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24-01-2006, 17.52.44 | #142 |
Ospite abituale
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L'ignoranza dei credenti
Elia,
stai facendo una carriera da pastore? In caso contrario te la consiglio. Stai discutendo in termini di riflessioni filosofiche e non in termini di benevolenza parrocchiale. Scrivi:"Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo? Arrivare al punto di venir criticato, perché dimostro troppo affetto, perché racconto la semplice verità (mi riferisco in particolare ad altro), perché cerco di essere gentile... Come mai la gente mi aggredisce, senza motivo? Come mai vengo attaccato, se io non pretendo di avere ragione?". Dici di non pretendere di avere ragione e nello stesso tempo ti lagni per il fatto di venir criticato in ragione del tuo dire la semplice verità. Non pretendarai forse di avere ragione ma sicuramente ti preoccupi di averla, altrimenti come potresti raccontarla, la sempice verità! Perchè ti senti aggredito!? Io non ti ho aggredito, ti ho 'solo' fatto notare un paio di contraddizioni e sto continuando a farlo. Ti allarmi per il fatto di vederti rivolgere un paio di 'falso' e in conseguenza di cio' mi chiedi una definizione di falsità con il tono di chi volesse porre il problema della possibilità della sua impossibilità. Ma non sei tu stesso quello che si lagna di essere criticato perchè racconta la semplice verità? Come faccio a ritenerti un interlocutore valido per porre un problema cosi' importante come quello della definizione della falsità? Potrei aver voglia di farlo solo con un interlocutore che non la raccontasse mai la 'semplice verità'! Scrivi:"Non ho utilizzato in modo vano il termine se... che sta ad indicare un'ipotesi, e per nulla una verità assoluta... Ritengo che tu giochi con le parole e ti compiaci di come gli altri facciano di tutto per dimostrare la falsità dei tuoi giochi! Il termine 'se' cosi¨come lo hai usato è un termine che esprime condizione. Se....allora. Dato qualcosa si da qualcos'altro. Qualcosa si da solo a condizione che qualcos'altro si dia. Nel tuo caso poni l'esistenza di qualcosa di non materiale come condizione di un non esser-mostruosi. Ma ripeto - e non ho intenzione di farlo un'altra volta - che cio' non si puo' dire ma solo credere. Non solo si puo' solo credere ma non si puo' generalizzarlo! Si tratta di riflessioni molto semlpici. In conseguenza del mio:"Cio' è falso! E' falso perchè ti rivolgi all'uomo, all'uomo in generale! Cio' che puoi fare è rivolgerti a coloro che pensano e credono come te", mi scrivi:"E io come dovrei credere? Cosa dovrei credere? Sono arrivato al punto di convivere pacificamente con personaggi come nexus, dunadan, epicurius, ecc. Tutti che la pensano in modo diametricalmente opposto alla mia... eppure mi sono abbassato a dei compromessi, per poter trovare qualcosa da condividere... O almeno il mio intento era quello, poi forse non ci sono riuscito." a) che tu sia arrivato al punto di convivere pacificamente con personaggi come nexus, dunadan, epicurus, ecc. mi interessa fino ad un certo punto. Cosa ha a che fare cio' con il mio farti notare che quando dici, scrivi, pensi certe cose non puoi riferirti all'uomo in quanto tale, all'uomo in generale? Scrivi:" E io come dovrei credere? Cosa dovrei credere?". Cosa ha che fare questo con la mia critica? Dove sarebbe il nesso? In conseguenza del mio:"Ritengo tu abbia una esperienza ed una coscienza negativa, molto parziale della materia!", scrivi:" Hai ragione, ma evito di raccontarti il perché, perché c'è il rischio che tu non mi creda... Ormai mi si mette in dubbio tutto...". a) Mi dai ragione!? Ma dandomi ragione mi stai dicendo che anche in questo caso non dico il falso! Come è mai possibile qualcosa del genere! Come è mai possibile non dire il falso e allo stesso tempo non dire il vero!? b) Dunque mi dici che ho ragione quando dico che hai una esperienza negativa, molto parziale della materia ma aggiungi di evitare di dirmi il perchè. Su, su, non ti preoccupare, dimmelo! Dalla tua apertura potrei comprendere tante cose interessanti. Franco Pepe Ultima modifica di Franco : 24-01-2006 alle ore 17.58.02. |
24-01-2006, 18.31.01 | #143 |
Ospite abituale
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Elija sai cos'è il bello.. è che come vedi quando si esprimono pareri su queste cose si viene sempre criticati chi più chi meno.. anche da chi dice di credere, come aleksander ( a cui non voglio più ribattere perchè come ho già detto io non lo voglio convincere del contrario di quello in cui crede, perchè queste sono cose che se vuole deve capire da solo) ha fatto fino adesso con me, questo perchè ognuno vuole vedere e fare vedere agli altri quella che secondo lui è la verità, anche se penso che sia io che te non vogliamo o pretendiamo assolutamente di fare cambiare idea a nessuno su quello in cui crede come la sua verità, ma al massimo seguendo un nostro punto di vista personale vogliamo o cerchiamo di voler fare capire o tra virgolette di " far aprire un po gli occhi" (questa frase sicuramente verrà riduscussa anche se non è detta per dire ne con cattiveria ne con spavalderia ma solo con la consapevolezza di chi sà cosa la fede può portare.. mentre chi non crede non può saperlo e quindi parla solo per parlare ma senza conoscere veramente quello di cui sta parlando) nel modo di intendere e vedere la vita.
