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19-12-2007, 19.14.55 | #23 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2005
Messaggi: 542
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Riferimento: La... donna danno!
Citazione:
Sei stato chiaro, ma io mi chiedo se vuoi veramente riparare il danno oppure ne cerchi la conferma. Ognuno di noi ha sviluppata un'immagine di se stesso difficile a cambiare. Spesso e' l'informazione di un'identita' dannata che si trasmette agli altri aspettandone la conferma. Un circolo vizioso fra persone con bisogni che coincidono. In questi casi da te prospettati anche la persona cosidetta dannosa non trova sempre il partner pronto a subire il danno. |
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19-12-2007, 19.18.27 | #24 |
Ospite
Data registrazione: 10-11-2007
Messaggi: 31
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Riferimento: La... donna danno!
Ciao Vagabondo.
Mi colpisce molto questo che tu hai scritto: Il dannato vede in lei quello che manca a lui e l'abbandono e il rifiuto sono sempre vissuti come conferme imperiture (da lì nasce il danneggiamento) che in lui qualcosa non va. Quindi anche nell'uomo dannato c'è già il danno, che trova nella donna (solo potenzialmente danno) le condizioni migliori per manifestarsi e danneggiare. Non so se posso farti queste domande. Credo potrebbe essere utile sapere... Nel momento in cui hai vissuto questa passione... insomma quando proprio c'eri dentro fino al collo... sapevi che era un "gioco perverso" in cui stavi mettendo in scena un atto in cui il finale era già scritto? O lo hai capito a posteriori? Tu sapevi che in realtà stavi cercando conferme come un assetato può cercare una goccia d'acqua nel deserto? Scrivi anche: Il danno rimane fin quando quel danno serve a confermare qualcosa sul proprio modo di essere. Quindi, per uscirne è essenziale prendere coscienza del rapporto tra il "danno originale" e quello appena subìto? (magari per... abbandono, rifiuto e conseguente conferma della propria - presunta! - "inadeguatezza"?) Si viene attratti da un certo tipo di persona in maniera inconsapevole? Quali antenne ci fanno captare che con certe persone potremo rimettere in scena il nostro "danno"? Grazie... spero si capisca qualcosa! Il danno rimane fin quando quel danno serve a confermare qualcosa sul proprio modo di essere. Spesso la donna danno può diventare "dannata" a conferma del fatto che ogni relazione è una storia a sè (come le partite) e che non esiste come persona una donna capace di risultare per tutti e sempre "danno", anche avendo alle spalle storie drammatiche. Non so se sono stato chiaro, ma ho detto la mia su un argomento che mi sta a cuore.[/quote] |
19-12-2007, 20.01.08 | #25 |
Ospite
Data registrazione: 19-12-2007
Messaggi: 11
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Riferimento: La... donna danno!
Bella questa discussione. Mi sono iscritto al forum solo per postare la mia opinione in merito, in quanto recentemente mi sono credo ritrovato nella parte di “uomo-normale-che-la-subisce”, per la seconda volta nella mia vita (e spero sinceramente anche l'ultima ).
La prima è stata diciamo il primo amore (durato 4 anni, di continui tira e molla) e lasciata col metodo consigliato dall'amico: ho troncato i rapporti di brutto e buonanotte al secchio. La seconda è in piedi da soli 7 mesi, ma già ci convivo e stò disperatamente cercando di sbrogliare la matassa, evitando soluzioni drastiche. Dalla mia esperienza posso quindi affermare alcune cose...
Credo inoltre che l'“uomo-normale-che-la-subisce” non possa risollevare la situazione. Ma l'alternativa al troncare definitivamente i rapporti (e per questo in qualche modo ritirarsi e leccarsi le ferite come i cuccioli) è quella di postare la relazione su un piano normale, e se questo è impossibile far ricadere il peso sulla donna danno, che in qualche maniera sarà costretta a guardare in faccia alla realtà. In questo scenario la "donna-danno" avrà come alternative quella di crescere, oppure semplicemente somatizzare la cosa e diventare 2x"donna-danno". Con buona pace degli altri “uomini-normali-che-la-subiscono”. |
19-12-2007, 20.25.11 | #26 | |
a sud di nessun nord
Data registrazione: 28-08-2006
Messaggi: 245
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Riferimento: La... donna danno!
