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28-09-2006, 12.31.51 | #54 | |
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
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Riferimento: Il ricordo di sè
Citazione:
le vie sono due.. le ho suddivise nella via dell'attrito e la via dell'accettazione secondo me dovremo alla fine comprenderle tutte e due.. ma eventualmente, all'inizio del nostro sentiero, siamo attratti da una delle due..proprio dai nostri vecchi condizionamenti o predisposizioni embrionali... e si procede... |
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28-09-2006, 13.31.43 | #55 | |
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
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Riferimento: Il ricordo di sè
Citazione:
riflettendo... un maestro mi aveva rimandato il quesito dicendomi: "come fai ad uccidere un buddha, se il buddha non ha forma?.. tu sei nella forma, ma il buddha no.. tu sei nella separazione, ma il buddha no" Vivendo nella realtà, nell'unità, non vedrai più divisione e tantomeno vedrai buddha da eliminare nel tuo percorso.. non ti porrai più problema di chi era quel buddha, perchè tu stesso sarai quel buddha che volevi uccidere! in effetti... |
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28-09-2006, 20.34.33 | #57 | |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Riferimento: Il ricordo di sè
Citazione:
Scusa Ati ma quel tuo maestro forse non aveva compreso il significato di quel famoso detto..... E poi cosa vorrebbe dire vivere la realta' nell'unita'? E poi sappiamo veramente cosa e' un buddha? O ce ne siamo fatti una idea? Non ci sono Buddha incarnati e il senso di quel detto forse ha a che fare con questa faccenda. In sostanza, e lo dico a Vagabondo perche' altri sono ormai talmente infognati nelle loro idee preconcette sul lavoro spirituale e l'illuminazione, non c'e' proprio nulla da modificare. Cio' che si puo' fare e' imparare ad essere svegli e non c'e' violenza verso se stessi per fare questo, occorre solo comprendere bene cosa vuol dire essere identificati con il fenomenico e come fare ad essere piu' centrati con il nostro vero Se'. Il Sutra del Cuore recita: "il Vuoto e' Forma e la Forma e' Vuoto". Bene cio' che si puo' fare e' imparare a stare nel mezzo, senza sforzo, senza violenza, senza pensare che ci dobbiamo modificare (questo crea solo nuovi ed eterni conflitti), il resto, ossia il cambiamento spontaneo, piano piano, verra' da se ed e' una crescita sul piano umano prima di tutto, verificabile nelle relazioni e nella vita pratica..... |
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28-09-2006, 21.59.58 | #58 | ||
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
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Riferimento: Il ricordo di sè
dice yam
Citazione:
dice "tizio" Citazione:
Appunto! |
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29-09-2006, 00.52.15 | #59 | |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Riferimento: Il ricordo di sè
Citazione:
Non hai capito.... Se incontri un buddha per strada......cosa vuol dire? O non hai riportato bene le parole del tuo maestro o ha detto una cosa che non centra nulla con il detto in questione.....dove uccidere il buddha significa una cosa ben precisa. edit: ti do un aiutino: il Guru e' il dito che indica la Luna......ma non e' .....e neanche un Buddha......e' un uomo o donna come te (ma questo e' secondario)...... Ultima modifica di Yam : 29-09-2006 alle ore 01.02.56. |
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02-10-2006, 21.39.54 | #60 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 01-10-2006
Messaggi: 1
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Riferimento: Il ricordo di sè
Ciao a tutti,
mi intrometto con umiltà in questa discussione, per dire la mia (è ovvio), ma senza troppe pretese, perchè leggendo i vari post, mi sono accorto che qui potete essere tutti miei sempai. Riguardo allo sforzo, e al non-sforzo, sono convinto che questo genere di indicazioni vengano date dal maestro di turno a seconda del grado di comprensione raggiunto dall'adepto. Ma più in generale mi sembra che Gurdjieff, in particolare, si rivolgesse ad un tipo particolare di uomini, e cioè a coloro che dormono, e che non se ne rendono conto. Lo scopo di Gurdjieff potrebbe essere quello solo di farci accorgere che che dormiamo, e propone lo sforzo, come sveglia. Così sforzandoci sempre più, ci accorgiamo appunto di quanto sia realmente difficile, svegliarsi (... e mammamia se lo è). Altri maestri, cito Krishnamurti solo a titolo di esempio, condannano lo sforzo come un mezzo che l'ego usa, in realtà, per perpetuare se stesso, continuando così a tenerci in prigione, ma dandoci l'illusione di muoverci verso il risveglio. Però credo che questo genere di maestri si rivolgano ad "un pubblico più maturo", cioè a coloro che già per anni si sono dedicati allo sforzo volontario, si sono disidentificati dai vari aspetti della propria macchina psicofisica, e si sono stabilizzati nell'osservatore (che però è simile al maggiordomo nell'esempio della casa e dei servi, e non è il Padrone). Anche Osho, metteva in guardia dall'identificazione nell'osservatore, specificando che osservatore e testimone non sono la stessa cosa, ma dicendo che il testimone nasce quando l'osservatore e la cosa osservata non sono più separati (stesso discorso di K. con parole differenti). Quindi, mi sembra che questo viaggio verso una sempre maggior consapevolezza, segua un processo del tipo uno-due-uno, cioè: partendo da uno stato in cui non ci siamo, esistono solo le nostre identificazioni (1), tramite lo sforzo volontario, simile a quello di un guerriero, si scinde da se stessi, una parte che si limita ad osservare l'altra, che nel frattempo, continua ad agire meccanicamente (2). Poi però, si ritorna verso l'Uno, che è in realtà, l'unica Realtà, da cui scaturisce amore e beatitudine, ma questo è possibile, appunto, quando si torna ad essere Uno, e l'attrito tra le due parti sia svanito (1). Beh, non sò se mi sono espresso bene... e comunque queste cose sono solo idee, congetture, perchè non le vivo personalmente. (Non sono realizzazioni, ma elucubrazioni). Tramite l'esercizio del "Ricordo di Sé", mi rendo sempre più conto della difficoltà di stare svegli. Mi sembra davvero che più passi il tempo, e più fatica faccio a Ricordarmi. E mi ci vuole un gran sforzo! Sono un paio d'anni che ho compreso l'importanza dell'essere Qui ed Ora, ma ci sono periodi in cui mi sembra quasi impossibile rimanere presente. Anch'io cerco di applicarmi più che altro nell'osservazione del corpo, cercando, quindi di cambiare alcune abitudini comportamentali (posizioni, movimenti) e questo realmente mi aiuta, ma poi finisce per diventare meccanico! E' una continua guerra, momento per momento. E ci sono tanti momenti, in cui sogno di essere sveglio, mi sembra di essere presente, eppure non ci sono!!! Ringrazio Vagabondo per aver aperto questa discussione, trovo forza anch'io venendo qua a leggere. Però ora, un paio di dubbi:
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