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21-12-2007, 22.52.52 | #42 |
Ospite
Data registrazione: 10-11-2007
Messaggi: 31
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Riferimento: Della donna danno e della comparsa minore Lino Banfi
A donella :
Il mio italiano donella non è ottimo come il tuo (non sono studiata... io! ). Mi perdonerai, spero. La discussione che ha preso avvio dal mio primo messaggio non tratta di una semplice passione non corrisposta. Peraltro quella del collega Y sembra corrisposta. Io non so se lei sia o meno una "donna danno". Potrebbe benissimo essere una di quelle donne descritte dall'amico Cianotico. Ma io non giudico né le affermazioni del collega X, né il collega Y e tantomeno lei. E' il modo in cui il collega X ha descritto un certo tipo di donna... che mi ha fatto pensare alla "donna-danno"... a colei che danneggia ma a suo tempo è dannata per qualcosa che ha patito. Io parlo di una donna (bella, molto bella - ok, Marco userebbe un altro termine...) che in tempi non recentissimi ha vissuto una qualche esperienza che ha leso profondamente corde profonde della sua anima. Come capita a chiunque, dici giustamente tu. Solo che questa persona, a differenza di te (così mi sembra di capire) e di tanti altri, non è riuscita a "crescere". Oh... apparentemente sì! Può essere benissimo una persona di successo... Apprezzata per l'intelligenza vivacissima e penetrante, per la sua classe e per quella riservatezza che la rende un poco misteriosa e magari schiva. Ma, per ciò che riguarda la sfera sentimentale/emozionale ella è rimasta ferma ad un dato momento della sua vita. Le lancette, appunto, si sono fermate. Ed è come se tu vedessi un albero cui sono morte alcune radici e fosse cresciuto in maniera non armoniosa ma tu non fossi nella giusta prospettiva per rendertene conto e vedessi solo la parte più rigogliosa. Ecco... sicuramente di queste persone non ne incrocerai dieci al giono ma... esistono. E incontrarle/scontrarvisi... non è una passeggiata. Se sei "l'uomo che subisce", ti entrano dentro, ti sconvolgono la vita, diventano la tua ossessione. O hai la fortuna di capire e la forza e la volontà di allontanarti... e non sei mai abbastanza in tempo ma puoi limitare i danni (troncare di netto, dicono!)... oppure rimani inchiodato sulle traversine e lei ti attraverserà come un treno in corsa... Ecco... io parlavo di questo... poi magari si scopre che ognuno parlava di qualcosa di diverso |
22-12-2007, 00.12.06 | #43 | |
a sud di nessun nord
Data registrazione: 28-08-2006
Messaggi: 245
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Riferimento: Della donna danno e della comparsa minore Lino Banfi
Citazione:
Scusa, Nadege, quello di cui parlavi per me era chiaro fin dall'inizio. Solo che tu prospetti una dinamica unidirezionale: il potere devastante della donna danno su tutti quelli che incontra sul suo cammino; io ci vedo una dinamica di interdipendenza: il potere della donna danno è tale perchè c'è un "suddito" pronto a riconoscerglielo. la cosa strana in quello che dici, e che stai ribadendo ad ogni passaggio, è la capacità di questa donna di sconvolgere e ossessionare il malcapitato. Strano perchè sembri quasi fare tua la percezione "maschile" rispetto a questa donna, che devasta le persone che incontra casualmente sulla propria strada. Perchè sei così sicura dell'oggettività di questo modo di essere di questa donna, quando a suffragarlo c'è solo la testimonianza di un uomo cui lei fa questo effetto? L'uomo che la subisce è quell'uomo (il tuo amico) e basta...Per farti un esempio, si potrebbe innamorare di me, io di lei, e non è detto che si crei la stessa dinamica... La descrizione degli effetti della donna danno sull'uomo dannato è la stessa descrizione relativa a tutte le relazioni d'amore che sfociano in delitti passionali. L'uomo è ossessionato, non si rassegna a perdere la sua donna e la uccide per porre fine a tutto. Sono tutte donne danno quelle che vengono uccise o non è piuttosto la "precarietà esistenziale" dell'assassino a prevalere? Mi scuso per l'esempio forte e forse forzato (allitterazione non premeditata), ma mi è venuto spontaneo associare le due cose. A me sembra che tu stia descivendo un caso, il singolo caso, e cercando di farne una legge. Per me, invece, ribadisco che la donna danno è tale quando incontra il soggetto predisposto a dannarsi per lei. Quindi, secondo me, esiste una "donna-che-fa-danni-quando-trova-un-partner-(pre)-disposto-a-subirli". |
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22-12-2007, 01.12.41 | #44 | |||||
Ospite abituale
Data registrazione: 30-06-2007
Messaggi: 710
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Riferimento: La... donna danno!
