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03-03-2005, 20.05.41 | #12 |
Utente bannato
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Probabilmente visto quello che hai scritto devi avere vissuto una situazione del genere, io personalmente ad esempio i "silenzi complici " non so nemmeno cosa vogliano essere nemmeno quelli "dell'inizio", ma in compenso le " elaborazioni giudicanti e severe" le ho quotidianamente, uso la tua espressione per definirle ma non credo proprio che rendano l'idea...ma con tutto cio nessuno è riuscito a cambiarmi, se mai dovessi incontrare un'altra persona mi comporterei esattamente come ho scritto e come mi sono sempre comportata, non è colpa mia se il mondo è pieno di spazzatura....bisognerebbe solo avere la fortuna di evitarla...o meglio di riconoscerla....
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03-03-2005, 20.19.56 | #13 | |
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Re: comunicare tra uomo e donna
Citazione:
Non credo che esista un giusto e uno sbagliato, credo che in una relazione profonda semplicemente succeda di raccontarsi. Non lo vedo come un obbligo o come una medicina, non sei mica dall'analista Semplicemente succede. Intimità e confidenza camminano insieme. E così si accoglie anche una eventuale esperienza di dolore dell'altro. Poi, ovviamente, ogni relazione è un caso a sè. Ci sono cose del mio passato, che potremmo chiamare "vissuti di dolore", che io non desidero raccontare più e che racconto solo se ritengo che siano necessarie all'altro per capire qualcosa di sè. In questo momento della mia vita questo ora è così, ma non escludo che potrebbe succedermi di avere il desiderio di raccontarle perchè l'intimità è tale da ... renderlo inevitabile. |
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03-03-2005, 21.06.06 | #14 |
Ospite abituale
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Hoibò…. Avevo inteso la domanda in un altro senso e cioè che le esperienze significative di cui parlare, fossero quelle del vissuto della coppia.
Forse io do per scontato che due persone che vogliono creare un’intimità emotiva si raccontino le proprie esperienze più significative. Personalmente, se esco con una donna che mi parla, dell’ulcera duodenale di suo padre o delle corna del droghiere, duro 30 secondi….in casi eccezionali 35. |
03-03-2005, 21.12.23 | #15 | |
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Citazione:
Sarebbe come dire che non ci può essere nulla di interessante o di significativo nella vita di una persona se non quello che ha condiviso con te? |
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03-03-2005, 21.20.17 | #16 |
Utente bannato
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in un rapporto di coppia secondo voi quanto è giusto ripercorrere il vissuto dolore parlando delle proprie esperienze più significative con l'altro?
rileggere prego..."proprie" e non con-divise Ultima modifica di Kim : 03-03-2005 alle ore 21.23.43. |
03-03-2005, 21.26.07 | #17 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Passando il tempo, (io stò in coppia da vent’anni), il vissuto è per lo più quello condiviso assieme, per cui anche il “vissuto dolore” è spesso quello condiviso ed ecco il senso dei miei primi interventi. Poi certo ci possono essere dolori che ciascuno di noi, (noi membri della coppia), affronta quotidianamente da solo, ma non appartengono più al passato ma al presente….. |
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03-03-2005, 21.28.55 | #18 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Ultima modifica di VanLag : 03-03-2005 alle ore 21.31.51. |
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03-03-2005, 21.33.37 | #19 | |
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Citazione:
Era una battuta, Van! Per le corna del droghiere. Che comunque, raccontate come dio comanda, potrebbe anche venirne fuori una bella storia! |
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03-03-2005, 21.37.29 | #20 |
Utente bannato
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Forse sono io che ho un concetto "distorto" della coppia e la vedo come "un insieme". Ecco che una coppia può avere le proprie esperienze.
No no tu hai un perfetto concetto di coppia secondo me, anzi complimenti, sono io che mi sono espressa poco e male, volevo dire quello che ha detto fragola...per il resto non posso che darti ragione se vivi 20 anni con una persona il massimo sarebbe trovare uno compagno/a che abbia la voglia e la disponibilità di continuare il dialogo analizzando il vissuto...della coppia... |