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07-02-2009, 09.33.21 | #4 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Il diritto alla morte.
Vorrei prendere le cose ancora più in grande, affermando che non ci sono “diritti di natura” cioè diritti prescritti da volontà che non siano quelle che di giorno in giorno si esercitano su questo pianeta, perché tutti i diritti sono creati e regolati da uomini e da loro applicati o violati, e proprio in questo ha un senso la libertà. Una libertà che esige un codice, non un decalogo, cioè norme sempre soggette a critica e mutazione e che tengano conto di tutte le parti in causa. Il concetto di democrazia ha reso ancora più stringente questa interpretazione giuridica del diritto dalla quale, almeno per il momento, non possiamo allontanarci trasformando, come dice VanLag, il diritto in dovere, cioè sovrapponendo a un modo di convivere - diciamo così illuministico - le forze della politica e della religione, che divengono addirittura minacciose e nefaste quando si associano fra loro, come accade in Italia non meno che nei paesi così detti fondamentalisti.
Dunque il diritto alla vita può diventare il diritto alla morte, come mi pare ammettano VanLag e Gaffiere? Il quale giustamente ricorda che la realtà non è fatta di bianco e nero, ed è proprio questo che deve indurci a ragionare, discutere e perfino a introdurre nei nostri ragionamenti la parola pietà che spesso brilla per la sua assenza. Ed è strano che una religione che si dice fondata sull’amore non tenga conto di questo piuttosto che continuare a pretendere obbedienza a una legge che non è stata applicata da lei stessa in tante occasioni, come dimostra la storia, che non è storia ideale ma storia reale. |
07-02-2009, 12.32.53 | #5 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 06-01-2009
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Riferimento: Il diritto alla morte.
Citazione:
E' possibile che la figlia lo avesse effettivamente informato, ed è possibile che il padre si sia inventato tutto per mettere fine a qsto strazio per lei e per lui stesso (e dunque è in malafede), o che sia arrivato al punto da autoconvincersi circa il fatto che la figlia gli lo abbia effettivamente dichiarato ciò, autoconvinzione realizzata a causa della pesante situazione (e sarebbe in buona fede), chi può dirlo? Citazione:
Che l'uomo abbia diritto totale sulla propria vita è un'idea relativamente recente, la chiesa è una delle forze che si oppongono a qsta autonomia totale da sempre, chi può dire chi abbia ragione? quale opinione sia o meno degna, legittima, fondata in modo incontrovertibile? |
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07-02-2009, 16.04.38 | #6 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Il diritto alla morte.
Citazione:
Come esseri sociali siamo già soggetti ad una marea di regole e codici che governano la convivenza e l’interazione dei cittadini, estendere la legge a fatti di coscienza personale mi sembra un avvilimento dell’individuo che finirebbe per lasciare all'uomo stesso, come ultimo empito di libertà, la scelta di infrangere la legge, cosa che a me personalmente sembra paradossale. |
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07-02-2009, 16.49.30 | #7 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
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Riferimento: Il diritto alla morte.
Citazione:
Anzi, proprio per i cattolici se la vita è sacra la morte dovrebbe esserlo ancora di più perché rappresenta l’accesso alla vita eterna, e (forse), al paradiso terrestre e chissà che i kamikaze non siano proprio il prodotto di questi pensieri. Questo mi fa pensare che ancor più che essere in presenza di mancanza di pietas siamo davanti ad una frode ideologica dove la vera religione viene immolata all’ottenimento di una valore, la sacralità della vita, che si presti a diventare assoluto. |
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07-02-2009, 17.00.25 | #8 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 06-01-2009
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Riferimento: Il diritto alla morte.
