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19-01-2015, 21.32.57 | #86 |
Garbino Vento di Tempesta
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Riferimento: Nietzsche, l'oltreuomo, la volontà di potenza e la Germania nazista
Ciao Maral.
Il tuo intervento mi è piaciuto moltissimo perché condensa alcuni dei miei dubbi ma anche, a mio avviso, alcune imprecisioni sulla filosofia di Nietzsche. Intanto devo puntualizzare che il discorso sui discendenti non è di Nietzsche, ma mio. Sono io che ho provato ad intessere gli scenari possibili e mi sono anche chiesto cosa potesse accadere in seguito. Inoltre è mia opinione che Heidegger abbia, volutamente o no, questo non è importante, frainteso il messaggio filosofico di Nietzsche. Ripeto, rimane comunque la prima interpretazione, ed anche una delle poche, di carattere rilevante della filosofia nicciana. Non bisogna dimenticare infatti che sia per il periodo storico che per il tempo trascorso dalla morte di Nietzsche, il compito dovesse essere sicuramente molto arduo. Anche perché fino ad Heidegger non solo, come giustamente affermi, Nietzsche non era stato capito ma neanche preso in considerazione. Perciò tanto di cappello. La volontà di potenza come arte, tratta dal suo seminario intorno agli anni trenta, è una grande opera filosofica. Ma, come ho puntualizzato negli interventi precedenti, rivela una grande difficoltà concettuale da sostenere. Per quanto Heidegger si affanni, Nietzsche, anche negli aforismi da lui riportati, afferma proprio quello che Heidegger nega che Nietzsche affermi. Heidegger in pratica stravolge il pensiero di Nietzsche ma non riesce a cancellarlo. Infatti se si legge attentamente l' opera, come ho già detto, da una parte avremo il pensiero di Heidegger e dall' altra quello di Nietzsche. E c' è un baratro a separarli: la sussistenza o meno dell' essere. Quello che vorrei che fosse chiaro è che forse il mio modo di esprimermi potrebbe far pensare che io nutra nei confronti di Heidegger malanimo od altro, ma non è così. Il pensiero di Heidegger, come quello di Severino, di cui la gran parte di ciò che so lo devo a te, si intreccia talmente con quello di Nietzsche, anche se, a mio avviso da angolazioni divergenti, che sarà difficile porsi in filosofia senza tenerne conto. Per quanto riguarda il nano dello Zarathustra, bisogna tener presente che Nietzsche lo identifica con lo spirito di gravità. E' la parte di noi cioè che trascina in basso. Per molti versi si può paragonate al cavallo nero della Biga Alata di Platone. Il discorso delle Tre Metamorfosi, fin dalla prima lettura, l' ho interpretato come il viatico dell' oltreuomo perché diventi ciò che è. Non v' è traccia della nausea del leone nel brano, si parla solo del volgere la testa al drago del tu devi, giustamente ogni morale, e appropiarsi della propria libertà. Ma questo è possibile solo grazie alla conoscenza acquisita nella fase cammello. Ma il leone non può creare valori, è necessario anche dimenticare, e questo lo può soltanto l' innocenza del fanciullo. Poi devo confessare che quando dico che per Nietzsche l' oltreuomo è sempre esistito, e ciò è naturale nel panorama dell' eterno ritorno, Nietzsche si riferisce all' oltreuomo in potenza. L' uomo cioè che può diventarlo. E, se posso osare, penso che Nietzsche si riferisca ad Alessandro Magno, Cesare, Napoleone, Voltaire, Holderlin, Hegel, Schopenahuer, Wagner e molti altri. Personalmente aggiungerei Socrate, lo stesso Gesù Cristo e nei tempi moderni, Ghandi, Martin Luther King e i due Kennedy. Su tutto il resto che hai argomentato anche i miei dubbi sono grandi. Ed è per questo che ritengo che tu possa dare un contributo importante alla discussione. Bellissima ad esempio l' immagine di Heidegger che si ritrae dall' abisso indicato da Nietzsche. Ma purtroppo temo che sia lì che conduca e debba avventurarsi il pensiero filosofico. Quello che Nietzsche afferma essere il compito dei filosofi del futuro. I filosofi del pericoloso forse. Abbiamo scelta? Questo proprio non lo so. Ne saremo all' altezza? Anche a questo non so rispondere. Ma almeno ci avremo provato. Di certo io ritengo che la filosofia non può delinearsi come la panacea di tutti i mali. La filosofia deve seguire la verità, o meglio, la veridicità che ci si prospetta, ben consci che molto probabilmente non si tratta altro che di un' ulteriore menzogna. Penso che sia meglio chiudere qui. Sui problemi inerenti all' oltreuomo e alla sua identità rimando al prossimo intervento. Grazie a tutti della cortese attenzione. Garbino Vento di Tempesta |
26-01-2015, 00.11.55 | #87 | ||
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Riferimento: Nietzsche, l'oltreuomo, la volontà di potenza e la Germania nazista
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Sul dover andare innanzi verso l'abisso spalancato da Nietzsche a dispetto di Heidegger che si ritrae sarebbe del tutto d'accordo Severino che peraltro sottolinea come il pensiero di Leopardi sia ancora più radicalmente nichilista in termini filosofici di quello di Nietzsche. Non c'è scelta comunque per Severino, l'isolamento della Terra non può che mostrarsi compiutamente fino in fondo nella sua contraddizione. Attendo come sempre il tuo prossimo intervento |
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27-01-2015, 21.06.32 | #88 |
Garbino Vento di Tempesta
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Riferimento: Nietzsche, l'oltreuomo, la volontà di potenza e la Germania nazista
X Maral.
