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10-12-2015, 13.31.58 | #12 | |
Nuovo ospite
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Riferimento: Lettera sulla Morte
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Quando parlavo di essenza mi riferivo a ció che è in grado di percepire, cioè di fare esperienza cosciente. |
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11-12-2015, 04.11.36 | #13 | ||
Moderatore
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Riferimento: Lettera sulla Morte
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Citazione:
be' ci posso pure provare a dare qualche risposta ma di certo non saranno esaurienti perché la ragione ha i suoi precisi limiti comunque credo che le cose che mi sono venute da dire finora (appunto con tutti i limiti di cui io stesso non posso non avere!) dovrebbero dare almeno uno spunto possibile,ed e' solo partendo da questo,poiché il resto non si può spiegare ma solo intuire e li non ce spiegazione che tenga. innanzitutto credo sia di importanza capitale evitare di raffigurarsi come entità distinte e separate (individuali) altrimenti sarebbe come chiudersi in un vicolo cieco ma anche perché non corrisponde alla reale natura intrinseca delle cose..noi compresi,integrati ad essa! riprendendo l'esempio delle vibrazioni si può dire che il Tutto corrisponde a tali vibrazioni e che la diversa intensità (velocità) determina i diversi livelli,dal più sottile al più denso e grossolano. dunque non esiste un "confine",un "limite",se non per i nostri sensi,perché Tutto e' diciamo legato (Uno e simultaneo) inoltre TUTTO E' "COSCIENZA"..lo so,frase ermetica ma per me l'unica possibile.. detto in maniera bruta quando il corpo cessa la sua esistenza,(ma che sarebbe solo una sua forma) rimane la stessa essenza,ma su un diverso piano di realtà…e che noi ora lo possiamo intendere solo così Ultima modifica di acquario69 : 11-12-2015 alle ore 11.11.19. |
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11-12-2015, 14.41.19 | #14 | |
Nuovo ospite
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Riferimento: Lettera sulla Morte
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12-12-2015, 23.53.12 | #15 | |
Moderatore
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Riferimento: Lettera sulla Morte
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secondo me e' un assurdità. non può esistere un io che e' coscienza stessa,invece al contrario la coscienza e' tutto. ma questa coscienza non e' "situata" all'interno di un io (come mi sembra che tu lo concepisci) in realtà non vi sarebbe nemmeno un "luogo" che in questo caso e' solo una riduttiva convenzione umana e siamo di nuovo al punto di partenza,sempre di nuovo questo individualismo e questo antropocentrismo! un esempio in questo senso può essere quello dalla mente non-locale che si manifesta in diversi modi ma che esprime un unico criterio di "funzionamento"…come dire che tutto e' mente,tutto e' coscienza. un esempio specifico può essere quello del termiti,dove ogni singolo elemento e' in grado di esercitare in funzione di un unico piano ben preciso,percependo istantaneamente i diversi scambi come se fosse un unico organismo..un unica mente non localizzata,il termitaio in questo caso e' la mente stessa..e così e' valido anche per altri "sistemi" che non sono solo quelli degli insetti sociali,ma anche a tutto il resto. prendi il pianeta terra,che non e' qualcosa di inerme e che sta a disposizione di noi umani per come lo sfruttiamo e lo usiamo solo secondo i nostri perversi principi,utilitaristici e autodistruttivi. il pianeta infatti sta reagendo,esattamente come un organismo dotato di "mente" e "coscienza"..si sta ovviamente surriscaldando perché in questo modo eliminerà il virus (l'umanità) che lo sta infestando!..e lo eliminerà,giustamente direi. poi un altra considerazione; se tutto sarebbe contenuto nel tuo io allora non dovresti avere nemmeno la necessita di porti delle domande,oppure come hai già detto una volta di ricercare la Verita (parole tue) perché sarebbe già contenuta in te e non ci sarebbe nessun motivo che ti motiverebbe in questo senso Ultima modifica di acquario69 : 13-12-2015 alle ore 11.53.01. |
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13-12-2015, 13.09.15 | #16 | |
Nuovo ospite
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Riferimento: Lettera sulla Morte
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Con Io non intendo un essere infatti, ma la coscienza stessa, nel senso che non siamo esseri, ma sensazioni. La Terra si sta surriscaldando per effetto di nostre azioni, non perché è dotata di coscienza e ció vuole eliminare; non capisco la metafora. Parole mie? Puoi dirmi dove le hai lette? Impossibile che io abbia detto così, anche perché viene considerato male cosa sia l'Io. Tutto è dentro di me, o, meglio, tutto è me; sono le mie parti che ricercano la verità, non tutto io. Fra le mie parti ce ne sarà sicuramente qualcuna che conosce la verità, ma la maggior parte suppongo non la conoscano. Forse confondi coscienza con conoscenza: Io percepisco tutto, sono cosciente di tutto contemporaneamente, perché io sono LA coscienza. La conoscenza invece viene da memoria depositata nel corpo, e non c'è nessun corpo con tutta la conoscenza. Forse ho detto che conosco tutto, ma nel senso che lo conosco separatamente, quindi ogni mia parte conosce solo qualcosa. |
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14-12-2015, 04.40.12 | #17 | |
Moderatore
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Riferimento: Lettera sulla Morte