Ciao Nadege, e grazie del chiarimento doppiamente importante giacchè della discussione sei l'autrice.
Mi dici che Citazione:
e mi succede che....non so più come leggere questi interventi.... perchè - oltre a non sapere affatto in che modo possa essere "semplice" una qualunque Passione non corrisposta - sono abbastanza certa che questi interventi - quanto meno -non parlino di "passioni corrisposte" : Nadege Citazione:
Marco Gallione Citazione:
Leibnicht Citazione:
Nadege Sì, credo anch'io che il collega parlasse di passione. Certo deve aver conosciuto l'esperienza molto da vicino e credo l'abbia segnato. In effetti mi parlava di "odio" e io avvertivo tutt'altro. Trasporto, passione appunto. Quella che ti rimane nell'anima come un marchio a fuoco. Catone Citazione:
E dunque, SECONDO ME BENINTESO, di sicuro non si parla di Passioni Felicemente Corrisposte. Per cui si dovrebbe parlare (per semplice esclusione) di Passioni NON corrisposte o MAL corrisposte (che francamente mi sembra lo stesso). Quelle "semplici", di Passioni NON corrisposte.... mi spiace ripetermi : ne ignoro esistenza e consistenza. Anzi ringrazio sin d'ora chi me vorrà portermene un esempio. E' proprio che "semplice" per me potrebbe trovarsi alla voce "passione" - come "contrario" - nel dizionario dei sinonimi e contrari! Se si parlava di passioni, dunque, e se quelle di cui si parlava non sono felicemente corrisposte, resterebbe - dicevamo - che (suoni bene o suoni male) si parlava di Passioni NON o MAL corrisposte. E mi pare anche normale che tanto più brucino e divorino.... quanto più la "corrispondente a intermittenza, come quando e se pare a Lei" sia full optional (intrigante, bella, colta, professionalmente realizzata....)... Ora, e mi sembra che questo sia il punto, PRESUMERE che dietro l'atteggiamento dolorosissimamente inafferrabile ad intermittenza esista invariabilmente un danno psichico (la "picchiatella vera" di Marco)... io non riesco a leggerlo se non come più che sommario accomodamento occultatorio/consolatorio (che a propria volta e in quanto tale, sempre modestissimamente secondo me, di danno ne denuncia un altro, che questa volta è in chi "legge" più che in chi "é letto".) Tutto per dire : la diagnosi di Marco la trovo profonda e intelligente. E credo anche che, a seconda del grado di integralismo con cui la si applichi, possa spiegare egregiamente un caso su mille o seicento su mille. Ma mi resta la CERTEZZA che non ne spiegherà MAI mille su mille. Semplicemente perchè le stesse furiose reazioni da Passione "sdegnata", formulate con lo stesso dolore/rancore (più rancore che dolore, si direbbe) e con le stesse PAROLE liberatorie.... le ritroveremmo (parlando di donna-danno) ANCHE in tutti i numerosissimi casi in cui (dico le primissime ipotesi che mi vengono in mente, e senza nessunissima pretesa di completezza): - una magica e sanissima donna.... ama davvero qualcuno.... ma ha sette miliardi di cose da fare... e manco il tempo e la voglia di elencarle per farsi capire e rendersi "afferrabile", oppure: - una magica e sanissima donna... ha creduto di poter amare qualcuno... invece ha già capito che "manca il meglio".... e per sola tenerezza (secondo lei) trascina una frequentazione... solo perchè cerca "le parole per dirlo"... senza per questo negare momenti di esaltante intimità... in cui lei si vive solo come Materna, oppure: - una magica e