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12-11-2004, 12.16.32 | #65 | |
Ciò che è, è!
Data registrazione: 01-04-2002
Messaggi: 202
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Citazione:
Ti senti un essere umano di serie B? Il governo in cui ci troviamo lo abbiamo voluto/accettato noi con i nostri voti e con l'accettazione della delega. Ma comunque NOI siamo il mondo in cui viviamo. La realtà non è né semplice né complessa; è quella che è. Ogni qualità che gli si può attribuire dipende sempre da chi lo fa, dal perché lo fa e dal momento preciso in cui lo fa. Non occorrono degli specialisti per dirci cosa dobbiamo fare per vivere in pace ed in solidarietà in questo mondo, basta semplicemente rendersi conto che in questo mondo ci viviamo anche noi e anche noi lo possiamo creare nella nostra quotidianità. Vuoi armonia nella società? Vivi in armonia con te stesso e nelle tue relazioni. Le guerre sono la manifestazione macroscopica della nostra incapacità di risolvere i conflitti che viviamo nel nostro intimo e quindi con il nostro prossimo. Compiti per casa: Ricercare su un motore di ricerca (metterli fra virgolette): "Gruppi di acquisto solidali" - "Condominio solidale" Vedrete che un nuovo mondo è possibile. Sono piccoli grandi passi verso la consapevolezza che la realtà umana siamo noi a stabilirla. Per Gianfry: Bologna 20 Novembre 04, "Giornata nazionale della finanza etica e solidale" vedi http://www.finanza-etica.org - Se ti può interessare, credo che potresti intervenire con qualche spunto sul signoraggio, perché molte buone iniziative trascurano o non conoscono questo grande macigno/freno allo sviluppo sociale. Ciao e non smettete di sognare ad occhi aperti. Saper dove stiamo andando è importante quanto saper dove VOGLIAMO andare. |
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13-11-2004, 15.19.13 | #67 |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-08-2004
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campionati
Ciao Claudio,
Non capisco dove, nel mio post, emerge il mio sentirmi "un essere umano di serie B". Dire che "non occorrono specialisti" a farci da guida mi sembra reminescente di tante cosiddette rivolte nate dal basso che puntualmente venivano strumentalizzate, fomentate e poi soffocate dall'alto. Magari il mio modo di pensare a degli specialisti è differente dal tuo (se ne potrebbe parlare), ma uno specialista può dirti che il neo di cui non ti curi è un tumore che può ucciderti, anche se tu credi sia innocuo, o può rassicurarti sull'innocuità d'un rumorino meccanico che a te sembra indice d'incipiente fusione d'un motore, e tutto indipendentemente da qualsiasi credenza tu possa condividere con gli altri, fossero questi anche la maggioranza degli uomini e donne del pianeta. Non trovo neppure sensato trattare la realtà come ciò che è e nulla più. L'addizione di due numeri è quel che è, ma è pure molto più semplice in quanto a richieste cognitive della divisione tra due numeri, e ancora più semplice del rapporto che lega i logaritmi degli stessi numeri. Il fatto è, piuttosto, che noi vediamo relazioni, grazie alle quali distinguiamo oggetti. Se tutto fosse solo ciò che è, invece che essere in quanto dotato di alcune relazioni con gli altri elementi del contesto, non potremmo vedere alcuna relazione: non potremmo proprio vedere (nel senso di prendere coscienza di). Conosco il mondo del sodalizio di cui mi inviti a fare ricerca su internet, e sono convinto pure che un nuovo mondo è possibile, vorrei però guardarlo senza fette di prosciutto sugli occhi, fossero anche di ottimo San Daniele. E per Rodi, concordo in pieno: sappiamo da dove veniamo, dunque possiamo giudicare quel che è stato con certezza, mentre possiamo pensare al futuro solo per ipotesi: quanto più queste ipotesi saranno sostenute da una corretta conoscenza del mondo, tanto minori saranno le possibilità che vadano deluse. Saluti, Giovanni. |
13-11-2004, 19.45.04 | #68 | |
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Re: campionati
Citazione:
quanto più queste ipotesi saranno distanti da vecchie strade già percorse e che non hanno portato a benefici, tanto minori saranno le possibilità che si ricommetta lo stesso errore. errare è umano perseverare è diabolico... |
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14-11-2004, 09.54.57 | #69 |
Ospite abituale
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Sì, caro Rodi, si può bennissimo metterla anche così. Purché per distanza non si intenda assoluta mancanza di contatto con il già sperimentato, ma ci avventureremmo nell'epistamologia, e qui non credo sia il caso, né è forse necessario.
In quanto al perseverare, purtroppo l'esperienza lo fa apparire una peculiarità decisamente attinente all'umanità. Riconoscerlo potrebbe essere un buon inizio per risolvere il problema. Ciao, Giovanni |
14-11-2004, 15.13.44 | #70 |
iscrizione annullata
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un contatto di conoscenza, di recupero critico di ciò che può essere utilizzato ancora per produrre benefici, ma senza trascinarsi dietro realtà e situazioni che, per loro struttura fatiscente, non possono essere recuperate e che continuerebbero a produrre danni contagiando il nuovo.
sul perseverare concordo... è per quello che lo ricordavo... buona domenica |