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02-02-2004, 20.49.22 | #76 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2002
Messaggi: 855
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x EvaJ
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Penso che non stai "dicendo troppe fregnacce". Condivido la tua opinione riguardo al "contenuto mentale" che consiste più o meno di ricordi ecc. Ma la domanda cruciale è: Chi, sta sperimentando, osservando o sentendo questo "contenuto mentale", cioè Chi sta vivendo o percependo l´esperienza della vita? L´esperienza della vita percepisce se stesso, oppure....? Ciao |
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02-02-2004, 21.27.37 | #77 | |
Vivi!
Data registrazione: 28-10-2003
Messaggi: 1,159
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Citazione:
...l'Io è in grado di essere cosciente dell'azione...le nostre azioni non sono il risultato finale dei nostri pensieri... ...per semplificare : ti è mai capitato di fare qualcosa senza esserne cosciente?...non puoi rispondere di no..ti sei mai accorto che mentre sei cosciente di un'azione, contemoraneamente e spesso ne stai facendo altre?...facci caso...se mentre leggi un libro sei concentrato su quell'azione, può caitare che incoscentemente parta un input che ti fa grattare una parte del corpo soggetta a prurito...tu non sei cosciente di questa azione nè hai deciso di compierla, ma ne diventi cosciente solo quando - e solo se ci fai caso - la mano inizia a grattare... la stessa cosa avviene quando mentre stai seduto a guardare la televisione ti ritrovi a muovere un piede o una gamba...l'hai forse scelto tu?...No...per quanto riguarda la riflessione in vista di un'azione, quando cioè il tuo Io attraverso simulazioni della stessa sembra che decida di fare una cosa piuttosto che un'altra, in realtà non fa altro che prendere coscienza dell'unica azione che possa risultare dalle tue esperienze, dalla sommatoria dei contenuti della memoria inconsci e consci...non puoi agire diversamente da come in ultima "analisi" agisci...il tuo passato ha costruito l'unica strada in grado di percorrere...in realtà quando agisci, non fai altro che affrontare le situazioni che ti si presentano...il tuo conscio può programmare di fare qualcosa, ma se l'inconscio non lo accetta, non lo farai mai...anche nell'ipotetica esistenza del solo conscio non sei ancora in grado di controllare le tue azioni, in quanto agisci nell'unico modo in cui sei stato programmato dal tuo passato...nel caso in cui tu decida di agire diversamente dalla sintesi, è la stessa cosa, poichè il dato "agisco diversamente" l'hai automaticamente immagazzinato nella tua memoria conscia... P.S. ...alcuni animali non hanno coscienza di sè e quindi non possono avere un Io...eppur si muovono...l'Io e lo sviluppo della coscienza di sè si avviano nel bambino allo stato postnatale....eppure appena nato di azioni ne compie eccome... ...questo non significa che il futuro è già scritto, ma al contrario che è il continua costruzione... Ciao, Marco . Ultima modifica di Marco_532 : 02-02-2004 alle ore 21.30.25. |
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02-02-2004, 21.54.34 | #78 | |||||
Epicurus' very son
Data registrazione: 26-12-2003
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No assolutamente non sono un paladino di nessuna religione, e il panteismo non mi ha mai ispirato... Ultima modifica di Knacker : 02-02-2004 alle ore 21.56.39. |
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02-02-2004, 22.08.57 | #79 | |
Epicurus' very son
Data registrazione: 26-12-2003
Messaggi: 375
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Credo che per l'arbitrarità dell'uso che viene fatto della parola "destino" si stia creando un po' di confusione.
Io adotterò da ora in poi la parola "FUN" ovvero "Futuro Unico e Necessario", che può essere letta come "destino non scritto". Concordo con EvaJ nel dire che dall'analisi del passato si giunge alla conclusione che il futuro è come un passato non ancora presentatosi (e per ora sconosciuto anche perché non esiste) ed è unico e necessario. Infatti se ognuno di noi guarda al proprio passato e lo esamina attentamente vedrà il suo passato come una serie di cause e di effetti. E noterà come quelle cause che ci sono state non avrebbero potuto far altro che portare quegli effetti che si sono verificati. Allo stesso modo se avessimo voluto ottere un effetto diverso da quello che è stato avremmo dovuto cambiare per forza la sua causa. Noteremo che non è possibile per una causa portare due effetti diversi. E' quindi lecito pensare che per il futuro sia la stessa cosa. Ora nel presente ci sono queste cause ben precise che si effettueranno in effettei altrettanto precisi e unici. P.S. Invito Dunadan a dare un occhiata, se è interessato, hai miei post precedenti riguardo allìargomento "destino scritto/non scritto" Citazione:
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03-02-2004, 08.20.16 | #80 |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-01-2004
Messaggi: 278
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X EvaJ
"se il destino non esistesse, allora ci dovrebbero essere realtà diverse (una cosa come mondi paralleli)." Non necessariamente. Se il destino non esistesse (come credo che sia) avremmo "potenziali" di realtà diverse, ognuna pronta a manifestarsi a seconda dei fattori che concorrono a porla in essere. Una volta manifestatasi, quella realtà diviene chiaramente irreversibile. E' come se la nostra scelta (il nostro libero arbitrio) provocasse il collasso di una "funzione d'onda" di possibili eventi, che hanno tutti la stessa probabilità di manifestarsi. A quel punto c'è un'unica realtà che può palesarsi. |