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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 21-02-2005, 14.48.45   #21
rodi
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si Fragola, più che una risposta era un prendere spunto da una tua frase e fare un po' il 'bastian contrario', rispetto ad una visione sempre dalla parte della vittima.
Perchè di solito il discorso viene sempre affrontato dalla parte delle vittime, che non sempre sono solo tali...
questo voleva essere il senso del post...agganciarmi ad una frase per rimettere un po' il discorso a metà strada...

Quello che sottolineavo era che come c'è chi non vuole uscirne, ci può essere chi non vuole entrarci...senza che ci siano colpe nè da una parte, nè dall'altra.
A pari merito.
rodi is offline  
Vecchio 21-02-2005, 15.37.55   #22
dani62
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Grazie Ettore per aver così spiegato quello che cercavo dire tramite il mio vissuto....
Si, la teoria dei quanti.......
dani62 is offline  
Vecchio 21-02-2005, 15.51.34   #23
Fragola
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Messaggio originale inviato da Ettore
Per me questa frase è pura verità. La relatività di come percepiamo il male e/o ciò che ci fa soffrire è contingente ad una propria evoluzione di tipo psicologico (ma anche ad una evoluzione psicologica culturale..)
Personalmente cose che mi facevano male in passato, oggi le guardo con un sorriso.
Ciò non vuol dire che sia immune al male o non possa provare sofferenza.
Antidoti per il male? Il male e o la sofferenza sono relativi alla percezione che abbiamo di esso, come ho già detto.

Se pensiamo che le persone sono invidiose, succederà che vediamo, parliamo e incontriamo persone invidiose....ad esempio.

Non parlo personalmente perchè non mi piace farlo su un forum.
Ma per me il concetto base è che possiamo cambiare la realtà che ci circonda (quindi se questa è "negativa", tramutarla in "positiva"...o meglio se subiamo una certa realtà possiamo cambiarla in qualcosa d'altro)
Perchè il soggetto forma il reale.
Scusate,mi devo appoggiare a discorsi accademici per giustificare le mie affermazioni....e poi penso che i discorsi accademici e la teoria servano (che, per così dire , non siano solo "teoria",ma un modo di vedere il mondo, è quindi viverci dentro e trasformarlo, capirlo e comprenderlo..)
Esistono ad esempio 2 teorie, una è biologica, l'altra è fisica.
La prima l'ho già esposta in una altra discussione..in sostanza afferma che la cellula crea il suo ambiente
La seconda è la "Teoria dei Quanti": in sostanza afferma che il corpo "si espande tramite onde"....diciamo che se espandiamo "onde negative" creiamo una "realtà negativa".

Soffrire è non comprendere (con la testa, il cuore, la psiche) la realtà che ci viene addosso...E' inevitabile soffrire perchè la realtà cambia di continuo...ma abbiamo la meravigliosa possibilità di creare nuove realtà...

Tornando all'esempio dell'invidioso: cos' è l'incontrario dell'invidia?Generosità e altruismo...se cerco di diventare altruista e generoso incontrerò persone con queste caratteristiche...
Lo so. L'esempio è molto banale...
Ma poniamo che a livello psicologico una persona indaghi se stessa e scopra di essere invidiosa...automaticamente diventerà più generosa perchè scoprirà che quella caratteristica negativa la faceva soffrire...

va beh...sono stato un pò lungo..spero si sia capito qualcosa...


Domentichi tutto l'aspetto di psicologia del profondo.

Il discorso è lungo, complesso e non ho tempo di affrontarlo ora, ma nel tu tagli fuori dal tuo ragionamento una bella e grossa fetta di ciò che "compone" l'essere umano. Che poi e quella che, almeno in teoria, ci interessa qui, in un forum di psicologia.
Poi se posso ci torno. Scusa ma non è una cosa che possa spiegare un fretta e furia e mentre lavoro.


ps. dimenticavo, l'anno scorso avevo postato un 3d sulla sincornicità che, leggendo quello che scrivi, ti potrebbe interessare. Se hai tempo... riciao
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Vecchio 21-02-2005, 16.07.28   #24
Ettore
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Messaggio originale inviato da Fragola
Domentichi tutto l'aspetto di psicologia del profondo.

Il discorso è lungo, complesso e non ho tempo di affrontarlo ora, ma nel tu tagli fuori dal tuo ragionamento una bella e grossa fetta di ciò che "compone" l'essere umano. Che poi e quella che, almeno in teoria, ci interessa qui, in un forum di psicologia.
Poi se posso ci torno. Scusa ma non è una cosa che possa spiegare un fretta e furia e mentre lavoro.


ps. dimenticavo, l'anno scorso avevo postato un 3d sulla sincornicità che, leggendo quello che scrivi, ti potrebbe interessare. Se hai tempo... riciao

Mentre attendo la tua risposta rispondo (anche io sto lavorando...ma , va beh , nessuno mi sta guardando ora, eh,eh...)