Il tuo dubbio sull' argomento degli oltreuomnini del passato da me elencati è più che plausibile. E non è un caso che abbia fatto precedere il tutto da un ' se posso osare ' che voleva essere un riferimento al fatto che si trattasse di una mia supposizione. Infatti Nietzsche non fa mai collegamenti tra uomini del passato e il loro essere oltreuomini. L' unica cosa che dice è che sono sempre esistiti. E quando dice che sono sempre esistiti, e così rispondo al tuo secondo dubbio, a mio avviso, si riferisce al tipo. All' uomo che ha le caratteristiche per diventarlo, ecco perché dico oltreuomo in potenza. A questo punto non resta che fare il punto sull' argomento in base a quello che ho già espresso in precedenza, sperando di non essere troppo cauto. Ma ravviso che forse a questo punto è necessario. Sull' oltreuomo ho detto che Nietzsche ne parla essotericamente, o in modo manifesto, in Ecce Homo. Allinizio del par. 2 del capitolo Così parlò Zarathustra, troviamo il punto di riferimento principale che è racchiuso nel suo presupposto fisiologico, e cioè come l' uomo dalla grande salute. E subito dopo riporta per intero un aforisma della Gaya Scienza ( il n. 382 ) in cui è racchiuso anche il modo di essere e di porsi. E' un' aforisma troppo lungo da riportare, ma in definitiva per le sue scelte e per il suo modo di porsi, deve essere necessariamente un uomo dalla grande conoscenza. Che inoltre se ne è impossessato e ha voltato le spalle alla morale e al passato dell' uomo per creare nuovi valori. L' aforisma comunque non è solo lungo ma anche complesso e di sicuro ci si dovrà tornare su. Ma in Ecce Homo troviamo anche un discorso sul genio che è ricollegabile al destino di ogni oltreuomo. Infatti Nietzsche dice che non sempre, anzi raramente un genio raggiunge il suo status di genio che la natura gli ha fornito in potenza. Qualcosa può andare storto, e non solo per questioni educative. Anche l' aria che si respira, afferma, ha la sua importanza. E cita i luoghi dove il genio è più di casa: Atene e Firenze. Aria sopraffina e corroborante che a suo parere sono altamente necessarie a che il genio possa emergere. Il presupposto anche in questo caso sembra essere un presupposto fisico. Condizioni ambientali che facilitano il suo divenire ciò che può essere, e cioè il genio. E, a mio avviso, altrettanto è ipotizzabile che sia necessario accada anche per l' oltreuomo. E perché tale tipo possa diventare la maggioranza dell' esistente, perché solo in questo caso si può parlare di un' evoluzione del tipo uomo, è ovvio che qualcuno debba decidere di allevarlo. E a questo punto Nietzsche ipotizza che soltanto una società aristocratica può decidere di assolvere questo compito. Non c' è da sottovalutare che 150 anni fa le aristocrazie europee erano ancora abbastanza forti e perciò ritengo che la supposizione non fosse poi tanto sballata. Ma, a mio avviso, c' è di più. Per Nietzsche proprio non c' è alternativa. Soltanto un regime aristocratico può fare quella scelta. Ma su questo torneremo in seguito. L' altro punto determinante è l' eterno ritorno e come si possa allacciare ad un prevalere dell' oltreuomo visto e considerato che si tratta di un attimo che prevede il ripetersi all' infinito di quel che è stato e di quel che sarà. Sull' eterno ritorno comunque ho già specificato che l' opinione di Severino sia la più plausibile, almeno a mio avviso. E per quella rimando all' intervento n. 70 a pag. 7. E non v' è dubbio, e ti ringrazio per averla citata, che la frase di Severino: l' isolamento della Terra non può che mostrarsi compiutamente fino in fondo alla sua contraddizione, mi trova perfettamente d' accordo. Bene vediamo se ho risposto esaurientemente a parte dei dubbi che mi avevi esposto e se posso passare a quelli che si riferiscono alla attuabilità del pensiero di Nietzsche. Ringrazio tutti per la cortese attenzione. Garbino Vento di Tempesta. |
16-02-2015, 11.03.39 | #89 |
Garbino Vento di Tempesta
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Riferimento: Nietzsche, l'oltreuomo, la volontà di potenza e la Germania nazista
X Maral
