ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
07-02-2009, 22.20.17 | #13 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 06-01-2009
Messaggi: 111
|
Riferimento: Il diritto alla morte.
Citazione:
Non si sta discutendo sull'esistenza dell'uomo e di Dio, ma sull'appartenenza dell'uomo a Dio o meno. Comunque che esista qualcosa come esistenza altrui è un'interpretazione, la molteplicità di coscienze non è un dato, data è la fede che la molteplicità di coscienze sia un dato. Dopodichè se è dubbia l'appartenenza dell'uomo (posto che l'uomo nn sia qualcosa di problematico) a Dio (perchè la stessa esistenza di Dio lo è) allora proprio nel momento in cui non si esclude l'appartenenza dell'uomo a Dio si mette in dubbio l'appartenenza dell'uomo all'uomo: l'aver fede o non fede (cioè il non poter confermare) l'una implica la possibilità dell'altra, e viceversa, non è che si possa dire visto che l'una è dubitabile tengo ferma l'ipotesi evidente: è proprio perchè la prima è dubitabile (affermabile o negabile ma non confermabile) che anche la seconda lo è. Citazione:
Ma cosa significa violenza per te? quando c'è violenza? mi sembra che si abusi di questo termine con una facilità disarmante e finchè non ci si capisce sui significati si può continuare a tentare di farsi comprendere fin che si vuole inutilmente. |
||
07-02-2009, 23.43.06 | #14 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
|
Riferimento: Il diritto alla morte.
Citazione:
L’esistenza dell’uomo invece mi sembra indubbia. La tua, ad esempio, tu potrai dubitare persino della tua nascita e della tua morte ma della tua esistenza “qui ed ora” certamente non puoi dubitare. Citazione:
Poi certamente il termine violenza ha un accezione più ampia solitamente legato alla violenza fisica, all’aggressione ma il non vedere la violenza, diciamo psichica, è preoccupante proprio perché da quella cecità nascono le società disumane e cattive. |
||
08-02-2009, 07.30.18 | #15 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
|
Riferimento: Il diritto alla morte.
Insomma, è inutile coprirci gli occhi e le orecchie e discutere se c'è o non c'è violenza. In questo caso di Eluana sono in gioco due concetti di libertà: quello di coloro che si appellano ad argomenti dettati dalla ragione e quello dei religiosi e di chi si allea con loro per ragioni di convenienza politica o magari soltanto per mettersi in pace l’anima. Io penso, al di là del caso Eluana, che affidarsi a ciò che comanda una chiesa significa rinunciare a cercare, con le proprie misere forze, che cosa possano essere la verità e il bene, e aspettare che ce lo dica un re, un vicerè o un consiglio dei ministri debitamente autorizzati a emanare sentenze di condanna o di grazia.
|
08-02-2009, 13.28.20 | #16 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-01-2009
Messaggi: 111
|
Riferimento: Il diritto alla morte.
Citazione:
Non c'è una divisione tra chi ha ragione e chi no, entrambe le forze in gioco credono di poter esibire ragioni perentorie per sostenere quanto sostengono e a giustificazione delle proprie tesi, invece sono entrambe fedi, e in quanto fedi sono violenze. |
|
08-02-2009, 17.28.14 | #17 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
|
Riferimento: Il diritto alla morte.
Citazione:
Cioè da una parte c’è chi dice, nelle scelte personali lasciamo libertà ai singoli di decidere in autonomia. Da se stesso e per se stesso ciascuno secondo la propria coscienza. Dall’altra parte c’è chi dice: - nelle scelte personali i singoli devono comportarsi in una maniera codificata a priori - (e non occorre neppure entrare nel merito di quella codifica. Sarebbe orrendo se si imponesse l’eutanasia come sarebbe orrendo se si imponesse di non poterne usufruire). E’ l’imposizione orrenda prima ancora di quello che si impone. |
|
08-02-2009, 17.59.11 | #18 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-06-2007
Messaggi: 297
|
Funamboli e mosche.
