Citazione:
Messaggio originale inviato da Catharsis
La morte e la pazzia sono le cose che mi angosciano di più, ho sempre paura che l'equilibrio fisico e mentale se ne vada alle cozze..
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Mi permetti, Catharsis.. ?
Io penso che dovresti cercare di andare a fondo nelle tue fantasie, sino a riuscire a toglierne le maschere.. e vedere realmente cosa vi sia sotto..
L'unica cosa che mi salta agli occhi è -posso sbagliarmi, naturalmente (non sono in te!!)- come se volessi avere tutto costantemente 'sotto controllo'.. Le tue emozioni, le tue passioni sotto controllo.. Come se avessi un grande difficoltà a vederti in tutta la tua forza.. come se questa forza potesse 'prenderti la mano' e decidere al posto tuo.. Ma non è così.. Non si perde il senno dall'oggi al domani senza che vi sia stata una grande esperienza devastante.. (ed anche questa da sola non basta!)
Di quale pensiero di te stesso/su te stesso hai dunque paura..? Dovresti cercare con calma in fondo a te questa risposta, dando 'vita' ai fantasmi (lavora di fantasia come se potessi dirigere un tuo sogno-incubo ad occhi aperti.. piazzati un registratore che ti servirà con la calma DOPO a seguire lo svolgimento del tuo percorso di autoanalisi, individuandone i simboli, sviluppando le immagini con ogni sorta di associazione.. sino a vedere con calma realmente cosa ti angoscia.. separare ogni immagine per comprendere.. elaborandole..) in una condizione dove tu possa realmente nell'eventualità gridare -se ti va!- o piangere o bestemmiare all'ultimo volume.. senza che nessuno venga ad interrompere il tuo lavoro su te stesso..
Dal come scrivi mi sembra di intuire una buona disposizione all'analisi.. se riesci a prendere questo impegno con te stesso.. così come si va dal 'dentista'
magari già molto puoi riuscire a 'tirare fuori'.. Certo se tu avessi la possibilità.. il percorso di una psicoanalisi (freudiana o junghiana o.. 'classica' insomma..!) è sempre una strada che da i suoi pregiati frutti di riscoperta di se stessi, di crescita, e non da sottovalutare l'importanza del terapeuta che fa da specchio laddove non possiamo (per svariati motivi profondi/inconsci) ancora a 'vedere'; oltre a dare un grande sostegno affettivo particolare sia di identificazione/transfert che di 'speciale' amicizia..
Mentre riguardo all'angoscia-morte (che anche questa può nascondere delle dinamiche scatenanti profonde/inconsce)
è forse tema più toccante a tutti.. e senza chiamare in ballo religioni, si parte esclusivamente sull'accettazione di ciò che a tutti tocca, puntando quindi il fuoco sulla possibilità dell'esperienza vita che abbiamo e sulla qualità della vita che possiamo costruire.. sulla ricerca di usufruire di questo 'dono' nel miglior PERSONALISSIMO modo possibile..
PS.:Io non ho proprio nulla da insegnare a nessuno!!
Nel dialogo, nel rispetto, nell'accettazione reciproca
posso semplicemente cercare di comunicare il mio mondo interiore
con tutti i limiti e le accezioni che questo comporta..
Gyta