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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
06-04-2014, 08.09.33 | #3 |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-01-2008
Messaggi: 175
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Riferimento: Che ne pensate... (cambiare prospettiva di 180 gradi)
L'esistenza è soggetta all'incessante movimento imposto dal principio del movimento, che è universale e, dunque, fissa causa del muoversi del tutto cosmico. In questo vorticare i punti di vista cambiano necessariamente e, con essi, la qualità e la quantità della nostra consapevolezza. Non è necessario viaggiare per sapere cosa la vita è, lo si può scoprire anche stando sempre sdraiati sul divano di casa. Quello che conta è il prestare attenzione alla realtà, nella quale siamo immersi perché siamo una sua parte. Le questioni sollevate dall'essere attenti solo alla superficie di questa realtà, inducono a credere che l'esistenza sia il contrario di ciò che è in realtà, ma anche questo credere sarà oggetto del movimento, e del cambiamento che il muoversi alla ricerca di diversi e nuovi equilibri comporta. La vita non lascia in pace nemmeno i morti, perché la perfezione chiama tutti, intonando la stessa melodia, composta da stridule urla e miagolii di piacere. Solo al centro del vortice esistenziale si trova la calma, e l'unico conoscere che non cambierà più è in quel centro, dove si ha la consapevolezza assoluta della natura dei princìpi, che sono leggi emanate dall'Assoluto, dalle quali tutto inizia ciclicamente a ruotare al fine di ricomporsi nell'equilibrio migliore tra tutti: quello del Principio.
Ultima modifica di oroboros : 06-04-2014 alle ore 08.39.31. |
06-04-2014, 09.00.19 | #4 | |
Moderatore
Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
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Riferimento: Che ne pensate... (cambiare prospettiva di 180 gradi)
Citazione:
ovviamente…nel mio caso e' stato fra questi un percorso possibile che mi ha aiutato a comprendere meglio cio' che avrei descritto all'amico bandollaccio e che fa parte percio della mia esperienza personale ..penso che prima di arrivare a capire che basta prestare attenzione alla realtà in cui siamo immersi,anche stando sempre sdraiati su un divano di casa,non si realizza così di punto in bianco…o no?! |
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06-04-2014, 10.00.56 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-01-2008
Messaggi: 175
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Riferimento: Che ne pensate... (cambiare prospettiva di 180 gradi)
Citazione:
Ogni caso è diverso da ogni altro, in dipendenza del punto di partenza nel quale l'essere si trova. Non diamo limiti a ciò che limiti non può avere. Da ragazzo viaggiavo molto e non da turista, spesso senza un soldo e per molto tempo, ma è servito a poco anche se, devo riconoscerlo, mi ha condotto in un vicolo cieco che mi ha costretto a chiudere gli occhi prima della capocciata contro il muro della mia stupidità Ultima modifica di oroboros : 06-04-2014 alle ore 12.16.16. |
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06-04-2014, 18.17.25 | #6 |
Ospite
Data registrazione: 26-12-2012
Messaggi: 111
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Riferimento: Che ne pensate... (cambiare prospettiva di 180 gradi)
Penso che è normale che cambiando posizione si cambi prospettiva,e cambiando prospettiva si aprono altre strade........Stare sdraiati su un divano e cambiare prospettiva(scusate le ripetizioni) agli oggetti penso che sia un utile esercizio anche per il quesito sui veli di Maya....si sgretola lentamente la finta realtà e pian piano si vede tutto x quel che è...o non è........
Un abbraccio al Forum. |
22-04-2014, 23.50.27 | #7 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 22-04-2014
Messaggi: 268
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Riferimento: Che ne pensate... (cambiare prospettiva di 180 gradi)
Citazione:
Mi piace il tema (cambiamento del punto di vista) e ne sono una sostenitrice quasi patologica. Però non l'ho mai inteso nel senso illustrato , e proprio perchè mi interessa tanto, posso chiedere? Perchè legare il cambio di prospettiva ad una dinamica solo fisiologico-meccanicistica? Potrei dire (risultando antipatica) che che di punti di vista cambiati radicalmente restando sullo stesso posto e con la stessa ottica fisico-visiva ne ho sia visti che vissuti da sbalordire. Ma ciò sarebbe noioso e probabilmente inutile narrare. Ne derivo soltanto la mia sintesi ad oggi : l'esplorazione di prospettive diverse credo sia vita (talvolta salvezza della vita). Però non credo affatto possa dipendere da altro che dalla elasticità della mente (non dalla motilità del fisico, men che mai del solo apparato visivo) . E timidamente osserverei (da vedente) che ...esattamente molti non vedenti...sono Maestri del Cambio (positivo e fertile) di Prospettiva Esistenziale. Diversamente da molti vedenti e persino iper-cinetici, che però ...restano sempre con lo stesso punto di vista... |
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28-04-2014, 23.13.29 | #8 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 30-03-2014
Messaggi: 4
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Riferimento: Che ne pensate... (cambiare prospettiva di 180 gradi)
Citazione:
effettivamente ai non vedenti non ci avevo pensato però pensavo se l'emisfero destro del cervello è quello maggiormente coinvolto nelle emozioni e quello sinistro è invece quello più analitico è possibile che magari le persone che si trovano ad esempio a tavola a pranzo sulla tua sinistra tendano e evocare maggiormente emozioni mentre quelli dall altra parte maggiormente fatti mnemotici o bo chissà che cosa...no??che ne dici,poi bo questa idea l'ho tirata fuori perché fondamentalmente sono stufo delle persone che mi circondano e questo probabilmente è soltanto un altro tentativo inutile di farmele andare bene!!! |
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05-08-2014, 22.44.10 | #9 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 03-08-2014
Messaggi: 15
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Riferimento: Che ne pensate... (cambiare prospettiva di 180 gradi)
Citazione:
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06-08-2014, 19.16.36 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-02-2008
Messaggi: 90
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Riferimento: Che ne pensate... (cambiare prospettiva di 180 gradi)
Per il relativismo (filosofico, culturale, scientifico, ecc.) non esistono verità e valori assoluti, se esistono, non sono conoscibili o relativamente conoscibili.
Nel V sec. a.C. il sofista e relativista Protagora diceva che non esiste una verità oggettiva, perché la conoscenza è condizionata dal soggetto che percepisce e pensa, e non esistono criteri universali che consentano di discriminare la verità e la falsità delle conoscenze soggettive. Il filosofo e storico scozzese David Hume (1711 – 1776) si chiedeva cosa serve pensare se l'oggettività non esiste. Sostenere che "ogni cosa che è potrebbe anche non essere", può esser valido quando si fanno delle ipotesi o quando si criticano aspetti ritenuti negativi. Nel mondo, osservò Hume, niente è uniforme, perciò non prevedibile. Le proposizioni descrittive che parlano di fatti si possono logicamente dedurre soltanto da altre proposizioni descrittive e non mai proposizioni normative. In tempi a noi più vicini c’è il filosofo ed epistemologo Karl Popper (1902 –1994), noto per aver proposto la falsificabilità come criterio di demarcazione tra scienza e non scienza. Egli disse che la nostra conoscenza rimane fallibile, congetturale. Penso che il tema di questo thread possa avere maggiore sviluppo collegandolo al relativismo. Ultima modifica di altamarea : 07-08-2014 alle ore 00.13.33. |