sanissima donna.... sta sperimentando se può esser vero che un rapporto solo ginnico-acrobatico possa essere davvero appagante anche per una donna...., oppure: - una magica e sanissima donna.... si è messa lucidamente in testa che la tal frequentazione può esserle ottimo ponte per nuovi traguardi (e basta!).... , oppure: - una magica e sanissima donna.... aspira ad una particolare relazione di facciata.... per una fra duecentomila possibili sue ragioni studiate a tavolino DA SOLA...., oppure: - una magica e sanissima donna... per quanto Dirigente d'Azienda.... può aver pensato che - sotto alcuni soggetivamente rilevanti aspetti - essere la moglie del Titolare d'Azienda... offra in realtà sia più prestigio che più vantaggi..... ....Credo che si potrebbe continuare all'infinito: in tante ipotesi per quante sono le donne (se parliamo di donne). IN CIASCUNA di queste ipotesi... chi è partito vedendo in una di queste donne il paradiso parlerà - prima o poi - il linguaggio doloroso che qui è testimoniato, e lo parlerà con le stesse parole e sulla scorta delle stesse emozioni. Eppure... di "vera picchiatella" non ce n'era ....manco UNA..... Buonissima notte. |
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22-12-2007, 01.51.12 | #45 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-06-2007
Messaggi: 710
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Riferimento: Della donna danno e della comparsa minore Lino Banfi
Citazione:
Quoto straconvintamente la premessa di Vagabondo (non esiste la donna-danno "assoluta" : esistono uomini che la vivranno come danno... come ne esisteranno altri che lei stessa potrà vivere come danno, e infine altri con cui potrà vivere la più straordinaria delle Passioni Corrisposte!). Non sono invece affatto convinta della conclusione, ossia dell'esistenza del partner predisposto (quasi per propria natura) a subire il danno. Ognuno di noi sta cercando di leggere il quesito, oggi, a tavolino e a posteriori. Se, però, proviamo a ripercorrere realisticamente le tappe come scandite dai loro tempi... torna quanto mai prezioso il contributo di Marco, e cioè: io uomo con carte da giocare vedo te donna con altrettante carte.... e mi piace l'idea della nostra fusione. Percepisco il tuo assenso e mi tuffo nel progetto: ci credo, lo voglio, lo voglio prima d'ogni altra cosa! .... Se a volte ti sento Sogno realizzato... e poi altre volte ti sento Straniera o addirittura Incubo.... non è perchè fossi predestinato ad alcunchè di dannato.... è proprio che mi danna ex novo e a sorpresa - nella mia limpidà sanità - quella che vivo come tua inspiegata e inspiegabile incostanza. Come dire: t'ho scelto all'apice della mia sanità per un progetto sano.... mi hai danneggiato tu! Ma (e qui torno nuovamente a perdere Marco) della mia accorata proiezione verso te, ciò che mi danna, è quella comunione che mi neghi CHISSA PERCHE' .... è quella che è tua inafferrabilità PER ME... e che non posso facilmente liquidare illudendomi che sia tua negazione di comuncione "perchè sei pazza" o tua inafferabilità assoluta.... della quale, INFATTI, io abbia altra PROVA che non sia quella tua VERSO ME. |
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22-12-2007, 03.24.40 | #46 | |
Utente bannato
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
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Riferimento: La... donna danno!
