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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 17-12-2007, 10.40.22   #1
Nadége
Ospite
 
Data registrazione: 10-11-2007
Messaggi: 31
Exclamation La... donna danno!

Qualche sera fa, al ritorno da una cena tra amici/colleghi , io ed uno di loro ci troviamo ad essere soli in auto.
Nella tormenta di neve, preoccupati di tornare a casa sani e salvi, ce ne stiamo in silenzio. Lui guida la mia auto, ogli tanto lo guardo e sembra più in pensiero di me!
Quando finalmente la situazione diventa meno critica ci mettiamo a chiacchierare. L'argomento è... il gossip del momento (ehm... "momento" che dura da qualche annetto, in effetti!): la relazione tra due colleghi. Lui sposato, lei no. Lui dirigente, lei in carriera.

Gli chiedo: "Ma, secondo te, lui è innamorato?"
Risposta: "No, se lo fosse avrebbe lasciato la moglie ed il figlio... non ne avrebbe concepito un'altro! Penso però che non riesca a fare a meno di lei".

E prosegue: "Ci sono certe donne che ti entrano dentro. Che diventano una specie di ossessione. Non è amore. L'amore, quello vero, ti fa stare bene. Quello che ti fanno provare loro, invece, ti fa stare male. Le vuoi, le prendi, le odi. Sì, le cerchi e allo stesso tempo le odi. Ti danno emozioni fortissime di cui non sai fare a meno. Non le senti mai completamente tue. Io ho vissuto questa cosa e mi sono sentito come può sentirsi un drogato. Avevo un bisogno disperato di vederla, sentirla e delle emozioni che mi dava. Ore con il cell in mano a lottare contro il desiderio di chiamarla. La odiavo e mi odiavo".

Io: "E... come ne sei uscito? Come se ne esce?"

Lui: "Devi troncare. Devi essere capace di troncare di netto. Ma ci vogliono una fermezza ed una determinazione non comuni! E poi capita che credi di esserne uscito e ti metti alla prova. Vai nei posti che sai essere frequentati da lei, vuoi incontrarla. Un giorno la vedi ti accorgi che ci sei ancora dentro fino al collo... Ne sei veramente uscito quando quel bisogno non lo senti più."

Chiedo a voi uomini se vi è mai capitato qualcosa di simile. E se potete aggiungere qualcosa in proposito.
A voi donne chiedo invece se siete mai state oggetto di questo tipo di desiderio.

Grazie.

Nadége is offline  
Vecchio 17-12-2007, 14.52.42   #2
donella
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-06-2007
Messaggi: 710
Riferimento: La... donna danno!

Ciao.

Non so fino a che punto questo mio intervento possa ritenersi pertinente, e me ne scuso.

So soltanto che "a pelle" il tuo collega... mi sembra aver riassunto i connotati più appariscenti della Passione di tutti (uomini e donne)... per poi arbitrariamente battezzarli con quell' "ODIO"... che forse è solo il nome della sua rabbia.... di non "avere il fisico per viverla" (la Passione).

C'è chi "sta bene" nella Passione (uomini e donne)... e non "odia" se non chi lo confina nell'a-patia.... (per esempio)....

---------------

Questa, del tuo collega, mi dice assai:

"se lo fosse avrebbe lasciato la moglie ed il figlio... non ne avrebbe concepito un'altro!"

Questo è il SUO punto di vista, che s'affianca a milioni di altri.....

.... da quello di chi (esecrabile quanto vogliamo).... continua a tener moglie e fare figli per non perdere le guarentigie che quel certo matrimonio gli ha assicurato....
....un oceano in mezzo.
Fino a:
.... a quello di chi (per nulla esecrabile secondo me) dal matrimonio con maturità riconosce di aver avuto un Molto che sarebbe turpe sconfessare.... e POI ha intuito che dell'Altro ancora può dare a sè stesso... senza inciampare nella corbelleria di rinnovare l'intero pacco (demolendo e infangando il già posseduto)... per un Rapporto che è bello e sano (per tutti) purchè ... dia Altro e per Altre Vie..... e con Altre forme.... (io, per esempio, questa la chiamo Maturità! Mi fanno una tristezza enorme quelli che dopo il divorzio corrono a "riaccasarsi" trascinando le inevitabili zavorre di quello che fu! Mi fanno sempre l'effetto di chi non ha capito che - molto spesso se non sempre - "sbagliato" più che la persona dell'altro... fu proprio l'accrocco; e andare a replicarlo cambiando persona.... mi sa SEMPRE di illusione col timer; con disillusione dolorosa quanto meritata : dovevano capirlo prima! Prima di far disastri!).

