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03-11-2005, 21.56.42 | #4 |
Neofita
Data registrazione: 02-10-2005
Messaggi: 112
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http://www.vertici.it/rubriche/studi...e.asp?cod=9954
per definirti il transfert ho trovato questo sito interessante.. preferisco che tu ne venga a conoscenza attraverso una definizione affidabile. Per un riassunto ti posso dire che è una traslazione di sentimenti di natura infantile sul proprio terapeuta. |
04-11-2005, 08.59.05 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-10-2005
Messaggi: 560
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Re: Il transfert
Citazione:
ciao metropolis, la tua domanda é interessante perché me la pongo continuamente anche io. Io penso che il transfet sia quanto di più umano un "medico"possa provare. In un congresso di medicina di qualche anno fa un luminare del ramo disse una frase bellissima:nel momento in cui un uomo decise di aiutare un suo simile che soffriva, naque il medico. Il medico, in qualunque campo operi, dovrebbe aver scelto questa strada perché é mosso dal desiderio di dare sollievo a chi soffre. E questo perché ha COMPASSIONE. Ma il termine compassione viene dal latino, ed é presente nel verbo la particella associative, legante CUM, che indica la condivisione di qualcosa che qui é il pathos. Quindi é già sottinteso che un medico in quanto tale sceglie per compassione di dare aiuto a qualcuno perché PROFONDAMENTE partecipe della sua sofferenza. E non dobbiamo dimenticare che IL MALATO E' L'UOMO E LA SUA MALATTIA. Purtroppo i medici di oggi tengono solo conto del fatto cheil malato é la sua malattia dimenticando che soprattutto é un uomo. In questi mesi si é dibattuto a Roma l'importanza della spiritualità nelle corsie d'ospedale. Alcuni studi americani, hanno espresso la necessità di una materia, spiritualità, nel corso di formazione dei medici che includa la capacità di porgersi al malato terminale e non, da parte del medico, in modo da dare sollievo spirituale a malati che ormai non hanno atro sollievo che questo. Tutto questo mio lungo discorso, x il quale ti chiedo scusa, per dire che il trasfert per me é un fatto naturale, in certi casi assolutamente necessario al paziente che vi si aggrappa per non impazzire nella solitudine totale della propira sofferenza; però va detto che il medico deve sapere fino a che punto limitare questo suo transfert, per se stesso e per il paziente stesso. Per se stesso, perché con tanti malati che incontriamo lungo la nostra vita, finiremmo per autodistruggerci. Per il malato, perché gli serve qualcuno che lo sostenga, che lo incoraggi empaticamente, non che pianga e frigni con lui, nè che lo compatisca. quindi sono daccordo con te, in linea generale, anche se io lavoro molto su una leggera schermatura del mio cuore, che mi consenta di partecipare e capire perché il paziente soffre e in che modo soffre, e al tempo stesso rimanere lucida e stabile nel mio piccolo. un saluto feng qi |
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04-11-2005, 10.23.42 | #6 | |
Soleluna
Data registrazione: 25-08-2005
Messaggi: 427
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Re: Il transfert
Citazione:
Il transfer l'ho vissuto, personalmente, in maniera stupenda...mi spiego: in quel momento mi resi conto di aver finalmente instaurato col mio psicoterapeuta un legame, e per me è stato bello... buona giornata! Joo |
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04-11-2005, 19.22.49 | #7 |
Neofita
Data registrazione: 02-10-2005
Messaggi: 112
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rispondo a feng qi
Condivido pienamente la tua teoria che trovo molto interessante e anche le delucidazioni del caso..
Io stessa sto vivendo attualmente la condizione del transfert,e ritengo che questa sia necessaria alla buona riuscita della terapia,infatti mi rendo conto che le cose prendono una piega produttiva. Mi domando però il terapeuta cosa provi di fronte ad un transfert,e in quali casi e dopo quanto tempo possa incorrere nel controtransfert. E qui mi rivolgo soprattutto a chi in questo forum ha competenza in campo. |
04-11-2005, 19.44.19 | #8 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
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Io sono appena tornato dall'analisi. Il transfert non so bene cosa sia tecnicamente, anche se si instaura una certa dipendenza dall'analista in quanto scarico di ansie. Verso tutto ciò che scarica ansie (questo forum per esempio, anche se a dir la verità spesso me le crea...) si forma un forte legame.
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04-11-2005, 20.48.44 | #9 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 22-10-2004
Messaggi: 470
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Re: Il transfert
Citazione:
Io penso che il successo della terapia non dipende dal transfert, ma dal rapporto umano che stabilisci con il terapeuta. Il terapeuta lo devi sentire vicino in ogni momento, un transfert con un terapeuta freddo e lontano e solo presente nei 45 minuti di terapia e puro fallimento. |
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04-11-2005, 21.05.07 | #10 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-10-2005
Messaggi: 560
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Citazione:
catharsis! Questo é pericoloso vorrebbe dire che ci vuoi bene? Che siamo la tua dolce-amara tisana per guarire(o impazzire definitivamente? ) feng qi |
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