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31-07-2013, 14.52.06 | #12 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
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Riferimento: Riflessioni e dubbi sul materialismo?
Citazione:
Me lo chiedo anch'io. Se osserviamo l'essere umano, perché è l'essere vivente in cui il fenomeno è più evidente, ci rendiamo conto che c'è un integrazione intima o reciproca interdipendenza fra ciò che chiamiamo materia e ciò che non è riducibile alla materia. L'espressione di Cartesio res cogitans e res extensa glissando sulla ingenuità della ghiandola pineale, è un modo abbastanza efficace per esprimere quel dualismo inevitabile Vale a dire ciò che è un sistema integrato spirito-materia. Se preferisci si possono usare i termini distintivi corpo e mente, coi quali si comprende meglio come sia difficile distinguere l'uno dall'altra e allo stesso tempo non distinguerli. Ultima modifica di Giorgiosan : 01-08-2013 alle ore 08.00.04. |
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31-07-2013, 19.30.51 | #13 | ||||
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
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Riferimento: Riflessioni e dubbi sul materialismo?
** citazione di Giorgiosan:
Citazione:
Alla chiarifica sei giunto da solo: l'uomo è Gesù, non Cristo. Citazione:
Certamente, ma non tra tutte le credenze e linguaggi, scientifici, umanistici, religiosi. Altrimenti il relativismo diverrebbe divinità, e per questo bisogna evidenziare, indicare, biasimare le differenze. Citazione:
Mi scuserai ma tu avevi detto che l' evoluzione è andata ben oltre in lui. Da ciò la mia replica. Citazione:
Sicuramente per interpretarla, per distinguerla, per discernerla, ma non per viverla, per questo c'è bisogno del cuore. |
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31-07-2013, 21.36.05 | #14 | ||
Nuovo ospite
Data registrazione: 27-07-2013
Messaggi: 2
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Riferimento: Riflessioni e dubbi sul materialismo?
Citazione:
Citazione:
Ho sempre stimato Husserl e bergson per le loro pozizioni a riguardo. La scienza fallisce quando prova a spiegare con i suoi "metodi" qualcosa che va ben oltre la materia.. Mi pare di scorgere in te una fede sviscerata nella scienza ma io continuo a credere che se esiste un limite ad essa sia proprio questo.. può darsi che i risultati mi smentiranno, il bello è che in quanto scienza potranno sempre essere a loro volta smentiti prima o poi |
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01-08-2013, 10.43.35 | #15 | ||||
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
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Riferimento: Riflessioni e dubbi sul materialismo?
Citazione:
Citazione:
Se non ti fermi alla particolarità, al linguaggio o meglio al “gergo specifico” delle manifestazioni culturali, scientifiche, religiose dell’umanità, in ognuna di queste puoi cogliere un aspetto dell’unica verità; questo non vuol dire che ogni asserzione sia vera, ma che con una ermeneutica adeguata puoi ricondurla e ricomporla in una superiore armonia. In campo cristiano tu hai affermato che Gesù è uomo, non Cristo, affermazione che è, invece, del tutto corretta dal punto di vista della mia teologia cattolica, teologia che non posso importi né voglio importi. L’unico modo per dialogare è allora quello di accettare, il clima culturale del relativismo, dettato anche dalla considerazione vera che nessuno possiede la verità tutta intera , che ogni confessione, compresa la mia ma anche la tua, sono percorse da errori, fragilità, mitologie. Fra la mia concezione e la tua c’è una differenza essenziale riguardo a Cristo per cui quando arriviamo a questi nodi cerca di evitare di propinarmi la tua teologia , pretendendo che sia apodittica.. Specialmente in un forum di filosofia è bene che ognuno sia cosciente del fatto che le sue affermazioni possono essere accolte solo come opinioni, e che l’espressione secondo me, quando non sia scritta, è sempre sottintesa. Citazione:
Citazione:
Il significato biblico della parola cuore lev in ebraico, indica la dimora della nefesh, che in greco è reso con ψυχή ed in latino con anima. E' impiegato, ovviamente, quasi sempre in senso metaforico per definire la sede delle facoltà psichiche e spirituali, la fonte del pensare e del volere. Nel cuore più che la dimensione affettiva domina quella intellettiva: qui si elaborano riflessioni e decisioni, si abbracciano le opzioni che determinano la vita intera. Questo il significato veterotestamentario che il NT fa proprio. Se l’utilizzi nell’accezione comune corrente, vale a dire come metafora del sentimento ti si può obiettare che per vivere devi prima conoscere cosa vivere, altrimenti la fede è solo spontaneismo e fideismo, e il cristianesimo si riduce a una manifestazione sentimentale. Ti invito a compulsare il NT per constatare il ruolo centrale della conoscenza. Pace e bene. Ultima modifica di Giorgiosan : 02-08-2013 alle ore 09.57.53. |
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02-08-2013, 00.49.09 | #16 | |||
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: Riflessioni e dubbi sul materialismo?