Caro Emme Ci,
osservi: " Io penso, al di là del caso Eluana, che affidarsi a ciò che comanda una chiesa significa rinunciare a cercare, con le proprie misere forze, che cosa possano essere la verità e il bene, e aspettare che ce lo dica un re, un vicerè o un consiglio dei ministri debitamente autorizzati a emanare sentenze di condanna o di grazia.!." Mi pare che la Tua risposta non convenga propriamente alla questione, se non per altro, perché il medesimo argomento potresti apportare contro qual si voglia legge, che regoli la vita civile, anzi, umana: se neghi che alcuno possa avere una potestà pur che sia, neghi le fondamenta stesse della società civile e del consorzio umano; cosa che puoi ben fare, come fanno, ad esempio, gli anarchici, ma che non mi pare risolva nulla della questione proposta. A mio giudizio, l'errore del magistero della Chiesa e di coloro che le obbediscono non è in ciò, che vogliano stabilire, per legge, quando siamo vivi e quando morti. E veramente, se non lo stabilisse una legge, alcuno in fine, quando noi fossimo incapaci d'intendere e di volere, dovrebbe pure stabilirlo: un medico, un genitore, un tutore, un magistrato. L'errore mi pare sia in ciò, che i sacerdoti Cattolici contraddicano ai suoi stessi principii e dottrine, perché pongono, in artificii degni di funamboli della medicina, la salute di quella vita, che pur vanno predicando essere opera munifica e magnifica d'un dio. Com'è possibile, in una, negare sia lecito trattare in tal modo i semi umani, che ne nascano uomini più sani o più intelligenti o più forti o, perfino, immortali, ed affermare sia lecito perpetuare, inculcando a forza il nutrimento, una vita ormai naturalmente cessata ?; non è forse la medesima superbia sprezzante dell'ordine posto dal dio ?. Ed è ancor questo maggior causa di stupore, che quei sacerdoti non definiscano essi stessi sottilmente i confini tra la vita e la morte terrena; ma s'affidino ciechi e proni alle definizioni improvvisate di qualche medico o di qualche magistrato, cui possiamo pur concedere cautela o misericordia, ma non necessariamente né prudenza né sapienza: chi vorrebb'essere essere stimato eccellente maestro di vita pare ridursi, in fine, a miserabile mosca, la quale strepita vanamente all'orecchio d'un cavallo, attento solo allo stimolo impugnato da altri. Anakreon. |
09-02-2009, 08.24.23 | #19 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
|
Riferimento: Il diritto alla morte.
Non so, forse non mi sono spiegato a dovere, Anakreon, ma mi pare che le nostre posizioni di fronte al caso che riempie oggi i giornali siano più o meno le stesse. Per tornare all’inizio di ciò che scrivi, dove mai ho detto che ogni legge civile può essere contestata? Proprio il contrario: ho parlato di prese di posizione religiose che possono risultare inaccettabili da uno stato fondato costituzionalmente sulla laicità, contro quello che la chiesa (e naturalmente i politici che la seguono visibilmente per convenienza) dichiara che s’ha da fare o non fare, e ho ben insistito che le decisioni dovrebbero essere rimandate alla società civile cioè, alla fine, proprio alla politica e al suo dovere di servire la società al di là di qualsiasi verdetto ecclesiastico, e di rimandare semmai alla coscienza privata decisioni che esulano dall’interesse pubblico.
Quanto poi alle tue osservazioni sull’irrazionalità di ciò che “i sacerdoti” affermano (ma i sacerdoti sono poi uno solo, con una corte che lo giudica infallibile per elezione divina) ho sempre detto o fatto capire che ragionare su ciò che dicono le chiese - naturalmente non solo quella di Roma - è fatica sprecata, dato che esse non cercano la verità ma l’hanno già da sempre saputa, sdegnando ogni sforzo e tormento d’umana coscienza. Forse il loro compito l’hanno svolto e ora, ribadendo verità come slogan e cercando di agire sulla politica, hanno perso e perderanno sempre più credito, allevando da una parte una schiera di fondamentalisti e rendendo la fede una questione da valutare in base agli interessi del giorno. Senza nessun rispetto per quello che può essere il mistero di un Dio che, se c’è, è al di sopra dei sovrani terrestri, si fregino o no di un serto pontificale. |
09-02-2009, 12.02.17 | #20 | |
Moderatore
Data registrazione: 16-10-2003
Messaggi: 1,503
|
Riferimento: Il diritto alla morte.
Citazione:
Vorrei farti una domanda: se la maggioranza decidesse di abolire la proprietà privata cosa ne penseresti? |
|