Forse vi può interessare. All’università di Torino la tanatologa Marina Sozzi insegna “tanatologia storica” presso la facoltà di Lettere e Filosofia, corso di laurea in “Comunicazione interculturale”.

Questa docente è esperta in problemi inerenti la morte ed il morire, i riti funebri ed il lutto nella società contemporanea. Ha scritto dei libri divulgativi sul fine vita, fra i quali “Reinventare la morte. Introduzione alla tanatologia”. In questo testo esamina anche il disagio relazionale che si prova con chi ha subìto la perdita di una persona cara, parla dell’imbarazzo nel trovarsi al cospetto di un parente o di un amico morente, cita il paradigma creato da alcuni psicologi per l’elaborazione del lutto, come gli individui si rappresentano, temono, sfidano o accettano il proprio morire; come piangono, seppelliscono, ricordano e onorano i propri morti. La studiosa afferma che fra la gente è diffusa l’aspirazione di morire “senza accorgersene”, di notte, mentre si dorme.

La Sozzi argomenta pure sull’etica del fine vita, sull’eutanasia, sul cordoglio, inltre si sofferma su come sono organizzati i cimiteri nelle varie epoche e società.

Fra i riti funebri preferisce quello laico, per commemorare le azioni in vita del defunto, il suo lascito affettivo ed etico.

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