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10-06-2009, 10.36.42 | #42 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
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Riferimento: Essere o divenire?
Citazione:
Consiglio la lettura di Severino di cui propongo una breve sintesi Severino: L'ente equivale a niente; il divenire è l'essere che non è più : il negare che davvero sia. Dalla nullità dell'ente deriva il dominio occidentale. La realtà è flusso in perenne mutamento ( il fiume eracliteo) : essere e non essere al contempo. Il nichilismo di Severino: guardare all'essere in termini di divenire (Storia), come passaggio da una stato all'altro: l'essere nei termini di quello che non è, nel passato e nel futuro. Nel passaggio da uno stato di essere a non essere sta il nulla. Si può intervenire soprattutto con il pensiero. Solo Parmenide di sottrae al nulla: “L'essere è e il non essere non è”, senza mediazioni. Tutta la metafisica e l'Occidente sono nichilistici. Continua l' essere e il non essere che legittima la Storia ma anche l'imposizione della ragione nel mondo. La tecnica è nichilistica volontà di potenza. Si deve ristabilire la netta differenza tra essere e nulla. saluti |
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10-06-2009, 11.47.25 | #43 |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: Essere o divenire?
...mi sembra un'inutile disquisizione..
L’essere non si contrappone al divenire. Sarebbe come dire che l’induismo si contrapponga al buddhismo.. Non c’è o l’uno o l’altro,ma solo “chi” coglie l’aspetto dell’uno o dell’altro dell’unica Realtà. E ‘ la visione dualistica ,ovvero la mente (che non è Realtà) che spezza ciò che indivisibile, ma la Visione metafisica,che ribadisco,non è pensiero o immaginazione…è unica. Ultima modifica di Noor : 10-06-2009 alle ore 17.15.06. |
10-06-2009, 19.45.27 | #44 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: Qualche altro spunto...
Citazione:
Non parlo di coscienza morale ma di coscienza , cioè del fenomeno psichico, la "risultante" dei fatti psichici. Bergson dedicò la sua riflessione al tempo e in opposizione al positivismo che riduceva e liquidava la coscienza concependola solo secondo modelli fisico-matematici, la cui inadeguadezza oggi appare evidente. Il tempo, introdotto simbolicamente, nelle equazioni della meccanica non è quello reale ma una astrazione: una sucessione di istanti statici, tutti uguali, perfettamente distinti, indifferenti alla natura qualitativa dei fatti in essi contenuti...e qui sta per me la splendida intuizione di Bergson, il tempo reale ha una qualità e questo rende l'evoluzionismo qualcosa di più di quello descritto da tutte le teorie evoluzionistiche. Qualche considerazione metafisica. se il tempo non fosse continuo la conseguenza sarebbe che fra un istante ed il successivo, c'è anche soluzione di continuità dell'essere, cioè il non essere si insinuerebbe fra gli istanti, per così dire. E Parmenide non lo tollererebbe. Ciao |
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10-06-2009, 22.30.46 | #45 | |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
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Riferimento: Qualche altro spunto...
Citazione:
Riguardo al fenomeno fisico dello “scorrere istantaneo “ attraverso lo spazio di una informazione inconoscibile fra due sistemi diversi in relazione fra loro...be'..stiamo parlando dell'entanglement...e non e' un fenomeno fantascientifico, ma molto reale ,...ma la tua ipotesi di una sorta di “ tessuto” continuo, parmenideo dell'essere per spiegare questo genere di fenomeno non reggerebbe all'antica prova del “non essere” ...senza il quale e' impossibile concepire logicamente qualsiasi idea di mutamento o variazione e quindi movimento spazio-temporale, apparente o meno che sia. ciao |
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11-06-2009, 13.00.16 | #46 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
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Riferimento: Essere o divenire?
Citazione:
Concordo. A parer mio conta più il “saper essere” che arrovellarsi su cosa sia l'Essere, conta più il saper fare che dedicarsi a passatempi piuttosto passivi, conta più divenire ciò che si è destinati a essere secondo inclinazioni. Sono discorsi replicati fino alla nausea in tutti i forum. Temo da chi non ha più quella vitalità anche intellettuale di guardare in faccia la concretezza della realtà nei suoi svariati problemi quotidiani, questi sì sempre rinnovata sfida alla nostra mente inventiva e meditata, e di leggere qualche testo filosofico, per scoprire che certe cose sono già state scoperte da tempo è che non è molto produttivo ripeterle sovente non molto bene. |
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13-06-2009, 13.31.59 | #47 | |||
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
Messaggi: 1,770
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Riferimento: Essere o divenire?
