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12-05-2008, 16.26.15 | #53 | |
Utente bannato
Data registrazione: 14-04-2008
Messaggi: 169
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Riferimento: Dio, l'onere Della Prova
Citazione:
Applaudo. Questo sono parole ispirate. Hai centrato il problema: l'umanità dell'Uomo. |
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12-05-2008, 16.59.46 | #54 |
farabutta
Data registrazione: 05-02-2008
Messaggi: 327
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Riferimento: Dio, l'onere Della Prova
Un giorno feci una considerazione come spesso mi capita un po' paradossale.
Se da quando nasco poniamo che conosco una media di 2 persone al giorno a cui io dico il mio nome e cognome, alla fine della mia vita avranno esperienza della mia esistestenza una bassissima percentuale, rispetto a coloro che sostengono di avere esperienza di Dio. Si potrebbe quasi sostenere che se contasse chi non ha esperienza di conoscenza a determinare l'esistenza, che sono io a non esistere Emmeci la tua posizione è ammirevole. |
13-05-2008, 09.23.38 | #55 | |
Utente bannato
Data registrazione: 14-04-2008
Messaggi: 169
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Riferimento: Dio, l'onere Della Prova
Citazione:
Apprezzo anche il tuo intervento. In fondo il limite del relativista è che è come uno che affermasse di non poter dire nulla sull'umanità perchè non può conoscere tutti gli uomini. La stessa affermazione che esista un umanità oltre le persone che possiamo conoscere non è verificabile è chiede un atto di fede. Dio è questo Tutto che non si può conoscere. Per questo soggettivismo e ateismo finiscono per essere la stessa cosa e disgregano le basi della convivenza sociale. |
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13-05-2008, 10.57.48 | #56 | |||
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Riferimento: Dio, l'onere Della Prova
Citazione:
Se leggo un libro di filosofia mi aspetto di leggere tesi filosofiche, ma anche (è indispensabile) le giustificazioni di queste. Ciò che volevo dire è che la filosofia senza giustificazioni si appiattisce a mera autobiografia dove si enunciano le proprie credenze senza ragioni. Ma se mi compro un libro, poniamo, di Hilary Putnam è secondario sapere cosa lui pensi, ben più interessante è venir a conoscenza di tesi plausibili perché giustificate. Citazione:
emmeci, mi sembra che la tua risposta non sia pertinente. Mi spiego meglio. Qui non stiamo parlando di etica e morale, cioè di cosa è giusto fare o di cosa è sbagliato fare. Naturalmente uno può scegliere di credere, non credere, dubitare, o altre mille posizioni più articolare. E' una propria scelta. Ma qui stiamo parlando di filosofia, cioè di cosa è ragionevole credere. E su questo mi sono già espresso sopra. Citazione:
Confondi ancora relativismo, ateismo e soggettivismo. Comunque se tu interpreti il termine "dio" come tutto ciò che non si può conoscere, allora credo che ci siano poche persone che negherebbero che esistano cose che non conosciamo. Quindi in relazione a questa tua interpretazione del termine, credo che di atei ce ne sarebbero pochissimi. |
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13-05-2008, 11.22.37 | #57 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: Dio, l'onere Della Prova
Citazione:
Altra cosa è l'ateo che prima cerca le prove (a chi poi?)... |
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13-05-2008, 14.50.38 | #58 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Dio, l'onere Della Prova
Sì, gli amici ricorderanno che alla base della storia (comprendendo in questa, con un atto di temeraria audacia, perfino la storia dell’universo) ho sempre posto quello che mi è parso di poter interpretare come una ricerca dell’assoluta verità, mentre nel mio ultimo scritto sembra che io abbia posto come scopo qualcosa d’altro – qualcosa – come dire? – di attinente alla sfera morale, e che a un certo momento ho chiamato amore. E poiché vedo che questa variante, fuorché a epicurus, non vi è dispiaciuta, ci ragiono un po’…..
