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02-03-2006, 15.30.24 | #52 |
Unidentified
Data registrazione: 20-02-2006
Messaggi: 403
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Mi attira la discussione così, me è impostata.... "dubbi"... Avere dubbi sembrerebbe (in genere si pensa così) una cosa potenzialmente negativa... vorrebbe dire non solo non essere a conoscenza di qualcosa bensì non avere l'assoluta certezza di una cosa concreta...
Invece apprezzo chi dubita, chi si porge delle domande, perché ha una mente sveglia e un anima che cerca, che cerca in continuazione. Basta non essere dominati dal dubbio, bensì usarlo come arma vincente arrivare a quella sorta di illuminazione che nulla ha di divino... ma che è soltanto il risultato delle nostre costanti sfide personali... Io non mi porgo l'argomento "Dio" come dubbio, semplicemente perché non ci credo, quindi il dubbio non ce l'ho. Ma mi porgo l'argomento "dio" come dubbio degli altri o come scelta di tanti per risolvere il problema del "dubbio"... Lo ammetto... è già da molto che ho smesso di farmi domande adolescenziali del tipo "chi sono, da dove vengo, dove vado, che senso ha la vita, ecc..." ma provo una strana avidità per ascoltare le risposte ai dubbi degli altri... religione compressa... È come se cercassi di avvicinarmi a mille anime piuttosto che avvicinarmi ad un solo oggetto divino... beato chi riuscirà a capirmi... Mi piace scovare nel modo in cui l'individuo riesce a trovare quelle risposte che io non cerco (adesso mi limito all'argomento religione) e non cercandole mi permettono di aprire la mia mente, la mia conoscenza alla vera essenza dell'essere umano, che mi interessa molto di più del loro "Dio"... "Solo gli imbecilli hanno dubbi" diceva qualcuno, Ateo? Poveri di anima piuttosto quelli che credono di vivere nella certezza perché rimarranno lì fermi, senza evolversi, senza crescere, senza domandarsi... Sí, cercare, crescere... senza forse mai arrivare.... (sottolineo quanto hai detto in quel pezzo del tuo scritto). Ah, parli anche d'amore... chi la certezza anche su questo? Non è questione di sopravvalutarlo, semplicemente è un mattone fondamentale della nostra essenza e... vorremmo sapere di cosa è fatto... dubbi,dubbi.. domande, domande... non sono per caso le bolliccine della vita? |
02-03-2006, 15.43.54 | #53 |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
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per nonimportachi
Tu non devi giustificarti per la tua fede nel nulla, cosi’ come un bimbo non deve giustificare razionalmente la sua fede in Babbo Natale o il suo amore per la propria mamma. Il cuore non deve rendere conto alla ragione…lo sappiamo tutti.
Saluti |
02-03-2006, 15.45.19 | #54 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Citazione:
Mi permetto di rispondere io così mi collego anche all'ultimo post di Epicurus. Se una cosa è "identificabile" e quindi di portata terrena, gli elementi per poterla discutere ci sono. So che Peter Pan è una favola, un libro, un film e quindi ho quasi la certezza matematica che io non incontrerò mai nella realtà che mi è propria, un Peter Pan volante. Se qualcuno afferma il contrario lo considero matto. Il dio occidentale è "identificabile". Le mie esperienze di vita e l'attuale capacità di ragionamento mi porta a pensare che sia improbabile se non impossibile che esista un dio a nostra somiglianza, così identificabile, e che possiede le caratteristiche descritte in quel libro creato da umani che per certi versi tanto assomiglia alla favola di Peter Pan. Poi perchè lui e non Manitù o l'altra miriade di simboli che mente umana ha creato? Mi ritengo quindi ateo (nella linea graduata tendo a zero) per questi simboli. Quando parlo di dio (DIO) non intendo qualcosa di identificabile ma tutto ciò che mente umana non può conoscere. Intendo il mistero della vita, quella percezione di immenso che ho nel momento in cui vedo sorgere il sole, il senso (sconosciuto) della vita e migliaia di altre parole che non è possibile scrivere. E' quel qualcosa che si sente o non si sente. Lasciando quindi perdere le favole di Peter Pan e del dio occidentale (che si possono sempre argomentare) a mio avviso è impossibile dichiararsi atei per quel DIO che ho cercato, molto vagamente, di descrivere nel secondo punto. |
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02-03-2006, 16.54.24 | #55 |
Utente bannato
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
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semplicemente, dovremmo ammettere la nostra fallibilità e dichiarare che con gli strumenti attuali possiamo fondare le nostre posizioni solo su opinioni più o meno arbitrarie.
