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14-07-2004, 08.43.27 | #53 | |
Utente bannato
Data registrazione: 09-07-2003
Messaggi: 558
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Citazione:
Accidenti a queste continue "dicotomie". Ciao, Giulio |
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14-07-2004, 14.39.11 | #54 |
Ospite
Data registrazione: 12-07-2004
Messaggi: 34
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ci si chiede: dove nasce il movimento? L' illusione del movimento è originata dalla natura del "sentire individuale"; ma, per comprendere ciò, dobbiamo renderci conto una volta per tutte che noi non siamo "creati" nel senso generalmente accettato, cioè che Dio ci abbia tratti da se stesso a un dato punto o momento della Sua esistenza senza tempo. Credere a questo è quanto meno singolare se si riconoscono a Dio i caratteri di assoluto, infinito, eterno, immutabile. Dunque noi esistiamo in Lui in eterno e possiamo considerarci suoi figli solo nel senso che facciamo parte di Lui, che siamo conseguenza della Sua esistenza. Egli è la realtà assoluta, egli è egli è "sentire assoluto"e lo spirito è l' essenza del tutto, è l' esistere del tutto, è il sentire del tutto; il sentire assoluto inteso come sentire dell' insieme comprendente il sentire delle parti. Noi siamo il sentire delle parti, che è un sentire relativo e molteplice. Il sentire delle parti nasce dall' illusorio frazionamento dell' Uno Assoluto nei molti. E' illusorio perchè se il frazionamento fosse reale, il tutto non potrebbe esistere in Dio, allo stesso modo che un oceano, considerabile come un insieme di gocce, non esisterebbe più, come oceano, nel momento che in queste realmente lo si trasformasse. D' altra parte se non esistesse la molteplicità, il Sentire Assoluto non sarebbe tale, ma sarebbe un sentire unico e solo monolito. Serie di sentire dal più semplice al più complesso, sono le individualità. Ma poichè il sentire più complesso contiene il più semplice, nell' individuo nasce l' illusione di provenire "da", di tendere"a" , cioè l' illusione dello scorrere. Ma poichè il sentire più complesso è il Sentire Assoluto, che riassume e comprende in sè ogni sentire, questa illusione sfocia nella realtà di Dio. Noi, quali ci sentiamo, esistiamo solo nell' illusione della separatività. In realtà esiste solo Lui. Ma poichè Lui è sentire assoluto, che comprende ogni sentire, ciò garantisce che la nostra esistenza non finisce col finire dell' illusione. Ripeto: il fatto che il sentire più complesso comprenda il più semplice, genera nell' individuo l' illusione di provenire "da" e di tendere "a", e quindi l' illusione del divenire; ma è lo stesso fatto che realizza l' unità del tutto unendo, come un filo, tante perle in collane;sentire elementari corrispondenti a sensibilità di piante e animali, a sentire più complessi, corrispondenti a visioni limitate e circoscritte della raltà, come sono nell' uomo; e poi a sentire sempre più complessi, corrispondenti a visioni sempre più ampie, e poi a "comunioni" sempre più estese, fin oltre l' ultima separazione: l' identificazione in Dio. Come il selvaggio non diviene santo, ma l' uno e l' altro fanno parte di una stessa individualità, così noi, quali ci sentiamo, non comprenderemo mai Dio, ma facciamo parte di una esistenza che in Lui si identifica.
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14-07-2004, 16.39.16 | #55 | |
Perfettamente imperfetto
Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
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Citazione:
... "Noi", quali ci sentiamo, esistiamo solo nell' illusione della separatività. In realtà esiste solo Lui. Namasté |
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15-07-2004, 09.47.16 | #56 | |
Utente bannato
Data registrazione: 09-07-2003
Messaggi: 558
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Citazione:
Perchè, l'illusione finisce? Giulio |
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15-07-2004, 10.00.43 | #58 | |
Perfettamente imperfetto
Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
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Citazione:
E leviamo anche il noi tra virgolette. Tutto va bene, no problem. Limiti del linguaggio: così é. Forum silenziosi, per ora, nel Web non li conosco. Ciao |
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15-07-2004, 10.07.41 | #59 | |
Utente bannato
Data registrazione: 09-07-2003
Messaggi: 558
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Citazione:
Così rimane solo ... Lui..., e ci leviamo un pò di mezzo, no? Con tutti i nostri io... E' il silenzio che contiene tutti i rumori. Ciao, Giulio |
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