Da una parte questo trapasso dalla conoscenza alla moralità non è certo un fatto straordinario: tutta la filosofia greca tende a quello che è stato detto “intellettualismo etico”, quasi a dimostrare che chi conosce il bene non può che compierlo, e se lo compie è perché sa che è bene: e questo intellettualismo etico si è prolungato per secoli sollevando anche ragionevoli contestazioni perché parrebbe negare il libero arbitrio e comunque rende difficile spiegare come mai i religiosi siano peccatori (qualche volta) così come i laici….Bene, dirò che non credo affatto nell’intellettualismo etico, ma non perché una considerazione realistica ci mostra che è non è così, e che il male si compie anche se si adorano i santi, ma perché il valore della moralità supera quello della conoscenza e può perfino, come ho detto, spingere a dimenticare la ricerca del vero per consacrarsi solo a quella del bene. Ed ecco perché, contro le mie abitudini, ho inserito nel testo quella parola amore (anche se non so davvero se essa rappresenti il più alto concetto del bene). Adesso una parola a epicurus: lo so che quando si parla di trascendenza è giusto richiamare all’ordine: cioè all’onere della prova. Ma io non parlo di trascendenza: quando parlo di assoluto mi limito ad affermare (o solo pensare) che esso rappresenti qualcosa di ben presente e fisso in ognuno di noi, anche in coloro che credono nella ragione - e si muovono, cercano quella specie di coda di una cometa che fugge davanti a loro, o quello che, in un momento di pathos, ho chiamato..... No, forse è meglio lasciare quella parola nella sua vaghezza, quell’obiettivo che non sai se sia verità o qualcosa di più, e che io per sbaglio ho chiamato amore. Per sbaglio? Chi sa, in fondo, chiunque parla, anche se è pieno di dubbi, anche se parla solo a sé stesso, non cerca risposta? Non cerca comprensione, partecipazione e, sì, una specie di amore? |
13-05-2008, 19.31.26 | #59 |
Ospite abituale
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Messaggi: 107
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Riferimento: Dio, l'onere Della Prova
Dio potrebbe essere anche visto in modo avulso dalle religioni come una pura energia che ha dato origine a tutte le cose e che trasformandosi in materia ha fatto sì che dal Nulla scaturissero tutte le realtà viventi. Una specie di "Anima del mondo", come affermavano gli Stoici, a cui tutte le cose tornano dopo la morte e, magari, è proprio quest'energia che fa sì che l'uomo sia un essere pensante, cosciente e presente a se stesso. Forse tale Energia permette all'uomo anche dopo la morte di vivere in un modo per noi inconoscibile. Di conseguenza i concetti di Dio, Anima immortale e immateriale non mi sembrano così fuori dal mondo, l'importante semmai è purificarli da implicazioni antropomorfiche (Dio vendicativo, obbediente ai nostri desideri, ecc.); tuttavia nessuno può escludere che esista una realtà misteriosa al di là della materia,in forme a noi non note.L'ateismo puro e totale mi sembra una posizione difficile da sostenere almeno quanto la fede tradizionale....
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14-05-2008, 10.30.43 | #60 | |
Moderatore
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Riferimento: Dio, l'onere Della Prova
Citazione:
Il problema è quello di come si forma la nostra conoscenza. Perché riteniamo valido un concetto? Secondo me possiamo chiamare “prova” il procedimento con cui accettiamo come valido un concetto. Di alcuni concetti abbiamo avuto “prove” dirette (a tutti è capitato di lasciare cadere un oggetto che aveva in mano, e vedere che cadeva a terra), della grande maggioranza abbiamo avuto “prove” indirette (cose che ci hanno detto persone di cui ci fidiamo, cose che abbiamo letto su fonti affidabili). Se un concetto non è “provato” in questo senso, non può che essere innato, e credo che convenga limitare il più possibile il numero di questo tipo di concetti (che comunque ci devono essere, formando le capacità di base della mente umana). |
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