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Vecchio 28-05-2004, 11.48.23   #51
Pierre
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Data registrazione: 14-03-2004
Messaggi: 58
Forse il nodo da sciogliere è la caduta...

Citazione:
Messaggio originale inviato da libellula

...
cado di fronte alle banalità della vita di coppia....in quello sono scoperta, non ho gli strumenti giusti,m e mi disgrego.
...

Ciao Libellula,

Io penso che bisognerebbe "studiare" il perché di questa tua caduta di fronte alle banalità della vita di coppia, come dici tu.

Forse riflettendoci insieme (o in privato con qualcuno o più di noi) ti può essere d'aiuto capire in cosa consiste esattamente la tua "debolezza" e dunque saper meglio affrontarla, evitando la tua disgregazione.
Che ne pensi?
Non potrebbe essere il giusto indirizzo da dare alla discussione?

Con amicizia

Pierre
Pierre is offline  
Vecchio 28-05-2004, 12.00.52   #52
libellula
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Data registrazione: 08-09-2003
Messaggi: 31
Re: Forse il nodo da sciogliere è la caduta...

Citazione:
Messaggio originale inviato da Pierre
Ciao Libellula,

Io penso che bisognerebbe "studiare" il perché di questa tua caduta di fronte alle banalità della vita di coppia, come dici tu.

Forse riflettendoci insieme (o in privato con qualcuno o più di noi) ti può essere d'aiuto capire in cosa consiste esattamente la tua "debolezza" e dunque saper meglio affrontarla, evitando la tua disgregazione.
Che ne pensi?
Non potrebbe essere il giusto indirizzo da dare alla discussione?

Con amicizia

Pierre

Ciao Pierre, hai ragione! Il nodo da sciogliere è proprio questo....ma è tanto tempo che tento di farlo anche con il mio terapeuta e in questo momento inizo a perdere un po' la fiducia/speranza di poter attuare un cambiamento reale.
Quando sono in preda a quelle sensazioni mi sento totalmente impotente, non riesco a controllare i miei stati d'animo....non vorrei essere fraintesa! Non è che perda il controllo e faccia cose "strane", ma non riesco a modulare la sofferenza e non riesco a dare il giusto valore alle cose. Un esempio: se il mio compagno mi dice che vorrebbe, da qui ai prossimi 2 mesi, andare a fare un fine-settimana al mare con la sua famiglia (e senza di me) io sono presa da una rabbia cieca, mi sento esclusa, non amata, non considerata, anche se lui mi ha intetgrato mille volte nella sua dimensione di "famiglia originaria", conosco molto bene i suoi con cui ho anche un ottimo rapporto, ma quando lui "reclama" dello spazio per se che non mi include, allora scattano i miei meccanismi persecutori, mi sento abbandonata, inizio a pensare che lui non sia l'uomo goisto per me, lo accuso di essere "mammone" ed infantile, di non aver tagliato il cordone ombelicale (questo forse è anche un po' vero...), e soprattutto mi sento ferita.
Che fare?? Se qualcuno ha qualche suggerimento è ben accetto....mi sento davvero in un loop senza via d'uscita e teno anche che continuando a reagire in questo modo potrei deteriorare il rapporto. Lui ha molto bisogno dei suoi spazi, e io non riesco ad accettare questa sua esigenza e la interpreto come un segnale di non amore.
Ne uscirò????
libellula is offline  
Vecchio 28-05-2004, 19.06.31   #53
nemamiah
Utente bannato
 
Data registrazione: 03-11-2002
Messaggi: 601
Re: Re: Re: A tutti....

Citazione:
Messaggio originale inviato da libellula
E'vero, non so chi tu sia e non mi sembra di essermi espressa in toni provocatori nei tuoi confronti.....non ho chiesto a te nè a nessun altro giustificazioni, sei forse tu, se non sbaglio , ad avere un po' la "coda di paglia".

So bene di non essere l'unica sulla faccia della terra che sta soffrendo, ma non vedo perche' il tuo tono debba essere sempre così freddo e cinico....mi fai passare come un'adolescente inquieta che piagnucola perche' il fidanzatino di turno non la porta in discoteca!!!!