Citazione:
Ma quanto tu affermi qui sopra ha la pretesa di avere un fondamento indubitabile? cioè l'inesistenza di un discrimine trascendentale che legittimi giustizia e ingiustizia è il contenuto di un'interpretazione o di una verità incontrovertibile? se è un'interpretazione allora non si può escludere l'interpretazione opposta Citazione:
Mi chiedo: se il fondamento di ciò che riteniamo giusto e ingiusto è un'interpretazione, una fede, allora ogni predica è fede: che sostanza può avere una critica mossa alla violenza della chiesa nella società, se a monte affermiamo che ogni differenza tra bene e male, giusto e ingiusto è relativa e opinabile? Inviterei inoltre a non fare del cristianesimo un'apologia dell'amore melenso e indiscriminato: parole come amore, carità, compassione, misericordia, lo differenziano sicuramente dagli altri monoteismi (sopratutto dall'Islam) ma la giustizia è l'altra faccia della medaglia. Giustizia significa adeguarsi alla legge e la legge rispecchia il comandamento divino, il cristianesimo è insieme oltrepassamente e conservazione del nucleo teorico della religione ebraica. La vita è un dono di Dio agli uomini ed appartiene a Dio, anche se si tratterebbe di capire quale significato si dia al dono a qsto punto: quando si dona qualcosa a qualcuno, il donato diventa proprietà di colui che riceve e il donatore non avanza pretese. Ultima cosa: l'agire della chiesa cattolica è essenzialmente un agire politico, differentemente da quella protestante ad esempio, e il fatto che Lutero abbia rifiutato la possibilità dell'uomo di arrivare a Dio per vie dimostrative (ed abbia quindi scartato la filosofia di Tommaso) non è irrilevante per capirlo. |
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07-02-2009, 17.08.26 | #9 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: Il diritto alla morte.
Citazione:
E perchè non il contrario? se entrambe le proposte (appartenenza della vita all'uomo o a Dio) sono avvolte al dubbio allora l'attribuire autonomia all'uomo (cioè preferire il primo caso al secondo) non può aver maggior dignità e legittimità, è una violenza, come la fede opposta. Citazione:
Chi lo decide cosa è violento e cosa no? se ha ragione la chiesa allora la violenza è la tua, se hai ragione tu la violenza è della chiesa, dal momento che entrambe le considerazioni sono avvolte dal dubbio ed entrambe intendono persuadere l'altra allora sono entrambe violenza: si viola qualcosa quando si oltrepassa il limite che non va oltrepassato, ma ogni fede intende rischiarare ciò che in realtà è oscuro, cioè lo tratta come altro da ciò che è, intende attribuire al mondo un significato piuttosto che un altro, senza avere dalla propria la legittimità per farlo. |
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07-02-2009, 17.59.45 | #10 |
Ospite abituale
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Riferimento: Il diritto alla morte.
Penso che Gaffiere abbia colto il nodo cruciale della vicenda Englaro.
Se sia o no morale il suicidio dipende dal responso dalla coscienza individuale. Ci si può uccidere andando contro la propria coscienza e ci si può uccidere ubbidendo alla propria coscienza. Nel primo caso il suicidio è contro la propria morale nel secondo caso è secondo la propria morale. Ovviamente chi crede che con la morte, oltre alla vita biologica, si spenga anche la coscienza morale, il gesto non avrà alcuna ulteriore conseguenza, Per chi crede che la coscienza morale e il vissuto morale segua l'essere umano anche dopo la morte, il problema di seguire o no la propria coscienza ha una rilevanza fondamentale. Sul piano della legge: Il caso di Eluana si presenta come possibile caso di suicidio assistito: se colui o colei che ha l'intenzione suicida non lo potesse mettere in atto per impossibilità materiale, potrebbe chiedere che qualcuno lo aiuti? Penso di sì. Il vantaggio di un abile nei confronti di un non-abile, altrimenti sarebbe una ingiustizia nei confronti del più debole. Suicidio assistito quello di Eluana se fosse chiaro. e senza ombra di dubbio, che la sua volontà e proprio quella Si tratta, di dimostrare che c'è un testamento biologico non scritto, testamento biologico che il parlamento ben presto dovrebbe leggittimare con un disegno di legge. Nel caso di Eluana chi può conoscere la sua volontà? Nessuno Secondo me, né il padre, né le amiche, né la zia, né le maestre. Se le testimonianze fossero state unanimi, ed il contenuto di queste rilevanti, allora sarebbero equivalse ad un testamento biologico che si appliccherebbe ante litteram dal momento che tutti dicono che si deve legittimare e si legittimerà. Sembra che non siano stati ascoltati coloro che avrebbero testimoniato non essersi manifestata alcuna volontà di Eluana nel senso indicato dal padre. Nel dubbio la lascerei vivere. Ultima modifica di Giorgiosan : 07-02-2009 alle ore 19.47.48. |