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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 06-08-2014, 15.21.22   #41
iole
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Riferimento: La morte... ne parliamo?

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Originalmente inviato da acquario69
ma noi in realtà che ne possiamo sapere se in quel'"improvviso" in cui si viene colti in un istante,non si abbiano visioni paragonabili a quelle prima descritte?
non credo sia questione di "tempo"..il tempo e' una dimensione che esperiamo noi,"qui"…ma cose' veramente il tempo?




può darsi che la signora in questione non aveva superato (ancora in vita) le distinzioni relative che a queste ci tengono legate ed e' per questo che magari continuava a proiettarle dentro di lei fino all'ultimo istante,facendo così paragoni "terreni" che niente possono avere a che fare con qualcosa che va oltre "l'umano"
La psiche gioca un ruolo importante, è l'intermezzo tra materia e spirito, per arrivare direttamente allo spirito, devi oltrepassare la psiche e il suo vento e come il vento, il pensiero indirizzato a favore o contro, la sua origine non si trova nella vacuità, ma nel suo sentire. L'incubo o il sogno di un elevato vento, sviluppato con il veleno o la meditazione, porta la stessa voce nel regno della psiche di drogati e santi. L'intermezzo vento, regnante nella psiche tra materia e spirito, non annulla l'ego che non sa di esistere, confondendosi nel credere di poter far ragionare il vento, formano i sicari della suggestione, portatori di disfunzione e confusione, nutrendosi di paura nel dono e nel danno.
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Vecchio 06-08-2014, 15.52.59   #42
acquario69
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Riferimento: La morte... ne parliamo?

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Originalmente inviato da iole
La psiche gioca un ruolo importante, è l'intermezzo tra materia e spirito, per arrivare direttamente allo spirito, devi oltrepassare la psiche e il suo vento e come il vento, il pensiero indirizzato a favore o contro, la sua origine non si trova nella vacuità, ma nel suo sentire. L'incubo o il sogno di un elevato vento, sviluppato con il veleno o la meditazione, porta la stessa voce nel regno della psiche di drogati e santi. L'intermezzo vento, regnante nella psiche tra materia e spirito, non annulla l'ego che non sa di esistere, confondendosi nel credere di poter far ragionare il vento, formano i sicari della suggestione, portatori di disfunzione e confusione, nutrendosi di paura nel dono e nel danno.

ti posso chiedere se proveresti a esprimere quello che hai scritto qui sopra in altre parole..magari cercando se possibile di adattarti alle persone più semplici come me?
vorrei capire meglio cosa vuoi dire…se non ti dispiace
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Vecchio 06-08-2014, 17.33.41   #43
iole
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Riferimento: La morte... ne parliamo?