Ognuno vive le situazioni, per quanto oggettivamente diverse possano essere, con gli strumenti che ha....io riesco paradossalmente a fronteggiare meglio situazioni oggettivamente piu' difficili e cado di fronte alle banalità della vita di coppia....in quello sono scoperta, non ho gli strumenti giusti,m e mi disgrego. Ma non per questo penso che questa sofferenza sia banale, perche' le sensazioni che noi viviamo, a prescindere dal motivo per cui si scatenano, hanno comunque una loro ragione d'essere.

In ogni caso non mi aspettavo affatto una giustificazione da parte tua o di altri....e non mi sento affatto una che vede nero ovunque. In questo momento è dura, e vedo nero, ma non è sempre così. Penso di potermi concedere un momento di debolezza, e penso anche che tu non possa dare giudizi sul mio modo di essere prendendo spunto da qualche intervento su questo forum.

Spero di aver chiarito gli equivoci.

Chi scrive e ripete frasi da me scritte,con toni polemici, è ovvio che si rivolge a me,mi pare chiaro e credo l'abbiano capito tutti. Pertanto,credo che non è la mia di coda che vedi,ma la tua nel gioco che fai del cane che si morde la coda.

Dal momento che la mia attenzione si è focalizzata sul discorso del libro,chi mostra subdolo cinismo sei tu.

Non mi risulta che ci siano stati equivoci,come non mi risluta che abbia mai scritto qualcosa in relazione a giustificazioni.

Che poi le libelule amo vivere in luoghi paludosi,questà è una scelta della natura di questo insetto,nè io nè altri possono cambiarla.

Prosit
nemamiah is offline  
Vecchio 29-05-2004, 01.56.08   #54
neman1
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 24-04-2004
Messaggi: 839
Per libellula. Non escludendo di poter aver frainteso quanto hai scritto mi viene in mente da chiederti sulla tua impostazione verso un rapporto di coppia. Deduco molta gelosia-possessivita' da parte tua e l'opzione: dominio, siccome sei frequente a parlare di "controllo". Preavvisarti 2mesi prima credo sia inteso come: offrirti il tempo neccessario per chiarirti o abituarti all'idea. Forse e' piu adatta una "rottura brusca" o un sparire "improvisamente" a te. La mia solo un ipotesi. Spero ti possa essere d'aiuto. Ciao.
neman1 is offline  
Vecchio 29-05-2004, 13.03.15   #55
dana
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 18-10-2003
Messaggi: 0
Re: Re: Forse il nodo da sciogliere è la caduta...

Citazione:
Messaggio originale inviato da libellula
Lui ha molto bisogno dei suoi spazi, e io non riesco ad accettare questa sua esigenza e la interpreto come un segnale di non amore.

Azzardo un'idea: se non riesci dal punto di vista emotivo ad accettare che lui abbia bisogno dei suoi spazi (non è un segnale di disamore, credo), provaci dal punto di vista razionale. Soffocandolo, ottieni solo di farlo sentire in gabbia, e quindi ancora più desideroso di libertà. Organizzati qualcosa di tuo che sia interessante per te, quel weekend che lui trascorrerà con i suoi, non stare a casa da sola, e non farglielo pesare.

.........però com'è facile parlare, vivere è più difficile........

con tutta la mia comprensione. ciao
dana is offline  
Vecchio 30-05-2004, 05.49.52   #56
gyta
______
 
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
Re: Re: Forse il nodo da sciogliere è la caduta...

Messaggio originale inviato da libellula
"..Lui ha molto bisogno dei suoi spazi, e io non riesco ad accettare questa sua esigenza e la interpreto come un segnale di non amore.."


Potresti essere una persona profondamente egoista ed incapace di provare affetto verso un'altro essere umano ..ma non ci credo, per cui..

