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15-02-2005, 18.09.22 | #22 | |
ospite sporadico
Data registrazione: 05-01-2004
Messaggi: 2,103
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Citazione:
Problemi Kim? Io si.. ti dirò faccio fatica a seguire il senso logico delle tue frasi..... altro che parole incrociate ... però la tua rabbia la sento... lo so che non sono affari miei... ma per qualche strano motivo (si dice così ma non ci credo) ci siamo trovati in questo forum, significa che devo imparare qualcosa da te... cosa vuoi insegnarmi? Non chiedermi scusa, non mi hai fatto niente e poi in caso alla prossima discussione lo rifarai, piuttosto impegnati di più... dai affonda il coltello , giuro che se non ce la faccio a sopportare te lo faccio sapere. Un sorriso (vero) |
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15-02-2005, 18.32.39 | #23 | |
Utente bannato
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
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Girasole sinistroso...
Citazione:
NO! Non hai capito gli altri! .Dico che gli altri non si “deve cercare di capirli”, ma il primo passo da fare è “cercare di capire se stessi” ed allora quando avrai “capito te stesso” cade anche il problema di “capire gli altri ed il mondo” perchè quando ne incontrerai uno (di “altro” o “pezzetto di mondo”) è come se incontrassi “te stesso” ed allora in “quell’altro” non “cercherai” niente da notare perchè è una tua “vecchia conoscenza”. Capito? Non so se mi sono spiegato. Spero di sì! |
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15-02-2005, 18.56.57 | #24 | |
ospite sporadico
Data registrazione: 05-01-2004
Messaggi: 2,103
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E' meglio sinistroso, anche se non se capirai
Citazione:
Ci sarebbe da discutere su questo.... perchè se non ti conosci puoi aiutarti anche vedendoti negli altri (purchè ti sforzi di ricordare che stai vedendo te stesso)... Comunque anche se volessi seguire il tuo ragionamento unilaterale di un illusorio dualismo (che significherà poi? ) Se qualcuno non si conosce appena incontra uno che non capisce cosa deve fare? Prenderlo a cannonate? Come dici? E' così che funziona di solito? Scusa hai ragione.... ho sbagliato nel provare a proporre qualcosa di diverso.... |
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15-02-2005, 19.27.41 | #26 | |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Re: frammenti di vita
Citazione:
La problematica che poni non è di facile approccio.. La sofferenza fisica, il degrado del corpo.. Mi sono soffermata sulla tua associazione mentale tra un malato terminale tenuto in vita nel corpo disfatto e la lepre che fugge il cane.. Le due situazioni sono un bell'abbraccio simbolico della stessa.. ed a questo punto la domanda sulla 'consapevolezza' è presto data e coincidente, almeno secondo il tuo associarle 'involontario'(coscientemente> ma comunque associato!) La lepre 'consapevole' tenta di restare in vita fuggendo, il malato.. anche. Il cane fa ciò che l'istinto gli dice, caccia, il medico, attraverso le cure, fa ciò che il suo compito lo spinge a fare, tenta la cura.. (la malattia continua il suo corso, seppur in parte frenato dal medico-tempo) Ma la tua domanda di 'consapevolezza' penso andasse a parare ben altrove.. Come se tra le righe in realtà ponessi in quesito dove fosse la reale vera consapevolezza, se tutto sembrava solo spinto da necessità (la lepre che fugge, il malato che a tutti i costi tenta la cura per restare in vita) e più ancora la ricerca della tua 'consapevolezza' nel trovare un filo conduttore dentro ed al di sopra di due esperienze razionalmente necessarie ma incomprensibili in fin di conti.. nella loro essenza.. Non penso di essere in grado di darti una risposta di approccio soddisfacente alla questione, al tuo bisogno.. Di sicuro avere sotto gli occhi troppo speso una realtà <parziale> se pur vera, mette a dura prova un percorso di comprensione che possa coniugarsi ad una vera esplicazione della gioia in vita.. Il raggiungimento di un reale equilibrio gioioso in vita di fronte a qualcosa di ineluttabile come la morte con sofferenza penso sia virtù di 'santi'.. Un coraggio ed una 'vista' potentemente sviluppati..! Non basta 'sapere' di essere Dio -parte di Uno/Uno-stesso(se vogliamo)- ma occorre una profonda consapevolezza di come il dolore più atroce sia misura polare del sentire in questa forma-vita.. Nel film di Wenders l'angelo-uomo atterrato sulla terra si risveglia sotto il peso d'un'armatura che gli crolla in testa e gli procura una ferita, lui assaggia il sangue e pieno dell'emozione dell'essere in vita lo assapora incredulo, con stupore pieno di meraviglia.. Ma lui ha perenne coscienza della sua essenza e nel dolore vede non l'aspetto crudele ma l'aspetto potente dell'assoluta realtà..(nella sua totale completezza!)...!!! Non vedo altre chiavi alla questione.. La 'prova' più.. difficile..! Un abbraccio.. Gyta Ultima modifica di gyta : 15-02-2005 alle ore 19.35.25. |
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15-02-2005, 21.02.50 | #27 |
Ospite abituale
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1000 grazie
Ho letto il tuo post e sono rimasto incredulo di fronte all'associazione che hai creduto abbia fatto tra il malato e la lepre, complimenti ( è molto bello ed interessante) forse è vero ma se cosi fosse sarebbe avenuto veramente al livello inconscio.