Citazione:
La donna che ti fa schiumare il sangue può essere danneggiata, ma anche no. Ha ragione Donella effettivamente. E’ un ragionamento elementare. Siamo contenti che le dia soddisfazione. Aggiungerei che la donna che fa schiumare, potrebbe essere danneggiata, oppure non-danneggiata, ma potrebbe anche essere alta. O sciatrice. Oppure meridionale, di Pizzo Calabro. Oppure cuoca, o sorda. Solo per inciso, mi chiederei come, in termini di "interdipendenza" (termine che piace alla gente che piace) e danneggiamento, una donna con problemi di udito (donna-sorda) possa creare dei danni al malcapitato di turno. Possa determinare la di lui dannazione, specie per via delle possibili incomprensioni. “Ci vediamo domani?” chiede lui, sentendosi rispondere dalla donna-danno-sorda: “no, non mi piacciono i nani”. “La mangi la polenta?”.. “no, non sono scontenta!”… [La donna-danno-cuoca – invece – immagino faccia ingrassare il malcapitato di turno, l’uomo-dannato-grasso. L’uomo dannatamente grasso.] Circoscrivere la fattispecie, tipo la donna-danno, aiuta a discutere ordinatamente (che, per carità, non è un valore in sé). Concentrarsi su argomenti ragionevolmente circoscritti, qualche volta aiuta. Tutto lì. Essere scettici rispetto alla esistenza di una ipotizzata fattispecie (la donna-danno), come fa hava, in buon italiano, è certamente utile a grandi e piccini. Discutendo ordinatamente anche quel messaggio lì passa. Donella vuole farci capire, con un italiano che è stato definito ottimo dal maestro di squola, che non bisogna limitarsi a vedere UNO dei famosi infiniti riflessi che caratterizzano la realtà (lo stampatello è di Donella). E di qui, dal principio cardine, Donella opta per ridurre la discussione – che a molti sembrava interessante (anche con i post di Donella, ma anche no..) – ai soliti luoghi comuni dell’amore non corrisposto: …e perchè? E per come? …E fatti l’esame di coscienza!… E può essere doloroso.. E di qui e di là… E tutte quelle solite belle mele lì, un po’ già sentite. Passando attraverso un giudizio suo personale sul "tipo" in discussione, che ella - Donella - definisce fuoriviante. Io, con la stessa autorevolezza di Donella, definisco fuorviante l'uso dello stampatello di Donella. Embè? E' una bella discussione questa qui? Basterebbe far notare a Donella – come ha fatto Nadege – che le vicende di cui discutiamo qui prevedono che l’amore tra la donna-danno e l’uomo dannatamente grasso tipicamente è corrisposto. Ma Donella non lo vede, se non di sguincio; perchè è più attenta a scrivere profluvii di stampatelli (che vedo, rinnovati, qui sopra). E quindi si attarda sulle solite robe, un po' ingenue, un po’ strasentite, sull'amore mal corrisposto tanto caro a noi giovani. Per farla breve (che è pure ora), la tipizzazione donna-danno ha certamente dei limiti, e può anche essere sbagliata. Nella tipizzazione c’è solo l'auspicio di discutere di qualcosa come si fa tra cristiani. Donella preferisce scrivere quel le gira a lei, dire che è fuorviante, e dirlo in stampatello. Padronissima. Se poi noi riteniamo che quel tipo lì esista, e sia interessante e che ci han fatto pure il bel libroromanzo e il belfilm del geremi airons, Donella se ne faccia una ragione. Lei può credere di essere meglio, e di farci la lezione, visto che ci dice che ha preso ottimo in scrittura dal meastro di Redipuglia. Se poi a noi è scappato pure un intento auto-consolatorio in tutto questo, ce ne vuol fare una colpa Donella? oltre alla lezione senza titolo, ci pigliamo pure Donella-catone-censore dell’uomo-dannatamente-grasso? Noi siamo dei signori, e proviamo a non offenderci. Neanche quando Donella ironizza sulle amiche mie, vive e vegete (una l’ho vista stasera, giuro.. ), “stuprate dallo zio o vittime abituali e annose di pedofili incalliti”. Lei questa cosa la usa per fare la spiritosa, per disconoscere la donna-danno, (che essendo figa per definzione a Donella piace poco... e qui sono un po' scaduto.. lo riconosco.. ). Sarà colpa dei maestri delle elementari, che le davano ottimo in scrittura. Io in effetti, a pensarci bene, come donella sarei disposto a fare tutte le gaffe del mondo, pur di avere un ottimo in scrittura dal maestro di Redipuglia. Dai.. dico davvero, gaffe o non gaffe facciamo uno sforzo, e non ci offediamo. Vìoliamo le regole del bon ton (che suggerirebbe di non mischiarsi), e rispondiamo pure per iscritto a Donella qui sul forum. Nella vita non so mica ci degneremmo di farlo. Il bon ton è il bon ton. Saluti. |
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22-12-2007, 10.40.31 | #47 |
Ospite abituale
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Messaggi: 542
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Riferimento: La... donna danno!
