ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
26-09-2007, 09.40.51 | #32 | |
Ospite
Data registrazione: 25-09-2007
Messaggi: 3
|
Riferimento: Gesù si riconoscerebbe nella chiesa di oggi?
Citazione:
Ciao a tutti, Solo per la cronaca l'esatta traduzione è Ascolta Israele, il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno, il Signore, il Dio. Il significato che tu gli hai dato dove scrivi ovvero è comunque esatto. Buona giornata a tutti |
|
26-09-2007, 10.47.45 | #33 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
|
Riferimento: Gesù si riconoscerebbe nella chiesa di oggi?
Citazione:
Viste le mie ridottissime qualificazioni dottorali, non sono in condizione di stabilire con assolutezza se Gesù abbia o meno voluto fondare una Chiesa, intesa come istituzione burocratica e burocraticizzata così come si è affermata nel corso della storia fino a giungere a manifestarsi quale essa è ai giorni nostri. Certo che in ogni caso il commento che suscita questa pia istituzione, pur riconoscendole non pochi meriti, mi sorge quantomeno scontato: Gesù avrebbe fallito, poiché la Sua creatura sarebbe con chiara evidenza una profondissima delusione, un vero fallimento dal punto di vista cristologico, mentre un autentico immarcescibile (auguriamoci di no) trionfo da quello mondano e del potere perpetuante se stesso. Nondimeno esprimo la mia umilissima opinione in merito al versetto citato da Sebastianb. Mt. 5.17: << 17Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. 18In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. 19Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli.>> L’intero Capitolo 5 di Matteo, altrimenti noto come il Capitolo delle Beatitudini contenente il celeberrimo “discorso della montagna”, per essere compreso compiutamente (ribadisco, fosse mai possibile), deve essere calato nel contesto storico e culturale che impregnava il mondo giudaico di allora. Gesù, con quelle reboanti parole, intese riformulare l’intera Legge. Ciò rappresentò un autentico scandalo per la mentalità dei giudei che si rifacevano pedissequamente alla Legge mosaica, consegnata, come è noto, direttamente da Dio (il Dio del Roveto e della rivelazione) al profeta sul Monte Sinai. Dunque Legge di Dio, immarcescibile ed immutabile, perlomeno fino ad allora, momento storico in cui giunse un nuovo (profeta? Messia?) legislatore a recare al popolo di Dio la “buona novella” che scompaginava i canoni di comportamento fino allora tenuti per buoni, ai quali attenersi nelle relazioni sociali e nei confronti di Dio. Una Legge che funse da collante sociale che rischiava d’essere se non totalmente ricusata perlomeno rimodulata sulla base di un principio sottostante e fondativo assolutamente innovativo e rivoluzionario: l’amore e la servilità nei confronti del prossimo. L’azione e l’insegnamento di Gesù, resi palesi e manifesti proprio nel famigerato “discorso della montagna”, sottende(va) anche un altro elemento il cui squillo di tromba e l’eco rigenerativi hanno del rivoluzionario. Ma non mi si confondano le idee e i pensieri: non una rivoluzione politica, come tantissimi sono portati a credere e dichiarare forse nell’intento di sminuirne l’immensa portata, piuttosto una rivoluzione morale. Gesù rigenerò e riformulò l’intero canone morale del giudaismo (almeno ciò intese fare). Ma non è questo il punto, perlomeno non è solo questo. L’inquietudine che colse la casta sacerdotale e dottorale coeva trova le sue sacrosante ragioni nel quesito ancor più inquietante: da dove egli attinge(va) la forza morale e l’autorità regale (divina?) per elargire un nuovo insegnamento che prescinde(va) dall’occhio per occhio (legge deuteronomica – seconda legge – riveniente proprio dalle