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18-05-2015, 21.47.48 | #73 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 23-11-2014
Messaggi: 168
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Riferimento: Perdono.
Il perdono è una forzatura inventata dalla Bibbia, la quale Bibbiaparla tutt'altro che di amore e perdono, almeno quella vera, quella masoterica , ritenuta la più autentica, non parla neanche di Dio, nomina un Elohim , che successivamente è stato descritto come dio, invito a leggere i libri di Mauro Biglino, traduttore letterale, il quale a differenza di altri si è limitato a tradurre il libro per quello che è, senza condizionamenti spirituali, un libro trattato come tutti gli altri, la famiglia citata nella Bibbiaeè tutt'altro che amorevole e compassionevole, quindi il perdono è un atto come tutti gli altri, chi lo fa lo fa perché lo fa stare meglio, chi non lo fa lo fa perché lo fa stare meglio, il perdono è soggettivo non dovuto, le punizioni, si trovano anche nella nostra costituzione, chi sbaglia paga, ed è giusto così, se esisterebbe solo il perdono le persone ccontinuerebbero a sbagliare, non è tanto assurdo non perdonare, anzi avvolte è necessario, per scopi più grandi...,
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18-05-2015, 22.38.59 | #74 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 22-03-2015
Messaggi: 257
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Riferimento: Perdono.
Citazione:
Per il dogma cristiano sì. Il concetto di dogma mi è estraneo e non condivisibile.Ogni cosa deve poter essere investigata. Se una cosa è falsa , lo è sia se è stabilita da un dogma oppure no. E vale per qualsiasi credo. Nella comprensione profonda della natura della sofferenza si trova la pace vera e duratura. Una pace "calata dall'alto" avulsa dallo sforzo di comprendere non produce effetti duraturi. Se per stoicamente si intende lo sforzo di autocontrollo della mente non è una via percorribile, per me. Non si deve controllare l'animo e le passioni, bensì comprendere la loro reale natura per esserne liberi. "In una accezione più ampia e più vicina alla vita quotidiana, è corretto pensare che qualsiasi situazione sfavorevole può essere cambiata in una situazione positiva, o, ancora più profondamente, che – affrontando e superando eventi dolorosi – cresciamo come esseri umani. La chiave di tutto è il modo in cui reagiamo alle inevitabili sofferenze della vita. Le esperienze negative e dolorose spesso diventano occasione necessaria per spingerci a lottare per il nostro miglioramento. Una scrittura buddista, ad esempio, descrive la malattia come il risveglio del desiderio di ricercare la verità della vita. Allo stesso modo, tante persone sono state ispirate a un impegno totale verso la pace e la giustizia proprio in seguito a esperienze di guerra e ingiustizia." Tratto da "Trasformare il veleno in una medicina". La sofferenza che ci viene inflitta dagli altri e quella che inevitabilmente noi infliggiamo agli altri può essere quel veleno che, trasformato in medicina, ci spinge a cambiare veramente? |
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19-05-2015, 10.22.21 | #75 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
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Riferimento: Perdono.
Citazione:
Ciao Aeroplano Italiano. Il concetto è di fare il primo passo, se si perdona e quello capisce bene ,se non capisce amen. L'essere ben disposti fa vivere meglio a prescindere dal perdono, perchè significa apertura e non chiusura; c'è chi ha perso le chiavi per aprire la cassaforte dove ha messo il proprio cuore, sono persone aride, "biliose", che danno colpe agli altri ma non si accorgono di aver fatto il vuoto attorno a sè. Il grosso problema è che le persone ritengono di avere ognuna una propria ragione sopra le ragioni degli altri; allora il problema è :"quale idea di giustizia abbiamo", " quale legge morale e comportamentale abbiamo come riferimento"? Il perdono è un atto di misericordia che trascende la legge, Gesù è oltre la legge mosaica. Il Dio veterotestamentario promette ricchezze, mogli, figli ai patriarchi. Gesù è già oltre all' appartenenza divina di un solo popolo , è oltre l'ebraismo, e allora il buon samaritano o il buon centurione romano, o il ladro crocefisso accanto a sè, dimostrano che basta un solo atto profondo, aldilà delle appartenenze , e questo atto è profondamente umano che equivale al divino. Significa che l'ordine divino è impresso nei nostri cuori, sta a noi cercare di essere e noi siamo fatti per stare insieme, condividere e convivere con i nostri simili. Ho visto terremotati dire che era meglio morire che perdere tutto, ...ma avevano la vita. Ho visto persone morire da un momento all'altro e avevano tutto, ma hanno perso un tempo di vita. Ho visto persone litigare e rompere un rapporto e dopo anni non ricordarsi nemmeno il motivo per cui avessero litigato. Ho visto fratelli e sorelle non parlarsi più per una eredità. Ho visto persone chiedere perdono sul letto di morte. .. e continuo veder persone chiedere giustizia e non perdonare come se fossero coloro che avrebbero potuto scagliare la pietra a Maddalena. Ho visto persone perdonare in modo arrogante e presuntuoso, perchè avevano la "loro" idea di giustizia e piaceva far pesare quel perdono. Ho visto saggi prendersi il torto seppur avessero ragione pur di non rompere una relazione, perchè sanno che il tempo è galante che tutto tornerà e capiranno se vorranno capire, perchè c' è un linguaggio recondito che lega legge e giustizia, perdono e sanzione e si trova al di sopra le meschinità della gente. |
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19-05-2015, 13.43.00 | #76 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 14-05-2015
Messaggi: 73
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Riferimento: Perdono.
