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06-09-2005, 10.13.10 | #87 |
Utente bannato
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
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Beh, considerare le seguenti giustificazioni alla non esistenza di un'anima prima della vita è piuttosto.. non so come definirlo..
1) motivo evolutivo: chiunque riconosca validità alla teoria di darwin e abbia un po' di senso logico-scientifico, non può credere all'anima; e quando si sarebbe evoluta l'anima? in quali specie per prime? e se è frutto dell'evoluzione, perchp non considerarla come ho scritto due paragrafi più su? a) Chi riconosce la validità della teoria di Darwin si limita a riconoscerla. Non dà valore effettivo alla sua teoria. Inoltre, la logica-scientifica si occupa dei fenomeni sensibili e non soprasensibili. Chi ignora la logica in relazione alla Scienza non sa che non poter dimostrare con sistemi basati sul fenomeno naturale non elimina la possibilità dell'anima. 2) motivo fisico-filosofico: la scienza riconosce l'esistenza di ormai pochi elementi a costituzione di ogni cosa nell'universo (fermioni e bosoni, o forse semplicemente stringhe); non vi sembra arrogante presupporre che ciò non sia valido SOLO PER NOI? TUTTI GLI INDIZI, a parte l'istinto (che non è indicativo, dato che l'istinto suggerisce anche che il sole si muove intorno alla terra), suggeriscono che anche noi partecipiamo materialmente al grande teatro della natura. b) la Scienza non li conosce (perché non li ha dimostrati) e li ha semplicemente torizzati. Gli indizi ci dicono solo che partecipiamo materialmente al grande teatro della Natura (teatro? Un lapsus inconscio che porta a vedere la Natura come uno spettacolo non reale?) non nega la possibilità dell'anima. 3) motivo etologico: leggendo qualche nozione di etologia (nel corso della mia preparazione ai test universitari) ho notato una NOTEVOLE somiglianza e forti collegamenti tra gli uomini e gli animali; se si osserva una comunità di uomini (diventa più facile se non sono industrializzati o troppo civilizzati) si nota che _tutti_ i nostri comportamenti sono molto simili a quelli degli animali più simili a noi, e che si modificano in funzione della nostra specie; alcuni comportamenti sono UGUALI, altri solo più evoluti per la maggiore complessità del nostro cervello e dell'homo sapiens in generale. c) Mi fa venire in mente l'esperimento per cui mettendo un piccione in gabbia e fornendogli cibo casualmente questi dopo un po' sviluppava un atteggiamento "superstizioso" (ripeteva movimenti precisi, quasi come scongiuri) nella speranza che fossero collegati alla distribuzione dell'agognatissimo becchime. Ebbene, questo è servito agli scienziati per dimostrare che gli atteggimaneti superstiziosi sono istinti animaleschi e non logici. Ora però dico.. mettendo in una situazione simile un essere umano, quanto tempo ci impiega a capire che la distribuzione è casuale? Neanche mia nonna si metterebbe a far scongiuri per vedere quando arriva il cibo ma molto incazzata comincerebbe a farsi sentire per comprendere quale coglione perde tempo in simili stronzate invece che investire i soldi della ricerca in qualcosa di costruttivo! 4) motivo informatico: (non ancora perfezionato ma ipotizzato a breve scadenza) avete mai parlato con Alan? vi è sembrato molto differente da una chat con una persona? certo, Alan non capisce tante cose... però dovete tenere presente che è molto rudimentale, e che la ricerca nel campo dell'intelligenza artificiale è appena agli inizi. quanto tempo credete che ci voglia prima di giungere a IA "dotate di anima"? io credo che le vedremo (almeno le prime e più semplici) abbiate fiducia. d) parlato con Alan parecchie volte. A parte gli errori (trascurabilissimi: mio fratello ne fa di peggiori) Alan risponde perché è programmato. Anche il suo favoritismo per Einstein è indotto e non spontaneamente generato da una serie di relazioni interne. L'intelligenza rimane capacità di mettere in relazioni avvenimenti, dati etc. ma non di attribuire significati, valori a questi, di possedere una morale ma solo di simularla perché si è stati programmati a farlo. Per avere fiducia bisogna avere anche tanti dubbi sulle proprie teorie, per avere fede basta ammettere che non sappiamo e che dobbiamo per forza basarci su di essa. Quello è essere logici. |
06-09-2005, 23.23.09 | #88 |
Utente bannato
Data registrazione: 28-07-2005
Messaggi: 448
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ma alla fine di cosa stiamo parlando? Di anima, spirito, fede, come fosse di matematica e scienze più o meno esatte. E' strano questo forum. Dico strano non come dato negativo. Dico "strano" perchè si tratta di questioni strettamente connesse con le convinzioni di ognuno oltre le cose già scoperte e spiegate più o meno soddisfacentemente ed ufficialmente da altri, senza un briciolo di esperienza personale e le emozioni che l'hanno accompagnata. Che forse potrebbero essere le uniche argomentazioni possibili per descrivere quello che intendiamo ognuno di noi per anima, spirito, dio, fede ecc.