Ecco: può darsi che il terzo collega, quello del gossip, sia solo uno sciatto puttaniere, profittatore in casa e fuori.... però non è l'iper schematica (ok, parlo come magio: semplicistica!) diagnosi del collega che - secondo me- potrà mai permettere di leggere.... nè quella.... nè altre situazioni: c'è oggettivamente dell'Altro, e di Molto Altro, che - SECONDO ME - lui beatamente ignora!

donella is offline  
Vecchio 17-12-2007, 21.26.18   #3
marco gallione
Utente bannato
 
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
Riferimento: La... donna danno!

Qui sul forum, sono il capocannoniere della donna-danno.
Gioco in serie A (grazie Ibella ).
Credo quindi di avere pieno titolo per partecipare a questa discussione, e per prenderla anche un po’ sul serio. Da qui in poi.

La vicenda della donna-danno si compone di due pezzi: la “donna-danno” e l’ “uomo-che-la-subisce” – o la vive, o se la sciroppa – come tale.
Dove c’è una donna-danno, dietro v’è un uomo molto preso, l’ “uomo-che-la-subisce” appunto.

La esistenza dell’“uomo-che-la-subisce” ce l’ha rivelata, per sommi capi, la mia migliore amica del cuore Donella ( ). Donella ha ragione.

Ipotizzando per un attimo che non esista il cicisbeo qualunque, (recidivo, deboluccio, che si innamora a vanvera, di una e anche dell’altra, e che non è caratterizzato da particolare spessore emotivo-intellettuale), concentrerei la attenzione solo rispetto all’uomo normale, all’uomo medio, che incappa nella disgrazia: l’uomo “normale”, non cicisbeo.

L’“uomo-normale-che-la-subisce” è uno che, quella volta che si fa prendere da una relazione sentimentale, non fa mica finta. Si fa prendere oltre il ragionevole, magari. Sbagliando, probabilmente. Ma lo deve fare per definizione. Ope definitionis (tiè.. pure in latino..).
Intendiamoci: non è proprio mica detto che lo faccia di continuo (il farsi prendere e il subire); magari gli capita giusto una o due volte nella vita.

Posso ancora aggiungere alla analisi breve di Donella (la mia migliore amica del cuore Donella ), che, oltre a subire, l’“uomo-normale-che-la-subisce” – motore e giustificazione della donna-danno – spesso è pieno di sè. O capita – perlomeno – che sia pieno di sè.

Si è detto infatti che la donna-danno, la nostra beniamina, ha la caratteristica della sfuggevolezza: non è mai completamente nostra.
Ciò ha un che di ipnotico, almeno in alcuni casi. Almeno quando ella sia alla altezza della situazione (un cesso sgraziato, che si veste e si muove da schifo e che non becca un congiuntivo e che fa pure la sfuggevole, la lasciamo sfuggere volentieri anche noi uomini-che-subiscono, o uomini-che-la-subiamo).

L’ “uomo-normale-che-la-subisce-pieno-di-sè” è portato a giudicare intollerabile che una donna possa essere sempre sfuggevole, e non la si riesca a considerare mai definitivamente conquistata.
Ciò è intollerabile per chi è pieno di sè. Intollerabile.
Ecco l’ipnosi che fa il suo corso .
E per l’uomo-normale-che-la-subisce-pieno-di-sè sono davvero tanti c…zi!
E’ fritto.
E’ una situazione malsana.

Descritto sommariamente il profilo dell’uomo-che-subisce, resta da dire della donna-danno, che è in effetti la protagonista della discussione.

Molte cose si potrebbero dire, ma Nadege – che sa di cosa parla – ci ha dato la chiave dell’arcano.

