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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 14-01-2016, 15.37.30   #1
g.s.
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 16-12-2015
Messaggi: 5
La confusione filosofica

Buongiorno a tutti,
anche se non pienamente attinente con la materia filosofica, voglio esporvi il senso di confusione, caos che sento al mio interno da quando ho cominciato ad interessarmi di filosofia. Non posso dire di essere un grande filosofo, non posso dire di avere alla mie spalle grandi studi universitari; ma posso vantare, si fa per dire, lo studio di storia della filosofia in questi cinque anni di liceo e per fortuna sono alla fine . Ebbene da quando ho iniziato ad interessarmi di filosofia, ricercare, pormi domande, a criticare gli stessi autori che studiavo, dentro di me sento veramente il caos, è come se dubitassi di tutto. Tutto quello in cui prima ho creduto ora sta venendo smantellato dal mio stesso pensiero, una sorta di autodistruzione.
Ricercando un pò ovunque, molti ritengono che la filosofia porti a questa confusione interiore, anzi, per alcuni questo è proprio sinonimo che si è imboccata la strada giusta verso la filosofia stessa.
Bene...ma allora qual'è il fine della filosofia? Portare confusione nell'interiorità di ogni uomo? E come è possibile superare questo conflitto interno tra i valori in cui mi rispecchiavo(scelti senza una apparente ragione) e i valori in cui vorrei rispecchiarmi(scelti con la ragione pura, con la filosofia)?
Comprendo benissimo che sono domande che andrebbero rivolte più ad uno psicologo che ad forum di filosofia, ma quello che vorrei sapere è proprio se questo caos accomuna tutti i filosofi oppure è una mia patologia
Buona giornata.
g.s. is offline  
Vecchio 14-01-2016, 17.35.29   #2
sgiombo
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Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
Riferimento: La confusione filosofica

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Originalmente inviato da g.s.
Buongiorno a tutti,
anche se non pienamente attinente con la materia filosofica, voglio esporvi il senso di confusione, caos che sento al mio interno da quando ho cominciato ad interessarmi di filosofia. Non posso dire di essere un grande filosofo, non posso dire di avere alla mie spalle grandi studi universitari; ma posso vantare, si fa per dire, lo studio di storia della filosofia in questi cinque anni di liceo e per fortuna sono alla fine . Ebbene da quando ho iniziato ad interessarmi di filosofia, ricercare, pormi domande, a criticare gli stessi autori che studiavo, dentro di me sento veramente il caos, è come se dubitassi di tutto. Tutto quello in cui prima ho creduto ora sta venendo smantellato dal mio stesso pensiero, una sorta di autodistruzione.
Ricercando un pò ovunque, molti ritengono che la filosofia porti a questa confusione interiore, anzi, per alcuni questo è proprio sinonimo che si è imboccata la strada giusta verso la filosofia stessa.
Bene...ma allora qual'è il fine della filosofia? Portare confusione nell'interiorità di ogni uomo? E come è possibile superare questo conflitto interno tra i valori in cui mi rispecchiavo(scelti senza una apparente ragione) e i valori in cui vorrei rispecchiarmi(scelti con la ragione pura, con la filosofia)?
Comprendo benissimo che sono domande che andrebbero rivolte più ad uno psicologo che ad forum di filosofia, ma quello che vorrei sapere è proprio se questo caos accomuna tutti i filosofi oppure è una mia patologia
Buona giornata.


Mi considero un filosofo (non un professore di filosofia, che inoltre non sono) che per campare e potersi dedicare alla filosofia esercita la professione di medico (radiologo), un po' come, si parva licet componere magnis, Spinoza esercitava quella di ottico).

Secondo il mio modesto parere per interessarti di filosofia sei partito con il piede giusto: "ho iniziato ad interessarmi di filosofia, ricercare, pormi domande, a criticare gli stessi autori che studiavo" (evidenziazione in grassetto mia).