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proviamo innanzitutto a cercare di chiarificare alcune cose (e questo vale ovviamente anche per me) le parole tue a cui mi riferivo erano queste: Questa ultima considerazione non mi piace affatto, ma il mio obiettivo è trovare la verità, e non voglio scartare ipotesi probabili.(mess.num.4 dello stesso thread) rispondendoti a mia volta qui sotto; poi un altra considerazione; se tutto sarebbe contenuto nel tuo io allora non dovresti avere nemmeno la necessita di porti delle domande,oppure come hai già detto una volta di ricercare la Verita (parole tue) perché sarebbe già contenuta in te e non ci sarebbe nessun motivo che ti motiverebbe in questo senso quindi non centrava niente con la metafora sulla Terra (che per me non e' nemmeno una metafora) ma che questa era solo in riferimento al fatto che anche la Terra,come del resto TUTTO,e' COSCIENZA,come avrei anche cercato di darne alcuni esempi,e che questa non va intesa come coscienza umana e individuale,come un "prodotto" del nostro io-cervello..semmai quest'ultimo può essere paragonato ad un mediatore,codificatore di informazioni..e su questo spero di essermi spiegato. io credo che non possono esserci dubbi sul fatto che le sensazioni siano umane,percio dire che le sensazioni equivalgono alla coscienza (almeno così mi sembra di capire per come lo intendi tu) secondo me non e' realistico perché diventa un interpretazione soggettiva (chiusa e definita-dualistica) e non "integrativa" (aperta e indefinita/non duale) quindi secondo me la tua e' un'interpretazione soggettiva fino al suo estremo (solipsismo) infatti tu affermi che la conoscenza viene dalla memoria,invece secondo me dire che la conoscenza viene dalla memoria equivale a scambiare la parte con il Tutto,ossia all'interpretazione che il nostro cervello da alle cose,ma le cose in se non sono l'interpretazione che gli da il nostro cervello e questo avviene perché riteniamo (erroneamente) che l'osservatore sia distaccato dall'osservato ed e' ben diverso dal ritenere che sarebbe l'io l'artefice del TUTTO e in ultimo penso che tutto cio non possa non avere dirette implicazioni col tema di questa discussione |
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14-12-2015, 13.10.25 | #18 | |
Nuovo ospite
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Riferimento: Lettera sulla Morte
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Immagino che tu abbia voluto pubblicare questa lettera per stimolare in chi la legge una riflessione sul rapporto che ha con la morte: mi accingo pertanto ad esprimere la mia opinione. Come prima cosa ritengo che tutti noi non possiamo non essere d'accordo sul fatto che la morte è un evento che si spera (a meno di particolari eccezioni ) avvenga il più possibile lontano dal presente. Poi, da un punto di vista puramente razionale, ritengo che si debba distinguere l'idea della morte propria dall'idea della morte degli altri. Per quanto riguarda la nostra morte possiamo affermare che per noi, finchè siamo vivi, non esiste se non nell'immaginazione e nell'interrogativo dell'incognito. Per quanto riguarda la morte di altri il solo sentimento che può generare è il dolore per la mancanza, per noi o per la persona alla quale il defunto era caro: in ogni caso un fatto puramente egoistico perchè chi è morto non può dolersene. Dal punto di vista emotivo e spirituale il discorso è molto più complesso e s'intreccia con le aspettative ed il senso che ciascuno di noi da alla vita. |
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15-12-2015, 04.17.45 | #19 | |
Moderatore
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Riferimento: Lettera sulla Morte
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si certo,mi e' venuto in mente di scriverlo per questo motivo,e l'evento e' vero be il tema e' decisamente vasto e secondo me nel momento in cui si ha voglia di discuterne vengono fuori sempre molte cose interessanti. ad esempio ho fatto caso trovandolo curioso (almeno per me) che molti preferiscono proprio non pensarci e magari se proprio capita,senza averne avuta alcuna intenzione di ritrovarsi in argomento,suscita perlopiù il volerlo evitare,come se all'improvviso si ritrovassero in mano una patata bollente,così che d'istinto e immediatamente la lasciassero cadere perché si rimane fortemente scottati.. chissa se per queste persone significherebbe come aprire un vaso di pandora,e lo tenessero ben sigillato per questo motivo.. pero poi come dici tu - epicuro docet - la morte in qualsiasi caso (che si creda ad un "dopo" oppure no) non può esistere,se non appunto nella nostra idea che ce ne siamo fatti..anche nei casi di altri,si e' vero viene a mancare,ma e' una mancanza tutta nostra (diciamo soggettiva e non oggettiva) perché in noi suscita emozioni che con la morte in se stessa non può avere nessun "contatto" apparente…(e qui penso ritornerebbe in nostro aiuto epicuro) non so se risulta chiaro quello che avrei voluto esprimere. allora penso che se avviene questo significa che non ci siamo ancora staccati dal nostro IO,che a mio avviso e' appunto il motivo della sofferenza e che andando ancora più a fondo risulterebbe un illusione,proprio per i motivi che ho tentato di dire poco fa. quindi secondo me,capire la morte e' fondamentale per capire la vita..da un altro punto di vista e' percio l'unione di due estremita' che si ricongiungono ma che in realtà non risulterebbero mai divisi e separati e ne verrebbe fuori un "eterna continuità" |
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15-12-2015, 13.37.28 | #20 | |
Nuovo ospite
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Riferimento: Lettera sulla Morte
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Comunque centra eccome la considerazione della coscienza collettiva con la discussione, in quanto significa immortalità di me come "colui che sente", mentre la considerazione della coesistenza di tutti gli istanti di tempo, significa immortalità di ció che sento. |
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