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Originalmente inviato da acquario69
ti posso chiedere se proveresti a esprimere quello che hai scritto qui sopra in altre parole..magari cercando se possibile di adattarti alle persone più semplici come me?
vorrei capire meglio cosa vuoi dire…se non ti dispiace
Chiedo scusa, non volevo sembrare complicata, mi lascio prendere dai discorsi, comunque quello che ho scritto prima è una parte di un mio saggio, non ho considerato che non poteva essere capito, visto che è solo una parte, comunque quello che intendevo dire è che l'essere umano è delimitato dal corpo fisico, che è solo un contenitore, mentre il suo contenuto risulta essere "spaziale" o infinito. Ma non lo conosciamo, crediamo di conoscerlo.. siamo inquinati da etichette, dati non solo da altri ma anche da noi stessi, tutto quanto ci condiziona, dall'educazione e persino dalla conoscenza, nel senso che quando "scopri" o conosci qualcosa, inevitabilmente la tua mente "ragiona" in base a quella conoscenza, e questo ti limita ancora. Per non parlare delle identificazioni che se sono inconsapevoli, non ne esci facilmente per non dire mai, a meno che tu non abbia una forza di volontà che ti spinge a farlo. L'anima non si sente nessuno, perché se si dovesse sentire qualcuno o qualcosa, non sarebbe più libera, noi abbiamo la vacuità dentro, come fuori ( io lo chiamo vento ) ed il vento non si fa inseguire per prenderlo, né si fa afferrare, si fa solo sentire, come puoi comprendere la vacuità? La vacuità è come dire..la pienezza del nulla, un misto di contradizione e paradosso, come lo è l'essere umano, la nostra perdita inizia con la nostra nascita, non sei consapevole di te stesso, ma la prima consapevolezza che hai è nella persona che ti culla, ad esempio tua madre ti tiene in braccio e ti fa un sorriso, così ti senti bene, oppure ti rimprovera, così ti senti triste, ecco allora la formazione dell'ego con le sue etichette di bravo o cattivo, cominci ad identificarti e tutto si ripercuote nella psiche, che diventa la malattia dell'anima. Il sapere andar oltre significherebbe non soffermarsi mai, qualsiasi cosa tu senta lascia che sia, siamo brezza, raffica e quando serve tempesta. Ma questo lascia che sia, è dentro di te, ma solitamente facciamo resistenza, nel senso che non vogliamo sentirci male, così cominciamo a tirare su i nostri muri o paraventi, dicendoci svariate scuse, mentre sarebbe tutto più semplice se ammettessimo il nostro sentimento che sia bello o brutto ed anche orrendo, con l'ammissione interiore fatta con assoluta sincerità verso te stesso, si crea uno spazio, in questo spazio trovi la tua risposta, ( la verità ti renderà libero) ma deve essere la tua, perché dopotutto l'unica cosa ad essere realmente vera è la tua emozione.
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Vecchio 07-08-2014, 01.01.01   #44
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Riferimento: La morte... ne parliamo?

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Originalmente inviato da iole
Chiedo scusa, non volevo sembrare complicata, mi lascio prendere dai discorsi, comunque quello che ho scritto prima è una parte di un mio saggio, non ho considerato che non poteva essere capito, visto che è solo una parte, comunque quello che intendevo dire è che l'essere umano è delimitato dal corpo fisico, che è solo un contenitore, mentre il suo contenuto risulta essere "spaziale" o infinito. Ma non lo conosciamo, crediamo di conoscerlo.. siamo inquinati da etichette, dati non solo da altri ma anche da noi stessi, tutto quanto ci condiziona, dall'educazione e persino dalla conoscenza, nel senso che quando "scopri" o conosci qualcosa, inevitabilmente la tua mente "ragiona" in base a quella conoscenza, e questo ti limita ancora. Per non parlare delle identificazioni che se sono inconsapevoli, non ne esci facilmente per non dire mai, a meno che tu non abbia una forza di volontà che ti spinge a farlo. L'anima non si sente nessuno, perché se si dovesse sentire qualcuno o qualcosa, non sarebbe più libera, noi abbiamo la vacuità dentro, come fuori ( io lo chiamo vento ) ed il vento non si fa inseguire per prenderlo, né si fa afferrare, si fa solo sentire, come puoi comprendere la vacuità? La vacuità è come dire..la pienezza del nulla, un misto di contradizione e paradosso, come lo è l'essere umano, la nostra perdita inizia con la nostra nascita, non sei consapevole di te stesso, ma la prima consapevolezza che hai è nella persona che ti culla, ad esempio tua madre ti tiene in braccio e ti fa un sorriso, così ti senti bene, oppure ti rimprovera, così ti senti triste, ecco allora la formazione dell'ego con le sue etichette di bravo o cattivo, cominci ad identificarti e tutto si ripercuote nella psiche, che diventa la malattia dell'anima. Il sapere andar oltre significherebbe non soffermarsi mai, qualsiasi cosa tu senta lascia che sia, siamo brezza, raffica e quando serve tempesta. Ma questo lascia che sia, è dentro di te, ma solitamente facciamo resistenza, nel senso che non vogliamo sentirci male, così cominciamo a tirare su i nostri muri o paraventi, dicendoci svariate scuse, mentre sarebbe tutto più semplice se ammettessimo il nostro sentimento che sia bello o brutto ed anche orrendo, con l'ammissione interiore fatta con assoluta sincerità verso te stesso, si crea uno spazio, in questo spazio trovi la tua risposta, ( la verità ti renderà libero) ma deve essere la tua, perché dopotutto l'unica cosa ad essere realmente vera è la tua emozione.


