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Vecchio 30-01-2007, 20.15.00   #91
maxim
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Originalmente inviato da atisha
Ti par poco? Follia? può darsi..

.. namastè..


No...mi pare tanto a me...

Bene...allora lascia un attimo questa valle di lacrime e vieni a parlare anche sulle discussioni sessuali aperte in filosofia o psicologia, per esempio, ed ovviamente se la tua condizione di illuminata te lo permette...

Io lo faccio in quelle spirituali...ora viene tu di la...vedrai quanto difficile potrebbe essere per qualcuno rimettere un piede a terra...



...namastè...
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Vecchio 30-01-2007, 21.15.09   #92
Yam
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Originalmente inviato da fallible


uno stato simile non è descrivibile a chi non lo riesce a fare in quanto sarebbe distorto immediatamente.. la descrizione in quanto tale è già distorta


Dogen, un grande maestro Zen, diceva che non vi e' differenza tra l'illuminazione e la pratica dell'illuminazione.
Spesso pensiamo che l'illuminazione sia un qualcosa di diverso da quello che gia' siamo.
Per esempio pensiamo che non dovremmo piu' percepire dualita' alcuna.

Nella pratica, sia che seguiamo l'insegnamento di Gesu' o Buddha o altro, siamo ora illuminati, ora identificati.
Siamo illuminati quando "vediamo" all'istante l'ego, la mente, e lasciamo andare. Non agiamo cioe' in base a quall'impulso....che e' ora di attrazione, ora repulsione, ora di indifferenza. Un pezzo di ego se ne va....quando siamo pura presenza, ascolto....

Quella e' umilta'. Tutti abbiamo questa esperienza quando la vita ce la impone, o quando la pratica inizia ad essere efficace.
C'e' un qualcosa di sacro che accade, una specie di discesa dalla testa al cuore.
La pratica e' imparare a non farsi dominare dalla mente.
L'illuminazione e' quando la mente non ci sta dominando e siamo piantati nel nostro vero Se', nello spontaneo sentire del Cuore, che e' pura presenza.

Ma quando non cadremo piu' in reda del nostro ego?
Quando avremmo testimoniato l'ultima delle impronte karmiche, l'ultima coazione ad agire egotica-mente, presente nella nostra anima, che e' anche una forma di memoria.
Yam is offline  
Vecchio 31-01-2007, 07.26.45   #93
atisha
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Originalmente inviato da Yam
Ma quando non cadremo piu' in preda del nostro ego?
Quando avremmo testimoniato l'ultima delle impronte karmiche, l'ultima coazione ad agire egotica-mente, presente nella nostra anima, che e' anche una forma di memoria.

è proprio così.. per ciò che posso osservare..
fino a che non avremo testimoniato definitivamente l'ultimo dei nostri attaccamenti e condizionamenti che sono alla fine ancora forme sottili di memoria che di tanto in tanto riaffiorano, non cadremo definitivamente più nel nostro ego...
Cadere nell'ego significa che ancora esso ci permette una reazione, anche minima, anzichè un'osservazione testimoniata naturale dell'accadere..
Lavori in corso...


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Originalmente inviato da Maxim
Bene...allora lascia un attimo questa valle di lacrime e vieni a parlare anche sulle discussioni sessuali aperte in filosofia o psicologia, per esempio, ed ovviamente se la tua condizione di illuminata te lo permette...

Io lo faccio in quelle spirituali...ora viene tu di la...vedrai quanto difficile potrebbe essere per qualcuno rimettere un piede a terra...

capisco ciò che intendi.. non credere che non l'abbia fatto.. e ne ho tratto l'inutilità della mia azione, specie per chi continua a "deridere" senza conoscere, questa condizione che chiami d'illuminazione.. Io me lo permetto.. sia di parlare che di sembrarlo... sono gli altri che non se lo permettono.. e da qui nasce la difficoltà di comunicazione.. la chiusura..
Chi non rimette un piede ancora a terra.. è perchè così deve essere.. fa parte del proprio Dharma.. può restare appeso al proprio cielo anche vite intere.. chissà..
Ognuno dovrà vedere di innalzarsi e rimettere il piede giù per conto proprio, senza badare agli altri..
prima ci perfezioniamo.. e prima saremo in grado di badare anche agli altri.. aiutare gli altri..
Ciò che spesso accade (come prova della raggiunta parziale consapevolezza) è il contrario, il restare in aria e voler da lì aiutare a redimere gli altri, niente di più errato.. anche se ciò fa parte di quel processo individuale di ascesa.. inevitabile.. è l'inganno finale.. la prova più dura da passare..
ed anch'io lo assaggiata.. credo un po' tutti, tanto da poterla poi riconoscere negli altri..
Non so se stiamo parlando della stessa cosa.. però chi vorrà capire...
Non mi tolgo comunque la possibilità di venire di là per un caffè..