Vorrei riferirmi qui ad un bisogno che probabilmente noi tutti abbiamo, di ordinare i diversi comportamenti umani in categorie tipologiche.
La psichiatria e la medicina in generale ci hanno facilitato il compito creando per noi tipi di patologie e disturbi fatti per spiegare tutto. I medici ci guadagnano, ma anche per noi questo modo ordinato di etichettare semplifica la vita. Essendo io per natura e vocazione una persona che non si accontenta di diagnosi tipologiche, trovo spesso disapprovazione. Io penso che anche quando si e' giunti alla conoscenza che esiste un disturbo non abbiamo il diritto di fermarci, ma dobbiamo progredire per saperne di piu' sull'individuo e su cio' che puo' essere rilevante nel suo ambiente. Ma qui si impedisce un certo equilibrio in quelli di noi che preferiscono chiudere il capitolo con una V. E come si sa l'equilibrio ci da sicurezza. Ma alla disapprovazione cerco di rassegnarmi.... |
22-12-2007, 10.54.27 | #48 |
Ospite abituale
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Riferimento: La... donna danno!
Forse abbiamo anche un'idea diversa del bon ton
Nella mia è basilare che ci si attenga ai commenti sull'oggetto di discussione e NON ci si avventuri in valutazioni (che trovo sempre un po' villane in quanto tali, anche ove di contenuto lusinghiero) sulla PERSONA dell'altro, e tantopiù per aspetti che NULLA hanno a che vedere con quanto in discorso, e tantodipiù ancora se si omette di precisare che - nella vita - non ci si conosce AFFATTO. Mi sfuggono completamente, purtroppo, le ragioni di tanta veemenza... ma divertita osservo che è abbastanza originale scagliarla contro chi si ritiene a) non abbia capito di cosa si parli, b) non sia in grado di articolare nulla che non sia ovvio, c) lo faccia in un italiano che si rileva misterioso! ....Se ti risulta misterioso e pregno di ovvietà.... ma perchè ti ci impegni?... ------------ Adesso esco subìto e vado a comperare il cappello pensatore (si chiamava così quello di Archimede Pitagorico, vero?) : spero mi aiuti a penetrare l'Accademia e anche a migliorare la leggibilità del mio italiano. |
22-12-2007, 15.47.58 | #50 |
Ospite
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Riferimento: Della donna danno e della comparsa minore Lino Banfi
Per Vagabondo (e anche per marco!):
No, no, Vagabondo... non unidirezionale! E soprattutto il potere non è devastante su tutti quelli che incontra. Al contrario... Sono proprio i suoi (pochi!) "sudditi", quelli con cui si "compenetra" che suscitano il mio, di interesse. Vorrei capire, appunto, se chi viene attratto è, come dici tu, predisposto per qualche motivo o se, come dice marco, il malcapitato può essere chiunque (bada bene, non tutti!)... anche l'uomo sicuro di sè. Io credo, come ho già detto, che sia così e... magari chiedo lumi a marco - lo slalomista della donna danno che prima o poi finisce per "inforcare" e andar fuori pista! [marco... guai a te se ti arrabbi!] -per capire cosa succede all'uomo sicuro di sé... magari dopo di lei. La capacità di questa donna di sconvolgere e ossessionare il malcapitato... è "cosa strana" anche per me. Per questo torna ad ogni passaggio. Sono d'accordissimo con te sul fatto che qualcuno può innamorarsene e non suscitare in lei istinti distruttivi. Ma sono proprio questo istinto distruttivo e l'uomo che lo subisce gli aspetti di lei che mi interessava approfondire qui. Per questo ho chiesto se, secondo gli uomini del forum, il soggetto esiste (e sembra che qualcuno - più o meno predisposto - l'abbia incontrato!). Alle donne avevo chiesto invece se qualcuna si sentisse così... ma sembra di no. Anzi, hava - se non ho capito male - è proprio scettica sull'esistenza di un certo tipo di persona. Donella - sempre se ho ben capito - sostiene che danno o non danno una donna possa causare lo stesso effetto (dipende per lei più dal "ricevente"). Facciamo che io sono aperta a qualsiasi conclusione ma che la donna danno, ammesso che esista e non sia un "singolo caso", mi affascina molto. |