No, io mi sono sentito di raccontare frammenti di una giornata professionale e di riposo; riguardo il malato è stata una rivolta (diciamo fisica) ad una situazione patologica estremamente grave e persistente dovuta solamente ai progressi scientifici (sigh!) che in un altro contesto sociale o in altro luogo sarebbe finito già; e mi chiedevo come il karma possa colpire in modo cosi devastante un "individuo" per colpe commesse da un altro "individuo "preesistito; nel caso della lepre e del cane e dei senzienti presenti alla scena mi chiedevo, appunto, chi fra di loro (me compreso ovviamente) stesse in quel momento assaporando integralmente la bellezza e la grandezza della vita |
15-02-2005, 21.37.52 | #28 |
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Data registrazione: 02-02-2003
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Non penso/non credo in un 'karma'-codice-punitivo
ma ad un percorso nell'accrescimento.. !! Non ci sono 'colpe' ma lo sperimentare della Vita in tutte le sue forme.. ! Condividevo proprio ora alcune parole di amore con un amico te le propongo di seguito.. Le trovo (continuo a trovarle!) molto illuminanti..!! Sono di Tagore (il mio prediletto!) "Un giorno, mentre osservavo alla prima alba il sole che mandava i suoi raggi da dietro gli alberi, improvvisamente fu come se, di colpo, un'antica nebbia si fosse alzata dalla mia vista e la luce mattutina rivelasse un intimo splendore.. Gli irrilevanti frammenti perdettero il loro particolare isolamento e la mia mente gioì nell'unità di quella visione.. Provavo la certezza che un certo Essere che comprendeva me e il mio mondo stava cercando la sua migliore espressione in tutte le mie esperienze, mettendole in un'individualità di ampiezza crescente, che è un'opera d'arte spirituale" "Portando tante forme e tanti nomi, giungo attraversando il tesoro d'innumerevoli nascite e morti. Il Supremo invisibile, completo in Sè, abbracciando passato e presente vive nell'Uomo. Dentro di Lui troverò me stesso. l'Io che giunge ovunque." "Così semplicemente le tue ricchezze, o Signore, presso i tuoi sono sempre nuove. Così semplicemente ogni giorno prendi dai miei occhi il sole che sorge. Così semplicemente il tocco dell'amore trasforma. Tu mi conosci e la mia vita diventa perla preziosa" (da 'Stormi nel cielo' Tagore) ("Chi vede ogni cosa nell'anima e l'anima in tutte le cose non è mai più nascosto") (dalle Upanisad) Trovo sia poeticamente sintetizzato nel più gioioso dei modi l'essenza del 'Percorso' e del Sentire.. Gyta |
16-02-2005, 00.06.42 | #29 |
Ospite abituale
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pazienza
Cara gyta, (posso chiamarti cara? si) tu mi stupisci perchè ad una mia forma spritualproleraria ( mio neologismo che vuol dire abbastanza ignoranza culturale ma "spirito" desideroso di conoscenza) tu mi rispondi con versi dell' upanisad (so+o- che è un classico della cultura Indù ) o con dei versi di Tagore , molto belli difficili, da interpretare, che io non conosco ma che,in parte, mi hanno chiarito il tuo pensiero. Nel mio vissuto ci sono esperienze che mi hanno portato a certe forme di conoscenza dovute più all'esperienza diretta che allo studio; ho visto sadu indù in silenzio da 9 anni la cui presenza era uno scampanellio di felicità e beatidune , forza di mantra che mi hanno fatto uscire dal corpo e vedermi li giù accoccolato sulle riva del Gange con gli occhi del falco e altre cose belle e altre terrificanti, mi si pone qui un quesito; per una crescita è più importante leggere e capire i versi Danteschi sull'esaltazione dell'Amore tra un uomo ed una donna (o viceversa)quali: ( sto copiando)