ora ho capito e trovo ragionevole e condivisibile quello che dici…ma qual'e il motivo per cui ti sarebbe venuto di scriverlo?..lo stai scrivendo a me in particolare,oppure hai più semplicemente voluto esprimere un tuo pensiero?
ha forse a che fare più direttamente con il mio ultimo intervento in risposta a vanina? (mi sembra che lo spunto sia comunque partito da li)…e se si,mi spiegheresti il perché?
scusa ma non riesco a "collegare"
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Vecchio 07-08-2014, 10.27.28   #45
iole
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Riferimento: La morte... ne parliamo?

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ora ho capito e trovo ragionevole e condivisibile quello che dici…ma qual'e il motivo per cui ti sarebbe venuto di scriverlo?..lo stai scrivendo a me in particolare,oppure hai più semplicemente voluto esprimere un tuo pensiero?
ha forse a che fare più direttamente con il mio ultimo intervento in risposta a vanina? (mi sembra che lo spunto sia comunque partito da li)…e se si,mi spiegheresti il perché?
scusa ma non riesco a "collegare"
Ho voluto esprimere il mio pensiero, ricollegandomi al tuo ultimo intervento in risposta a Vanina, perché rifletteva quello che ho poi scritto, no non c'è nulla di personale, non lo scrivevo a te in particolare, perché è una cosa che riguarda in generale tutti, me compresa che figurati sono la prima a sbagliare, per questo non scaglio mai la prima pietra, ho solo capito che tutte le cose vengono da dentro, è vero quel che ti appare, non è vero quel che ti sembra. Ciao
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Vecchio 07-08-2014, 12.41.11   #46
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è vero quel che ti appare, non è vero quel che ti sembra.

lo trovo vero anch'io!
in effetti e' una frase che condensa tutto…e credo,se non interpreto male,che alla signora che citava vanina alla fine risultava infatti proprio il contrario….le distinzioni relative di cui dicevo.

ho fatto una piccola ricerca dell'etimologia delle parole
risulterebbe su internet (quindi nulla di preciso ma solo come indicazione generale)

apparire = venire alla luce (quindi reale)

sembrare = simulare (quindi finzione)

quindi secondo me anche da qui si capisce come va revisionato tutto cio che può sembrarci e a maggior ragione "assurdo" di per se..morte compresa ovviamente..
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Vecchio 07-08-2014, 13.11.26   #47
vanina
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Originalmente inviato da iole
tutte le cose vengono da dentro, è vero quel che ti appare, non è vero quel che ti sembra.

Perdonatemi (se potete), ma ...io mi sono proprio persa....

Avete (Acquario e Iole) cortesissimamente commentato il mio dubbio che era : "sì vabbè....nell'imminenza della morte i lungodegenti (e solo loro) rivelano abitualmente una qualche familiarità con già trappassati. PERO' (dicevo io) ..questa familiarità sembrerebbe dettata dalla loro contingenza terrena nel momento in cui la la vivono, e nulla di "universale ed omnicomprensivo e "superiore", dunque!"
Per questo riferivo di una signora che ....tanto onestamente.....alla propria figlia dice che del proprio marito ...non ricorda neanche più come fosse, perchè oggi son più di 40 anni che non lo vede , MENTRE...se si fosse trovata nello stesso frangente esiziale 40 anni prima è probabilissimo dover immaginare che avrebbe "sognato" anzitutto il proprio giovane marito da poco defunto...

Ora, mi permetto di chiedere: questo legame alle contingenze (del qui e ora) mi sembra in qualche modo confermato da Iole, quando scrive "tutte le cose vengono da dentro".

Il mio scollamento e la mia confusione assolute , e che riportano il tema al punto esatto da cui è partito , sono questi :

Proprio perchè in questa vita tutte le cose vengono da dentro, e cioè sono legate alle nostre emozioni, che cambiano in modo inverosimile per fattori del tutto contingenti (basti pensare che nella stessa giornata....un caffè di troppo o una grappa di troppo...ci fanno vivere "emozioni" del tutto diverse da quelle che avremmo avuto senza assumere nè l'uno nè l'altra) .....come si fa a derivare da queste "emozioni" CONTINGENTI E FORTUITE QUANTO MUTEVOLISSIME....la ...............(presunzione di) percezione dell'Assolutamente Vero

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Vecchio 07-08-2014, 14.05.01   #48
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Originalmente inviato da vanina
Perdonatemi (se potete), ma ...io mi sono proprio persa....