tavole del Sinai, quindi immediata emanazione giuridica dell’unico Dio) per comminare il perdono anche ai propri nemici? Chi era Lui per osare tanto? Con quale autorità Egli si sovrappone(va) a Mosè? Questi erano (e sono tuttora) i quesiti che recarono ansia ed inquietudine ai potentati religiosi di allora. E'(ra) Egli un nuovo profeta? Nel caso, da chi aveva ricevuto il mandato di sovrapporsi a Mosè? Era Egli stesso Dio? (ricorda e tieni sempre ben presente che Ratzinger non è un beaota o uno stupido). Io rifuggo dalla faciloneria di fornire una risposta definitiva ai quesiti… ma credo che tale risposta non la si possa reperire nella copiosissima e dottissima letteratura citata da sebastianb. Dio è Uno Solo! Anzi, più pomposamente:<< Shema Israel, Adonai Elohenu, Adonai Echad, Adonai, ha Eheloim - ovvero = l' Eterno è il nostro Dio, l' Eterno è Uno, l' Eterno è il SOLO Dio !!>>. Ma se Egli, nell’antinomica formula quasi Edipica <<Figlio e Padre di se stesso>>, è(ra) Dio, mi si dica in quale suo pensiero Egli, Gesù e Dio, abbandonato e abbandonante sulla croce, può aver rinnegato l’unico Dio? Dio, “uno solo è buono”, unica Via, unica Verità. Se mi prometti e ti concedi il lusso di trattenere la tua mano e i tuoi pensieri sul limine del saputo e del presunto, e non cederai alla tentazione di sceglierti i Libri e i versetti che più ti piacciono, faccio notare l’assonanza con Gv 1, 1-5: << 1In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. 2Egli era in principio presso Dio: 3tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. 4In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; 5la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta.>>. Ma ancor di più e con maggior splendore, gloria e fastigio Gv 14, 6-11: << 6Gli disse Gesù: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto". 8Gli disse Filippo: "Signore, mostraci il Padre e ci basta". 9Gli rispose Gesù: "Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? 10Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. 11Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.>>. Cordialità |
|
26-09-2007, 16.38.55 | #34 | |
osservatore
Data registrazione: 24-09-2007
Messaggi: 362
|
Riferimento: Gesù si riconoscerebbe nella chiesa di oggi?
Citazione:
|
|
26-09-2007, 16.42.18 | #35 | |
Ospite
Data registrazione: 31-08-2007
Messaggi: 22
|
Riferimento: Gesù si riconoscerebbe nella chiesa di oggi?
Citazione:
La prima citazione è esatta, ma si parla della "Chiesa di Gerusalemme", non della "Chiesa" tout court. Riguardo alla seconda citazione, da nessun versetto si deduce che Pietro (o "pietro", come preferisce) ubbidisse a Giacomo (o "giacomo", se vuole), ma solamente che, purtroppo, teneva un comportamento ambiguo riguardo al suo rapporto con i pagani, se era solo, si mostrava molto aperto, se presenti i discepoli maggiormente legati alle tradizioni giudaiche, che erano evidentemente legati a Giacomo, assume un comportamento diverso. Debolezze umane. Attendo comunque le risposte alle domande già poste e che mi permetto di riproporre: a) come mai fu Pietro che, avuta la notizia della morte di Giuda, propose agli altri Apostoli ed ai Discepoli, l'elezione di un sostituto, e non Giacomo? b) Come mai fu Pietro che, una volta ricevuto lo Spirito Santo, parlò alla folla di Gerusalemme, e non Giacomo? c) Come mai, dopo la sua conversione, Paolo andò a farsi confermare nella fede da Pietro, e non da Giacomo? d) Come mai gli Evangelisti, nella fase di redazione dei loro Vangeli, misero sempre il nome di Pietro per primo, e non quello di Giacomo? Cordialmente. |
|
26-09-2007, 17.14.12 | #36 | |
Ospite
Data registrazione: 31-08-2007
Messaggi: 22
|
Riferimento: Gesù si riconoscerebbe nella chiesa di oggi?
