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28-03-2009, 07.10.25 | #13 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Essere o divenire?
Vorrei Marius portare alla tua attenzione un altro tema che ho introdotto nel forum col titolo “Dio non è il primo ma l’ultimo”, che sembra portare all’estremo questa logica del divino e spiegare perché Dio non si vede mai, anzi (per dirla senza timore di dannarci l’anima) perché non esiste pur esercitando la sua immane potenza, visto che tutti ne abbiamo un’intuizione anche se lo interpretiamo, poi, in tante differenti maniere. Dio non c’è perché ci sarà e perché la religione, che all’antropologo e soprattutto al teologo può apparire come la prima forma della cultura, può essere in realtà solo l’ultima, e solo come tale apre e rende libera la coscienza degli uomini permettendo loro di cercare la verità e il bene senza sottomettersi a quel peso di un’ortodossia che diventa prigione e trasforma lo slancio verso l’assoluto in un rigido e a volte paralizzante decalogo. Perché questa è la logica di Dio: solo se egli è l’ultimo e non il primo la storia ha un senso e la fede ha valore testimoniando che Dio è Dio anche se non c’è.
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28-03-2009, 11.40.55 | #14 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 13-06-2007
Messaggi: 529
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Riferimento: Essere o divenire?
Citazione:
Caro emmeci, quando affronto questi temi cerco di svincolarmi dai condizionamenti della fede poichè avverto il bisogno di cercare la "ratio" della mia speranza di non essere un fugace e casuale soffio di coscienza in un mucchietto di materia... In realtà non so mai quando sono veramente obiettivo e quando, invece, mi arrampico sugli specchi...Lo sforzo è quello di attaccare l'assioma del "Dio c'è" con tutti gli strumenti logici a disposizione per verificarne la robustezza e sentirmi piu' tranquillo.... Per cio' che attiene il discorso "creazione", da tempo sono convinto (anche sulla base del modello cosmogonico del Big Bang ormai sempre piu' in crisi) che la materia sia eterna e, come già detto, perennemente "diveniente"....Cio', pero', non mi impedisce di razionalizzare un "fine ultimo" e teorizzare una morale/etica dell'esistenza (cosa impossibile assumendo il caso quale motore dell'esistere), In questo senso mi trovi d'accordo nel porre Dio nel futuro anche se il tempo di per se non puo' assumere connotati di soggetto esistente, se non in relazione alla materia che si trasforma e a "qualcuno" che se ne accorge......Allora forse sarebbe meglio dire che il futuro è anche presente e passato e aver fede in chi disse :"prima che Abramo fosse io sono".... |
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19-04-2009, 15.10.08 | #15 |
Ospite
Data registrazione: 17-04-2009
Messaggi: 11
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Riferimento: Essere o divenire?
L'essere e il divenire in realtà sono strettamente correlati..
non esiste divenire senza essere e non esiste essere senza divenire. Questo è quello che penso. Oggi mi sono svegliata ma sono diversa da ieri.. dall'altro ieri.. da tre giorni fa. Il processo della riproduzione mitotica delle cellule è avvenuto regolarmente, nuove cellule si sono impadronite del mio organismo e si sono sostituite a quelle vecchie per far si che il procedimento biologico della vita continui.. e quando mia madre mi dà il buongiorno non vede un'altra persona. Vede sempre la stessa persona, cioè IO!! Nonostante il mio essere abbia subito delle trasformazioni!! Quando rivedo delle mie vecchie foto non vedo un'altra persona. Vedo sempre me stessa, è solo cambiata "la forma" ma "l'essenza" non è cambiata. Se uno sconosciuto dovesse vedere le mie stesse foto di tanti anni fa è probabile che non mi riconosca.. ma nessuno può mettere in dubbio che il soggetto della foto sono sempre io. Ogni cosa ha una sua essenza e delle sue caratteristiche, altrimenti non verrebbe identificata attraverso un nome. Ma non bisogna pensare che l'essenza sia qualcosa di completamente immutabile. Infatti acido cloridrico (HCl) si combina con idrossido di sodio (NaOH) per formare cloruro di sodio (NaCl) e acqua (H2O).. dando vita ad un composto (cioè il cloruro di sodio) che non ha nulla a che vedere con le sostanze che l'hanno generato!! Seguendo questo ragionamento potremmo affermare che l'essenza non esiste! ed esiste solo il divenire.. Io invece direi che da un'essenza possono generarsi tantissime altre essenze, ma ciò non avverrebbe se non esistesse il divenire!! Non può esistere la completa staticità in natura..ma nemmeno la totale dinamicità. Essere e divenire sono due processi che non vanno visti come separati l'uno dall'altro.. altrimenti lo stesso universo non potrebbe esistere..!! |
26-04-2009, 15.27.54 | #16 | |||
Ospite abituale
Data registrazione: 19-05-2007
Messaggi: 189
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Riferimento: Essere o divenire?
