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20-02-2005, 23.50.10 | #14 | |
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Data registrazione: 26-11-2004
Messaggi: 245
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Citazione:
E' proprio così cara Fragola...sei solo realista, non menagrama. |
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21-02-2005, 12.29.08 | #15 |
Ospite abituale
Data registrazione: 25-01-2005
Messaggi: 218
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Grazie freed per averci proposto questo argomento.
Ho letto e riletto piu' volte le vostre parole e sono d'accordo con molte di esse, ma a costo di passare per impopolare vorrei proporre quello che ho interpretato come un possibile "rovescio della medaglia". Premetto che non voglio aprire polemiche ne' riferirmi ad alcuno di voi, ma mi e' venuto in mente il seguente pensiero: "Va bene...e' vero...il dolore che ci hanno fatto provare e' una delle cose piu' al nostro interno e lo conosciamo perfettamente, ma cosa dire del dolore che noi abbiamo provocato agli altri? Forse e' piu' lontana da noi questa sensazione che non la prima?". Perche' si parla tanto del dolore ricevuto e cosi' poco di quello provocato?! Vogliamo provare ad affrontare insieme anche questo aspetto dell'argomento??!!... |
21-02-2005, 13.01.31 | #16 | |
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Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
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Citazione:
Io credo che qui non si parli affatto di dolore ricevuto, ma che si parli del male che abbiamo dentro, della sofferenza che abbiamo dentro. E non sempre la sua origine è in un male ricevuto. A volte sì, ma un sacco di volte questo male che ci provoca delle ferite che ci fanno soffrire è assolutamente involontario. E' importante parlare di come affrontare quello che ci fa stare male, è importante smettere di stare male. Non solo per noi. Io credo fermamente che se stiamo male diffondiamo dolore. In un modo o nell'altro la facciamo pagare a chi ci è accanto anche se non ne ha nessuna colpa. |
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21-02-2005, 13.33.50 | #17 | |
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Data registrazione: 26-11-2004
Messaggi: 245
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Citazione:
Vedi caro alpha, in genere nella vita gli ADULTI sono attrezzati per difendersi dal male che tu dici provocano gli altri (sempre gli altri eh). In realtà gli altri ci fanno male quando noi glielo permettiamo, a volte ne abbiamo bisogno, a volte noi sentiamo male per fatti nostri che preferiamo attribuire all' interlocutore di turno. A meno di qualcuno che non ti prenda a coltellate alla schiena, trovo poco credibile la versione "gli altri mi fanno male e mi fanno tanto soffrire proprio a me che sono così buono". E poi i nostri comportamenti producono sempre delle reazioni, che sono diverse a seconda della coscienza, consapevolezza e dell' equilibrio di chi le vive. Solo una eccezione, il male che si fa ai bambini (quindi per la maggior parte dei casi lo fanno i genitori). Solo in quel caso concordo con te...nel male provocato dagli altri. |
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21-02-2005, 14.15.14 | #18 | |
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Data registrazione: 07-05-2003
Messaggi: 1,952
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Citazione:
e questo spesso dipende solo da noi. A me sembra che poi la scelta finale sia la nostra, ci sono persone che riescono ad uscire da situazioni incasinatissime, come ce ne sono altre che nel dolore sembra che ci si crogliolino e lo usano anche come ricatto morale nei confronti degli altri. O come modo per avere cose senza conquistarsele veramente. E' vero...ci sono passaggi difficili da fare, ma nessuno li può fare per gli altri, è impossibile. Si può provare a porgere una mano, ma la scelta interiore è la propria. E' nostra la scelta intima di usare la mano che ci viene data per provare ad uscire dai nostri pensieri neri (se pure siamo fortunati e qualcuno ce ne porge una), oppure per continuare a mettere in moto meccanismi perversi di 'male'. Perchè poi quando si fa questo non ci si deve stupire se l'essere umano che si era posto di fronte a noi col cuore aperto e disponibile ci volta le spalle e ci manda a pascere! Forse sono superficiale nel dire questo... |
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21-02-2005, 14.27.22 | #19 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
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Citazione:
Assolutamente sì! Dipende da noi. Attenta solo a non colpevolizzare troppo chi non ci riesce perchè non per tutti è facile allo stesso modo, e non solo per la forza che abbiamo. Il senso del mio intervento era proprio spiegare, rispondendo ad Alpha, perchè è importante parlarne. Lui diceva "perchè parlare del male ricevuto e non di quello che invece facciamo noi agli altri?" Il senso era che solo iniziando a curare il male che abbiamo dentro, sia esso "ricevuto" o no, possiamo smettere di far male a chi abbiamo intorno. |
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21-02-2005, 14.44.35 | #20 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-12-2004
Messaggi: 398
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Citazione:
Per me questa frase è pura verità. La relatività di come percepiamo il male e/o ciò che ci fa soffrire è contingente ad una propria evoluzione di tipo psicologico (ma anche ad una evoluzione psicologica culturale..) Personalmente cose che mi facevano male in passato, oggi le guardo con un sorriso. Ciò non vuol dire che sia immune al male o non possa provare sofferenza. Antidoti per il male? Il male e o la sofferenza sono relativi alla percezione che abbiamo di esso, come ho già detto. Se pensiamo che le persone sono invidiose, succederà che vediamo, parliamo e incontriamo persone invidiose....ad esempio. Non parlo personalmente perchè non mi piace farlo su un forum. Ma per me il concetto base è che possiamo cambiare la realtà che ci circonda (quindi se questa è "negativa", tramutarla in "positiva"...o meglio se subiamo una certa realtà possiamo cambiarla in qualcosa d'altro) Perchè il soggetto forma il reale. Scusate,mi devo appoggiare a discorsi accademici per giustificare le mie affermazioni....e poi penso che i discorsi accademici e la teoria servano (che, per così dire , non siano solo "teoria",ma un modo di vedere il mondo, è quindi viverci dentro e trasformarlo, capirlo e comprenderlo..) Esistono ad esempio 2 teorie, una è biologica, l'altra è fisica. La prima l'ho già esposta in una altra discussione..in sostanza afferma che la cellula crea il suo ambiente La seconda è la "Teoria dei Quanti": in sostanza afferma che il corpo "si espande tramite onde"....diciamo che se espandiamo "onde negative" creiamo una "realtà negativa". Soffrire è non comprendere (con la testa, il cuore, la psiche) la realtà che ci viene addosso...E' inevitabile soffrire perchè la realtà cambia di continuo...ma abbiamo la meravigliosa possibilità di creare nuove realtà... Tornando all'esempio dell'invidioso: cos' è l'incontrario dell'invidia?Generosità e altruismo...se cerco di diventare altruista e generoso incontrerò persone con queste caratteristiche... Lo so. L'esempio è molto banale... Ma poniamo che a livello psicologico una persona indaghi se stessa e scopra di essere invidiosa...automaticamente diventerà più generosa perchè scoprirà che quella caratteristica negativa la faceva soffrire... va beh...sono stato un pò lungo..spero si sia capito qualcosa... |
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