** citazione di Giorgiosan:
Citazione:
Ma nessuno può sapere e mai saprà cosa vivere, comprendiamo qualcosa razionalmente, qualcos'altro acquista valore per tenacia, ma resta sempre un Mistero il senso ultimo della vita. Ed è il Mistero che illumina la conoscenza e non la conoscenza il Mistero. Ognuno scommette la propria esistenza sulla filosofia, sulla scienza, sulla religione, sul nulla, e di conseguenza azzarda le sue scelte e le sue intenzioni, ma il Mistero, con o senza filosofia, può essere solo vissuto e non svelato. La storia c'insegna che il mondo cambia per atti di fede e non di competenza, inoltre molte volte, se non sempre, la fede è quella cosa per la quale la ragione si piega alla volontà, allora se la conoscenza deve genuflettersi al fine, forse forse, ogni tanto, un poco di coraggio, di cuore, privo di logica, può darsi che sia anche necessario. Citazione:
Sono d'accordo pienamente con te. Citazione:
Anche in questo hai ragione, ma sai la filosofia sono solo chiacchiere e siccome le chiacchiere se le porta via il vento, a volte è difficile vivere solo d'opinioni. Anche a te. |
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02-08-2013, 12.54.38 | #18 | |
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: Riflessioni e dubbi sul materialismo?
Citazione:
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02-08-2013, 20.53.08 | #19 | |||||||
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: Riflessioni e dubbi sul materialismo?
Citazione:
Come ancora non sappiamo...come non sappiamo come dalla medesima materia emerga la vita! Non ne abbiamo la ricetta! Citazione:
Certo non è questo lo scopo primario della scienza…ed anche è vero che, in proposito, la scienza non può dire tutto...ma molto dice…e sempre più dirà! Fondamentalmente, detto in soldoni, la personalità e carattere di tutti noi, è determinata dei tre processi che cito… molto consuntivamente... di seguito: 1)- Processo genetico: il DNA è evoluto nel vivente fino a confluire nella nostra particolare specie, etnia, clan, famiglia, ecc…fino a determinare, in qualche modo, la morfologia del corpo, gli istinti e pulsioni di ciascuno di noi, 2)- Imprinting emotivi: accadono cose che percepiamo sempre più consciamente, fin dal pancione della mamma e poi nel nostro vivere quotidiano, che impressionano ciascuno di noi strutturando la nostra peculiare esperienza emotiva di base…da cui deriva poi la parte irrazionale ed emotiva della nostra personalità. 3)- Acquisizione culturale ed esperienziale diretta: relativamente a tutto ciò che facciamo, studiamo, cerchiamo ed esperiamo razionalmente, emotivamente, più o meno consciamente, qualcosa sempre incameriamo nelle nostre memorie “a breve o a lungo termine” che siano. L’acquisizione culturale in crescendo, se esaustiva e ben strutturata, costituirà il patrimonio prezioso del nostro sapere da cui attingere…ma anche da rifornire… per tutta la vita. E quest’ultimo, il periodo della vita, in cui, più efficacemente, si forma e si esplica il nostro carattere e comportamento...la nostra capacità di giudizio e orientamento, in continua evoluzione/involuzione. E’ anche il periodo in cui, inevitabilmente, interviene fisicamente, intellettualmente, emotivamente, ecc… il principio di causa/effetto. E certo interviene in modo più complesso e probabilistico di quanto e come accada nelle “meccanica fisica” dell’universo. In particolare i nostri sentimenti, emozioni, pensamenti, azioni, reazioni di ogni genere, pur su nostre basi genetiche, culturali, affettive, ecc… reagiscono agli stimoli esterni.. siano essi di carattere fisico: un bel paesaggio, la morte di un amico, un disastro finanziario, ecc… o di carattere culturale/emotivo: un complimento, una offesa, una profferta di amore, una responsabilità da assumere, ecc… Tutto questo, "assommato", costituisce il nostro comportamento in relazione al mondo...con cui giochiamo a tennis…nei momenti migliori …o a pistolettate nei momenti peggiori di crisi e recessione. Citazione:
Il processo evolutivo vostro, però, è stato completamente diverso …tanto che uno è nato cane e l’altro umano…per quanto non si sappia bene cosa sarebbe stato e sia meglio. Ma una volta che la cosa è fatta capo ha:…inutile disperarsi o porsi tanti dubbi: quando uno si ritrova con 100 miliardi di neuroni in testa, ringrazia Dio...ed è un peccato che li sprechi nel confrontarsi col proprio cane, che ne dispone di soli pochi miliardi…anche se ci si è affezionati...al cane! E’ meglio, piuttosto, sfruttarli al meglio quei cento miliardi di neuroni…sarebbe anche più etico…che non disperderli nel rimpianto. Se poi continui a non vedere la differenza ti contraddico subito: la differenza è che tu ti disperi ed il cane no! Mi ricordi un poco quelli che rifiutano la teoria evoluzionista perchè direbbe che gli uomini discendono dalle scimmie…e si sentono offesi e sminuiti nella loro dignità….anche ne nella dignità delle scimmie...ovviamente! Comunque la teoria non dice questo: parla solo di un antenato comune risalente a 5 o 6 milioni di anni addietro. Suppongo poi che anche col tuo cane, tu abbia un antenato comune…magari assai più lontano che non quello con le scimmie...ma non si sfugge!...il tuo cane ti è parente! Citazione:
Forse non è proprio un vantaggio per noi (o per lui?) ….ma intanto noi siamo spinti a indagare su tutto…vogliamo sapere..il cane no! Citazione:
Forse intendi e ti chiedi se ci sia un “aiutino” esterno, extrabiologico solo a noi umani riservato. La scienza non lo contempla: se lo contemplasse non sarebbe più scienza! Secondo la visione scientifica il fatto eclatante che abbiamo evolutivamente conquistato, è che possediamo una struttura psico/cerebrale integrata alla percezione ed alle emozioni assai più complessa di quella del cane o di qualunque altro animale. Ne consegue che il modo di sentire nostro potrebbe essere diverso... magari più legato alla razionalità che non alla materialità. Siamo comunque capaci di ricerca ed acquisizione della conoscenza astratta assai oltre le possibilità di ogni altro animale e, forse è questo che ci distingue, in primis, da ogni altro vivente…. oltre ad altre svariate cose che, chi fosse più di me biologo o psicologo esperto, potrebbe citare o elencare.. Citazione:
Ma credo che la Vision scientifica non si proponga lo scopo di andare oltre la materia…oltre la realtà dell'universo…cioè oltre la possibilità della “misura”: occorre solo definire fin dove arrivi la materia…cioè dove si verifichi la cesura fra concretezza e astrazione...fra la cosiddetta materia ed il cosiddetto spirito/pensiero Ovvio che la ricerca scientifica spinge sempre più in là…verso nuovi argomenti e approfondimenti: osando s’impara! Del resto anche il “fallire” può costituire una nuova acquisizione: in qualche modo...un successo! Citazione:
Noto che chi non ha una sicura ed esaustiva formazione scientifica, sempre s’aggrappa a reclamare i limiti della scienza! o a far notare che la scienza sarebbe un sapere provvisorio! Certo che, come in tutto, i limiti ci sono…ma perchè non parlare dei successi..(assai più evidenti ed eclatanti) che, con trend esponenzialmente crescente, negli ultimi secoli e tanto più in questo, hanno strutturato, relativamente all'universo, un enorme complesso di conoscenze integrate e congruenti, sia teoriche che applicative, a supporto di uno sviluppo tecnologico sempre più essenziale a questo mondo...demograficamente crescente. E anche vero che le risultanze ed enunciazioni scientifiche possono sempre decadere: il processo della conoscenza, infatti, è fatto a scale: ogni successivo gradino conquistato dalla conoscenza, sostituisce il precedente o lo integra. In effetti è proprio questo il bello e il modo di perseguire e migliorare sempre più la conoscenza dell’universo per mezzo della ricerca scientifica, Cosa che non è perseguita o che non sanno fare…altre discipline, pur incensate e pervasive della nostra cultura….che da oltre duemila anni, riciclano e rivisitano sempre gli stessi argomenti:...diciamo che il migliorare e progredire non è nel loro DNA: toglierebbe l’illusione della raggiunta verità! Quindi la mia cosiddetta fede nella scienza, o, piuttosto, nel “metodo scientifico”, non è di “pancia” o dogmatica e aprioristica, ma ben ponderata: estrapolando dalla curva dei successi passati …(conoscenze conquistate)...esponenzialment e crescente…ho fiducia che ancora così sarà per il futuro...ed anche di più. Ultima modifica di ulysse : 03-08-2013 alle ore 12.43.39. |
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03-08-2013, 20.32.36 | #20 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: Riflessioni e dubbi sul materialismo?