Avete (Acquario e Iole) cortesissimamente commentato il mio dubbio che era : "sì vabbè....nell'imminenza della morte i lungodegenti (e solo loro) rivelano abitualmente una qualche familiarità con già trappassati. PERO' (dicevo io) ..questa familiarità sembrerebbe dettata dalla loro contingenza terrena nel momento in cui la la vivono, e nulla di "universale ed omnicomprensivo e "superiore", dunque!"
Per questo riferivo di una signora che ....tanto onestamente.....alla propria figlia dice che del proprio marito ...non ricorda neanche più come fosse, perchè oggi son più di 40 anni che non lo vede , MENTRE...se si fosse trovata nello stesso frangente esiziale 40 anni prima è probabilissimo dover immaginare che avrebbe "sognato" anzitutto il proprio giovane marito da poco defunto...

Ora, mi permetto di chiedere: questo legame alle contingenze (del qui e ora) mi sembra in qualche modo confermato da Iole, quando scrive "tutte le cose vengono da dentro".

Il mio scollamento e la mia confusione assolute , e che riportano il tema al punto esatto da cui è partito , sono questi :

Proprio perchè in questa vita tutte le cose vengono da dentro, e cioè sono legate alle nostre emozioni, che cambiano in modo inverosimile per fattori del tutto contingenti (basti pensare che nella stessa giornata....un caffè di troppo o una grappa di troppo...ci fanno vivere "emozioni" del tutto diverse da quelle che avremmo avuto senza assumere nè l'uno nè l'altra) .....come si fa a derivare da queste "emozioni" CONTINGENTI E FORTUITE QUANTO MUTEVOLISSIME....la ...............(presunzione di) percezione dell'Assolutamente Vero


il punto e' che noi crediamo di essere delle entità separate,e' la nostra mente che ci inganna…in un certo senso e' per quanto possa sembrarti paradossale e' proprio la mente che non devi adoperare,altrimenti diventa la tua gabbia.

ciao
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Vecchio 07-08-2014, 14.55.16   #49
iole
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Originalmente inviato da vanina
Perdonatemi (se potete), ma ...io mi sono proprio persa....

Avete (Acquario e Iole) cortesissimamente commentato il mio dubbio che era : "sì vabbè....nell'imminenza della morte i lungodegenti (e solo loro) rivelano abitualmente una qualche familiarità con già trappassati. PERO' (dicevo io) ..questa familiarità sembrerebbe dettata dalla loro contingenza terrena nel momento in cui la la vivono, e nulla di "universale ed omnicomprensivo e "superiore", dunque!"
Per questo riferivo di una signora che ....tanto onestamente.....alla propria figlia dice che del proprio marito ...non ricorda neanche più come fosse, perchè oggi son più di 40 anni che non lo vede , MENTRE...se si fosse trovata nello stesso frangente esiziale 40 anni prima è probabilissimo dover immaginare che avrebbe "sognato" anzitutto il proprio giovane marito da poco defunto...

Ora, mi permetto di chiedere: questo legame alle contingenze (del qui e ora) mi sembra in qualche modo confermato da Iole, quando scrive "tutte le cose vengono da dentro".

Il mio scollamento e la mia confusione assolute , e che riportano il tema al punto esatto da cui è partito , sono questi :

Proprio perchè in questa vita tutte le cose vengono da dentro, e cioè sono legate alle nostre emozioni, che cambiano in modo inverosimile per fattori del tutto contingenti (basti pensare che nella stessa giornata....un caffè di troppo o una grappa di troppo...ci fanno vivere "emozioni" del tutto diverse da quelle che avremmo avuto senza assumere nè l'uno nè l'altra) .....come si fa a derivare da queste "emozioni" CONTINGENTI E FORTUITE QUANTO MUTEVOLISSIME....la ...............(presunzione di) percezione dell'Assolutamente Vero