Purtroppo sono ancora in esilio forzato in una biblioteca e vi chiedo cortesemente di tenerne conto. Per quanto riguarda l' accettazione della propria meschinità, o spirito di gravità o nano dello Zarathustra, ritengo che sia una delle cose fondamentali da accettare e non solo per chiunque corrisponda al tipo dell' oltreuomo, ma per ogni persona che abbia saputo osservarsi, vedersi, conoscersi e rilevare le proprie che sono indiscutibilmente legate, almeno a mio avviso, alla nostra animalità e riuscire a conviverci. Sperare che un giorno possano abbandonare l' uomo anche se dovesse accadere che si evolva è, sempre a mio avviso, mera utopia. Il corso biologico a cui ogni vivente è sottoposto non può portare ad un superamento totale della propria animalità e l' unica cosa che si può fare è provare a controllare tutte le negatività ad essa collegate. Naturalmente la strada per definire quali siano è tutta da percorrere, anche perché ciascun essere vivente ne risente in modo diverso, ed ogni meschinità si presenta in modo diverso e con capacità di impatto sul comportamento diversa. Mentre invece sono totalmente d' accordo sul fatto che non vi sia alcuna speranza nel contesto storico attuale che la visione di Nietzsche possa divenire realtà. Mancano i presupposti e non solo quelli. Il discorso sulle negatività invece è interessante perché molte negatività vengono ritenute tali in base al contesto storico in cui si vive. Per esempio nell' antica Grecia in combattimento non esisteva salvezza per il perdente, e lo stesso perdente riteneva un disonore il sopravvivere ad una sconfitta. In altre parole allora era considerato meschino il chiedere di sopravvivere ad una sconfitta, oggi è uccidere il perdente che chiede che lo si lasci vivere. Comunque Nietzsche in Genealogia della morale e Al di là del bene e del male, ripercorre le frasi della storia dell' uomo e definisce ciò che è aristocratico e che è stato soppiantato dal platonismo o dal Cristianesimo. Ma prima di procedere oltre ti sarei molto grato se introducessi se Severino critica Nietzsche sull' argomento, se espone una sua visione e dove essa conduce. Per quanto sia infatti la mia ignoranza su Severino ed Heidegger rimane abissale. Ringrazio cortesemente per la vostra attenzione e a presto. Sperando che ciò avvenga nel mio habitat naturale. Garbino Vento di Tempesta. |
17-02-2015, 17.13.43 | #90 | ||
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Riferimento: Nietzsche, l'oltreuomo, la volontà di potenza e la Germania nazista
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Per quanto riguarda la posizione di Severino in merito a Nietzsche innanzitutto ne riconosce la fondamentale importanza nell'ambito di tutto il pensiero filosofico occidentale (la filosofia dopo Nietzsche non potrà più essere la stessa) e sottolinea il principio strutturale a priori che ne domina il pensiero, l'assoluta rilevanza del divenire, che viene analizzata nei 2 punti fondamentali: la morte di dio e l'eterno ritorno dell'identico. Dice infatti Severino: "La morte di Dio è il modo in cui Nietzsche esprime l'impossibilità di quell'eterno che rende impossibile la storia, il divenire, il tempo. Dice a un certo punto Zarathustra: se esistesse un creatore, cosa mi resterebbe? Io non potrei creare più nulla. Ma io sono un creatore, dunque gli dei non esistono" Ove il creatore è colui che crea l'ente dal suo essere niente. Se esiste una struttura metafisica originaria, il niente non è niente, ma è già qualcosa predeterminato da essa, è all'ascolto di essa, della sua legge. pertanto tale struttura (e con essa la sua legge) va eliminata in nome di un divenire assoluto, illimitabile. La morte di dio non è un semplice effetto storico, ma un'esigenza assoluta del principio del divenire. Peraltro per Severino, la figura del superuomo non è adeguatamente compresa senza l'eterno ritorno, infatti: "Nietzsche parla di übermensch, traducibile con "oltrepassamento dell'uomo". Che cosa è l'uomo? E' quello che crede in Dio e vive conformemente agli immutabili. La sua è una vita apparente in quanto è preordinata dall'esistenza dell'eterno. Il superuomo, perciò, è quello che va oltre l' uomo perché comprende l'impossibilità dell'eterno. Non solo. Nel vedere la necessità della morte di Dio, Nietzsche si accorge che deve morire anche quella forma di dio che è il passato concepito come una dimensione rispetto alla quale la volontà non può più nulla" L'eterno ritorno è esigenza di un divenire assoluto a cui nemmeno l'accaduto può sottrarsi: l'accaduto, il superato, si ripresenta costantemente affinché la volontà di nuovo si applichi su di esso facendolo di nuovo eternamente accadere e dunque ribadendo in eterno la sua potenza creativa. L'eterno ritorno nicciano non è la ripresa della ciclicità del mondo greco in cui la volontà andava inscritta, ma è l'esatto contrario perché qui è la ciclicità a essere inscritta nella volontà affinché essa (il suo atto creativo) sia veramente assoluta. E questo "Porta alla luce la coscienza del superuomo. Il quale in ogni suo atto sa di volere ciò che è destinato ad accadere. Non c'è più la scissione della volontà fra ciò che vuole e ciò che accade". https://www.youtube.com/watch?v=3lk20QK6b9s http://lgxserver.uniba.it/lei/rassegna/991223.htm Ultima modifica di maral : 17-02-2015 alle ore 23.27.48. |
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