Nella mia testa non escludevo la psicologia del profondo, anche se il mio esempio era così banale che sembrava che fosse così..

Infatti presupponevo nell'esempio che il soggetto sia cosciente del motivo e della sofferenza che lo fa star male (ahimè, non è sempre così..)

Questo discorso è molto complesso per me e andrebbe affrontato passo per passo.
Ho citato una teoria fisica e una biologica per poter dire che il soggetto crea la propria realtà: non so se apparentemente tale affermazione delegittimi la psicologia del profondo. Integrare discipline e teorie diverse con una propria idea o con un proprio modo di intendere il mondo non è semplice...

Comunque penso che si possa integrare la psicologia del profondo (o meglio gli aspetti inconsci del soggetto ) in questo contesto..
Ettore is offline  
Vecchio 21-02-2005, 16.46.24   #25
Naima
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Sul fatto che non tutto il male viene per nuocere e non tutto il bene per giovare, sono completamente d'accordo. Altre volte è un pò più complicato. In certi casi i segni del male sono troppo profondi per essere cancellati, o almeno per rielabolarli e trarne un qualche profitto. A volte non si riescono neanche a riconoscere e piuttosto si identifica la causa del proprio male con qualcos'altro che la causa non è ... però è più facile da giustificare. I
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Vecchio 21-02-2005, 17.23.31   #26
freedom
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Re: Parliamo un pò del male.

Ho seguito con estremo interesse ed apprezzamento i diversi sviluppi che avete prodotto sul tema che ho proposto e desidero veramente ringraziarvi di cuore per lo sforzo profuso. Soprattutto per la sincerità ed il garbo dimostrati.

Siete veramente belli.

Purtuttavia desidero riproporre un breve stralcio del mio intervento. Non prendetemi per superficiale: so bene che non può esistere una ricetta valida per tutti e che ogni esperienza meriterebbe un'approfondimento ben maggiore di quello che noi stiamo facendo.

E' solo per mantenere l'attenzione massimamente focalizzata sulla cosa che veramente ci interessa.

Magari sbaglio..........nun cestinatemi.


Citazione:
Messaggio originale inviato da freedom

No anzi ........non parliamo dei meccanismi interiori del male, parliamo della difesa da esso.
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Vecchio 21-02-2005, 17.30.19   #27
Fragola
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Re: Re: Parliamo un pò del male.

Citazione:
Messaggio originale inviato da freedom
E' solo per mantenere l'attenzione massimamente focalizzata sulla cosa che veramente ci interessa.

Magari sbaglio..........nun cestinatemi.

Ma io credevo di averti risposto
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Vecchio 21-02-2005, 17.50.30   #28
Ettore
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Messaggio originale inviato da freedom

No anzi ........non parliamo dei meccanismi interiori del male, parliamo della difesa da esso.


Ci dobbiamo "difendere" dal male?
Per difenderci penso che dobbiamo evitarlo (se siamo bravi a riconoscerlo, se siamo consapevoli di esso). Talora è impossibile però, perchè ci azzanna di soppiato al buio come una tigre affamata....

Se ci salta addosso e ci ferisce che fare? Dobbiamo curarci e rimarginare la ferita...come?
Visto che siamo in un forum di psicologia, faccio una domanda che avevo in mente di fare da un pò...

Qualcuno sa se esiste una sorta di "AUTO-TERAPIA" psicologica o del profondo? E' possibile ? O è una contraddizione?
Esistono "tecniche" fai da te?
Con l'INTROSPEZIONE e l'ANALISI è possibile avere degli SBLOCCHI psicologici?
Ha senso vedere e analizzare nei propri sogni da soli?

Altra domanda connessa alla precedente: potrebbe esserci una AUTO-TERAPIA inconsapevole...Ossia un'attività artistica o sportiva ad esempio potrebbe aiutare la persona a muovere degli ingranaggi della psiche senza che lei lo faccia per questì ultimo motivo, ma solo perchè gli piace dipingere o scalare le montagne?
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Vecchio 21-02-2005, 19.12.22   #29
Fragola
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Messaggio originale inviato da freedom

No anzi ........non parliamo dei meccanismi interiori del male, parliamo della difesa da esso.


Ci dobbiamo "difendere" dal male?
Per difenderci penso che dobbiamo evitarlo (se siamo bravi a riconoscerlo, se siamo consapevoli di esso). Talora è impossibile però, perchè ci azzanna di soppiato al buio come una tigre affamata....

Se ci salta addosso e ci ferisce che fare? Dobbiamo curarci e rimarginare la ferita...come?
Visto che siamo in un forum di psicologia, faccio una domanda che avevo in mente di fare da un pò...

Qualcuno sa se esiste una sorta di "AUTO-TERAPIA" psicologica o del profondo? E' possibile ? O è una contraddizione?
Esistono "tecniche" fai da te?
Con l'INTROSPEZIONE e l'ANALISI è possibile avere degli SBLOCCHI psicologici?
Ha senso vedere e analizzare nei propri sogni da soli?

