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19-05-2014, 12.59.20 | #33 | |
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Riferimento: Il labirinto filosofico
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Hegel diceva, «non è il filosofo a possedere i propri pensieri, ma sono questi a possedere quello». Nietsche era fondamentalmente matto. Così accade che per Nietzsche l'intepretazione nazionalsocialista del suo pensiero è colpa di sua sorella Elisabeth, quella falsaria maledetta, diabolica a tal punto da manipolare in chiave nazista una sua opera, "La volontà di potenza", pubblicata però la prima volta quando ancora Hitler era un ragazzino e il nazismo, dunque, ancora non esisteva. Eh già. Poi però scopri che il superuomo nietzschiano vuole invece conquistare… il cristianesimo grida: Amatevi come fratelli! Proteggete i deboli, rialzate i caduti, consolate i dolenti! Nietzsche invece insegna: "a quel che sta per cadere bisogna dare un urto". Poi però sono gli altri, i cattivi interpreti, quelli che non hanno compreso il vero significato delle frasi di questo pazzo, frasi orribili disseminate dappertutto nei suoi scritti, violentemente antisemita in un passo, due, tre, quattro, senza dimenticare che nel complesso le sue pagine trasudano odio, disprezzo, orgoglio luciferino, sino, letteralmente, alla follia. Cosa sono le donne per un misogino come lui? Creature stolte, disinteressate alla verità, esseri che neppure pensano. Poi c ’è pure la "donna malriuscita", cioè "quella che non può procreare" e che odia la "donna benriuscita". Ma no, in questi concetti non vi è alcunché di nazista, no, ci sbagliamo! Non vi è del nazismo in quel concetto di malriuscito e benriuscito! E cosa significa quel parlare di "superuomo" e di "sottouomo", di "annientamento delle razze decadenti" e di "compromettente fecondità" dei malriusciti? No, a ben vedere Nietszche non fu affatto un profeta del nazismo, e per moltissimi aspetti. Pensiamo ad esempio a quel suo insistere di continuo sulla necessità della schiavitù, per la sopravvivenza della civiltà. Mentre l’Inghilterra abolisce la schiavitù nelle sue colonie (1833) e la Russia la servitù della gleba, Nietzsche si scaglia contro il celebre romanzo abolizionista "La capanna dello zio Tom", opera di "uno spirito cristiano, e quindi debole e servile". E il suo odio si scaglia contro il cardinal Lavigerie, che cerca di porsi a capo di un movimento internazionale per la dignità degli schiavi, riuscendo a coinvolgere anche la Germania e così "suscitando il risentimento del filosofo"... del filosofo... Affermata, lui, non i suoi interpreti, la bontà della schiavitù e l’inferiorità delle donne, Nietzsche incontra, ad un certo punto della vita, la fisiologia. Crede cioè che occorra dare gran peso, nella lettura della storia, all’alimentazione, all’"influsso climatico" e all’origine genetica. Nel Crepuscolo degli idoli, Socrate viene definito come un figlio della "plebaglia", la cui bruttezza, fisica e spirituale, sarebbe espressione "di uno sviluppo ibrido, ostacolato dall’incrocio". "Gli antropologi che si interessano di criminologia- scrive il filosofo- ci dicono che il delinquente tipico è brutto: mostrum in fronte, monstrum in animo […] Era Socrate un delinquente tipico? ". Le teorie simil-lombrosiane dei "crani deficienti" affascinano il filosofo, insieme all’eugenetica di Francis Galton. Ecco assumere importanza, nella comprensione della storia, del successo o meno di un popolo, lo studio delle diete, dell’ereditarietà, delle "unioni controproducenti", dell’ "allevamento" adeguato o meno degli uomini-animali. Al punto di affermare che la "diffusione del buddismo dipende in buona parte dalla quasi esclusiva, soverchia alimentazione di riso presso gli indiani, e dal conseguente generale rammollimento". Basilare nel pensiero di questo illustre pensatore è la sistematicità: la regolamentazione, in sintesi, dei matrimoni e della procreazione. Però veramente, che razza di interpreti quelli di un simil gentleman. |
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20-05-2014, 14.24.29 | #34 | |
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Riferimento: Il labirinto filosofico