Citazione:
(Se non la mente umana tramite le nostre teorie?) Vedi, ciò che affermo è una “semplice” presa d'atto di questa cosa (che mi sembra) imprescindibile, senza con ciò voler sminuire la conoscenza umana, e del fatto che sia proprio la stessa mente che si pone comunque al vertice della catena conoscitiva; la differenza tra coloro che pensano che l'uomo sia l'ultimo anello di questa catena (non ho mica detto questo) e coloro che invece non lo pensano, non ha particolari e profonde differenze, secondo me. Citazione:
Tutto ciò secondo l'immagine scientifica. Poi ha ragione Bergson quando dice che il tempo fisico è una successione di istanti indifferenti alla qualità, umanamente intesa, degli eventi che si svolgono ovvero è solo un utile e necessario strumento astratto (voce del verbo “astrarre”)... ma da cosa? Non forse astratto da un certo nostro modo di percepire internamente lo scorrere del tempo come successione di sensazioni e pensieri? Il tempo fisico è sicuramente privato dalla qualità che associamo a questi fatti mentali, ma non credi, Giorgio, che intrattenga con il tempo mentale uno stretto rapporto? Anche il tempo fisico, inoltre, non è indifferente alla natura dei fatti fisici che avvengono, almeno dopo la relatività generale. Citazione:
Ciao. p.s. Hai uno strano modo, Noor, di pensare all'esercizio della filosofia, quasi con timore, credo. Non è questo il caso del discorso di Arsenio (che nessuno ti chiede di replicare alla nausea...) in cui tesi in argomento non vi sono, ma essere in disaccordo con una tesi non vuol certo dire che tutta la riflessione sia una “inutile disquisizione”... altrimenti come si arriverebbe all'accordo o alle critiche? Inoltre non vedo, tra l'altro, dove stia tutto questo grande disaccordo. |
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13-06-2009, 18.30.09 | #48 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: Essere o divenire?
Citazione:
Ciao nexus Non so cosa ne è stato colto di ciò che dicevo.. Ho semplicemente affermato che non esiste reale contrapposizione ,se non dialettica,dunque non reale ( ciò che è reale è uno e non duale come la mente che ne discetta)tra essere e divenire: dunque se ne coglie sempre una verità relativa,e non è più metafisica a parer mio.. In altre parole:non c’è nessun Eraclito che abbia confutato Parmenide: il dilemma del thread,per me non si pone,ma si pongono ,chiaramente,punti di vista,che ognuno è libero di porre. Dunque nessun timore,solo una mia banale constatazione personale. PS Non capisco nemmeno le repliche di cui parli ad Arsenio,le nausee.. |
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17-06-2009, 13.59.34 | #49 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-01-2009
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Riferimento: Essere o divenire?
Citazione:
Per Severino neanche Parmenide si sottrare al nichilismo, anzi ne è il primo artefice considerando che, tra i motivi del suo rifiuto del molteplice empirico, vi è la convinzione che il divenire sia l'annientamento e l'entificazione degli eventi. Stando alle tesi filologiche dominanti, anche se a onor del vero negli ultimi anni ha cominciato a farsi largo l'ipotesi (condivisa da Reale e da Ruggiu) che Parmenide non neghi le differenze del mondo, anche Severino sembra oscillare su questo punto: purtroppo, come fa notare in Essenza del Nichilismo, ci manca praticamente tutto della sua "terza fase" e così fornire un giudizio perentorio è impossibile. |
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17-06-2009, 16.29.19 | #50 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
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Riferimento: Essere o divenire?
Citazione:
Ignoro quale interpretazione ,o forse qualche ultimo aggiornamento che ignoro, tu abbia seguito; comunque sono certo che Severino, affermò in più contesti, pure interviste dirette riportate su quotidiani e periodici, che si debba tenere ben separati l'essere e il non essere, senza alcuna contaminazione, a costo di delegittimare la storia. Quindi nessuna contaminazione ,nessun termine medio fra l'uno e l'altro. Una divisione netta e assoluta tra essere e nulla per evitare che l'essere trapassi e si nullifichi. E ha citato immancabilmente Parmenide. saluti |
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