ciao..
atisha is offline  
Vecchio 31-01-2007, 08.23.49   #94
MIMMO
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Originalmente inviato da Mirror
Sono d'accordo con quanto hai detto, con l'aggiunta dell'accettazione serena e fiduciosa di coloro che ancora non sono in questa naturale condizione.
Sapendo pure che "chi" ha ottenuto questa Grazia non può vantare nessun merito, pena l'evidente senso dell'ego che si ripresenta sotto nuova forma, e che si rivela all'altro.
"Altro", che per un "illuminato" non ci doverebbe più essere, se non per convenzione formale e gioco mondano.


Nulla da aggiungere , concordo pienamente..è aggiungo che per chi vede cio che è e da li agisce , aiutare il prossimo a capire è cosa "dovuta" al tutto.....

concordo anche con quanto scritto da mirror....
MIMMO is offline  
Vecchio 31-01-2007, 08.54.35   #95
MIMMO
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Originalmente inviato da maxim
Ecco fatto…ho abbandonato per un attimo il suolo cui poggiavano i miei piedi per ergermi con il pensiero.
Ne è risultata una cosa molto simile a quella che quoto qui sotto, postata dall’amico Mimmo…però anche le parole di Turaz e quelle di Yam potrebbero starci bene.



OK…il problema nasce nel momento in cui ritorno al suolo ed ho la capacità di rileggermi (da qui giù a volte si vede molto bene ed è possibile ammirare tutto il panorama). Ora prova a scendere tu per un attimo…rileggiti e dimmi se la nostra condizione di sofferenza, alla quale ho sempre creduto e non ho mai tentato di nascondere, potrebbe, in certi casi estremi, portare a visioni completamente distorte del “reale”. Ribadisco che apprezzo (anzi invidio) tali visioni da un punto di vista relativo ma le ritengo estremamente ridicole quando vengono esposte da un punto di vista assoluto.

L’illuminazione esiste ma è relativa quindi…non può esistere!
...alla stessa identica maniera sono perfettamente convinto (concedetemi questa credenza perchè tanto trattasi di credenza relativa) nell'esistenza di un dio relativo.


Caro maxim,
credo che per comunicare sia essenziale capirsi....
per es. parli di sofferenza sai cos'è oppure appena essa ti si presenta innanzi inizi a fuggire in qualcosa che te la faccia dimenticare o almeno provi a dimenticare......non è così? La fuggi.....questo non è comprendere ....

allo stesso modo si passa tutta la vita ..insomma se parli così devi vivere continuamente separando in due tutto :
cioè dividi cio che è e cio che dovrebbe essere......insegui e vorresti cio che dovrebbe essere per te ma non è....questa è la tua sofferenza......In cio che è tutto è perfetto se lo comprendi....il mondo avanza incurante....ed è così che deve essere cio che ogni uomo certa "l'automistificazione " "l'eternita di un io" sono tutte visioni che pongono il "se" al centro ......il "se" è l'attore della vita........ma il "se" è accumulo ,ricordi non è mai presente esso mai cogliera la pienezza della vita che è l'essere uno con il tutto.........
Parli di stare con i piedi in terra ma chi non c'è? Io vivo per come mi è possibile farlo con pienezza e amore per "tutto"
tu soffri, altri soffrono perchè vorrebbero le cose diverse da come sono....allora chi è che fantastica?
tu fai molte domande ma vuoi davvero scoprire se chi parla dice stupidaggini o no..io chredo di si....
allora hai parlato di sofferenza non fuggirla indaga te stesso quando soffri e scopri perche soffri????
il resto è pura teoria che agli altri confonde solo le idee
MIMMO is offline  
Vecchio 01-02-2007, 10.18.43   #96
maxim
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Bene…possiamo ora, alla 10^ pagina di discussione, trarre un sunto di ciò che vuol dire essere/sentirsi illuminati.
Se mi permettete, il giudizio lo vorrei esporre io, in quanto osservo dal di fuori questa vostra condizione…come del resto avete finora fatto voi, nei confronti di chi non lo è/si sente, osservando dall’alto la sofferenza che aleggia nel mondo dei non illuminati…