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Ombre e luci non mancano mai nei personaggi illustri, non ne sono esenti i filosofi. Da tale bilancio si decide della loro grandezza, nonostante tutto, o della loro insignificanza. Spesso i grandi e complessi pensatori cadono in contraddizioni, così come travisamenti altrui più o meno voluti e manipolazioni di comodo del loro pensiero. Bene si adatta anche a lui il suo più noto aforisma: non esiste alcuna realtà, solo interpretazioni. Ognuno interpreta a suo modo. In effetti Nietzsche fu un aristocratico che sprezzava i deboli,sia pure da leggere in tutta la sua opera per meglio inquadrarne il senso.Misogino come quasi tutti i filosofi ( Schopenhauer è molto più feroce, lo stesso poeta filosofo Leopardi delle donne non ha buona opinione,così Aristotele e Platone). Il merito del filosofo in questione è di essere stato soprattutto un "maestro del sospetto", accomunato a Freud e a Marx. Volti tutti a smascherare "virtù",inganni, autoinganni, quel che nascondono i valori dei benpensanti,la "bontà", ecc. Logico che a qualcuno possano dispiacere. Se sei arrivato fin qui,concludo con la cosa più importante:Francesco Agnoli di cui presenti l'articolo, è un fondamentalista cristiano con certi precedenti. Collabora all'Avvenire,Radici cristiane,Radio Maria,ecc. ha scritto "Il fallimento dell'ideologia che ha rifiutato Dio. Intransigente antiabortista, attivista con Ferrara. Niente di male! Un forum di discussione deve accettare varie idee di diversa origine. Sarebbe comunque opportuno citare le fonti se riportiamo scritti non nostri, non tanto per onestà, ma perché spesso è utile conoscere da che"pulpito" ( nel vero senso) parla l'autore,se può interpretare qualcosa da schierato o militante. Orienta meglio la lettura, senza per questo che non se ne tenga conto, sempre confrontandola con più fonti possibile, senza giudicare illustri filosofi "cattivi maestri" solo perché sono atei, o troppo critici verso l'esistente Questo porta acqua anche al senso del mio topic, sugli stili di argomentare nei forum da rete. Grazie arsenio |
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21-05-2014, 13.27.50 | #36 | |
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8 dicembre 1925 Sua Eccellenza il Presidente del Consiglio italiano Le manda a dire che il fascismo si basa sugli insegnamenti di suo fratello Federico Nietzsche: onore, disciplina, autocontrollo. Benito Mussolini. E' inutile negare l'innegabile. E' inutile negare che il nazifascismo fece propri alcuni concetti nietzscheani. E' inutile negare che Nietzsche fu il teorico di una palingenesi reazionaria dell’umanità. E' inutile negare che i frammenti raccolti postumi fossero effettivamente di Nietzsche e che in tutta la sua opera sono presenti numerosi riferimenti palesemente reazionari e razzisti. L’eremita, il cinico, l'antipositivista, l’antiidealista, il senza patria, il senza Dio Nietzsche, fu favorevole alla guerra, all’avventura, alla misoginia, al rischio, alla schiavitù, fu esplicitamente anti-umanitario e anti-compassionevole, anti-buonista ed anti-democratico. E' inutile negare che il nazismo non sarebbe divenuto ciò che fu senza taluni aspetti del pensiero di Nietzsche. Di queste cose, però, i nuovi "cultori" del "mito" Nietzsche non vogliono sentir parlare, e si è così alimentato quel clima di fervore acritico (che lo stesso Vattimo ha denunciato, come fece Russell a suo tempo) per tutto ciò che in Nietzsche non sarebbe da addebitare sempre e soltanto alle manipolazioni della sorella Elisabeth, come se Nietzsche non avesse mai pubblicato per proprio conto i suoi libri prima del crollo e della pazzia, lasciando a disposizione degli interventi della sorella solo quell’informe massa di appunti a cui fu dato il titolo La volontà di potenza. Dichiaratamente antisemita, in una lettera alla madre del 1865 scrive «La fiera di Lipsia mi riesce insopportabile perché in essa circolano dei brutti ceffi ebrei». E in una lettera a Richard Wagner scrive che «la vitale serietà germanica è minacciata dal pressante ebraismo». A Carl Fuchs parla della «inquieta cultura della plebaglia ebraica che rende ancora più confusa la baraonda berlinese». Durante un viaggio nelle Alpi annota: «Purtroppo domani partirà con me, alla stessa ora, un ebreo». Nel febbraio del 1886, in una lettera alla sorella, si descrive come «un inguaribile europeo e antisemita. Gli ebrei sono il popolo più fatale della storia del mondo. Anche nei loro effetti più remoti essi hanno falsificato l’umanità». In un'altra pagina allucinante scrive: «La grande politica comanda l’annientamento del cristianesimo, che è solo l’ultima conseguenza dell’ebraismo». Il suo anti-cristianesimo è fondato principalmente sul suo antisemitismo, e il nazismo è la traduzione realistica e brutale di questa barbarie. Ti risparmio la solfa del superuomo (nazista e antisemita, ovviamente). Ultima modifica di jeangene : 22-05-2014 alle ore 15.58.21. |
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22-05-2014, 14.09.12 | #37 | |