In fondo, la vera donna-danno – fenomeno non così frequente, se si tratta della vera donna-danno – deve possedere una fondamentale caratteristica, una caratteristica fondativa (lo so che “fondativa” non c’entra niente.. però mi piaceva l’idea di scriverla la parola fondativa… la caratteristica “fondativa”…).
La donna-danno ha subito un danno, e quindi non ha paura di niente.
Come nel bel romanzo, che dopo ci hanno fatto un film con geremi airons e giuliet binosc.

Solo che nella vita vera la donna-danno non ha la faccia della attrice francese misteriosa giuliet binosc con lo spolverino nero. Nella vita vera, la donna-danno sembra una normale, spesso insospettabile.

Una volta, anni fa, ho schivato inconsapevolmente una donna-danno (in questo momento mi sto toccando scaramanticamente le parti basse..).
Dopo molti anni è diventata la mia migliore amica. Mi ha raccontato di sè. Del danno subìto. Il peggior danno.
E poi ancora, dopo tante conversazioni, mi ha confessato che non può fare a meno di annientare l’uomo con cui sta, di dimostrare a se stessa che lo ha annientato irreversibilmente.
Eravamo innamorati l’uno dell’altra, ma lei non ha voluto fare il passo successivo. E poi sono stato io ad allontanarmi.
Mi voleva (e mi vuole) bene, e se avesse fatto il gran passo – mi ha detto poi – avrebbe fatto di tutto per annientarmi.
Sospettava che con me non ci sarebbe riuscita peraltro, e questo la terrorizzava. Altrimenti sarei stato una delle sue vittime, probabilmente.
Ho ringraziato il cielo che l’ho schivata come amante, e che è mia amica oggi (tipo Donella per intenderci.. ). Ai suoi ex è andata peggio.

Una vera donna-danno - semplicemente - non ha paura di perdere un sentimento, perchè le hanno già portato via tanto.
E' come voler intavolare una discussione garbata e piena di regole con uno che piglia il crak, o con un piccolo trafficante di cocaina di Medellin, o con uno scafista albanese, dalla apparenza e dalle movenze deliziosamente femminili. Femminilità, e niente da perdere.
Quest'ultima caratteristica, nelle relazioni sentimentali e anche in quelle umane, ha un peso specifico spaventoso. Questa idea mi sono fatta, sapete?
La forza e anche la potenziale brutalità di una persona, e quindi anche di una amante, possono derivare proprio da quello.


Abbiate paura della donna-danno, cari amici. O sarete fritti.
Lo dico a me stesso prima di tutto, che ne ho schivata una, e che forse (bravo pirla) sono andato a trovarmene un’altra, di donna-danno.
Che fa l’architetto d’interni, pure (sì.. in Colombia, a Medellin).

Buon Natale a voi e alle vostre famiglie.
marco gallione is offline  
Vecchio 18-12-2007, 00.33.45   #4
leibnicht
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Data registrazione: 06-09-2003
Messaggi: 486
Le donne danno non le danno


Personalmente ci sono capitato in un letamaio del genere e ci ho sguazzato putridamente per più di quattro anni. Credo che l'amico-collega abbia perfettamente ragione: si tronca come col fumo. Ultima sigaretta, e via. Ma, come con le sigarette, ti capita, dopo anni, di andare inconsciamente a cercare il pacchetto nella tasca... Allo stesso modo, inconsapevolmente, torni e ritorni, con alternanze di disprezzo e ammirazione, amore e odio, tenerezza e rabbia, a lambire ricordi, sofferenze, intensità che non hai vissuto più.
Perchè il problema è questo: donne di questo genere ti regalano inferno e paradiso.
Le pene più atroci e la felicità più pura.
Le ami per questo. E le odii per questo.
E tutti le amano, e tutti le odiano, presto o tardi, per questo.
E finiscono male, quasi sempre: perchè agiscono senza un calcolo davvero strategico, ma navigano a vista nella vita.
Infine le condanna la biologia: il venir meno dell'appeal le rende bambole vecchie e sdrucite, dalle parvenze fatue e grottesche.
E quando la loro anima si rivela, attraverso l'opera spietata del tempo, ti chiedi come hai potuto amarle.
Così capisci che quello non era vero amore, ciò che ha compreso il tuo amico così presto: era fascinazione, incanto.
Un'illusione di cui era lei la portatrice quasi inconsapevole, e tu l'attore, altrettanto inconsapevole.
Un gioco perverso di cui gli Antichi supponevano artefici gli Dei.
Per il quale, come per una patologia, chiedevano compassione e rimedi.
leibnicht is offline  
Vecchio 18-12-2007, 01.26.22   #5
marco gallione
Utente bannato
 
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
Citazione:
Originalmente inviato da leibnicht

... agiscono senza un calcolo davvero strategico, ma navigano a vista nella vita.