Citazione:
interessante questa visione complementare e non antitetica. ........... Citazione:
e se invece l'essenza non esistesse ed esistesse solo divenire di stati simili ma mai identici e l'essenza fosse una interpolazione di queste similarità riscontrate nel fluire del tempo, reificata a idea ma senza basi ontologiche fattuali? Tornando al paragone degli atomi anche le particelle sub atomiche prese da sole hanno sì massa/energia a riposo e carica ma non hanno nè colore nè "solidità" che sono proprietà emergenti a livello classico di percezione. Così forse dall'eterno fluire emerge questa "memoria" vacua dell'essere. Citazione:
E la nostra mente esibisce proprio tutti i suoi limiti nel descrivere il mondo (da cui secondo me in ultima analisi va tratta la derivazione della logica e quindi della coerenza linguistica umana) tramite questo processo al "Limite" ma d'altro canto è così potente proprio grazie anche a questa capacità di astrarre simboli ideali inesistenti in natura: solo così puo' fissarsi stabilmente nella nostra coscienza un "essere" che serva da termine di paragone per costruire la conoscenza. |
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26-04-2009, 18.28.24 | #17 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: Essere o divenire?
Qualcosa c'è sempre stato e c'è...fino ad ora.
L'astratto di qualcosa c'è e qualcosa c'è sempre stato durante quello che chiamiamo tempo, (una quasi tautologia), è essere Se parliamo di questo qualcosa in astratto e dei qualcosa che si sono succeduti senza soluzione di continuità possiamo usare, appunto, il termine essere. Ed essendoci sempre stato qualcosa , almeno fino ad ora. è coerente affermare che l'essere è. Empiricamente, è di tutta evidenza anche che qualcosa cambia...per cui empiricamente possiamo dire senza tema di smentite ( se non ridicole smentite) che qualcosa diviene. In astratto chiamiamo il cambiamento divenire. E possiamo con sicurezza affermare che se parliamo di qualcosa nel tempo, ed il tempo è cambiamento, il divenire è sempre stato proprio come l'essere. Essere e divenire indicano la stessa realtà poichè qualcosa non può essere se non diveniente e qualcosa diveniente non può divenire se non è. L'essere è divenire. Per questo sono evoluzionista. Ultima modifica di Giorgiosan : 26-04-2009 alle ore 19.13.22. |
28-04-2009, 17.39.36 | #18 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: Essere o divenire?
Citazione:
Riflessioni in libertà Se si dice qualcosa diviene, quale che sia il soggetto delle proposizione, sia un ente empirico o un termine astratto, è sempre implicito o sottinteso l'essere di quell'ente empirico o di quel termine astratto. Quando si esprime oralmente o tramite le scrittura qualcosa, un ente qualsiasi si è introdotto simultaneamente l'idea di essere. Per formulare in qualsiasi modo e per pensare qualsiasi ente è necessaria l'idea di essere, la quale idea è l'unica idea innata indispensabile e necessaria, la matrice di tutte le idee. L'idea generalissima di essere è simultanea alla vita. Essendo il divenire la condizione necessaria per la vita, la vita può essere detta divenire; essa è infatti cambiamento senza soluzione di continuità. Tempo, divenire, vivere sono il medesimo fenomeno espresso con termini sinonimi. Anche moto, quindi è sinonimo di vita, non c'è vita senza moto e non c'è alcunché di immobile cioè privo di moto. La teleologia è quindi necessaria ed ogni pensiero non può essere che teleologico o implicare una teleologia. Ciao a tutti. |
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28-04-2009, 22.41.17 | #19 | |
Ospite
Data registrazione: 17-04-2009
Messaggi: 11
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Riferimento: Essere o divenire?
