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06-09-2005, 12.06.14 | #72 | |
stella danzante
Data registrazione: 05-08-2004
Messaggi: 1,751
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Citazione:
l'ho aperto io il thread, e la domanda era stata fatta a me su un altro thread solo che la mia risposta non mi soddisfaceva, cosi' ne ho ampliato la discussione in altra sede |
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07-09-2005, 12.52.48 | #74 | |||
Ospite abituale
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Messaggi: 855
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Citazione:
Citazione:
Io trova più probabile l'opinione di Martinus, che l'espansione che si osserva nel macrocosmo, dipende dal fatto che noi viviamo come microindividui in un essere macrocosmico, per esempio in un polmone, che si espande a causa della respirazione dell essere macrocosmico. Comunque, nonostante questo, tutti e due i fenomeni, il big bang e le superstringhe, esistono in ogni caso come idee, e quindi ne possiamo parlare. Però la viandante ha parlato del "non esistere" come l'opposto di ciò che "esiste". In questo senso il "non esistere" non "esiste", visto che una "cosa" che "esiste", non può contemporaneamente "non esistere". Entro il mondo percettivo esistono soltanto cose che esistono. Citazione:
Questo non esclude che c'è qualcosa che per la percezione non è "visibile", cioè l'io, che osserva tutto senza in se stesso essere visibile. Quindi "esiste" ma non ha nessun'analisi oltre dell'esistenza, è quindi non si può dire niente neanche di esso. Ciao |
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10-09-2005, 19.11.56 | #75 |
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L'esistenza.
Un filosofo moderno, di cui non ricordo il nome, mi sembra che abbia cambiato la frase: "Io penso, quindi sono", in " Io amo, quindi sono". Secondo lui la completezza dell'essere umano- e qundi l'essere- si estrinseca solo quando si ama, poiché quando si pensa, afferma, si possono pensare anche delle semplici cretinate, e quindi, in quel caso, non si è. |
11-09-2005, 11.57.17 | #76 |
Utente bannato
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Io mi chiederei invece in che relazione sono l'esistenza e la non-esistenza.. può ad esempio essere la non-esistenza un termine di paragone, una condizione necessaria all'esistenza? Dio si identificherebbe con il non essere, il Nulla, la mancanza che permette la presenza e così atei e mistici sarebbero contenti.
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11-09-2005, 12.56.18 | #77 |
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Messaggi: 195
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L'universo è impregnato solo dell'esistere, la non esistenza non sappiamo cosa sia, se non in termini comvenzionali, quindi come possiamo adoperare come termine di paragone qualcosa che non esiste?
Quello che vediamo, tocchiamo, olfattiamo, sentiamo con i nostri sensi esiste, convenzionalmente, il non esistente che cosé, quello che non possiamo toccare, olfattare o sentire con i nostri sensi? L'immagine del miraggio nel deserto la vediamo ma non esiste, è vero! Ma non esiste dove la vediamo ma è esistente in qualche altra parte. |
12-09-2005, 16.23.01 | #78 |
Utente bannato
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Scusami ma veramente la tua affermazione mi risulta illogica: se io vedo un miraggio quell'oasi non esiste se non in un'altro luogo e qui ci siamo. Anche se fosse però una produzione della mia mente stanca, essa esisterebbe in qualità di illusione di un'oasi. Il DIVENIRE è impregnato di esistere, qualunque cosa sia.. l'essenza del non essere è realmente importante in quanto è assenza tanto quanto l'universo è presenza. Come qualcosa può o non può essere? Che cosa sfugge all'essere? Che cos'é più inafferarabile e più vicino al concetto (slegato da limitazione culturali) di Dio?
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12-09-2005, 20.23.49 | #79 |
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<.....Che cosè più vicino ed inafferrabile al concetto di Dio?>
Ultimamento ho riletto "La teoria del tutto" di Stephen Harwking, e "Tutti i numeri dell'univero" (non ricordo l'autore), e in nessuno dei due si prende in considerazione il "non essere". Invece prendono in considerazione gli spazi vuoti (che poi vuoti non sono) poiché vi è molta materia anche in loro, ma il non essere, se non in via convenzionale, a mio modo di vedere non ha significato: né in senso di contrapposizione all'essere né in nessun altro. Forse per me il concetto è troppo astratto per poterlo concretizzare, però se tù riuscissi a semplificarlo ci potrei provare. Ultima modifica di Vapensiero : 12-09-2005 alle ore 20.24.52. |