Io penso che ciò che sentiamo in rapporto con un'altro -in linea di massima- è la risposta ai nostri profondi e precisi bisogni ed alle nostre aspettative.
Quindi se sentiamo 'non amore' è 'non amore' come risposta a cio che per 'amore' desideriamo/intendiamo..
Per cui il nostro 'istinto' non sbaglia ci dice 'attenzione-risposta sbagliata!-non è ciò che desideri'..
Questo non significa che non possa esserci possibilità d'intesa ..l'amore è un percorso insieme e come tale non è qualcosa di 'fermo'..
Si cresce insieme quando si vuole, SE lo si vuole (/DESIDERA!).

Riprendiamo da quando ipotizzavo l'egoismo.. Dunque..
Se tu ti senti 'esclusa', per esempio quando passa il fine settimana coi suoi, è possibile che la tua rabbia-richiesta si concretizzi SOLO in quel momento ma abbia radici ben salde radicate altrove..!

Se già fai un percorso introspettivo di psicoanalisi,
io punterei a chiedermi se il tuo sentirti esclusa non sia una realtà che scoppia solo nella più 'palese' evidenza (il fine settimana coi suoi) ma con radici salde e ben più evidenti nel vostro giornaliero rapporto di coppia!

Insomma secondo me stai nascondendo qualcosa (di bello grosso) a te stessa!

Se veramente tu ti sentissi partecipe della sua vita e lui partecipe nella tua (a parte il fatto che ce ne sarebbe una sola di vita -in due- 'idilliacamente'),
lo 'scoppio' potente sul 'fine settimana' non ci sarebbe ..
magari non capiresti, magari chiederesti a lui di farti capire..
ma la rabbia(/dolore acuto) da dove mai arriverebbe ??!

Io penso che ti senti 'esclusa' dalla sua vita(/anima) già molto prima..

Gyta
gyta is offline  
Vecchio 31-05-2004, 14.15.30   #57
spada di fuoco
Ospite abituale
 
Data registrazione: 20-06-2003
Messaggi: 195
Re: Re: Forse il nodo da sciogliere è la caduta...

Citazione:
Messaggio originale inviato da libellula
...
Quando sono in preda a quelle sensazioni mi sento totalmente impotente, non riesco a controllare i miei stati d'animo....non vorrei essere fraintesa! Non è che perda il controllo e faccia cose "strane", ma non riesco a modulare la sofferenza e non riesco a dare il giusto valore alle cose. Un esempio: se il mio compagno mi dice che vorrebbe, da qui ai prossimi 2 mesi, andare a fare un fine-settimana al mare con la sua famiglia (e senza di me) io sono presa da una rabbia cieca, mi sento esclusa, non amata, non considerata, anche se lui mi ha intetgrato mille volte nella sua dimensione di "famiglia originaria", conosco molto bene i suoi con cui ho anche un ottimo rapporto, ma quando lui "reclama" dello spazio per se che non mi include, allora scattano i miei meccanismi persecutori, mi sento abbandonata, inizio a pensare che lui non sia l'uomo goisto per me, lo accuso di essere "mammone" ed infantile, di non aver tagliato il cordone ombelicale (questo forse è anche un po' vero...), e soprattutto mi sento ferita.
Che fare?? Se qualcuno ha qualche suggerimento è ben accetto....mi sento davvero in un loop senza via d'uscita e teno anche che continuando a reagire in questo modo potrei deteriorare il rapporto. Lui ha molto bisogno dei suoi spazi, e io non riesco ad accettare questa sua esigenza e la interpreto come un segnale di non amore.
Ne uscirò????
Quello che spesso pensiamo, ma non diciamo è che, forse, a prescindere dal fatto che noi gli vogliamo bene… l'altro non dimostra, con il tuo comportamento, di fare come noi vorremmo che facesse per poterci dire che mi vuole bene e quindi facendoci stare male. Noi gli vogliamo bene e noi sappiamo cosa è bene per l'altro affinché noi possiamo star bene. Per poter noi stare bene l'altro deve fare come noi vogliamo, così che noi possiamo volergli bene.