Citazione:
? ? ? Altri "specialisti" ed assai più qualificati di Kueng e dei suoi compagni di merende, sostengono "altre" cose. a) Che Matteo fosse un "ebreo convertito" - sai la novità - non c'è bisogno che vengoano a dircelo Kueng e compagnia bella: è scritto chiaro e tondo nei Vangeli; ciò non esclude che abbia conosciuto Gesù, anzi; b)Che Marco fosse stato il segretario di Pietro è esatto così come è esatto affermare che trascrisse ciò che diceva l'Apostolo, ma anche questa è una notizia risaputa e la testimonianza di Giustino non fa altro che dirci che se Marco non è testimone oculare, riporta comunque la testimonianza di un testimone oculare, quindi il castellino di sabbia di Kueng ecc. cade miseramente; c) Che Luca fosse un pagano convertito lo si sapeva assai prima che ce lo rivelassero Kueng e quegli altri: il suo Vangelo si apre con l'assicurazione del compimento di "scrupolose indagini" per dar ragione della Fede ricevuta, quindi è chiaro che non racconta fatti cui abbia assistito di persona ma che il suo racconto si basa sulla testimonianza di altre persone, quelle che Lui scrive, "sono state testimoni fin dal principio" - ed il castellino di carte costruito da chi, come il professorone di Tubinga si suol parlare addosso, cade al primo soffio d'un bambino; d) Che Giovanni "mai (abbia veduto) il Nazareno" è un bufala e sarebbe interessante sapere in base a quali basi storiche, se non l'acrimonia degli autori verso la Chiesa cattolica, si fonda questa bella teoria: ma se proprio lui afferma che "ha visto" e "rende testimonianza" di ciò che ha visto, e che "[i]le/I] (sue) mani hanno toccato la Verità". Kung sarà pure un professorone dell'Università di Tubinga e sarà pure compagno di studi dell' "attuale vescovo di Roma", ma le Sacre Scritture dovrebbe leggerle davvero - come fa l' "attuale vescovo di Roma" - anzichè guardare diuturnamente la propria immagine allo specchio e credere di contemplare il Padre Eterno! |
|
26-09-2007, 21.51.23 | #37 | |
osservatore
Data registrazione: 24-09-2007
Messaggi: 362
|
Riferimento: Gesù si riconoscerebbe nella chiesa di oggi?
Citazione:
|
|
28-09-2007, 10.59.33 | #38 | |||
stella danzante
Data registrazione: 05-08-2004
Messaggi: 1,751
|
Riferimento: Gesù si riconoscerebbe nella chiesa di oggi?
Citazione:
Sono perfettamente d’accordo con la parte in neretto, un po’ meno con quella seguente, perché a conoscere bene il mondo giudaico di quel tempo si può vedere come non esistesse un ebraismo monolitico ma esistevano diverse forme tra gli stessi farisei e sadducei menzionati nei vangeli, ma dai ritrovamenti di qumran si fa strada l’ipotesi che fosse molto importante anche quella frangia essenica che derivava o comunque era anche in contatto con l’enochismo. (Paolo Sacchi ne spiega qualcosa qui http://www.christianismus.it/modules...t icle&sid=55 ) Il libro di Enoch è la chiave per comprendere il passaggio dall’ebraismo al cristianesimo. Qui sono già scritte le beatitudini ma a voler anche approfondire l’immensa letteratura ebraica senza star fermi al pentateuco, esistono diverse altre scritture, nelle quali si ritrovano molte delle predicazioni attribuite a Gesù dagli evangelisti. (A proposito ne approfitto per chiedere a Seb o a Spirito libero se sanno consigliarmi uno studio in italiano su STRACK_BILLERBECK - Kommentar zum Neuen Testament aus Talmud and Midrasch ) Tornando al discorso che fai sull’innovazione di Gesù quando dici Citazione:
Non c’è nulla di realmente innovativo nel messaggio di Gesù, tutto è perfettamente inserito in scritture persino pre esistenti a lui. Citazione:
Nella domanda che fa Gesù “perché mi chiami buono”, usa un termine tipico per nominare dio, uno dei tanti nomi di dio “TOV”, Gesù in realtà risponde: uno solo è dio. Sulle ultime frasi prese da Giovanni poi non si può fare a meno di chiamare in causa la critica testuale, il vangelo di Giovanni è il più interpolato in più riprese nel corso dei secoli e il meno attendibile circa la verità storica. |
|||
28-09-2007, 13.46.26 | #39 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 08-11-2006
Messaggi: 1,334
|
Riferimento: Gesù si riconoscerebbe nella chiesa di oggi?
