzioni : in questo senso si può correttamente dire che un medico é diverso da un falegname , ma non che il sesso maschile é diverso da quello femminile . Rispetto alla determinazione delle funzioni da svolgere all' interno di una città giusta quale quella che Platone si propone di tratteggiare perde dunque totalmente rilevanza il diverso ruolo svolto da maschio e femmina nel processo riprodutivo :infatti in che cosa differiscono gli uomini dalle donne ? Secondo Socrate e Platone nel fatto che le donne partoriscano , mentre gli uomini fecondano : ma allora , per quel che riguarda funzioni quale la difesa della città , per esempio , entrambi i sessi possono attendere alle stesse occupazioni . Tuttavia , Socrate fa notare come in tutti i campi l' uomo risulti superiore alla donna , nonostante ci siano anche donne superiori a certi uomini . Così per quel che riguarda l' amministrazione statale " non c'é occupazione che sia propria di una donna in quanto donna nè di un uomo in quanto uomo ; ma le attitudini naturali sono similmente disseminate nei due sessi , e natura vuole che tutte le occupazioni siano accessibili alla donna e tutte all' uomo , ma che in tutte la donna sia più debole dell' uomo " , dice Socrate . Così come per gli uomini , ci saranno donne più portate per la ginnastica , altre più portate per la musica , altre più portate per la difesa dello stato e così via ; una donna portata per la difesa dello stato , difenderà lo stato meglio di un uomo non portato per la difesa dello stato , e viceversa : ma nel caso di un uomo e una donna entrambi portati per la difesa dello stato , allora l' uomo risulterà superiore . Già i Pitagorici avevano ammesso nella loro scuola le donne , dimostrando grande apertura mentale , e anche Epicuro consentirà alle donne l' accesso al " Giardino " ; ben diversa é invece la concezione delle donne di Aristotele : la natura non fa nulla invano e con tutta la materia a disposizione crea il maggior numero possibile di cose : tuttavia ci possono essere scarti , come le unghie o i capelli , che la natura crea per sovrabbondanza di materia : così é anche per la donna , che viene creata dalla natura come " scarto " , tuttavia si tratta di uno scarto che serve all' uomo per perpetrare la specie .
saluti jon |