Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Filosofia

Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Filosofiche



Vecchio 03-04-2006, 19.42.55   #81
Ateo
Non lo so...o forse si...
 
L'avatar di Ateo
 
Data registrazione: 19-02-2006
Messaggi: 46
Non sapevo dove piazzare qusto dubbio, così l'ho messo in questa discussione ormai degradata e finita.

Secondo i credenti, secondo le religioni, dove eravamo prima di nascere?

A chi risponde che non esistevamo, gli dico: ti rendi conto che l'unico scopo della religione, anche se non lo dice chiaramente e quello di confortarti dalla morte, dalla fine?

Perchè non esistere direttamente in paradiso? perchè così veniamo giudicati da chi ci ha creato?

MA DAI, ACCENDI LA MENTE!

L'ateo non sa dare ragioni alla propria esistenza, ma il credente non sa darne che di stupide.

Veniamo dal nulla, prima di nascere non sapevamo di esistere. L'ateo ha il coraggio di pensare altrettanto dopo la morte, il credente no.
Ateo is offline  
Vecchio 03-04-2006, 19.51.10   #82
Ateo
Non lo so...o forse si...
 
L'avatar di Ateo
 
Data registrazione: 19-02-2006
Messaggi: 46
piccola parentesi:

Quando ero credente ero forse un po' più sereno, ma non mi sentivo perfetto, infatti pensavo:

Ma come posso essere flice quando sono attaccato alle favole?

O ci credi davvero come i bambini a babbo natale oppure sei crescuto e ti rendi conto che se sai che babbo natale non esiste, non è più bello crederci lo stesso.

rispondete alle altre non a questa parentesi.
Ateo is offline  
Vecchio 03-04-2006, 20.08.53   #83
Leonardo Monopoli
Ospite abituale
 
Data registrazione: 03-04-2006
Messaggi: 94
Chi ha detto che l'ateo non ha fede? Egli crede nella inesistenza di Dio, inesistenza che non può provare ma solo congetturare, e pure su una congettura si fonda la fede nella esistenza di Dio. Allora atei e credenti non sono così distanti, entrambi hanno una fede, i primi di segno negativo, i secondi di segno positivo. Tra queste due posizioni si situa il "pensiero debole" di Vattimo, che originalmente ha una mezza verità, una mezza fede circa l'esistenza di Dio, egli "crede di credere". Se partiamo dal dubbio, diventiamo più tolleranti ed evitiamo inutili e avvilenti contese, a meno alcuni di noi non cerchino nella vita nient'altro che contese, ma non è il migliore dei modi di condurre l'esistenza: quello cioè di ritenersi i depositari della "verità".
Leonardo Monopoli is offline  
Vecchio 04-04-2006, 17.17.54   #84
Heraclitus
Panta rei...
 
L'avatar di Heraclitus
 
Data registrazione: 28-01-2006
Messaggi: 181
Citazione:
Messaggio originale inviato da Ateo

Secondo i credenti, secondo le religioni, dove eravamo prima di nascere?

A chi risponde che non esistevamo, gli dico: ti rendi conto che l'unico scopo della religione, anche se non lo dice chiaramente e quello di confortarti dalla morte, dalla fine?

Perchè non esistere direttamente in paradiso? perchè così veniamo giudicati da chi ci ha creato?

MA DAI, ACCENDI LA MENTE!

L'ateo non sa dare ragioni alla propria esistenza, ma il credente non sa darne che di stupide.

Veniamo dal nulla, prima di nascere non sapevamo di esistere. L'ateo ha il coraggio di pensare altrettanto dopo la morte, il credente no.

Caro Ateo, anch'io non sono credente (lasciamo stare le definizioni, ateo, agnostico eccetera) ma il fatto è che le tue argomentazioni per esporre le tue tesi sono basate su errori logici.

Prima di tutto tu dici che sei certo che prima di nascere tu non esistevi. Da cosa deduci tale certezza? Dal fatto che tu non ricordi coe prima della tua nascita? E chi è colpito da amnesia totale? Non esisteva prima di essere colpito da tale amnesia?

