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13-09-2013, 11.00.19 | #72 |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-07-2010
Messaggi: 405
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Riferimento: Riflessioni e dubbi sul materialismo?
Ammetto che per quanto riguarda l'etica l'esistenza della libertà non cambierebbe di molto le carte in tavola; la mia etica non è cambiata da quando sono passto da determinista (il che comporta le stesse conseguenze etiche del tuo probabilismo) a sostenitore d'una qualche libertà.
Ma parliamo del modo in cui un corpo si sposta da un luogo A ad un luogo B. Se questo spostamento fosse gestito dal puro meccanismo il corpo non avrebbe modo di gestire liberamente il proprio moto, se lo spostamento fosse gestito dal puro caso anche, ma visto che, come ammetti pure tu Sgiombo, quello spostamento dipende da qualcosa che non è nessuno dei due fattori. Che lo abbia fatto probabilisticamente non ha molto senso perché la statistica è il nostro modo di prevedere uno spostamento e non la meccanica dello spostamento stesso. Infatti se volessimo rappresentare lo spostamento di una particella ci troveremmo a dover astrarre i due momenti che in essa si presentano assieme: meccanismo e caso. Potremmo infatti disegnare un corpuscolo nel punto A in movimento verso un muro B, poi delimitare il campo delle posizioni possibili che potrà occupare una volta arrivato nei pressi di B. Ma come faremo a decidere dove effettivamente si sarà fermato? Lo faremo lanciando un dado (per esempio, o vari dadi comunque per gestire i picchi di probabilità) e così avremo attuato ciò che ti dicevo, avremo descritto il suo moto non come un mix di determinismo e caso, ma come la semplice somma delle due istanze agenti separatamente. Per questo non riuscirai ad immaginare in che modo i corpi autogesticono i propri spostamenti "liberamente", perché continui a riferirti (chiamadolo probabilismo) al puro meccanismo e al puro caso. è come se ti chiedessi di farmi assaggiare il pesto e tu continuassi a presentarmi gli ingredienti del pesto separatamente (lo so che è un esempio strano x) ma rende l'idea secondo me). |
13-09-2013, 11.38.15 | #73 | ||
Moderatore
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Riferimento: Riflessioni e dubbi sul materialismo?
Citazione:
Questo pensiero sembra affine a quanto avevo esposto tempo fa nella discussione "ll Bene e il Male: Scegliere si può?". In questa discussione cercavo di evidenziare il fatto che (a mio parere) ogni uomo (che sia un missionario o un assassino) fa sempre e solo ciò che ritiene giusto istante per istante, non può fare altro. Citazione:
Allora mi chiedo: qual' è il senso dell' essere coscienti, qual' è il senso dell' esistenza? Forse nessuno? Si esiste, si vive e basta? Ultima modifica di jeangene : 13-09-2013 alle ore 15.18.34. |
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13-09-2013, 12.07.05 | #74 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: Riflessioni e dubbi sul materialismo?
** scritto da sgiombo:
Citazione:
Complimenti per la spiegazione, ma non hai dato nessuna prova oggettiva ed inconfutabile (visto che il "Caso" equivale al Dio dei credenti) di quale sia il perchè di tutto ciò, quindi diciamo che tu hai fede nella fortuna/iella e da questo dai risposte e prendi decisione nella tua vita sui tuoi dubbi sul materialismo. Citazione:
'Aricomplimenti per quest'altra delucidazione illuminata dalla tua fede nel "Caso", ma chi è persuaso che tutto ha un senso potrebbe dirti che la sopravvivenza e l'evoluzione della specie sono un progetto già prestabilito da chi non ha limiti umani, ed allora si ricomincia con le riflessioni ed i dubbi sul materialismo. |
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13-09-2013, 19.31.29 | #75 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: Riflessioni e dubbi sul materialismo?