Allora…da un punto di vista pratico, ho potuto notare che la condizione illuminante comporta alcune caratteristiche generali che si riscontrano in tutti i soggetti appartenenti a questa categoria. Necessari, ai fini della suddetta condizione, i seguenti 10 comandamenti (correggetemi se sbaglio):

1) L’illuminato conduce una vita più soddisfacente, in termini generali, rispetto alla condizione precedente, pertanto è più felice. Tenuto conto che molte illuminazioni arrivano dopo percorsi travagliati e stili di vita poco lineari, non è difficile comprendere come anche solo un minimo di serenità raggiunta, agisca miracolosamente a livello di autostima;
2) Obbligatorio, nella condizione di illuminato, pensare che la sua visione non sia imposta dalla mente ma addirittura che quest’ultima si possa leggere, dominare ed annullare a piacimento...visione orientaleggiante + pratica per raggiungere lo scopo.
3) La visione della realtà quotidiana che trapela dalle azioni delle altre persone, non è mai positiva. L’illuminato tende a reprimere e condannare tutto ciò che riguarda la materialità delle cose in virtù del suo essere spirito.
4) L’ego, punto cruciale della via che porta all’illuminazione, è sede di tutti i mali. L’illuminato deve avere la convinzione che le sue azioni non siano mai dettate dall’ego. Egli pensa che tutti i sentimenti quali l’invidia, la gelosia, la rabbia, l’attaccamento ai beni materiali, non gli appartengano più.
5) Le verità delle quali è venuto in possesso l’illuminato non possono essere in nessun caso relative e soggettive. L’assoluto, che ora gli appartiene, gli permette di percepire il mondo reale per ciò che è (lui è in possesso della conoscenza della cosa in sè).
6) L’illuminato tende ad ergere il suo credo sopra quello di altri illuminati e non riuscendo a farsi comprendere, sviluppa l’idea che non è possibile parlare di certe cose oppure che sia l’interlocutore poco abile nel comprendere…a volte si arrabbia scontrandosi con quanto espresso al punto 4)
7) L’illuminato vuole redimere chi non lo è. *** Non mi è ancora chiaro questo punto. Non comprendo appieno i motivi di questa morbosa ed ossessiva voglia di redimere (illuminatemi).
8) “Consapevolezza” e "Amore" i termini più usati. Solo l’illuminato pensa di possedere consapevolezza delle proprie azioni.
9) Credenza assoluta della vita eterna. Qui si spazia dal paradiso celeste, alla reincarnazione, alla più comoda, ragionevole e sempre aleatoria visione olistica dell’universo nel quale ci si sente tutt’uno.
10) L’illuminato scrive solo di cose illuminate, difficilmente esce da questa sezione per trattare anche altri argomenti.

maxim is offline  
Vecchio 01-02-2007, 11.22.18   #97
Mirror
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Originalmente inviato da maxim
Bene…possiamo ora, alla 10^ pagina di discussione, trarre un sunto di ciò che vuol dire essere/sentirsi illuminati.
Se mi permettete, il giudizio lo vorrei esporre io, in quanto osservo dal di fuori questa vostra condizione…

In sostanza, mi sembra che la tua mente abbia capito tutto il contrario...
Infatti, non poteva essere che così.
La mente, al servizio dell'ego, capisce solo quello che le fa comodo...
comprende e distorce tutto in funzione della sua sopravvivenza.
Era scontato, dato l'atteggiamento e spirito di fondo.

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Vecchio 01-02-2007, 11.46.14   #98
Yam
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Originalmente inviato da maxim
4) L’ego, punto cruciale della via che porta all’illuminazione, è sede di tutti i mali. L’illuminato deve avere la convinzione che le sue azioni non siano mai dettate dall’ego. Egli pensa che tutti i sentimenti quali l’invidia, la gelosia, la rabbia, l’attaccamento ai beni materiali, non gli appartengano più.