Anima, spirito, dio, fede, transustnaziazione o come cavolo si scrive ed ogni altro infinito dato che possa emergere dall'immaginario individuale e collettivo e nessuno che ci metta del proprio, ma quasi solo citazioni, studi, letture e schieramenti dall'una e dall'altra parte. Ma che senso ha? Mi metto anch'io nel calderone. Solo che io non ce la faccio a trovare una via scientifica, obiettiva, asettica o più o meno rigorosa verso l'esistenza o l'inesistenza dell'anima, dello spirito, di un dio, di un disegno preordinato o sulla fede. Non ce la faccio e non m'interessa continuare a rivoltolarmici nel tentativo di rendere disperatamente scientifico quello che non è. Che ancora non è. Non che io ritenga che ciò che non è spiegato scientifcamente non abbia una sua dignità. Per carità. Io penso solo molto semplicemente che tante cose che non conosciamo, che non sappiamo con certezza, che forse intuiamo o che non immaginiamo nemmeno, hanno qualche probabilità di essere prima o poi spiegate e scoperte. Per caso o anche perchè c'è un reale interesse di ricerca. E penso anche che tutto quello che crediamo o non crediamo, se e quando non è ancora stato spiegato, quindi ipotetico, sia in qualche modo legato a nostri bisogni. Ed è di questi bisogni che forse sarebbe molto più interessante parlare. Almeno per me. Se poi si scoprirà davvero l'esistenza dell'anima, dello spirito, di dio, energia spirituale, di un disegno universale, della loro composizione XY nell'antimateria o come cavolo potrà essere, della reale distinzione tra l'uno e l'altro, dal corpo, dalla mente e da noi stessi, saranno considerazioni che potranno fare le persone dell'epoca in cui si saprà qualcosa di più. Se si saprà. Non credo che discuterne in questo modo possa portare ad una qualche progressione della ricerca nell'uno o nell'altro senso. Può solo informare qualcuno dell'inesistenza scientifica di certe sue convinzioni (se mai le pensasse scientifiche). Non ne vedo altra utilità rispetto al tono "scientifico"della discussione. Forse spostando lo sguardo sulle nostre esperienze, emozioni, convinzioni, bisogni, desideri, si regalerebbe "un'anima" alla conversazione che se no (per chi ci crede e chi no - ma a quel punto forse saremmo tutti quanti almeno sullo stesso piano di "anima" nel suo significato forse per alcuni più restrittivo, ma certamente più condiviso) non ce l'ha. Non pretendo che il mio "appello" che fra l'altro non è tale, abbia seguito. Per quel poco che ho visto, il forum nella sua complessità tende ad essere diverso da questo ed anche questa è una possibilità. |
14-09-2005, 13.54.14 | #90 | |
Ospite abituale
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Citazione:
La consapevolezza di poter morire è un concetto semplicissimo che può essere inserito nella programmazione del "cervello" della macchina. E' un concetto come gli altri. Perchè un robot che può imitare in tutto l'uomo non dovrebbe capire questo concetto? Ultima modifica di Dunadan : 14-09-2005 alle ore 14.05.47. |
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