Potrebbe non essere così, ma se lo fosse… dovremmo chiederci se quando diciamo all’altro di volergli bene in realtà non diamo anche per scontato una serie di condizioni, che costituiscono i presupposti affinché possiamo voler bene ad una persona.
Sembra così che ciò che sentiamo per l’altra persona sia condizionato all’esistenza di alcuni presupposti “oggettivi” la cui continua verifica da parte nostra ci possa dire se anche l’altro ci vuole bene. Ma sulla base di cosa facciamo questa verifica di comportamenti? Forse, su come noi vorremmo si comportasse?
Ma noi vogliamo bene all’altro perché l’altro ci vuole bene o vogliamo bene all’altro perché ci piace così com’è?
Le condizioni fanno parte del voler bene? Allora dovremmo ammettere che il nostro è un bene condizionato… Niente di strano, forse deve essere così…
Per cui… ognuno vive la vita che gli piace vivere....

E' solo una mia interpretazione, solo un mio pensiero, come quello di ognuno, e come il pensiero di ognuno... certamente discutibile.

ciao

spada di fuoco
spada di fuoco is offline  
Vecchio 31-05-2004, 15.46.07   #58
libellula
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Re: Re: Re: Forse il nodo da sciogliere è la caduta...

Citazione:
Messaggio originale inviato da spada di fuoco
Quello che spesso pensiamo, ma non diciamo è che, forse, a prescindere dal fatto che noi gli vogliamo bene… l'altro non dimostra, con il tuo comportamento, di fare come noi vorremmo che facesse per poterci dire che mi vuole bene e quindi facendoci stare male. Noi gli vogliamo bene e noi sappiamo cosa è bene per l'altro affinché noi possiamo star bene. Per poter noi stare bene l'altro deve fare come noi vogliamo, così che noi possiamo volergli bene.

Potrebbe non essere così, ma se lo fosse… dovremmo chiederci se quando diciamo all’altro di volergli bene in realtà non diamo anche per scontato una serie di condizioni, che costituiscono i presupposti affinché possiamo voler bene ad una persona.
Sembra così che ciò che sentiamo per l’altra persona sia condizionato all’esistenza di alcuni presupposti “oggettivi” la cui continua verifica da parte nostra ci possa dire se anche l’altro ci vuole bene. Ma sulla base di cosa facciamo questa verifica di comportamenti? Forse, su come noi vorremmo si comportasse?
Ma noi vogliamo bene all’altro perché l’altro ci vuole bene o vogliamo bene all’altro perché ci piace così com’è?
Le condizioni fanno parte del voler bene? Allora dovremmo ammettere che il nostro è un bene condizionato… Niente di strano, forse deve essere così…
Per cui… ognuno vive la vita che gli piace vivere....

E' solo una mia interpretazione, solo un mio pensiero, come quello di ognuno, e come il pensiero di ognuno... certamente discutibile.

ciao

spada di fuoco

E' vero, forse l'amore, o meglio, l'amore che per ora io riesco a dare e a ricevere è solo amore condizionato....dove le condizioni, però, sono purtroppo sempre soggettive e in quanto tali non assolutizzabili e non universalmente valide. Quello che per me può essere espressione d'amore, non deve esserlo necessariamente per l'altro, e viceversa.
Mi sono interrogata tante volte su quanto esista di "oggettivamente valido" nell'amore, e non sono ancora arrivata ad una risposta. In effetti, quando mi lamento del mio compagno non tengo conto del fatto che siamo due alterità a confronto, e che quello che lui fa non deve per forza essere sinonimo di non amore, ma può essere "soltanto" espressione di un modello diverso di amore, di un modo differente di dare amore.
Quando scrivo queste cose, però, e questa è la mia "condanna", sento di stare parlando solo con la testa....la pancia rimane fuori da questa logica, e con questo non voglio essere remissiva, o passivamente in balia del mio modo di essere, ma solo molto realista. Tante volte ho fatto un esame di realtà lucido e consapevole, e tante volte sono ricaduta nelle stesse trappole. E' questo il difficile: tradurre nella componente emotiva ciò che abbiamo compreso in quella razionale.....questa è la vera sfida, ma in questo momento mi sembra una lotta contro i mulini a vento....spero di potermi ricredere al piu' presto!!!
libellula is offline  
Vecchio 31-05-2004, 15.51.12   #59
libellula
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Data registrazione: 08-09-2003
Messaggi: 31
Re: Re: Re: Forse il nodo da sciogliere è la caduta...