L' atteggiamento filosofico per me é proprio questo: non approvare mai acriticamente quanto ti viene proposto, quale che sia l' autorità più o meno comunemente riconosciuta a chi lo scrive o dice (fosse pure unanime), quale che sia il "fascino immediatamente esercitato dalle sue parole" (magari perché espresse in modo letterariamente pregevole o brillante), ma avere sempre il coraggio intellettuale e la "sacrosanta presunzione" di sottoporlo a una "spietata" critica razionale.

Nelle tue parole mi sembra di rivedere me stesso negli anni ormai molto lontani del liceo).

Credo che una certa confusione o la perdita di certezze siano un prezzo che vale senz' altro la pena di pagare per cercare fondatamente la verità sulla realtà di cui fai parte e i possibili (eventuali) modi di cambiarla in meglio.

E se anche con la pazienza e lo studio non riuscissi a superare lo scetticismo, sarebbe comunque per me preferibile essere consapevoli di non sapere (o di non sapere con certezza) che illudersi di sapere nell' ignoranza e nell' errore.
sgiombo is offline  
Vecchio 14-01-2016, 20.38.31   #3
Jacopus
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Messaggi: 86
Riferimento: La confusione filosofica

giustizia...libertà....teoria. ...logica...senso...mondo...so ggetto...altro...sacro...Su tutti questi argomenti sono stati versati laghi di inchiostro e dentro quei laghi hanno nuotato e nuotano le più diverse specie ittiche ed anche qualche mostro.
Sei giovane, aspetta ancora qualche decennio prima di irrigidirti dentro a un sarcofago di idee...svolazza di libro in libro come un ape curiosa. Coltiva il tuo giardino, perchè "bisogna coltivare il proprio giardino", ma lasciane una parte selvaggia e caotica. Sarà il tuo serbatoio per le nuove idee e un formidabile antidoto contro l'Unico, il più grande infestante di ogni giardino.
Jacopus is offline  
Vecchio 14-01-2016, 21.54.04   #4
maral
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Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
Riferimento: La confusione filosofica

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Originalmente inviato da g.s.
Bene...ma allora qual'è il fine della filosofia? Portare confusione nell'interiorità di ogni uomo? E come è possibile superare questo conflitto interno tra i valori in cui mi rispecchiavo(scelti senza una apparente ragione) e i valori in cui vorrei rispecchiarmi(scelti con la ragione pura, con la filosofia)?
Forse, anche studiando storia della filosofia, ci si dovrebbe accorgere che con la ragion pura non si sceglie nulla, ma a volte con essa si cerca di giustificare le proprie scelte, altre (ed è il caso più interessante, quello a cui penso dovrebbe votarsi ogni aspirante filosofo) a metterle in dubbio (soprattutto le proprie scelte, non tanto quelle degli altri).
Ma allora qual è il fine della filosofia? fare confusione ponendo tutto in discussione, soprattutto quello che sembra più scontato? Demolire ogni valore in nome della ragion scettica? No, sarebbe contraddittorio, quindi fondamentalmente irrazionale. Solo che il compito della filosofia in fondo non è quello di dare risposte sicure, dettare regole o comandamenti su cosa sia incontrovertibilmente vero o falso, secondo l'insuperata definizione logica aristotelica. ma credo che, crollata ogni pretesa di verità logico epistemica, resti quello di formulare domande in modo da poter trovare risposte pertinenti al proprio interrogare. Risposte pertinenti, ma mai definitive, si intende.
Ecco, un buon filosofo, alla fine è proprio di questo che dovrebbe occuparsi: dare un senso effettivo alla domanda ontologica ed è un compito assai difficile, perché coinvolge profondamente oltre che il filosofo, anche chi lo ascolta e che magari, invece, si è posto ad ascoltarlo per arrivare a una risposta chiara, o, più spesso, per trovare un puntello razionale alla risposta che già si era dato, come traduzione di qualcosa della propria esistenza.
maral is offline  
Vecchio 16-01-2016, 02.50.43   #5
green&grey pocket
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Riferimento: La confusione filosofica