Citazione:
Non ho idea se esiste una traduzione del Kommentar zum Neuen Testament aus Talmud und Midrash in italiano. Io mi ero a suo tempo fatto dare da amici alcuni estratti in inglese. Ma perché ti interessa ? anche se è un classico rimane un testo del 1926. Citazione:
Veramente una cosa ci sarebbe, almeno io personalmente non ho visto scritto da nessuna parte prima dell’epoca di Gesù: "Ma io vi dico: amate i vostri nemici". Ora potremmo analizzare se il passaggio evangelico sia interpolato e lasciamo anche perdere che il passaggio è in contraddizione palese con tanti altri in cui si invita il Signore a mettere i nemici sotto i piedi, ma se fosse realmente di Gesù, sarebbe una vera novità non credi ? Saluti Andrea |
||
28-09-2007, 15.01.00 | #40 | ||
stella danzante
Data registrazione: 05-08-2004
Messaggi: 1,751
|
Riferimento: Gesù si riconoscerebbe nella chiesa di oggi?
Citazione:
Mi ha incuriosito quello che ne dice P. Sacchi nel link che ho postato, in parte anche perché ho letto una serie di detti di saggi ebrei che ricalcano i detti di Gesù e vorrei andare a controllare le somiglianze tra le varie scritture ebraiche e anche approfondire i vari periodi a cui risalgono. Solo per approfondimento. Citazione:
“Non c’è una sola idea o consuetudine, una sola delle principali iniziative di Gesù che non siano integralmente ebraiche. Egli crede in un Dio unico…Noi sappiamo che Gesù si alzava presto al mattino per pregare…è un’altra testimonianza del suo rispetto dell’ebraicità…Gesù è un uomo ebreo che non si sente identico a Dio. Non si prega Dio se si pensa di essere Dio. Gesù, come ogni ebreo religioso, prega ed interpella Dio”. (Mauro Pesce, op. cit., pag. 28) http://donfrancobarbero.blogspot.com...el-ges-di.html Poi mi tolgo dalla disputa non avendo i necessari anni alle spalle di studio per poter insistere e immagino che si possa anche dissentire dal Pesce ad avere le conoscenze appropriate. Volevo invece aggiungere a quello che ho scritto sopra qualcosa per rassicurare Visechi che è solo per farlo arrabbiare che ho tirato fuori l’analisi dei testi ma non ho proprio nemmeno saputo trattenermi dal farlo perché il libro del papa proprio su questo punto ha ricevuto delle critiche all’interno dello stesso clero. Sempre dal link sopra riporto le parole di Don Barbero Ci si accorge spesso che Ratzinger non è un esegeta, ma le pagine dedicate al vangelo di Giovanni dimostrano la lontananza del nostro Autore dalle ricerche più accreditate. A pag. 284 addirittura cita la I° Lettera di Giovanni 5,6-8 come testo originario quando, per unanime consenso degli studiosi, siamo difronte ad un’aggiunta che risale al periodo delle formulazioni trinitarie. E’ evidente la sua incompetenza sul testo critico del Secondo o Nuovo Testamento Insomma non lo dico io ma all’interno degli stessi teologi cattolici qualcosa si può e si deve criticare, senza voler dire che il Papa sia beota o stupido assolutamente! |
||