Citazione:
Messaggio originale inviato da gyta
Messaggio originale inviato da libellula
"..Lui ha molto bisogno dei suoi spazi, e io non riesco ad accettare questa sua esigenza e la interpreto come un segnale di non amore.."


Potresti essere una persona profondamente egoista ed incapace di provare affetto verso un'altro essere umano ..ma non ci credo, per cui..

Io penso che ciò che sentiamo in rapporto con un'altro -in linea di massima- è la risposta ai nostri profondi e precisi bisogni ed alle nostre aspettative.
Quindi se sentiamo 'non amore' è 'non amore' come risposta a cio che per 'amore' desideriamo/intendiamo..
Per cui il nostro 'istinto' non sbaglia ci dice 'attenzione-risposta sbagliata!-non è ciò che desideri'..
Questo non significa che non possa esserci possibilità d'intesa ..l'amore è un percorso insieme e come tale non è qualcosa di 'fermo'..
Si cresce insieme quando si vuole, SE lo si vuole (/DESIDERA!).

Riprendiamo da quando ipotizzavo l'egoismo.. Dunque..
Se tu ti senti 'esclusa', per esempio quando passa il fine settimana coi suoi, è possibile che la tua rabbia-richiesta si concretizzi SOLO in quel momento ma abbia radici ben salde radicate altrove..!

Se già fai un percorso introspettivo di psicoanalisi,
io punterei a chiedermi se il tuo sentirti esclusa non sia una realtà che scoppia solo nella più 'palese' evidenza (il fine settimana coi suoi) ma con radici salde e ben più evidenti nel vostro giornaliero rapporto di coppia!

Insomma secondo me stai nascondendo qualcosa (di bello grosso) a te stessa!

Se veramente tu ti sentissi partecipe della sua vita e lui partecipe nella tua (a parte il fatto che ce ne sarebbe una sola di vita -in due- 'idilliacamente'),
lo 'scoppio' potente sul 'fine settimana' non ci sarebbe ..
magari non capiresti, magari chiederesti a lui di farti capire..
ma la rabbia(/dolore acuto) da dove mai arriverebbe ??!

Io penso che ti senti 'esclusa' dalla sua vita(/anima) già molto prima..

Gyta

E' vero Gyta, io mi sento esclusa dalla sua vita tutte le volte in cui lui fa qualcosa che non mi coinvolge e non implica la mia presenza....non vorrei sembrare ossessionante....non pretendo di essere onnipresente, ma non riesco nemmeno a concepire come lui possa avere voglia di passare ad esempio un fine settimana da solo...forse perche' a me capita di rado!
Il mio problema, come da te giustamente osservato, ha radici piuì profonde.....per me l'amore si traduce nella vicinanza fisica, è come se l'allantanamento dell'alltro significasse per forza un suo non interesse nei miei confronti. Stabilisco un'equazione indebita tra amore e esserci sempre, come se non importasse la qualità ma bastasse la quantità....
Penso di sapere da dove orgini tutto questo, così come so quanto sia difficile da estirpare questo "male oscuro"...ci sto provando, ma è una lotta quotidiana e in questo periodo mi sento piu' debole per affrontarla.
libellula is offline  
Vecchio 31-05-2004, 20.18.48   #60
Devi
Ospite
 