Citazione:
Il dualismo parallelistico (dei fenomeni; e monismo del noumeno) é per me un' ipotesi (non dimostrabile) ontologica (circa come é la realtà oggettivamente). Ciò di cui può esservi certezza immediata é solo il (proprio) flusso di sensazioni fenomeniche coscienti. Esso include sia sensazioni "cogitantes", che secondo la mia ipotesi sono percezioni "interne", di se stessa da parte di un' entità noumenica, l' "io" (sia soggetto che oggetto di percezione in questo caso), e accadono allorché questa si trova in determinati rapporti con se stessa; sia sensazioni "extensae" che sono percezioni "esterne" di altre entità noumeniche da parte dell' "io" (solamente soggetto di percezione in quest' altro caso) e accadono allorché con esso si travano in determinati rapporti tali da esso diverse entità noumeniche (oggetti di sensazione). |
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13-09-2013, 19.52.33 | #76 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
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Riferimento: Riflessioni e dubbi sul materialismo?
Citazione:
Veramente ritengo (indimostrabilmente) che la realtà naturale materiale (fisica) divenga meccanicisticamente-deterministicamente "a la Laplace" (in palese disaccordo con l' interpretazione filosofica conformistica corrente della teoria scientifica della meccanica quantistica; ma che anche qualora divenisse probabilisticamente-statisticamente (ipotesi altrettanto indimostrabile) si tratterebbe comunque di (un diverso caso di) divenire ordinato secondo leggi universai e costanti (e ineccepibili), per quanto non meccanicistiche ma statistiche, e la sostanza delle cose per quanto riguarda l' etica sarebbe comunque la stessa (cambierebbero a mio parere soltanto dettagli non fondamentali). Credo che dovresti spiegare COME caso e determinismo vanno "preparati e cucinati" per ottenere il tuo "mix di determinismo e caso che non si identifica con la loro semplice somma" (le ricette culinarie comprendono non solo l' elenco degli ingredienti ma anche le istruzioni sul come usarli). Altrimenti non lo possso "gustare" (fuor di metafora: non posso immaginare nulla di sensato in proposito). Per la cronaca: adoro il pesto alla genovese! Per me meccanicismo e probabilismo sono concepibili unicamente come due possibili versioni alternative di divenire ordinato secondo leggi universali e costanti (compatibili dunque con la possibilità di conoscenza scientifica e di valutazione etica delle azioni umane). E il probabilismo può essere indifferentemente considerato (a seconda dei gusti soggettivi di ciascuno) tanto un determinismo debole (limitato alle proporzioni degli eventi in insiemi sufficientemente numerosi di casi e non esteso ai singoli casi); quanto un indeterminsimo (altrettanto) debole (limitato ai singoli eventi e non esteso alle proporzioni fra di essi in insiemi sufficientemente numerosi di casi). |
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13-09-2013, 20.46.44 | #77 |
Ospite abituale
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Riferimento: Riflessioni e dubbi sul materialismo?
JEANJENE:
Questo pensiero sembra affine a quanto avevo esposto tempo fa nella discussione "ll Bene e il Male: Scegliere si può?". In questa discussione cercavo di evidenziare il fatto che (a mio parere) ogni uomo (che sia un missionario o un assassino) fa sempre e solo ciò che ritiene giusto istante per istante, non può fare altro. SGIOMBO: Beh, io credo che ciascuno non possa fare che quello che le sue qualità morali fanno sì che faccia; però credo anche che accada che si faccia qualcosa che si sa benissimo essere ingiusto perchè se ne trae un vantaggio (indebito); per esempio molti evasori fiscali sanno benissimo che ciò che nion pagano loro sarà pagato in più del dovuto da altri e che questo é ingiusto, ma lo fanno lo stesso. Accade che si faccia del male in buona fede ritenendo di scegliere ciò che é giusto, ma accade anche (e credo di fatto più spesso) che venga fatto del male in perfetta malafede. JEANJENE: Allora mi chiedo: qual' è il senso dell' essere coscienti, qual' è il senso dell' esistenza? Forse nessuno? Si esiste, si vive e basta?[/quote] SGIOMBO: Io penso che un senso lo possano avere solo le scelte umane: é il fine per il quale si compiono tali azioni in quanto (ritenute a ragione o a torto essere i) mezzi adeguati nelle situazioni date. Per l' esistenza umana, che non é frutto di azione deliberata e finalizzata di alcuno credo non abbia senso cercare un ...senso (scusa il gioco di parole). ...Ma si può vivere con soddisfazione e con gioia lo stesso! |
13-09-2013, 21.05.47 | #78 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Riflessioni e dubbi sul materialismo?
