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16-05-2007, 14.51.27 | #122 |
novizio
Data registrazione: 10-10-2006
Messaggi: 371
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Riferimento: Il ricordo di sč
Scusate l'intromissione, ma anch'io sono un principiante di questo sito ed avrei da dire qualcosa magari a sproposito e per questo mi scuso prima.
Non sono molto esperto di meditazioni trascendentali od altro ( sono ignorante in questo campo) ma visto che parlate di mente vorrei dire che per me la mente č il nostro metro di misura, č lei la nostra padrona: tutto ciņ che passa attraverso i nostri sensi assume un significato solo nella nostra mente, addirittura il riconoscersi ogni mattina che ci alziamo č merito della nostra mente; č lei che ci dice ciņ che dobbiamo e non dobbiamo fare, tutto viene proiettato in lei, persino l'universo, l'eternitą e l'infinito, anche se il nostro cervello non riesce a comprendere. Voi che ne dite? |
16-05-2007, 19.18.41 | #123 | |
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
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Riferimento: Il ricordo di sč
Citazione:
Ciao.. infatti la mente č uno splendido strumento... ma c'č qualcosa che Regna oltre la stessa.. La meditazione č l'azione che ci permette di affacciarci oltre l'uso della mente discorsiva e del pensiero, sviluppando attenzione.. o meglio ancora ci permette di espandere la stessa.. http://www.meditare.it/meditazione/meditazione.htm |
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17-05-2007, 08.10.27 | #124 | |
Ospite
Data registrazione: 15-05-2007
Messaggi: 7
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Riferimento: Il ricordo di sč
Citazione:
ne traggo che la mente mi rende palese da un lato che io sono legata alla sensorialita' ma dall'altro mi prospetta anche un qualcosa di piu' profondo e durevole che va oltre il pensiero, quel qualcosa che e' gia' manifesto come albero... |
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18-05-2007, 10.00.04 | #125 | |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Riferimento: Il ricordo di sč
Citazione:
Beh se siamo uomini non siamo alberi Comunque osserverei bene prima le pietre, poi i vegetali, poi gli animali e poi l'uomo....oppure se ne siamo capaci (io molto poco) possiamo partire dal Vuoto primordiale e vedere cosa e' accaduto sino all'apparire della Vita. Quel Vuoto non era e non e' Vuoto...evidentemente. Non e' il pensiero il problema ma come il pensiero funziona, puo' funzionare diversamente e a volte, anche per lunghi periodi essere proprio assente....ma non e' l'assenza di pensiero che bisogna cercare, ma colui che vede il pensiero e ogni fenomeno...e che e' pura presenza. Il ricordo di se all'inizio e' ritornare a quella pura presenza ogni volta che invece ci siamo persi nel fenomenico. A volte il fenomenico, soprattutto quando siamo gia' molto allenati, puo' manifestarsi come eventi particolarmente ostacolanti. Ogni evento doloroso non e' altro che una occasione importante per tornare a quella pura Coscienza di Se'...che e' il nostro vero Se'. |
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18-05-2007, 11.39.45 | #126 |
Ospite
Data registrazione: 15-05-2007
Messaggi: 7
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Riferimento: Il ricordo di sč
livelli , stadi differenti di sviluppo di questo Vuoto (non inteso come assenza) e fino a qui ci siamo.
Ora, il pensiero di se' e' dell'Uomo e non dell'albero ovviamente, l'albero e' manifestazione di questa Vacuita', come l'uomo, ma non ha il quid per arrivare a concepirlo. Dunque la capacita' di arrivare alla pura presenza e' dell'uomo liberato dal suo ego (inteso come sovrastrutture). dico bene? tu continua a punzecchiarmi Yam, io ti seguo.. grazie |
18-05-2007, 15.18.02 | #127 | |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Riferimento: Il ricordo di sč
Citazione:
Io non ti punzecchio proprio per niente, semmai sei tu che ti senti punzecchiare. L'ego ha una sua funzione, se c'e' a qualcosa serve, tuttavia ad un certo punto puo' essere prima raffinato, alla luce della consapevolezza di Se', poi trasceso, nel senso che scompare (stato non duale). Ma questo non e' importante. Per esempio per Dogen, il fondatore della scuola soto Zen, del quale condivido la visione dello sviluppo della coscienza individuale ( Tathāgatagarbha), non c'e' differenza tra la pratica quotidiana e l'illuminazione. Tutto cio' che si deve fare e' scoprire quella pura coscienza di Se' e li tornare sempre, dopo ogni caduta nel falso se. Al mio modesto livello di pratica riconosco il mio falso se o ego in azione, lo riconosco proprio vedendomi da quel particolare occhio che e' la consapevolezza. A volte lo riconosco con un leggero ritardo. Ad essere piu' corretti riconosco quelle parti di me che hanno bisogno di essere viste e non vedo ancora cosa verra' dopo (abbiamo parecchie cosa di noi da scoprire), cioe' vivo sul momento e affronto le singole circostanze che la vita mi presenta. |
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24-05-2007, 13.58.10 | #128 | |
Ospite
Data registrazione: 15-05-2007
Messaggi: 7
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Riferimento: Il ricordo di sč
Citazione:
grazie yam per le tue parole.. il punzecchiamento era inteso come stimolo, spero tu abbia capito il senso Ho letto molto Dogen e il pensiero del buddismo zen ( etichette e definizioni a parte che alla fine mal si avvicinano al senso di cio' che questi maestri predicano) e non posso non concordare con te sulla massima semplicita' del tutto... cosi' semplice che praticare con costanza ogni attimo non e' cosi' facile come sembra! |
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29-05-2007, 16.00.12 | #129 |
a sud di nessun nord
Data registrazione: 28-08-2006
Messaggi: 245
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Riferimento: Il ricordo di sč
Comunque, al di lą di tutto, i veri benefici nella pratica del ricordo di sč io li sperimento in pieno quando osservo l'azione che sto compiendo in piena consapevolezza. Mentre lavo i piatti ad esempio, mentre tolgo le macchie dai fornelli o lavo a terra, trovo sia molto facile osservarsi e portare consapevolezza. Penso che sia anche dovuto al fatto che io sono sempre stato un tipo molto "mentale" e qualsiasi attivitą pratica mi aiuta a staccare la spina e a diventare pił silenzioso e presente a me stesso.
Pratica che dovrebbe raggiungere il suo culmine mentre mangio, ma invece sono sempre piuttosto famelico e inconsapevole mentre trangugio o mastico (poco) i cibi. Portare consapevolezza mentre si digita sulla tastiera č un'altra esperienza positiva, ma in questo caso l'influenza della mente in funzione č palese e disturbante. |