La realtà non esiste, come non esiste la così detta illuminazione, la realtà è come tu la vuoi vedere, ognuno di noi ha la propria realtà, e crea la propria realtà in base a quello che crede, che sente, o anche in base a quello che non crede e che non sente. Come ho già detto noi siamo un misto di contradizioni e paradossi, non possiamo afferrarci mai, non possiamo conoscere, quello che c'è, e quello che c'è è tutto qui, ora. Se tu "abiti" in una realtà di finzioni, di ipocrisie, di giusto e sbagliato, in ogni caso l'unica cosa ad essere vera e sempre e solo la tua emozione qui ed ora, potrà anche sembrarti sbagliata, perché i vari condizionamenti hanno stabilito nel tuo inconscio che deve essere sbagliata, o perché qualcuno ti suggerisce che non hai motivo di sentirti così, allora magari tu ti sforzi di essere colà, ma in ogni caso quello che provi è quello ad essere VERO, puoi mutare quanto vuoi nell'arco della giornata, non abbiamo mai una stabilità, mai, l'emozione è sempre instabile, ma è sempre vera nel tuo cuore. E l'unica presenza che hai e che c'è, l'essere che parla solo a se stesso, vivendo, provando, sperimentando, consapevole di essere e basta, senza perché e percome, senza giusto e sbagliato senza vero o falso. La dualità è l'inganno nel karma del libero arbitrio dei burattini, se credi nella fortuna, credi anche nella sfortuna, se credi in Dio, credi anche nel diavolo. La vita di per se stessa è vita, senza opposti, alla vita o "Dio" non interessa niente di quello che fai o non fai, ma dovrebbe interessare a te, perché sei tu che vivi la vita, quella vita che non va avanti, ma che è. Non possiamo conoscere Dio, perché non conosciamo neppure noi stessi, ma quello che sentiamo e che proviamo per quanto si vada a scandagliarlo a sminuzzarlo a spiegarlo, che sia un'illusione o una disillusione, in quel momento quell'emozione c'è ed è l'unica cosa ad essere vera. Personalmente non appartengo a nessun credo ma è celata la verità quando Gesù disse: non avrete altro Dio al di fuori di me (te stesso). Oppure Buddha quando dice di mettere sempre in dubbio le sue parole. Ecco io metto sempre in dubbio le mie parole ma ho smesso di mettere in dubbio quello che provo. Ciao
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Vecchio 07-08-2014, 15.23.52   #50
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Originalmente inviato da acquario69
lo trovo vero anch'io!
in effetti e' una frase che condensa tutto…e credo,se non interpreto male,che alla signora che citava vanina alla fine risultava infatti proprio il contrario….le distinzioni relative di cui dicevo.

ho fatto una piccola ricerca dell'etimologia delle parole
risulterebbe su internet (quindi nulla di preciso ma solo come indicazione generale)

apparire = venire alla luce (quindi reale)

sembrare = simulare (quindi finzione)

quindi secondo me anche da qui si capisce come va revisionato tutto cio che può sembrarci e a maggior ragione "assurdo" di per se..morte compresa ovviamente..
Già, noi cerchiamo il senso della vita, il senso della morte, questa assurdità dell' essere o di essere, forse non c'è niente da cercare, la vita non ha senso, inutile cercarlo, rimanendo con questa inquietudine angosciante, nella voglia di sapere, a volte penso agli animali, loro vivono e basta senza perché, senza condizionamenti, senza ego, beati loro, dovremmo prenderne esempio, vivere e respirare, e semmai dovesse esistere una reincarnazione, proverò a reincarnarmi in farfalla, non ricordo chi è che ha detto questa bella frase: non c'è soluzione quando il problema non esiste.

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il punto e' che noi crediamo di essere delle entità separate,e' la nostra mente che ci inganna…in un certo senso e' per quanto possa sembrarti paradossale e' proprio la mente che non devi adoperare,altrimenti diventa la tua gabbia.

Concordo, lo dice la parola stessa: la mente che mente

Ultima modifica di acquario69 : 08-08-2014 alle ore 00.26.18.
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