Citazione:
Per la mia esperienza, posso dire che la Bibbia non ha inventato nulla. Anche i pagani perdonavano. E poi i cinesi, i Sassoni, gl'Indiani d'America. Quindi il perdono è un'esperienza umana comune a tutte le civiltà e a tutti i tempi. La Bibbia mostra di conoscere intimamente l'uomo. I precetti sono una regola astratta, oppure una cosa che fa parte della nostra vita. Un automobilista s'imbatte in un limite di velocità a 30. Lo rispetta perché è una regola e per timore di una multa. E' rispettoso della legge. Un altro automobilista vede lo stesso limite e lo rispetta. Ma riflette che dopo c'è una scuola e pensa ai bambini. Pensa a suo figlio quando attraversa la strada. Pensa a sua madre pensionata che fa la spesa in bicicletta. Questo automobilista è corretto sì, ma in più ha coscienza civica. Per lui le regole non sono un fatto astratto, ma sono fatte di persone . Andrebbe a 30 anche se non ci fosse il cartello. |
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20-05-2015, 11.48.20 | #77 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: Perdono.
** scritto da Aeroplano Italiano:
Citazione:
Penso che la stragrande maggioranza pensi solo alla multa. |
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20-05-2015, 11.54.33 | #78 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: Perdono.
** scritto da Saritupra:
Citazione:
Sì è molto certo ciò che tu sostieni, in particolare la crescita mentale e spirituale dopo situazioni non piacevoli e che la chiave è nel nonostante ciò, malgrado tutto e non nei se e nei ma. Ma, tante volte, senza il beneplacito esterno all'Io, la legge trascendente, né si può avanzare e né si può migliorare, anche ponendo tutta la nostra volontà, poiché c'è bisogno che comprendiamo la Sua di volontà nel nostro percorso. Pace&Bene |
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20-05-2015, 22.40.01 | #79 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 14-05-2015
Messaggi: 73
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Riferimento: Perdono.
Ciao Duc
ciao a tutti, le situazioni della vita sono tante e tante sono le offese, le quali non si ripetono mai e ci colgono sempre di sorpresa e impreparati. Serve il buon uso della ragione e oltre ogni ragione umana - come hai argomentato tu - c'é un Gesù che è unico per tutte le situazioni. L'alfa e l'omega. Credo che nel bene e nel male, gli uomini compiano le loro azioni per la ricerca della felicità o anche solo per quella che ritengono sia la loro felicità. Se uno perdona e torna in compagnia di una persona che lo rende infelice, per chi sacrifica la propria libertà, per Dio o per l'altro uomo? Sappiamo che gli Ebrei nel Sinai arrivarono a rimpiangere il faraone, perché in fondo non si stava così male in Egitto. Ma Dio li punì per questo. Perdonare sì, ma poi è giusto che scegliamo con chi stare. Se qualcuno s'è fatto padrone con noi è meglio non tornare da lui. Perché Gesù inveiva contro gli scribi e i farisei? Perché erano diventati i nuovi padroni. |
24-05-2015, 11.12.55 | #80 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 14-05-2015
Messaggi: 73
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Ditemi voi,
c'è una persona che nell'arco di trent'anni me ne ha combinate tante e ho sempre perdonato. Ma all'ultima l'ho mandato pesantemente al diavolo. Ora vivo uno stato ambivalente. Sento per lui una certa compassione e credo di averlo perdonato realmente. Questo amico fa un sacco di scemenze, anche con altri. Se lo incontrassi non mi verrebbe di trattarlo male. Eppure in fondo al cuore provo ancora rabbia. Che cosa vuol dire? In fondo i rapporti sono chiusi, ma perché mi arrabbio a posteriori? P.s.: quella rabbia residua è dovuto a delle ferite che si riaprono. Come posso cicatrizzarle? Vi pongo un altro quesito. A volte uno strappo avviene nel giro di qualche ora, se non di qualche minuto. Allora mi sono chiesto:" com'è possibile che una persona per la quale ero molto ben disposto fino a un'ora fa, di colpo non mi vada più, non mi piace? Ma se c'era una benevolenza, che fine ha fatto? Perché un minuto avverso può rabbuiare una storia amichevole?" Mi sembra una considerazione intelligente, ma non so farne uso Io chiedo il vostro aiuto e secondo me potete darmelo. Il perdono è questione di cuore, d'accordo; ma la ragione è un buon strumento (anche perché ce l'ha data Dio...) |