Attento, non sto dicendo che è certo che prima di nascere io esistevo già, semplicemente nulla di certo si può dire.

Inoltre anche se fosse certo che prima di nascere non si era nulla non segue che è certo che dopo la morte non si esite. Sarebbe come dire che io che abito da sempre in montagna e vedo un ruscello nascere in una fonte e dico: quel ruscello nasce da una roccia su un monte, dunque terminerà anche il suo flusso in una roccia su un monte (e invece forse terminerà a sfociare in un fiume o sul mare).

La rispsta più corretta è : non lo so.

Dico la mia umile opinione: per me gli uomini smettono di esistere ogni giorno, cambiano tutto nel corso del tempo opinioni, amori, tutte le cellule del loro corpo, non ho nulla in comune col bambino di 20 anni fa tranne il nome, ma soprattutto tutto è sfumato, nulla è ben distinto. Dopo la mia morte i miei atomi esisteranno ancora e per sempre, le conseguenze delle mie azioni ci saranno ancora...
Il non esistere è solo un altro modo per chiamare il divenire.

Ricordati che siamo in un forum di filosofia, a noi non interessano le tesi a cui ognuno crede, quanto piuttosto il modo in cui le si argomenta e il metterle sempre in discussione.

ciao
Heraclitus is offline  
Vecchio 04-04-2006, 18.22.06   #85
Ateo
Non lo so...o forse si...
 
L'avatar di Ateo
 
Data registrazione: 19-02-2006
Messaggi: 46
intendevo dire che la religione dice che non esistiamo prima di nascere, dando, a mio avviso, una prova evidente che il loro scopo è quello di confortare da un problema di nome morte. ma loro stessi non dicono che i problemi vanno affrontati e superati? inventandosi delle storie di paradisi o robe così, questo è superare un problema?

io ritenevo che la morte fosse un problema, io ho riflettuto, ho capito e ora sono un ateo sereno.

vi sembra giusto che sin da bambini ci obbligano ad andare a catechismo, ci dicono che dio c'è.

L'altro giorno mi trovavo in una elementare e un bambino stava dicendo qualcosa a proposito dell'esistenza di dio, e l'insegnante lo ha fermato dicendoli che dio c'è e basta. questo non è un caso isolato. vi sembra giusto?
Ateo is offline  
Vecchio 10-04-2006, 10.56.28   #86
ravanello
Ospite
 
Data registrazione: 09-04-2006
Messaggi: 18
risposte

Le dimensioni: Dio si trova in un luogo preciso, spirituale.....per cui manifestando se setsso in tutto ha creato dei luoghi cioe' delle dimensioni di spazio, il tempo , la quarta dimensione ha la sola funzione di annullare la dimensione dello spazio e farci scoprire il vero luogo (dimensione) in cui si trova Dio cioe' lo spirito il pensiero.
La materia non diventa mai pensiero...e' il pensiero che diventa materia, pensa a un architetto che progetta una casa,,,,,e gli animali non hanno un anima un pensiero, mille scimmie non scriveranno mai la divina commedia ma neppure una frase con senso, pensare e' poter vedere la realta' da un punto di vista diverso dal momento in cui ci troviamo, dal luogo in cui ci troviamo e dal corpo in cui ci troviamo, l'animale non ha questo potere.
Si tutti abbiamo bisogno di qualcuno da amare, ma solo Dio non ci delude: 1-E' eterno 2-Ci accetta per quello che siamo 3-conosce tutto di noi 4-non ha segreti per noi.
Ci si puo staccare dal mondo solo ascoltando Dio, tu puoi dimenticarti di te stesso solo ascoltando uno che parla, se e' un uomo non puo che parlarti di materi, ma dio ti parla di altro.
Le certezze della vita?Se tu cerchi qualcosa fuori di te e' perche' lo hai presente in te...quindi se tu cerchi qualcosa di eterno nel mondo lo hai gia presente in te se non non lo potresti cercare.