Citazione:
Riflessione interessante.. Io penso che l'identicità in natura non sia concepibile.. Quando parli di divenire di stati simili dici bene; la maggiorparte delle nostre "certezze" si basa proprio su un meccanismo presente da sempre nella nostra mente atto a dare una spiegazione ad ogni cosa per semplificare l'esistenza.. Colleghiamo tutto ciò che ci si presenta e che ci appare simile nel tempo.. e facciamo risalire il tutto a delle cause, ma non è detto che esse abbiano una giustificazione ontologica.. E' la nostra mente a trasformare il tutto in idee stabili per fare ordine nel mondo. Le basi ontologiche di cui parli, appunto, non sempre esistono. Quasi sempre "azzardiamo pensieri" su fatti che addirittura neanche ci si presentano (si pensi alla religione). Però io non riesco a concepire l'universo concentrandomi solo su uno dei due processi.. secondo me sono strettamente connessi perchè penso che: se una qualsiasi cosa (come ad esempio la fiamma di un accendino) dovesse anche per un solo istante occupare uno spazio e un tempo.. la sua esistenza produrrebbe sempre degli effetti nel mondo, anche se impercettibili (per esempio, uno dei tanti, l'immissione di CO2 nell'atmosfera). = (La fiamma) è' pur sempre un'essenza che occupa uno spazio e un tempo, anche se minimo.. che ha bisogno di ossigeno per esistere, altrimenti non esisterebbe. Inoltre è stata generata da qualcosa (per es. lo schiocco del mio pollice). Di conseguenza essa ha generato qualcosa (cioè CO2). Se la stessa fiamma dovesse rimanere accesa per più tempo.. la percentuale di CO2 nell'atmosfera sarebbe maggiore.. non sarebbe la stessa di prima. Ma l'essenza è sempre quella, che genera "gli stessi effetti".. solo in proporzioni diverse.. Il fenomeno è comunque lo stesso, a prescindere dalle proporzioni, infatti ci sembrerebbe strano se al posto di CO2 la fiamma producesse Nutella.. questo per dimostrare che in determinate condizioni un fenomeno si verifica sempre "allo stesso modo".. cambiano solo le proporzioni; esse non saranno mai uguali. Quindi secondo me è vero che non c'è nulla di identico e che tutto è simile.. ma è anche vero che esistono delle essenze da cui parte tutto, anche se esse non sono immutabili ma in continua trasformazione. Secondo me tutto è e tutto diviene nello stesso tempo.. non riesco a scindere questi due processi.. Spero di non aver annoiato nessuno.. saluti mm88!! |
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30-04-2009, 10.49.16 | #20 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
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Riferimento: Essere o divenire?
“Essere o divenire?” è il primo grande problema affrontato dalla filosofia (per lo meno dalla filosofia occidentale, ossia greco-europea). Ed è un problema che ha attraversato tutta la storia della filosofia, alla ricerca di risposte e soluzioni che mi sembra trovino una sintesi emblematica nell’aforisma nietzschiano “divieni quello che sei”.
Che si può intendere come un aforisma rivolto selvaggiamente a sé stesso – o come un aforisma che contiene un’idea totale della vita, e in questo caso ci indurrebbe a chiedere se collima o contrasta con ciò che Nietzsche afferma nella famosa dottrina dell’ “eterno ritorno dell’uguale”. A un primo sguardo sembra che contrasti, perché l’invito rivolto a ognuno di divenire quello che è frantuma ogni omologazione – e questo è stato potentemente vissuto dallo stesso Nietzsche nei suoi continui assalti alla verità, anche se quella misteriosa dottrina è stata interpretata altre volte come la necessità che ognuno si costruisca un’esistenza dove ogni momento possieda intero il suo senso e procuri un’esistenza felice quale è simboleggiata da Zarathustra danzante. Ma è chiaro che dagli scritti di Nietzsche non è lecito trarre “una filosofia”: forse solo il rimpianto di non poter leggere quel libro sulla volontà di potenza che egli non è stato in grado di scrivere. |