Citazione:
Grazie per tutti questi complimenti, ma io non ho fede proprio in nulla di soprannaturale (nemmeno nel "Caso"). Ho solo alcune credenze indimostrate (che credo per fede; e ne sono ben consapevole) circa il mondo naturale. Il caso (naturale, con l' iniziale minuscola) non equivale affatto a Dio bensì alla nostra umana ignoranza dei dettagli del divenire naturale in certe circostanze di solito particolarmente complesse (come le mutazioni genetiche, le cui modalità generali sono note e ultraprovate scientificamente ..ma da me non puoi pretendere che ti trascriva qui interi capitoli di trattati di chimica orgnica e di biochimica). Se pensi che io creda nella fortuna/iella non hai capito proprio nulla nei miei interventi in questa discussione: se ti interessa sapere cosa penso in proposito, rileggili con più attenzione (non per convincertene, ma per capirlo). Mi sembra del tutto ovvio che chi ha credenze nella provvidenza divina e in generale nel soprannaturale possa benissimo pensare che la sopravvivenza e l'evoluzione della specie sono un progetto già prestabilito da chi non ha limiti umani (altra cosa é il dimostrarlo...). Ma ciò, oltre ad essere indimostrabile, non ha nulla a che vedere con la scienza e in particolare con la biologia. Per la cronaca: non é che personalmente abbia dei dubbi sul materialsimo: é che senza ombra di dubbio non sono affatto materialista! (Bensì dualista "parallelistico" dei fenomeni, monista -né materialista né idealista- del noumeno). |
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15-09-2013, 13.27.37 | #79 |
Moderatore
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Riferimento: Riflessioni e dubbi sul materialismo?
SGIOMBO:
Beh, io credo che ciascuno non possa fare che quello che le sue qualità morali fanno sì che faccia; però credo anche che accada che si faccia qualcosa che si sa benissimo essere ingiusto perchè se ne trae un vantaggio (indebito); per esempio molti evasori fiscali sanno benissimo che ciò che nion pagano loro sarà pagato in più del dovuto da altri e che questo é ingiusto, ma lo fanno lo stesso. Accade che si faccia del male in buona fede ritenendo di scegliere ciò che é giusto, ma accade anche (e credo di fatto più spesso) che venga fatto del male in perfetta malafede. JEANGENE: Mi sono spiegato male. Quello che intendevo dire é che la scelta giusta per una persona dipende dal suo modo di vedere le cose. Un assassino ad esempio può ritenere giusto uccidere perché, ad esempio, secondo la sua visione, Dio gli ha affidato questo compito. Ai suoi occhi ciò che ha fatto è giusto, é ai nostri che appare sbagliato perché noi abbiamo un' altra visione delle cose. Ognuno di noi sceglierà sempre e solo l' azione che riterrà giusta relativamente alla propria visione e non farà mai ciò che ritiene sbagliato (sempre relativamente alla propria visione). SGIOMBO: Io penso che un senso lo possano avere solo le scelte umane: é il fine per il quale si compiono tali azioni in quanto (ritenute a ragione o a torto essere i) mezzi adeguati nelle situazioni date. JEANGENE: E' proprio questo il punto: che senso hanno le scelte umane se sono determinate dalla necessità? |
15-09-2013, 14.47.46 | #80 | |
Nuovo ospite
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Riferimento: Riflessioni e dubbi sul materialismo?
Citazione:
Tutte le emozioni che proviamo, secondo il mio modo di vedere le cose non sono altro che procedimenti neurologici. Materia. L' amore non è una cosa mistica, è una cosa che esiste e fa parte di noi perchè noi siamo fatti così, ragioniamo con la testa che è una cosa assolutamente materiale come tutti i procedimenti elettrochimici al suo interno. In un sogno, per esempio, puoi avere emozioni simili anche senza dare un vero abbraccio perchè nella tua testa avviene una reazione in parte uguale a quella che accadrebbe con un abbraccio vero. |
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