Citazione:
Ne cerchi la conferma. Inconsciamente naturalmente. A volte la donna dannosa, come già accennavo, può trovare la persona che non interpreta il ruolo come si deve e si trova spiazzata. In quel caso lei non riesce a risultare dannosa e può anche darsi che l'uomo che lei non riesce a dannare la ossessioni. Ma di solito sceglie sempre la persona che stia al gioco. Entrambi cercano conferma dei propri "danni" nell'altro. Non è una mia teoria, sia chiaro, è la teoria della co-dipendenza, che ho cercato di tradurre. |
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19-12-2007, 20.34.23 | #27 |
a sud di nessun nord
Data registrazione: 28-08-2006
Messaggi: 245
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Riferimento: La... donna danno!
[quote=Nadége]Ciao Vagabondo.
Nel momento in cui hai vissuto questa passione... insomma quando proprio c'eri dentro fino al collo... sapevi che era un "gioco perverso" in cui stavi mettendo in scena un atto in cui il finale era già scritto? O lo hai capito a posteriori? Tu sapevi che in realtà stavi cercando conferme come un assetato può cercare una goccia d'acqua nel deserto? L'ho capito a posteriori, quando ci stavo dentro non me ne accorgevo. E' un'analisi fredda e distaccata, fatta dopo. Sono riuscito a diventare consapevole di quello che mi era accaduto solo dopo un'osservazione costante dei miei stati d'animo. Come dice Donella, il danno è anche una grande opportunità. Scrivi anche: Il danno rimane fin quando quel danno serve a confermare qualcosa sul proprio modo di essere. Quindi, per uscirne è essenziale prendere coscienza del rapporto tra il "danno originale" e quello appena subìto? (magari per... abbandono, rifiuto e conseguente conferma della propria - presunta! - "inadeguatezza"?) Si viene attratti da un certo tipo di persona in maniera inconsapevole? Quali antenne ci fanno captare che con certe persone potremo rimettere in scena il nostro "danno"? Grazie... spero si capisca qualcosa! Si capisce quello che chiedi. La scelta è del tutto inconsapevole, credo. In effetti il "danno" è quasi sempre una ferita che ci portiamo dentro che la donna danno non fa che solleticare. Perciò sembra sempre più brutto di quello che è, perchè dà accesso ad una sofferenza pregressa dovuta ad altro. La presa di coscienza al momento in cui accade che siamo vittime di un gioco teatrale (una tragedia), potremmo uscirne. Ma è estremamente difficile. |
20-12-2007, 00.04.53 | #28 | |
Ospite
Data registrazione: 10-11-2007
Messaggi: 31
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Riferimento: La... donna danno!
Citazione:
Io ho la sensazione che ella quasi mai si trovi spiazzata. L'uomo che non la subisce [che lei non riesce a dannare] potrebbe anche essere un uomo che la ama per ciò che è. Un uomo "risolto", senza drammi interiori da esorcizzare; un uomo che non cerca di guarirla, di salvarla, di redimerla o di sondare quella parte che lei ha reso inaccessibile a chiunque. Le fa intravedere la "normalità". Un bene sconosciuto e prezioso. Penso che la donna danno non cerchi le sue "vittime". Le incrocia sulla sua strada o dietro l'angolo... e quando accade, le travolge. E non ne va affatto fiera. Questa però... è una mia teoria. 'notte a tutti! |
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20-12-2007, 00.54.04 | #29 | |
a sud di nessun nord
Data registrazione: 28-08-2006
Messaggi: 245
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Riferimento: La... donna danno!
Citazione:
Chi la subisce non cerca di salvarla o redimerla, ma quasi sempre di "assicurarsela", di raggiungere una sicurezza con lei. Dal punto di vista dell'Amore, il danneggiato ha spesso tante colpe, secondo me. Mi veniva un dubbio, anche se il tuo punto di vista è molto interessante: ma la donna danno è capace di amare veramente una persona? E se l'uomo "risolto" fosse capace di stare solo sul suo stesso piano, vale a dire di amare sempre con "riserva"? Potrebbe essere questa la normalità di cui parli? |
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20-12-2007, 03.18.52 | #30 |
Utente bannato
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
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Della donna danno e della comparsa minore Lino Banfi
La discussione resta interessante.