"amor,ch'al cor gentil ratto s'apprende, prese costui de la bella persona che mi fu tolta, e il modo ancor m'offende. amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer si' forte, ce, come vedi, ancor non mi abbandona . amor condusse noi ad una morte ...... che vivere l'innammoramento in prima persona? per concludere è più VERA la comprensione "spirituale" o quella vissuta sulla proppria pelle (vita vissuta). Non penso/non credo in un 'karma'-codice-punitivo ma ad un percorso nell'accrescimento rifacendomi anche ad altre culture quali quelle degli indiani Yaqui del Messico (Castaneda) che parlano della" vita del guerriero" che porta alla liberazione, conoscenza del nagual ( il non pensabile), credo che il Karma riguardi l'esistenza dell'individuo il suo risveglio o il ritorno alla ciclo della vita con le stesse possibilità precedenti. (ho espressesso questo concetto in un altr 3d). Scusami se ti ho tediato |
16-02-2005, 05.05.36 | #30 |
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Non mi hai disturbato affatto!
Io penso che sia fondamentale provare in prima persona, sulla propria pelle, sperimentare per non trovarsi alla fine della vita ad accorgersi d'aver vissuto la vita ed i pensieri di un altro, non nostri, che non ci appartenevano..!! Penso sia assolutamente fondamentale! I libri (le letture), le discussioni possono darci dei punti sui quali 'lavorare', 'fare nostri' nel senso di sperimentarli sulla nostra pelle, vedere veramente se è ciò che realmente crediamo o meglio 'sentiamo' profondamente.. Penso che prima d' 'indottrinarci' sia buono fare un buon lavoro di 'pulizia' proprio attraverso la sperimentazione del nostro sentirci, parlarci dentro in profondità per vedere realmente quali pensieri-'sentire' siano veramente nostri e quali semplici 'istruzioni d'uso alla vita' impartitaci sin dalla primissima infanzia e dall'impostazione sociale circostante.. Capacità-'lavoro' di esaminare i nostro sentire privandolo d'ogni maschera-copertura possibile, scendendo alla radice in ciò che sentiamo.. Conoscere-ascoltare noi stessi è scoprire.. tutto. Poiché noi siamo il decifratore del 'là-fuori' e del di dentro.. E se anche qualcuno 'possedesse' la realtà-verità non potrebbe mai realmente fartela vedere, poiché sai bene quanto me che solo i nostri occhi interiori possono vederla per poterla realmente abbracciare non nella fantasia o nella teoria ma nello 'spirito' (>sentire) ed infine nel corpo.. Io all' 'inizio' ho amato molto "Illusioni" di Richard Bach.. ma questo l'avrai già letto in qualche altra discussione.. E poi le parole sono molto soggettive.. ciò che tocca profondamente me può essere evanescente per un altro e viceversa.. Ciò che ho cercato di fare è stato starmene lontana da chi mi 'organizzava' la <vista>.. Secondo me tutto quello che è necessario a sapersi è scritto già in noi, basta con delicatezza pescarlo su.. poi la 'strada' arriva da sé.. Ogni lettura è buona (o quasi).. nessuna indispensabile p.s. Penso che Don Quan (non ricordo come si scrive) avrebbe con gioia buttato in un bel falò ogni libro di Castaneda.. Il suo 'metodo' -se vuoi un po' estremo- è stato cercare di far incontrare Castaneda a Castaneda.. un abbraccio! Gyta Ultima modifica di gyta : 16-02-2005 alle ore 05.24.36. |