ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
20-12-2006, 22.39.10 | #72 | |
Frequentatrice abituale
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 822
|
Riferimento: Come superare l'ansia da abbandono?
Citazione:
Sì, l'ho lettto anch'io alcuni anni fa accompagnato dall'altro volume sempre di Krishnananda "Uscire dalla paura"; ora non ricordo quale fosse il primo e quale il secondo in ordine di date. Ma sono d'accordo con Vagabondo del dharma: sono testi che se letti con l'attenzione e la partecipazione che meritano,ti aiutano ed elimini tout-court una psicoterapia. Ciao |
|
21-12-2006, 12.11.47 | #73 |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-09-2006
Messaggi: 110
|
Riferimento: Come superare l'ansia da abbandono?
QUOTE=Alessandra]Cari nuovi amici,
mi sono registrata ieri a questo nuovo forum, alla ricerca di risposte e di un confroto che in realtà, forse,dovrei cercare e trovare dentro di me.....Purtroppo (o per fortuna..), però, la mia natura mi ha sempre portata a ricercare il confronto con gli altri che, in alcuni momenti, sono vitali per potermi sentire meglio. Quello che vi vorrei chiedere è se vi sia mai capitato di vivere nell'ansia che la persona che amate e che vi ama vi possa, tutto ad un tratto, abbandonare. Per me è un vissuto quasi quotidiano...senz'altro legato a vissuti miei del passato, ed è molto dura conviverci, anche perche' il mio attuale "compagno di vita" sembra fare apposta a toccare sempre questo tasto e, quando si creano tensioni o discussioni (che sono all'ordine del giorno), utilizza spesso la modalità della "minaccia", più o meno esplicita. E' dura fare i conti con questa ansia....se qualcuno ha voglia di darmi il suo "contributo" gliene sarà grata! Buona giornata![/quote] Eccoci di nuovo tutti o quasi, ciò mi fa pensare che tranne qualcuno, abbiamo tutti più o meno le stesse paure, quando facciamo queste mega discussioni ho l’impressione delle sedute analitiche di gruppo, peccato che manca il terapeuta, però secondo me siamo bravini lo stesso…come in ogni cosa, per grosse linee abbiamo tutti lo stesso sentire, ma diverso è il modo di reagire, personalmente mi trovo d’accordo con chi dice che una separazione così come un lutto non si supera mai completamente, certo va da sé che il tempo diluisce tutto, il dolore si smorza e così tutte le emozioni negative, ma ahimè tutto resta, non sparisce. Personalmente non voglio dimenticare nulla, ciò che sono oggi lo devo a tutto quanto accadutomi . Certo viviamo tutti il presente ci mancherebbe altro guai se così non fosse, ma siamo cambiati amici miei, da ciò che ho letto, nessuno di noi è disposto a mettersi in gioco più di tanto, ecco la conflittualità probabilmente di cui neanche ci rendiamo conto , canta il mitico battiato …ed è l’eterna lotta fra sesso e castità….è un coacervo di desideri, aspirazioni, rivalsa, gratificazione etc…che si scontra con l’ansia di abbandono, la paura dell’abbandono, l’elaborazione di percorsi dolorosi ,strade che percorriamo non per scelta ma per necessità, mi riferisco a chi dice che bisogna prima stare bene con se stessi ,certo si vive, s’impara a vivere con ciò che si ha, ma è una scelta imposta dalle circostanze, quando si riesce a riemergere, non siamo più gli stessi di prima l’ Essere che siamo diventati è frutto di un profondo cambiamento che siamo stati costretti a subire, non è una scelta. Una buona giornata a tutti voi. |
21-12-2006, 18.37.20 | #74 | |
Utente bannato
Data registrazione: 15-08-2006
Messaggi: 237
|
Riferimento: Come superare l'ansia da abbandono?
Citazione:
Ciao Alessandra. A parole dicono che sia facile, ma come sai il sentimento vive di vita propria e non sempre è daccordo con la parte razionale di noi. Un caro amico mi disse: Se un problema continua a ripresentarsi, vuol dire che c'è una lezione per te da imparare. Mi disse inoltre che in realtà i problemi non sono problemi, anzi, se li analiziamo per benino scopriamo che sorgono sempre dove noi abbiamo delle debolezze, come ad indicarci il punto su cui dobbiamo lavorare per migliorare e diventare più forti. Dopo 25 anni di matrimonio capitò anche a me. Dopo lo sconforto iniziale durato un paio di anni, mi avvalsi della facoltà di non rispondere "all'avvocato dell'accusa" che continuava ad incalzare dentro di me, dicendomi che dovevo vendicarmi e che non era giusto. Cominciai a chiedermi quale fosse il "mio" contributo; perchè sai bene che le colpe, se proprio di colpe dobbiamo parlare, non stanno mai da una sola parte. Ora lo so qual'è stato il mio contributo, ma altrettanto serenamente so quale è stato anche il suo contributo. Questa cosa doveva capitare perchè ambedue avevamo una forte lezione da imparare. |
|