ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
21-12-2003, 23.15.56 | #64 |
Ospite abituale
Data registrazione: 13-12-2003
Messaggi: 52
|
Sì
Caro Marco,
in merito alla domanda sui "lavori faticosi o considerati "umilianti", di fondamentale importanza sociale", se potranno ancora essere svolti "in quantità sufficienti a garantire li necessario fabbisogno" credo si possa affermare di sì. Sono anni che ci penso, anzi che mi ci fanno pensare e che continuo a rispondere di sì. L'ultima risposta a questa domanda la diedi a una mia cara cugina (C), che mi scriveva due mesi fa: C "…in un nucleo familiare il reddito risulterebbe discreto e libererebbe dalla necessità del lavoro. Torniamo, perciò, al discorso dei lavori sgraditi, ma, nello stesso tempo, sottopagati, che rimarrebbero ai singoli o a chi vive nelle città più costose..." Allora risposi, un po' acido, perché appunto sono anni che dico le stesse cose… Io mi rendo conto che sembrano cose da matti… In realtà ciò che è realmente manicomiale è il livello di abiezione raggiunta dalla gente, dal popolo, dai tuoi vicini, dai tuoi più cari parenti, tutti schiacciati dallo statalismo. Ecco dunque alcuni brani di quel carteggio (tieni presente che nella risposta mi riferisco al mio ex lavoro di educatore psichiatrico): N: "Non capisco quello che vuoi dire in questo passaggio. Non ci sarebbero più lavori sottopagati ma lavori pagati bene con tanto di gratidudine e di ammirazione per chi compie quei lavori sgraditi. In ogni caso se io ho la vocazione a stare con i malati (io mi ero "innamorato" di *** e ogni tanto lo sogno. Sogno che è guarito e che mi abbraccia appena arrivo a *** (Istituto). Ma quante volte ho dovuto fargli il bagno, ecc. Queste cose sono sgradevoli se tu vedi il problema. Pensa a ciò che dice Gesù di fronte alla carogna del cane che fa schifo all'apostolo: "Però ha anche dei bei denti"). C: "Insomma non mi sembra facile liberare l'uomo dalla necessità del lavoro e neppure garantirgli di poter svolgere l'attività più consona con guadagni sufficienti". N: "Non è facile perché solo lui può liberarsi psicologicamente. Nessuno può liberarlo tranne lui stesso. Anche io mi sono posto questi dubbi quando ho cominciato a fare questi studi. Perciò ti rispondo sinteticamente: come pensi facciano i paesi in cui il reddito di cittadinanza è già istituito? Mi riferisco alla Danimarca dal 1933, al Regno Unito dal 1948, alla Germania dal 1961, ai Paesi Bassi dal 1963, al Belgio dal 1974, all'Irlanda dal 1977, al Lussemburgo dal 1985, ed alla Francia dal 1988. In Europa, il reddito di cittadinanza non è stato ancora istituito in Italia, Spagna, Grecia e Portogallo. Non si tratta di rinunciare a comodità ma di permettersene ulteriori, come ad esempio la gestione reale della propria vita, che più che una comodità è un'esigenza vitale. Se ognuno avesse un mensile senza dover lavorare, qualcuno si dedicherebbe ai lavori più sgradevoli, più pesanti ecc., nella misura della sua libera contrattazione. Se io ho un mensile poniamo di 500 euro mensili a titolo di reddito di cittadinanza, io ho risolto il problema del pane, ma se voglio un amplificatore nuovo, o un nuovo impianto, o una bella automobile, ecc., e so che posso lavorare e realizzare subito dei soldi proprio tramite un lavoro umile, perché non dovrei farlo? Ovviamente, se devo fare una notte per un malato, e poi lavarlo, vestirlo, imboccarlo, ecc., non guadagno più le miserabili diecimila lire all'ora delle cooperative rosse o bianche ma qualcosa di più, in base al contratto fra il richiedente e me. Oggi invece per fare lavori da schiavo, oltre a pulire i sederi, devi anche leccarli, se no ti licenziano. Questa è la mia esperienza". Caro Marco, se vuoi, posso spedirti tre libri elettronici di Bellia, appassionato di matematica e di problemi sociali (non sono molto pesanti da scaricare). Credo potresti trovare lì molte risposte in merito a neosocietà, neofiscalità, antropocrazia, ecc. Se vuoi mandarmi il tuo, il mio indirizzo è: nereo.villa@libero.it . Ciao Nereo |
22-12-2003, 02.20.20 | #65 |
Ospite abituale
Data registrazione: 12-01-2003
Messaggi: 85
|
Nereo, non ho avuto tempo di approfondire quello che hai scritto ma da quel poco che ho letto, mi sembra abbastanza utopistico
Non tanto utopistico in se, ma non vedo una forza abbastanza forte (concedimi il gioco di parole) da spingere e riuscire ad ottenere veramente le cose che proponi. Saluti Franco1 |
22-12-2003, 13.02.17 | #66 |
Ospite abituale
Data registrazione: 13-12-2003
Messaggi: 52
|
Universalità del pensare e previsioni
Senza l'approfondimento, il tuo ragionamento è giustificato. In ogni caso, i pensieri da me proposti non sono miei ma appartengono all'universalità del pensare, cioè sono di tutti coloro che approfondendo se stessi possono farli loro.