Questo vale anche per te, anche tu freni il tuo EGO. Cioe' sai fermarti quando ritieni che sia necessario....quando ci riesci, perche' a volte e' troppo tardi e ci si ravvede dopo (vedi l'omicida, che nella maggior parte delle volte dice: "non ci ho piu' Visto", cioe' ti ritrovi ad aver fatto danni e dopo te ne accorgi...quella parte che si accroge e' la Consapevolezza).
Anche tu freni i tuoi istinti attraverso la Coscienza di te, se cosi non fosse saresti un animale pericoloso per se e per gli altri.
La pratica spirituale e' essere consapevoli di essere consapevoli, cioe' potenziare quel dimorare nella Consapevolezza. Ognuno puo' vedere le cose come vuole, ma per me e' un salto evolutivo dalla condizione Animale, in cui e' l'istinto ad essere predominante.
Una caratteristica di questa Coscienza o Consapevolezza e' una certa forma di sensibilita', che e' Amore, Compassione. Piu' cresce, piu' sei sensibile a cio' che crea sofferenza.

Quando mi alzo al mattino, c'e' una particolare energia che mi sostiene e non sono i pensieri di cio' che devo fare nella giornata, non sono le speranze o le paure, ma qualcos'altro...che e' li con me, mio unico rifugio, in cui mi sono accoccolato, felice e contento. Se ho violato quella forma di pura intelligenza, cadendo in vecchie abitudini, mi perdono e osservo l'effetto mortifero (pensieri) che la trasgressione vorrebbe impormi e ritorno al mio pacifico centro, perche' ormai quella e' la mia casa.
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Vecchio 01-02-2007, 12.15.27   #99
atisha
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In sostanza, mi sembra che la tua mente abbia capito tutto il contrario...
Infatti, non poteva essere che così.
La mente, al servizio dell'ego, capisce solo quello che le fa comodo...
comprende e distorce tutto in funzione della sua sopravvivenza.
Era scontato, dato l'atteggiamento e spirito di fondo.


esatto Mirror..

lasciate che i morti seppelliscano i loro morti..

è stato comunque per me un piacere tentare di condividere fruttuosamente ciò che ho scritto..
se ciò non è avvenuto è perchè così deve ancora essere per maxim e per altri..

così è la mente (egoica)... che mente.. mente.. mente... continua-mente..

la meditazione fa paura, sempre alla mente, al pensiero egoico che vi gravita intorno.. la mente condizionata ha paura di essere messa da parte, di poter osservare (sempre tramite se stessa) un panorama dove tutte le proprie illusioni cadrebbero come foglie secche.. ed ha paura di quel Vuoto che "sente".. che percepisce.. come percepisce che altro vi è.. e ne ha paura.. Paura dello sconosciuto...

d'altronde è un po' come mia figlia, ha deciso che a lei non piace la matematica.. lo ha deciso e ci è riuscita.. a lei non piace.. e mi ha portato un bel 4 ..

un saluto a tutti... Vicini e.. ancor lontani..
atisha is offline  
Vecchio 01-02-2007, 12.35.40   #100
Mirror
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Originalmente inviato da Yam
La pratica spirituale e' essere consapevoli di essere consapevoli, cioe' potenziare quel dimorare nella Consapevolezza. Ognuno puo' vedere le cose come vuole, ma per me e' un salto evolutivo dalla condizione Animale, in cui e' l'istinto ad essere predominante.
Una caratteristica di questa Coscienza o Consapevolezza e' una certa forma di sensibilita', che e' Amore, Compassione. Piu' cresce, piu' sei sensibile a cio' che crea sofferenza.

Quando mi alzo al mattino, c'e' una particolare energia che mi sostiene e non sono i pensieri di cio' che devo fare nella giornata, non sono le speranze o le paure, ma qualcos'altro...che e' li con me, mio unico rifugio, in cui mi sono accoccolato, felice e contento. Se ho violato quella forma di pura intelligenza, cadendo in vecchie abitudini, mi perdono e osservo l'effetto mortifero (pensieri) che la trasgressione vorrebbe impormi e ritorno al mio pacifico centro, perche' ormai quella e' la mia casa.

Concordo con queste chiare e semplici parole.
Perchè ritenere questa condizione della Coscienza, di fatto "illuminata", una cosa così strana, incomprensibile, inaccettabile?
Quella forma di pura intelligenza è alla portata di tutti, perchè è la nostra più intima ed intrinseca natura.
Per me la spiritualità è l'esperienza diretta della nostra qualità essenziale e naturale, che tutto accetta e nulla rifiuta. che non separa ma unisce.
Non lo è, per me almeno, la mera chiacchera intorno argomenti astratti o nebulosi, o l'attaccarsi a credenze immaginative o convinzioni dogmatiche della mente.

Mirror is offline  

 



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