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Originalmente inviato da g.s.
Buongiorno a tutti,
anche se non pienamente attinente con la materia filosofica, voglio esporvi il senso di confusione, caos che sento al mio interno da quando ho cominciato ad interessarmi di filosofia. Non posso dire di essere un grande filosofo, non posso dire di avere alla mie spalle grandi studi universitari; ma posso vantare, si fa per dire, lo studio di storia della filosofia in questi cinque anni di liceo e per fortuna sono alla fine . Ebbene da quando ho iniziato ad interessarmi di filosofia, ricercare, pormi domande, a criticare gli stessi autori che studiavo, dentro di me sento veramente il caos, è come se dubitassi di tutto. Tutto quello in cui prima ho creduto ora sta venendo smantellato dal mio stesso pensiero, una sorta di autodistruzione.
Ricercando un pò ovunque, molti ritengono che la filosofia porti a questa confusione interiore, anzi, per alcuni questo è proprio sinonimo che si è imboccata la strada giusta verso la filosofia stessa.
Bene...ma allora qual'è il fine della filosofia? Portare confusione nell'interiorità di ogni uomo? E come è possibile superare questo conflitto interno tra i valori in cui mi rispecchiavo(scelti senza una apparente ragione) e i valori in cui vorrei rispecchiarmi(scelti con la ragione pura, con la filosofia)?
Comprendo benissimo che sono domande che andrebbero rivolte più ad uno psicologo che ad forum di filosofia, ma quello che vorrei sapere è proprio se questo caos accomuna tutti i filosofi oppure è una mia patologia
Buona giornata.

In filosofia non c'è solo Kant grazie a Dio! (quale ragione pura?)

Bizzarro è invece che intendi patologico il filosofare.

Direi che è il contrario: la filosofia porta certezze che prima non avresti mai potuto avere.

La filosofia ha una proprietà curativa, non depressiva.

Dovresti specificare quale valore in cui hai sempre creduto, è stato confuso dalla filosofia. (così magari inzi a fare chiarezza anche dentro te stesso. in questo la scrittura aiuta molto, come insegna la stessa psicologia.)

Altrimenti rimane tutto molto oscuro.

green&grey pocket is offline  
Vecchio 17-01-2016, 11.47.56   #6
g.s.
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Riferimento: La confusione filosofica

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Originalmente inviato da green&grey pocket
In filosofia non c'è solo Kant grazie a Dio! (quale ragione pura?)

Bizzarro è invece che intendi patologico il filosofare.

Direi che è il contrario: la filosofia porta certezze che prima non avresti mai potuto avere.

La filosofia ha una proprietà curativa, non depressiva.

Dovresti specificare quale valore in cui hai sempre creduto, è stato confuso dalla filosofia. (così magari inzi a fare chiarezza anche dentro te stesso. in questo la scrittura aiuta molto, come insegna la stessa psicologia.)

Altrimenti rimane tutto molto oscuro.

Certamente non voglio intendere patologico il filosofare, assolutamente! Forse sono troppo giovane, con mille idee e probabilmente solo il tempo riuscirà a fare chiarezza su ogni una di essa.
Tanto per fare un esempio di valore in cui ho sempre creduto e la filosofia ha messo in discussione, è il valore della scienza. Credevo che la scienza fosse l'unico valore in cui credere profondamente, quasi da divinizzare, rifiutando la figura di Dio e la religione in generale. Pensieri di un ingenuo ragazzino che credeva che nel mondo tutto fosse ordinato, tutto avesse un senso, da spiegare scientificamente. Dunque studiando filosofia, ho perso questa fiducia nella scienza, ho capito che non è tutto spiegabile scientificamente. Altro esempio, ho sempre creduto nei valori di individualismo, credevo nel "volere è potere", e poi ho capito che non è altro che un delirio di onnipotenza, non è altro che volersi paragonare a Dio. Assurdo pensarlo.
Ecco questi sono due esempi, ovviamente sono riassunti ed hanno generato riflessioni ben più profonde. Valori in cui ho sempre creduto ora sono stati smantellati, creando il caos in me. Caos non vuole assumere una connotazione solamente negativa, anzi. Proprio grazie a questo caos mi è permesso il mio progresso interiore, la mia crescita.
g.s. is offline  

 



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