Non vorrei però si appiattisse su un equivoco, o su un confine che mi sembra un po’ vago, progressivamente incerto. Sembra a me, almeno. Non vorrei che la figura mitizzata della donna-danno nelle sue relazioni con il malcapitato di turno, finisse per assumere qui il ruolo di icona urbis et orbis, simbolo di tutti i rapporti sentimentali conflittuali del mondo, parabola dell'amore di oggigiorno; assorbendo – non senza confusione – il campo delle relazioni sentimentali tutte, nella loro interezza ed in ogni stagione. Per me, (e quindi in parziale dissenso con alcuni degli illustri cattedratici che mi hanno preceduto) la donna-danno resta una pericolosa picchiatella, per usare una espressione prosaica e sguaiata. Per capirci insomma. Ha subito un vero trauma (nel mio immaginario, e nella mia esperienza) eminentemente di carattere sessuale, sentimentale, emotivo, relazionale; e oggi ne porta più o meno nascostamente le conseguenze. Alla lunga quelle conseguenze, però, vengon fuori, siccome sorpresone e malefizio. Altro che nascondimento.. E’ fascinosa, intrigante (a casa mia si dice “figa”), e questo è una coincidenza beffarada, forse mero incidente di percorso, che si incastra nel personaggio giusto per avventura. Iniziamente disponibile e coinvolgente, ma poi ermetica e imprevidibile, Fa del tira-e-molla la propria prerogativa preferita. Può diventare brutale. Mi ripeto, ma mi sembra utile riprendere il punto, la donna-danno è una Circe. Nientemeno. Il malcapitato non è necessariamente nè un insicuro, nè un missionario. Può essere chiunque. Se parliamo di donna-danno nel senso più autentico (quindi roba vera, danno vero, picchiatella vera, figa vera, tutto insieme…mica aria fresca..) il malcapitato può essere chiunque. Paradossolmente più è sicuro di sè, e pieno di sè, più sarà malcapitato. Questa poi ve la spiego un giorno. La sintesi – lo ribadisco – è il navigare a vista, il non avere niente da perdere. Credetemi. Questo fa la donna-danno. La donna-danno vera fa disastri perchè gioca senza regole. Ribalta il tavolo da gioco quando c..zzo vuole lei, perchè non la disturba il fatto che non si giochi più. Non vuole, e non voleva vincere. Non gliene frega di perdere. Voleva solo tirare a campare alla bell’e meglio. Quelle che erano le proprie aspirazioni autentiche sono morte già. Non facciamoci illusioni. Il malcapitato LinoBanfi è una comparsa; giusto una comparsa. Il pirla sta a certe regole basilari, il codce di condtta minimo. Ed ella se ne batte bellamente i maroni. Un comprimario insooma, che può avere (o avere avuto) un ruolo giusto nel caso in cui ella sia apparsa come donna-danno, e invece si dovesse scoprire che non lo era (possible anche questo peraltro). Ma questa è un’altra storia. La donna-danno non può mica diventare un sarchiapone, una cura per tutti i mali, una ricetta buona per tutte le stagioni. E la donna danno (vera) non ammette co-protagonisti. Mi spiego ancor di più, se possible, per farla breve con il bell’esempio. Se la Ibella fosse una donna-danno, io sarei allora solo una comparsa nanesca. Mi sono fatto il cinema, mi sono chiesto se ho fatto bene questo e quell’altro, e lo ri-chiesto a voi forumisti, rompendo i maroni su Riflessioni per sei mesi buoni. In maniera del tutto inutile però, perchè la spiegazione dell’inghippo sta solo nel (supposto) carattere di Ibella come dona-danno. Io sono solo una comparsa. Ho fatto giusto la mia comparsata (bravo pirla!). Se la Ibella fosse – invece - una normale, una donna-danno-falsoallarme per dire.., allora sì le responsabilità, o le ragioni, di un fallimento o allontamento ermetico andrebbero cercate in me, o in lei, e/o un po’ in tutti e due… come si fa sempre. Senza scomodare l’icona delle icone: la magacirce donna-danno. La circe non fa prigionieri. E non ammette comprimari. Così la vedo io stasera. |