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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
11-04-2006, 13.46.52 | #4 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-03-2006
Messaggi: 169
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Citazione:
ti riferisci a tutte le emozioni, o a quelle negative? |
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11-04-2006, 15.59.18 | #5 |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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pardon, ho dimenticato di specificare "negative".
comunque volevo dire che le emozioni negative si presentano come situazioni negative da cui svignarsela il prima possibile.. sintomo sgradito da cui guarire attraverso la cura della malattia sottostante.. sono stati spiacevoli, indice di un male. almeno così sembra: voi restereste volentieri avvolti in tempeste sferzanti? le emozioni negative costituiscono un dis-piacere. ..no, non mi sembra possibile godere di emozioni negative: nel momento in cui diventano positive non sono più negative. Prendete il masochista, ad esempio: lui prova emozioni negative, godendone, e perciò prova emozioni, per lui, positive. E' piuttosto l'osservatore, colui che lo vede soffrire godendo come un cane, che dice: quella è un emozione negativa, e lui è malato, andrebbe guarito, e una volta guarito godrà di emozioni positive, e non negative. Ma a questo punto mi viene da pensare che in se e per sè non esistano emozioni negative, ma piuttosto che qualsiasi emozione possa essere negativa o positiva a seconda dell'interpretazione soggettiva, come diceva fuoriditesta. Allora la classificazione duale emozioni negative ed emozioni positive, in base a quali criteri è stata fatta? Ordine sociale senz'altro, perchè il candido ammettere come fatto naturale che si possa provare piacere nel soffrire, oppure nel far soffrire, oppure nel provare furore distruttivo, potrebbe essere pericoloso... e per quali altri motivi meno banali? ma poi, avrò detto qualcosa di sensato?? |
11-04-2006, 17.59.56 | #6 |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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specifico un istante quanto detto prima: la questione è questa: è possibile che esista uno stato d'animo negativo, ma percepito positivamente in modo tale da risultare piacevole? Il piacere ovviamente non deve trasformare lo stato d'animo negativo da spiacevole a piacevole, ma deve sovrapporsi ad esso, restandone distinto, e l'individuo deve poter guardare attraverso questo filtro il suo stato d'animo negativo, provandone piacere, pur contiunuando a percepirne la negatività.
dovrebbe insomma esserci possibile piangere soffrendo, ma allo stesso tempo trovare questo pianto sofferente divertente, pur continuando a soffrire, riderne. Cose da matti?? bisogna ipotizzare una stratificazione degli stati d'animo : ogni strato è indipendente, nel mezzo del sandwich sta l'interpretazione: l'individuo guarda se stesso, che sta nello strato inferiore, all'altezza dell'interpretazione, cosa che lo fa scattare allo strato emotivo superiore. Una pasta sfoglia di uomo.. boh, che dite, avete capito un pò quello che ho cercato di dire? |