Per quanto mi riguarda, so che queste "forze abbastanza forti", in quanto associazioni, derivano semplicemente dalle forze subcoscienti dell'uomo. Possiamo però favorirle mediante l’intelletto, possiamo farle nascere più in fretta, oppure anche attendere che si sviluppino dalle necessità. In realtà non vi sarà da attendere molto, visto che le necessità possono essere sintetizzate nella lotta attuale contro il terrorismo, che si propone come alternativa a tali "forze abbastanza forti". Nel 1919, per scongiurare una seconda guerra mondiale, Steiner pubblicava il libretto "I punti essenziali della questione sociale". Di esso, ti mando due capoversi iniziali dal capitolo "In margine alla triarticolazione dell'organismo sociale" ("La triarticolazione dell'organismo sociale: una necessità del nostro tempo"), che probabilmente rispondono ora, come allora, al problema della cosiddetta "pratica", problema che allora non fu risolto e si pervenne alla seconda guerra mondiale, e che ora farà pervenire a una nuova catastrofe, se gli esseri umani non si sveglieranno: "E' tempo di riconoscere che i programmi dei partiti sorti in un passato più o meno recente, ed esistenti ancora oggi, debbono fallire di fronte ai fatti generati dalla catastrofe della guerra mondiale. I sostenitori di quei programmi, che collaborarono alla sistemazione delle condizioni sociali, dovrebbero ritenersi confutati dalla catastrofe stessa, e rico-noscere che le loro idee si sono dimostrate insufficienti a dominare lo svolgimento dei fatti. Questi sono sfuggiti alle idee e hanno condotto alla confusione e all'esplosione vio-lenta. Dovrebbe risultarne ormai la necessità di trovare al-tre idee più adeguate al corso reale delle cose. Si è chiamata "pratica" quella che era soltanto gretta ROUTINE. I cosiddetti "pratici" si erano abituati a un campo ristretto d'azione che dominavano per forza di inerzia. Man-cava loro l'inclinazione e l'interesse per scoprirne il nesso con campi più vasti della vita. Si andava orgogliosi d'essere "PRATICI" nel proprio campo ristretto. Si faceva quanto la ROUTINE richiedeva, lasciando sfociare la propria azione nel meccanismo generale della vita, senza preoccuparsi del co-me. Così alla fine tutto cadde in confusione; e dal groviglio dei fatti si sviluppò la catastrofe. Questo fu il destino delle classi dirigenti, per essersi abbandonate a una "PRASSI", senza idee adeguate a governarla. Ora, davanti al caos, non si è capaci di liberarsi dalle vecchie abitudini di pensiero. Usi ormai a considerare "praticamente necessario" questo o quel-lo, abbiamo perduto la facoltà di riconoscere che quel che oggi si crede "praticamente necessario" è invece interiormente marcio…". A proposito invece del mio pensiero, posso invece dirti che gli attuali eventi Fiat, Cirio e Parmalat, in merito alla Banca d'Italia, confermano la giustezza delle mie previsioni, espresse più volte in AFIMO e nei miei libri, in vari interventi a Radio Radicale nonostante gli sberleffi dei conduttori, e in altre Radio, e cioè che ci stiamo inoltrando verso il tango argentino... che è terrorismo di stato mascherato da terrorismo islamico. Ciao. Nereo |
22-12-2003, 15.56.57 | #67 |
Ospite abituale
Data registrazione: 13-12-2003
Messaggi: 52
|
A Claudio, Marco e & pro futuro migliore per tutti
Ho appena ricevuto e pubblicato questa mail di Marco Saba, dell'Osservatorio di Ginevra sulla Criminalità Organizzata:
http://digilander.libero.it/afimo/un...rco_sab a.htm Il 2003 si conclude quindi nella speranza. Una caro augurio a tutti. Nereo |
23-12-2003, 16.10.38 | #69 |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
|
x Nereo
condivido il tuo pensiero. Mi sono ritrovata a leggere sui libri quel che avevo dedotto con il mio pensiero ed il mio cuore utilizzando la riflessione. Se l'ho fatto io che sono una come tanti, può farlo davvero chiunque. Purché abbia la mente aperta alla conoscenza, e non creda di sapere già tutto. L'attuale governo è il lupo che guida le greggi verso il proprio recinto per sbranarle man mano che sente il languore della fame o della noia. Ma è un lupo che ci siamo meritati. E' un lupo che dovremmo ringraziare se ci permetterà di uscire dal nostro torpore e divenire protagonisti di questo pianeta e non semplici robot che eseguono un programma ormai vecchio e scaduto. Ciao Mary |
24-12-2003, 14.39.12 | #70 |
Ospite abituale
Data registrazione: 13-12-2003
Messaggi: 52
|
Un abbraccio
Cara Mary,
ti mando un caro saluto pre natalizio. Anche oggi ho ricevuto buone nuove da persone importanti e sincere. Ma non posso dirti di più anche se vorrei dirle a tutto il mondo. Posso solo confermare al 100% le tue parole. Un caro abbraccio a te e a tutti coloro che frequenti, indipendentemente dalla loro appartenenza politica. Ciao Nereo PS: tutto procede per il meglio. |