le divinità della religione si sono comunque dimostrate principalmente delle rappresentazioni, dei sistemi di classificazione di elementi naturali. qui non ci sono dubbi. abbiamo studiato tali fenomeni, come funzionano. ma continuiamo a non conoscerne l'origine, il senso, il ruolo all'interno dell'universo. perchè? ecco l'unica domanda che non ci possiamo porre e su cui insistiamo, atei, agnostici, credenti, ciascuno convinto di avere la Verità.. abbiamo la Ragione per indagare la realtà ma la verità mi sa che non possiamo raggiungerla. |
02-03-2006, 17.01.13 | #56 | ||
Utente assente
Data registrazione: 21-07-2004
Messaggi: 1,541
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Citazione:
No, epic, la verità è un'altra... La verità è che gli atei esistono solo in quanto arrivano e cercano di confutare e distruggere qualcosa che un'altra persona pensa essere vero, cioè Dio... L'ateo, senza Dio, o meglio senza delle persone che pensano a Dio e lo considerano vero, non potrebbe esistere, in quanto già il termine in sé - a.teo - sta ad indicare una negazione di Dio, quindi di qualcosa di esistente in una certa qual forma... (Reputo impossibile negare qualcosa che non c'è... Sarebbe da manicomio... ) E sai, è proprio questo voler ridicolizzare e distruggere il parere degli altri che non trovo molto gentile da parte degli atei... Che si creino un loro mondo con le loro spiagazioni, senza utilizzare il termine Dio nemmeno negandolo... perché facendosi chiamare atei, il termine Dio continuano ad usarlo nonstante loro non ci credono... Se gli atei facessero discorsi costruttivi - ci sono persone che non credono nella Bibbia, e che fanno discorsi costruttivi in altre direzioni, ma non si fanno chiamare atei - io non avrei problemi... ma quando arrivano quegli atei che deridono la fede della povera gente, come se fossero degli imbecilli... lo trovo leggermente scorretto e anti fair-play... Citazione:
Questa storiella non rivela di certo delle verità oscure o scoinvolgenti, ma sta solo ad indicare come in diversi casi, distruggendo delle credenze semplici, ingenue, ma costruttive degli altri, si peggiorano le cose piuttosto che migliorarle... e che anzi, sarebbe sempre opportuno partire dal credo che una persona ha, per poi ricavarne fuori ciò che conta nella vita... Per chi fosse interessato, passo qua anche un link concernente Gandhi e le religioni... Un modo di vedere le cose che io ammiro... L’essenza del vero insegnamento religioso consiste nell’idea che si debba servire e aiutare tutti. È piuttosto facile essere amichevoli con gli amici. La religione vera sta nell’aiutare chi ti considera un nemico. L’altra è ben poca cosa. Gandhi http://www.nonsiamosoli.org/Nss4_art..._religioni.htm E sempre dallo stesso sito, ecco qua qualcosa legato al significato di religione... Chi è religioso, indipendentemente dalla fede che professa o non professa, sente nel suo cuore la meraviglia davanti al Cosmo, alla Natura, all’essere umano e ad ogni cosa creata. Sente di essere profondamente unito a questa meraviglia, è capace di commuoversi e di ringraziare per la vita, per il semplice fatto di vivere. Chi è religioso sente il bisogno di amare e partecipare attivamente alla vita, vuole comprenderla e comprendere se stesso. http://www.nonsiamosoli.org/Nss4_art..._religione.htm Non metto in dubbio che anche un'ateo possa provare le stesse cose... ma l'ateo ha rispetto delle religioni nonostante tutti i loro difetti? Elia Ultima modifica di Elijah : 02-03-2006 alle ore 17.12.49. |
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02-03-2006, 17.19.12 | #57 |
Utente bannato
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
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non sono d'accordo.. è come affermare che l'ateo non ha l'anima perché non crede in Dio. l'anima ce l'ha comunque. e sente comunque l'unione con il mondo, la gratitudine, il mistero della vita. lo interpreta diversamente da un credente però.
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02-03-2006, 17.34.31 | #58 | ||
Utente assente
Data registrazione: 21-07-2004
Messaggi: 1,541
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Citazione:
Ehm... Citazione:
Che tradotto sta a significare: su questa terra siamo tutti uguali... di conseguenza tutti dovrebbero provare quel senso di meraviglia di fronte al mondo... Ma curiosa è l'osservazione fatta da alcuni teisti durante alcuni dibattiti tra atei&teisti... Gli atei hanno al centro del loro credo cosa? Immagino la materia, la chimica, la biologia, la scienza, ecc. E i sentimenti, cosa sono per un ateo coerente con le teorie atee? Semplici mutamenti chimici... Ammazza che bella visione del mondo... E le emozioni, che fine hanno fatto? L'Amore, cos'è per un ateo? E il male? L'ateismo vero che visione ha del mondo che ci circonda? Elia |
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02-03-2006, 18.11.42 | #59 |
Non lo so...o forse si...
Data registrazione: 19-02-2006
Messaggi: 46
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Elia, se uno nega al 100% l'esistenza di dio non vuol dire che nega tutto il resto. Egli è soltanto una persona che ha il buon senso di non credre alle favole. Perchè la serenità sta nei sogni, ma la felicità sta nella realtà. Comunque io rispetto le opinioni di tutti, tranne quelle dei cattolici. Un vero ateo non capirà mai un vero credente, e viceversa. Un ateo vero ama, un ateo vero si fa domande, un ateo vero è felice di esistere, perchè se così non fosse cadrebbe come i deboli nella "trappola dio". Ci vuole coraggio a essere atei nel cuore, ma se ci riesci sei sicuramente felice. Con l'evoluzione dell'intelligenza umana l'ateismo si diffonderà, senza bisogno di illusionisti portavoce.
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02-03-2006, 18.17.21 | #60 | |
Utente bannato
Data registrazione: 04-11-2004
Messaggi: 1,010
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Citazione:
Ciò che non è identificabile e che mente umana non può conoscere, è proprio tutto ciò che non esiste. L'esistenza è una proprietà intrinseca di ciò che esiste? .....oppure è solo una parola con cui identificare ciò che è umanamente riscontrabile ? ......a mio avviso è impossibile dichiararsi atei per quel DIO a mio avviso è invece impossibile che sia esistente ciò che per definizione non è identificabile. |
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