Altra domanda connessa alla precedente: potrebbe esserci una AUTO-TERAPIA inconsapevole...Ossia un'attività artistica o sportiva ad esempio potrebbe aiutare la persona a muovere degli ingranaggi della psiche senza che lei lo faccia per questì ultimo motivo, ma solo perchè gli piace dipingere o scalare le montagne?

Tra questo post e quello di prima mi hai dato un bel po' di lavoro!!! Rispondo a questo perchè mi sembra che possa interessare anche agli altri. La risposta è sì a tutte le domande. E' possibile anche "fare da soli" ma bisogna avere degli "attributi" (in senso figurato, ovvio) grandi come una casa!
Iniziare con una guida è più semplice, ma poi, una volta trovata la chiave d'accesso all'inconscio si deve andare avanti da soli.

Il modello terapeutico junghiano propone di solito analisi brevi. 2 o 3 anni contro i 10-20 di quello freudiano. E come "regalo d'uscita", Jung insegnava una tecnica-non-tecnica che si chiama "immaginazione attiva". Ne hai mai sentito parlare? Moltissimi junghiani l'hanno abbandonata, ma è un po' il cuore del percorso junghiano. Come lo sono le terapie non verbali. Disegno, scultura, sand play, danza. E anche la scrittura ha una grandissima potenza autoterapeutica. Tutti i processi creativi ce l'hanno. E anche scalare le montagne, certo! Tutto dipende da come lo fai.

Per farti un'idea di come può essere un persorso "fai da te" potresti leggere "Sogni, ricordi, riflessioni", l'autobiografia di Jung.

Ma poi dipende anche da dove parti. Se parti da un baratro di dolore, è davvero difficile farcela da soli. Anche l'autointerpretazione dei sogni da soli è difficile. E' così facile finire con l'intellettualizzare tutto ed entrare in un loop un po' perverso di autocompiacimento, autointerpretandosi.
Quello che cura, in una relazione terapeutica, è proprio la relazione e quella da solo non ce l'hai. Non è che l'analista ti cura perchè lui conosce, e tu no, il significato dei simboli o la topografia della psiche. La terapia vera è un'arte e non è fatta di teoria ma di ... amore.
Questo non vuol dire che la teoria non serva a nulla, ma da sola non basta.

Lo so, questa risposta è solo un assaggio di quello che ci sarebbe da dire. Ma non voglio nemmeno troppo andare fuori tema. In questo 3d mi sembra si abbia voglia di stare con i piedi per terra.

Fragola is offline  
Vecchio 21-02-2005, 20.33.29   #30
Vale
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Non ho perso una parola di questa discussione.
Come si combatte il male?
Non so, posso solo dire quello che ho fatto io.

Quando il male entra in una casa, improvviso, silenzioso, come una bestia immonda che ti prende alle spalle, si resta annichiliti, sospesi sull'orlo di un baratro di rabbia e di disperazione nera.
Ma non si ha nemmeno il tempo di piangere perchè quello che si deve fare è rimboccarsi le maniche, e lottare, sfidare questo male che vuole distruggere .
E non mi riferisco solo a quel male che può essere fisico.
Accanto a questo c'è un male ancora più insidioso, che ti parte da dentro, ed è quello che ti toglie la speranza e ti distrugge: la disperazione è il male più deleterio per l'anima.
E', come dice Kierkegaard, "la malattia per la morte".
Davanti alle grandi prove, è necessario riaffermare questa volontà per la vita, questa determinazione a non lasciarsi espropriare di se stessi, dei propri progetti, dei propri sogni, del proprio diritto a una esistenza di qualità.
Il rifiuto del ruolo della vittima è una mia caratteristica innata.
La sfortuna non esiste. Esistono degli eventi. Eventi che bisogna affrontare a muso duro, con fierezza e con coraggio.

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Citazione:
messaggio originale inviato da Fragola: Ma poi dipende anche da dove parti. Se parti da un baratro di dolore........
E poi c'è il baratro di dolore. Che è solo dolore, dolore puro.
Il dolore puro è inesprimibile e incomunicabile.
(Non esistono terapie e soluzioni indotte, cara Fragola, ti assicuro ).
Come se ne esce?
Solo l'amore ci può salvare.
Mi riferisco ad una particolare qualità d'amore, possibile solo con un sovrumano salto interiore.
Una specie di rivoluzione spirituale, dove non conta più ciò che ti manca di tangibile, ma ha valore l'esperienza del dono sublime, dell'amore gratuito ricevuto che continua a tessere rapporti e costruire ponti, aldilà di ogni pensiero razionale.
Questa capacità d'amore cambia la vita e trasforma il dolore in una esperienza di crescita umana e spirituale.

Ragazzi, inteso, questa è solo la mia esperienza
Vale is offline  

 



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