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Prima di continuare il discorso è necessario chiarire alcune cose: - Nietzsche è stato una digressione su cui non intendevo discutere, mi sono soffermato per compiacerti. Argomento che ho affrontato varie volte e in più forum, compreso il presente Inoltre è già presente qui un 3d su tale argomento, proprio su N. nazista. dove suppongo prevalga tale esclusivo giudizio. Il mio tema in realtà riguardava la filosofia stessa e sui piuttosto superficiali e devianti con cui si affrontano certi argomenti, online Ho già detto delle pecche del filosofo, la responsabilità di aver alimentato un pensiero antidemocratico. Ignori un mio appunto:l'aver copiato da un personaggio piuttosto discutibile che non viene incluso tra gli esperti studiosi di N. Se credi di argomentare ancora, presenta passi di più saggisti, non tratti dalla rete. Cristiano fondamentalista, conservatore, per cui ciò che afferma, anche se fosse giusto, sarebbe certamente riduttivo, non esponendo anche altri tipi di influssi nietzscheani sul pensiero occidentale, non solo di tipo ideologico-politico. Hai mai letto direttamente opere di N. per fartene un'idea personale, o perlomeno, conosci, e quanti, saggi critici esaurienti, consigliati da professori di cui ci si può fidare? Per inserirsi in un dibattito non basta leggiucchiare a qualche pagina che si trova in rete,link,o discussioni di nick, ecc. Se tu leggi in rete che Leopardi era gobbo e pessimista, ti basta per non leggere le sue poesie? E non approfondire oltre? °°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Secondo N, il progresso va di pari passo con lo smascheramento delle apparenze, degli autoinganni,delle menzogne e delle "verità"che sono soltanto opinioni personali, ideologie o interpretazioni di comodo. Il filosofo fu lungimirante su valori credenze, principi morali della cultura e civiltà occidentale. Retoriche di bontà, carità e altruismo celano inconfessabili pulsioni, privilegi, poteri da difendere a ogni costo. Nietzsche postmoderno è un riferimento educativo in contrasto con la pesantezza e la liquidità dell'effimero. Pensatore relativista e antidogmatico,contro gli assolutismi, le rigide filosofie sistematiche,le sterili erudizioni. Introduce al mondo delle "lievità" in antitesi sia con una superficialità ottimistica, sia con la pesantezza degli opportunismi, conformismi, volgarità e sottoculture,oggi ovunque in ascesa. L'oltre uomo è dionisiaco, vitale e gioioso, in divenire, danza allegoricamente attraversando gl' insidiosi fossati e siepi. Ha superato gli altruismi ipocriti;se progetta di farsi dono agli altri deve oltrepassare la stessa sua mediocrità e infelicità. Nichilista attivo per una società alternativa, riflessiva, raziocinante,con lungimiranza indipendente da ogni suggestione. N.fu oggetto di mode culturali, di anatemi, specie se non si tiene conto di letture personali e dirette, di aggiornamenti e di più e più parerei autorevoli. Oggi è in dissintonia con una mentalità acritica e retriva. Il Dio morto è simbolo dell'illusorietà di credere in una realtà trascendente e assoluta a cui obbedire. Dio, verità, bene sono autoinganni e infedeltà alla terra. Alla base dei sistemi metafisici,morali e religiosi stanno sempre motivazioni non nobili. La lievità nietzscheana è diventata un modello educativo, contro la pesantezza della società produttiva,competitiva, massificante. La lievità corrisponde a contemplazione,solitudine, lungimiranza, raziocinio, fantasia , riflessione critica. Detestato dalle menti conservatrici di ogni tempo. Il pensiero di Nietzsche, non sotto le vesti di "nazista", vere, presunte, in passato dannose che siano state, è oggi più che mai opportuno. E' facile capire perché disturba alle gerarchie ecclesiastiche, ai conservatori, a chi non vuol vedere cosa sta sotto in "valori arsenio |
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22-05-2014, 20.12.39 | #39 | |
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Infatti io avevo solo risposto per primo alla questione che avevi sollevato sugli artifici che si possono scoprire nei forum orientati a temi filosofici. Avevo scritto come secondo me Nietzsche è un classico esempio di come si affrontino certi argomenti online in modo piuttosto superficiale e deviante. Le tue risposte me ne danno un'ulteriore conferma e condivido la tua decisione, anche a me non va' più di discuterne. Ti ringrazio per il tempo dedicatomi, arsenio. |
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23-05-2014, 17.59.45 | #40 | |
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Non fa niente, un dibattito è sempre produttivo. Meglio se si arriva a una meditata sintesi dove si scopre in cosa si concorda e in cosa no. Se poi ognuno rimane sulle sue posizioni, pazienza. Dipende spesso dalla diversità e varietà di fonti su cui ognuno può far conto, per cui di un autore si possono avere anche idee corrette, ma non sufficienti e parziali per trarre giudizi su personalità complesse e anche per certi aspetti discutibili, ma che tuttavia hanno contribuito alla ricchezza del pensiero filosofico. arsenio |
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