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20-02-2005, 15.29.46 | #7 | |
Moderatore
Data registrazione: 16-10-2003
Messaggi: 1,503
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Citazione:
Ti ringrazio di cuore della prova di sincerità e amicizia che dai. Non ti preoccupare di risparmiarci nulla. Fai come ti senti. Ciao |
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20-02-2005, 18.02.18 | #8 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
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E' difficile risponderti. Un po' perchè non ho molta voglia di raccontare certi aspetti della mia vita su internet, un po' perchè il Male è una cosa complessa.
Ho la sensazione che tu stia parlando soprattutto della sofferenza, ma io credo che il male sia un'altra cosa, se vuoi dello stesso ordine di quella che tu chiami Grazia. Ti chiedi degli strumenti per combattere la nostra sofferenza, quella che nella vita tocca proprio ma proprio a tutti. Ti posso dire che è tutta la vita che lo faccio, ma se devo essere sincera non saprei proprio suggerire un sistema che vada bene per tutti, o per molti. Quello che credo io è che il primo passo, il più difficile, dovrebbe essere quello di scegliere di rinunciare alla sofferenza. Chi sta male probabilmente si incavolerà tentissimo per quello che sto per scrivere, ma quella sofferenza molto spesso la amiamo e la culliamo. Dobbiamo scegliere davvero di rinunciarci e questa è una cosa che non so spiegare come si fa. E' quello che in altri post ho chiamato "rinunciare la ruolo di vittima". Poi, dopo, qualsiasi via più andare bene. |
20-02-2005, 18.14.04 | #9 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
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Citazione:
Non per fare la menagrama ma ... valido fin che dura! E' stato anche il mio, per un po'. Non so quanti anni hanno i vostri figli, ma arriva un momento in cui sono così grandi che ... non funziona più. Arriva un momento in cui, o si impara a farlo per se stessi o si crolla. Credo non sia un caso se il momento più duro per me è stato quando mio figlio è arrivato all'età che avevo io quando lui è nato. E quando ho visto chiaramente che avevo davanti ancora una bella fetta di vita (si spera ) che avrei dovuto vivere senza di lui. Lasciandolo andare davvero. E lasciarlo andare per la sua strada, permettere che si costruisca la sua vita, nel mio caso specifico voleva dire che io per prima dovevo costruirmi la mia vita e stare bene, non solo £farmi forza" per lui. Perchè questo per lui sarebbe stato un vincolo tremendo, una sorta di "maledizione". |
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20-02-2005, 19.00.39 | #10 |
Utente bannato
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 1,288
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Chi sta male probabilmente si incavolerà tentissimo per quello che sto per scrivere, ma quella sofferenza molto spesso la amiamo e la culliamo. Dobbiamo scegliere davvero di rinunciarci e questa è una cosa che non so spiegare come si fa. E' quello che in altri post ho chiamato "rinunciare la ruolo di vittima
Nel mio stare attuale posso confermare che è vero quello che affermi, ma in ogni caso lo è per il semplice fatto che si è esaurito l'effetto dell'ondata "travolgente" ora a freddo posso pensare anche che sia stata io in effetti a permettere che perdurasse una certa situazione...ma non è cosi'...per me almeno Per farti un esempio e come se stessi aspettando il passaggio del treno ad un passaggio ferroviario...niente nulla da fare finchè fino all'ultima carrozza o il rombo del "gigante" non è passato e finalmente si alzano le sbarre io rimango incapace di muovermi, e se tu noti è calzante l'esempio perchè dimostra che in certe situazioni al limite l'unica scelta e oltrepassare a tuo rischio il passaggio a livello quando tutto intorno ti vuole fare capire che devi fermarti o comunque stare ferma....quindi io credo che non siamo noi a fermarci ma è la vita che ci impone certe condizioni e sottrarsi è eroico forse piu' che starci daccordo...ma quello che manca io credo sia la chiave...la chiave di comprensione per potersi sottrarre....e il non trovarla non vuole dire rivestire il ruole di vittime....vedi in certe situazioni nemmeno ti senti vittima....fino a che.... |