Citazione:
La tensione al dominare, orientale od occidentale che sia, non c’entra proprio. Mi pare, comunque che, nel caso specifico, non tenendo conto della storia, cadi in errore. Storicamente, sin da lontana origine, la distinzione "Spirito"/"Materia" era nell’ordine delle cose e dei tempi...il contrario sarebbe stato dissacrante…tanto più che si credeva essere lo “Spirito Divino” a creare la facoltà pensante. Quindi veramente le due entità si pensavano come divise e incompatibili...e, forse, molti credenti lo credono ancora oggi: ci deve essere, usa dire, un qualcosa di più e di oltre nel miracolo del “pensare” umano. Comunque mentre, cristianamente, si credeva, che il pensare, il sentire, avessero la loro origine nell'anima...quindi origine divina…nel contempo, il corpo, la carne avevano origine dalla materia...magari anche sede del peccato...identificato col cosiddetto materialismo. Però, di fatto, si osservava che il corpo risentiva evidentemente della influenza e delle esplicazioni del pensiero e del sentimento!...., e, viceversa, la stessa corporeità influiva sul pensiero... spesso anche malamente… inducendo i peccati della carne! Com'era possibile, ci si chiedeva, una tale interazione e comunicazione, se le due entità, materia/spirito erano pensate come incompatibili e si rigettavano reciprocamente? Lo spirito, anzi, rifuggiva dal confondersi con la carne/materia... considerata impura!....almeno secondo un certo dogmatismo dottrinario! La contraddizione fu finalmente affrontata da Cartesio che definì, rispettivamente, le due entità come "res cogitans" (il pensiero/spirito) il divino!... e "res extensa" (la carne) il materiale! Deriva di quì l’accusa di “materialismo”, quando si tende ad escludere “il divino” dalle spiegazioni del mondo… anche se lo “spirito” inteso come attività cerebrale esplicante “pensiero”, in realtà, non può venire escluso. Ma ancora non era detto” come”… le due entità, per definizione fra loro incompatibili e incomunicanti… comunicassero invece e interagissero...dato che una interazione doveva pur esserci: lo volevano l’esperienza ed il buon senso! A conciliare il contrasto, L’idea luminosa di Cartesio, fu che le due entità comunicassero attraverso la “Ghiandola Pineale” del nostro cervello…cui non si sapeva, allora, quale altra funzione attribuire…e forse nemmeno oggi: la Ghiandola Pineale, dunque, fu posta da Cartesio a fare da “trait d’union” fra le due res! La funzione peculiare, da trait d’union, della ghiandola pineale fu poi rigettata dallo stesso Cartesio, ma le due entità (le due res) restarono a dividere la materia dallo spirito: …sembrava, infatti, sacrilego altrimenti…tanto che, ancora oggi, le due res vengono spesso richiamate..a definire le due diverse modalità: ciò che è relativo ai meccanicismi del materiale da un lato, e ciò che invece interessa lo spirito, il pensiero, il sentimento, dall’altro. Non sembra, infatti, alle molte persone di formazione umanistico/filosofica, digeribile il fatto che lo spirito (il nostro pensare e sentire…l’emozionare!) emerga da elementi delle materia organizzata in cellule/neuroni, ecc...nonchè, poi, dalle loro organizzazioni funzionali e interattive tese a creare il processo pensante. Citazione:
La dicotomia, cioè, del pensare lo stesso fenomeno in modi diversi…con diverse rappresentazioni mentali…materiali o spirituali che siano: non è che un sotterfugio!. Credo che le scienze implicate (le moderne neuroscienze, ecc…) si orientino, invece, sul fatto che il “processo pensante” è un tutt’uno che supera, in un continuo, ogni divisione spirito/materia. Infatti, supportato dalla struttura biologica del cervello, il pensare si esplica in un processo elettro/chimico/quantististico (neuroni, sinapsi, dendriti, assoni, ecc…) che, nella integrazione e interazione degli elementi citati… et altri (100 miliardi di neuroni con, miliardi di miliardi di interazioni, ecc…) dà luogo al “pensiero”…a singoli pensamenti che si assommano in coscienza, psiche, mente, razionalità, memoria, ecc…comunque vogliamo chiamare le varie entità o fenomeni componenti. Certo che la spiegazione del come il pensiero emerga è sempre un “work in progress” e una esaustiva “teoria del pensiero” non ancora esiste! Tuttavia gli esperti già molto sanno in proposito…ed ancor più suppongono e prevedono per le loro ricerche: corre voce, infatti, che negli ultimi 30 anni si sia appreso e capito sull’argomento assai più che nei precedenti tremila. Tra l’altro direi proprio che la dicotomica res cogitans/res extensa di Cartesio non abbia più senso. |
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