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25-06-2004, 23.59.57 | #33 |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-04-2004
Messaggi: 63
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La realtà è ciò che noi percepiamo come tale; la realtà è una nostra rappresentazione; lo stesso fatto di credere che esista una realtà, anzi LA realtà, è frutto della nostra volontà di vivere, e del nostro "istinto delle combinazioni, per usare un epressione paretiana seppur in modo in parte errato.
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26-06-2004, 08.36.47 | #34 | |
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
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attore spettatore...
Citazione:
........fino a che dormi la realtà è ciò che percepisci come tale..quindi una tua rappresentazione del sogno. Quando cessa l'identificazione (morte dell'Io-ego) di quel sogno appare il Reale..osservi il film (il sogno) e reagisci nel film(attore)..ma sai che non sei il film stesso...osservi (spettatore) |
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12-07-2004, 14.44.03 | #38 |
Ospite
Data registrazione: 12-07-2004
Messaggi: 34
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secondo me vivendo nel piano fisico che comunque è un mondo di percezione, abbiamo solo una visione soggettiva della realtà, un banale esempio può essere quello che tutti quanti considerano caldi i raggi del sole, mentre essi non sono nè caldi nè freddi, ma siamo noi che li percepiamo in quel modo. Anche il tempo oggettivamente non esiste, in quanto il nostro cervello per mezzo del ricordo crea l' illusione del trascorrere del tempo, del divenire, collegando tra loro i momenti, i fotogrammi della nostra vita che in realtà esistono immutabili in se stessi, nell' eterno presente. Noi molto spesso vediamo una realtà in continuo divenire, mentre essa è una costituita da molte che "sono".Per me l' unica realtà oggettiva è quella del piano spirituale, dove non ci sono limitazioni e si diventa parte di quella realtà.
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12-07-2004, 15.06.30 | #39 | |
Utente bannato
Data registrazione: 09-07-2003
Messaggi: 558
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Citazione:
Quella, ... dell'anima, ... Giulio |
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12-07-2004, 19.56.05 | #40 |
Ospite
Data registrazione: 12-07-2004
Messaggi: 34
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la realtà è essere e non divenire
Il cosmo esiste in Dio in tutte le sue fasi di manifestazione, dall' inizio alla fine nell' eternità del non tempo. L' uomo deve sentirsi un "essere", non un "divenire". L' essere è del "sentire" della coscienza, il divenire è del corpo mentale. Quando osserviamo un' esistenza nelle sue fasi, comprese dal selvaggio al superuomo, noi non osserviamo un selvaggio che "diviene", ma le molteplici fasi di esistenza, di essere di quella individualità. Un' esistenza individuale è già tutta completa in sé. Evolvere non significa crescere, ma che i differenti "sentire" di quella individualità si manifestano, vivono l' attimo eterno dell' esistenza.Ciò è incomprensibile se si crede che l' Emanato sia staccato da Dio, ecco l' errore che ha afflitto le teologie di tutti i tempi. L' Emanato fa parte di Dio, ecco perchè non può esservi un reale divenire nell' Emanato. Il mondo che noi osserviamo sembra in continuo divenire, ma questo è quello che appare non quello che è. Non è la pianta che cresce ma siamo noi che ne osserviamo, in successione le fasi di esistenza, credendo che le fasi già osservate non esistano più; esistono invece nell' eternità del non tempo. Quindi il mondo che cade sotto i nostri occhi è un mondo statico, dove tutto esiste nell' eterno presente.
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