Buñuel diceva :Sono ateo grazie a Dio.....purtroppo e' una verita' assoluta!!
L'unica rispsta che ci cambia la vita e' sapere chi e' Dio.
ravanello is offline  
Vecchio 10-04-2006, 19.50.20   #87
H.Schmitz
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1
Parere personale

Scrivo queste mie opinioni un po frammentarie per provare ad offrirvi qualche spunto di riflessione.

Il problema dell'uomo non è l'esistenza di Dio, ma il rapporto che l'uomo ha con se stesso.
Non vorrei sembrare eccessivamente retorico, ma nonostante l'uomo concepisca pienamente l'essenza di Dio e quindi il suo "significato", ciò non influenza il suo libero arbitrio come millenni di tradizione vorrebbero farci credere.
Difatti l'uomo riesce a concepire le sue azioni anche al di fuori dell'influenza divina.
Le azioni degli uomini da sempre sono state dominate dall'etica sociale, non religiosa, in quanto i legami tra uomo e fede si istaurano solo dopo la "civilizzazione".
L'unico "problema" della reliogione è l'istituzione di culti positivi, poichè ciò provoca un' ulteriore frammentazione dell'Uomo che non riesce a specchiarsi nei suoi simili e che quindi tende a cercare al di fuori di sé.
Io credo nell'esistenza di un'entità che esiste al di fuori di noi ma che è un pò pretenzioso chiamare Dio.
Secondo me gli atei si fermano al momento dell'intuizione dell' esistenza mentre i credenti cattolici o meno tentano di passare al momento dell'interpretazione.

Spero in una vostra risposta
H.Schmitz is offline  
Vecchio 13-04-2006, 00.39.07   #88
epicurus
Moderatore
 
L'avatar di epicurus
 
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
Re: Dubbi

Citazione:
Messaggio originale inviato da Ateo
Abbiamo davvero bisogno tutti quanti di qualcuno da amare o è solo frutto della debolezza o della abitudine o della trappola genetica per perpetuare una specie? Quanto le emozioni possono contare?

mi sembra difficile crederlo (per le diversissime forme di amore), ma penso che sia anche possibile (almeno con la fantasia) che esista una persona che non ama nessun'altro. ma non credo che se una persona ama qualcun'altra, allora necessariamente sitamo parlando di abitudine o programma genetico, tanto meno di una debolezza.

uno può essere debole e quindi amare (perchè si sente protetto, ad esempio), ma anche essere debole e quindi non amare (ha paura di soffrire, o non riesce ad instaurare rapporti interpersonali, etc.). naturalmente molti amano, ma non per debolezza. ma neppure per abitudine o per ciò che il dna ci impone di fare. certo ci può essere anche abitudine (magari dopo parecchi anni), ma l'amore può essere anche vero e genuino volersi bene. quindi le emozioni importano molto, ma anche i propri valori.

Citazione:
Perché tutte le forme di vita, anche le più elementari puntano solo alla sopravvivenza?

come ho già detto nell'altra discussione, l'evoluzionismo ci ha già risposto. comunque voglio sottolineare che non in tutte le circostanze (anzi) l'istinto di sopravvivenza regna sovrano, infatti l'uomo è sempre in grado di scegliere autonomamente.

Citazione:
il mondo esterno ci influenza moltissimo, se riuscissimo a staccarci del tutto da ciò cosa cambierebbe?

cambierebbe che noi non esisteremo più. filosofi e sempre più cognitivisti hanno scoperto che l'apporto dell'ambiente (e della cultura) è necessario per l'esistenza della nostra mente.

Citazione:
Nella vita possiamo avere qualche certezza oltre quella di esistere adesso e qui?

che quello che hai scritto ha un significato, può essere?

Citazione:
Cosa succederebbe se avessimo tutte le risposta alle nostre domande?

l'universo di discorso (ciò su cui possiamo parlare) non è definibile a priori una volte per tutte: noi (come umanità, ma anche come singolo) siamo sempre in cambiamento, e continuamo a volgere l'attenzione sempre su cose nuove e il nostro linguaggio si arricchisce. essendo l'insieme delle domande possibili non definibile (ed in continua mutazione), avremo sempre nuove domande su cui interrogarci.


epicurus
epicurus is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it