Data registrazione: 06-05-2004
Messaggi: 29
Ciao, Libellula.
Conosco bene quei “mal di pancia”, so bene cosa vuol dire magari rendersi conto delle proprie debolezze, meschinità, gelosie e, credimi, è già molto…ma sembra che non sia sufficiente, vero?
Il fatto è che dopo taniche di lacrime versate prima a lamentarci del fatto che “lui” non ci ami, poi a condannarci per rendersi conto di essere dei “mostri” di egoismo, gelosi, possessivi, insicuri, maldestri (il tutto condito da una buona dose di autocommiserazione), dopo tutto questo può accadere che ci si renda conto di un’ulteriore cosa: che finché cerchiamo di combattere queste stesse emozioni cd. “negative” ci restiamo sempre più intrappolati…La tanto agognata felicità, o benessere, o serenità che dir si voglia siamo certi che significhi non provare più tutto questo?
In ogni caso, abbiamo già sperimentato, penso, che non spariscono cercando di combatterle…
Accettarsi….Già, ma spesso anche questo concetto rimane una parola magica…una sorta di condanna nello stesso momento in cui ci accorgiamo che non ci stiamo accettando affatto, che magari siamo riusciti a diventare solo un po’ più tolleranti o civili, un po’ meno irascibili….ma il mal di pancia è sempre in agguato….
Tutti noi, se vogliamo (anche se costa una gran fatica, lo so…per cui potremmo forse anche evitare di farla….) possiamo capire da quali fantasmi siamo perseguitati….ma siamo sicuri che siano figure così sinistre? Magari stanno solo cercando di dirci qualcosa…spesso le nostre paure hanno origini lontane, ma non è poi così importante scoprirle….siamo quello che siamo. Non si tratta di essere migliori o peggiori di adesso: se restiamo nella gabbia del giudizio staremo sempre male, continuando a chiedere agli altri quello che non osiamo chiedere a noi stessi.
L’altro è un mondo completamente diverso da noi, eppure uguale, ed è proprio in virtù di questa apparente contraddizione, almeno io credo, che può capitare di entrare in una armoniosa e meravigliosa sintonia con l’altro….magari non accade sempre, non con tutti, ma dipende da quanto siamo disposti ad abbandonare ogni schema e aspettativa in cui vogliamo rinchiudere noi e l’altro…..
Possiamo solo goderne quando ciò accade….tanto è inutile: ci raccontiamo un sacco di storie, ma sappiamo, nel nostro intimo, se la sintonia c’è oppure no….il mal di pancia è solo un campanello di allarme della mancanza di armonia….il nostro corpo sa molte più cose della nostra mente….
Quando ciò accade, godi solo del fatto di esistere e del fatto che l’altro esista…e ti senti un essere miracolato, perché non solo respiri, ma hai anche la possibilità di condividere l’esperienza della vita…pur non sapendo affatto cosa sia, ma non te ne curi….così come non ti curi di sapere cosa l’altro pensa, cosa fa, cosa non fa…tu non sei l’altro: solo quando c’è armonia scompare sia il tuo io che l’altro io e allora il problema non esiste più…..
Lo so, a parole è facile…ma proviamo, proviamo a guardare l’altro con occhi diversi…scopriremo molte cose….
Oppure possiamo anche delegare la nostra felicità, il nostro star bene all’altro…chi ce lo impedisce? Se ci fa stare bene….ma bisogna essere consapevoli che in questo caso lo star bene sarà fatto da vari momenti intervallati da angosce di vario tipo, in un infinito e crudele gioco ad incastri di comportamenti, il più delle volte indotti. Possiamo scegliere e nessuno può e dovrebbe giudicarci per questo. Ma anche questa eventuale scelta va accettata…e siamo daccapo….
L’altro vive, è, respira….a dispetto di noi (!)..vogliamo lasciarlo vivere o ucciderlo?
Quando ci chiediamo in preda all’ansia, al panico, alla paura dell’abbandono, se e quanto l’altro ci ami, noi sappiamo se amiamo?
Quando noi stessi argomentiamo all’infinito sul comportamento dell’altro, chiediamoci se non stiamo forse cercando di spostare l’attenzione da noi stessi….vogliamo lasciarci vivere o ucciderci?

So che non è facile, libellula….ognuno ha il suo percorso…io ho provato e sto provando a tracciare il mio, dando solo qualche spunto, se vuoi, su cui riflettere insieme agli altri amici del forum.

Devi
Devi is offline  

 



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