Quoto Leibnicht.
La frase qui sopra è di una potenza assoluta.
Non so se Liebnicht volesse davvero dire questo, ma navigare a vista significa, per come la vedo io, non avere niente da perdere.
Chi sta per affogare disperato, può portare a fondo anche chi cerca di salvarlo.
Solo che, nel contesto che stiamo discutendo, la disperazione per una vita navigata "a vista" non è urlata. E' insospettabile. Al principio, praticamente invisibile.
marco gallione is offline  
Vecchio 18-12-2007, 11.46.40   #6
Nadége
Ospite
 
Data registrazione: 10-11-2007
Messaggi: 31
Riferimento: La... donna danno!

Ciao donella. Grazie per la tua risposta.

Sì, credo anch'io che il collega parlasse di passione.
Raramente chiedo più di quanto mi venga detto spontaneamente per cui non so se lui abbia, o abbia avuto in passato, il "fisico per viverla" (in effetti ci vuole un "fisico bestiale" ... pochi ce l'hanno).
Certo deve aver conosciuto l'esperienza molto da vicino e credo l'abbia segnato.
In effetti mi parlava di "odio" e io avvertivo tutt'altro.
Trasporto, passione appunto.
Quella che ti rimane nell'anima come un marchio a fuoco.

Quando ha detto questa frase:

"se lo fosse avrebbe lasciato la moglie ed il figlio... non ne avrebbe concepito un'altro!"

forse il collega intendeva dire che se ami una persona difficilmente riesci a vivere, progettare e costruire con un'altra.
Se invece si tratta "solo" di passione, magari sì...

La passione è... un fiore reciso. I suoi colori sgargianti ed il suo profumo intenso possono stordirti fino a farti perdere la ragione... ma è destinato a morte certa e nessuna cura può farlo vivere più a lungo.
L'amore ha radici... va coltivato, nutrito. La passione ti prende mentre all'amore devi essere disposto a dare.

Grazie ancora!

Nadége is offline  
Vecchio 18-12-2007, 12.02.38   #7
Nadége
Ospite
 
Data registrazione: 10-11-2007
Messaggi: 31
Riferimento: La... donna danno!

A Marco e a Leibnicht.
Grazie anche a voi.

Io credo "navighi a vista" perché totalmente incapace di proiettarsi nel futuro. Non sa più fare progetti, costruire.
Non ha nulla da perdere perché - nel danno a suo tempo subìto - ha già perso tutto quello che le interessava.
Nadége is offline  
Vecchio 18-12-2007, 12.09.25   #8
hava
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-12-2005
Messaggi: 542
Riferimento: La... donna danno!

Sono scettica a queste tipologie di tipo fisso.
Anche una cosidetta "donna-danno" si dovrebbe distinguere per la sua storia, mentalita' e sentimenti.
hava is offline  
Vecchio 18-12-2007, 13.40.47   #9
Catone
Ospite abituale
 
Data registrazione: 10-01-2006
Messaggi: 193
Riferimento: La... donna danno!

Io ci sono cascato, con una donna sposata: quando ho capito che era troppo quello che subivo le ho dato un calcio (metaforico) nel sedere. Ed è finita un'ossessione! In effetti ha tutti i crismi della droga!
Catone is offline  
Vecchio 18-12-2007, 14.50.31   #10
marco gallione
Utente bannato
 
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
Riferimento: La... donna danno!

Citazione:
Originalmente inviato da hava
Sono scettica a queste tipologie di tipo fisso.
Anche una cosidetta "donna-danno" si dovrebbe distinguere per la sua storia, mentalita' e sentimenti.

E' sempre giusto, hava, non ragionare per tipi, e fare le opportune distinzioni.
Dietro l'enfasi delle parole scritte qui, nel mondo reale, però quel tipo lì esiste.
Ne Il Danno se ne trova una descrizione abbastanza accurata. Romanzata, ma verosimile.
marco gallione is offline  

 



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