In conclusione se chi crede è visto come un ignorante, allora ben venga questa ignoranza, perchè sarà ed è proprio questa "ignoranza" che rende savi e liberi agli occhi di Dio. La mia domanda è dove ci porterà questo modo materialista di vedere ogni cosa.. (emozioni sentimenti ecc..) dove o a cosa ha portato in passato? L'uomo non vuole credere all'esistenza di Dio semplicemente perchè si crede o tende a credersi lui stesso un Dio, proprio grazie a tutto questo materialismo e a questa sua esasperata ricerca e delirio di onnipotenza, che dalla comparsa dell'uomo stesso governa e ha sempre governato questo mondo. viva l'ignoranza ragazzi. Ultima modifica di Pecci Gabriele : 24-01-2006 alle ore 18.43.51. |
24-01-2006, 19.01.12 | #144 |
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E comunque ragazzi non pensate che credere sia una cosa facile, perchè a parole siamo tutti bravi ( e qui mi ci metto dentro anche io) ma a fatti è tutta un' altra cosa. Vi assicuro per esperienza personale che è molto più facile non credere che credere.
Perchè se credi veramente allora non basta parlare, ma bisogna anche fare. Per questo dico che comunque anche se credo non mi reputo ne migliore ne peggiore di chiunque altro credente o non credente che sia, perchè sò che proprio perchè credo, dovrei e potrei fare molto di più nella mia vita di quello che faccio. E non parlo di fare o intraprendere una vita monacale o da missionario, ma parlo della vita normale di tutti i giorni. Ultima modifica di Pecci Gabriele : 24-01-2006 alle ore 19.07.46. |
24-01-2006, 21.22.46 | #145 | |
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Citazione:
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24-01-2006, 22.10.18 | #146 |
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"Ora, se uno edifica su questo fondamento oro, argento, pietre di valore, legno, fieno, paglia, l'opera di ognuno sarà manifestata, perchè il giorno di Cristo la paleserà; poichè quel giorno ha da apparire qual fuoco; e il fuoco farà la prova di quel che sia l'opera di ciascuno.
Se l'opera che uno ha edificata sul fondamento sussiste, ei ne riceverà ricompensa; se l'opera sua sarà arsa: ei ne avrà danno; ma egli stesso sarà salvo; però come attraverso il fuoco." Durante tutta la vita le prove sono come un fuoco purificatore che ci affina togliendoci le scorie e portando alla luce il Cristo come fondamento sempre che Egli sia fondamento,nella realtà della ns.fede. Poi ci sarà una manifestazione nel giorno del giudizio, ciò che é di Dio sarà reso pienamente visibile a tutti come si legge... i capri alla sinistra le pecore a destra. Anche nell'antico testamento si parla di Dio come di un fuoco davanti al quale non si può resistere, un fuoco divorante per i nemici di Israele quando essi fuggivano dall'Egitto e dai carri di Faraone. Un fuoco di protezione e rivelazione per il Suo popolo. Ultima modifica di Pecci Gabriele : 24-01-2006 alle ore 22.11.38. |
24-01-2006, 22.16.47 | #147 |
Ospite abituale
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Poi naturalmente quando parlavo di adorazione dell'uomo nell'altro mio commento non mi stavo riferendo a Cristo.. ma all'adorazione esasperata dei vari santi, madonne, papi ecc.
Adesso però basta con questi botta e risposta perchè non sono io come non sei tu che mi devi spiegare i passi della Bibbia, ma siamo noi stessi che dobbiamo capire la parola di Dio. Ultima modifica di Pecci Gabriele : 24-01-2006 alle ore 22.18.21. |
25-01-2006, 01.51.35 | #148 | ||
Utente assente
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Re: L'ignoranza dei credenti
Citazione:
Franco, toglimi una curiosità... perché trovi così difficile pensare che se uno dice A mentre l'altro B... nessuno dei due dice il falso, bensì entrambi il vero? Com'è possibile ti potrai chiedere... Questo è il fascino della logica paradossale... Ed è anche il fascino di alcune concezioni orientali... Non fa male a volte uscire dalla filosifia occidentale assai infuenzata da Socrate, Platone e Aristotele... per andare a scoprire filosofie estremamente interessanti e allo stesso tempo scoinvolgenti presenti in oriente... Per tua curiosità, ti informo che uno dei capi saldi dell'induismo è il seguente... Lo spirito di tolleranza e di buona volontà per comprendere e apprezzare il punto di vista dell'avversario, basato sulla rivelazione che la verità possiede molteplici apparenze. Non so, ma a me non dispiace affatto questa visione della realtà... in cui la dualità viene - potremmo dire - a meno... Elia Citazione:
Ultima modifica di Elijah : 25-01-2006 alle ore 01.52.53. |
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